La Lega vuole il reddito di cittadinanza. Ma per i super ricchi

Il partito di Salvini rilancia l'idea di un Btp speciale destinato al mercato retail, incentivato con la possibilità di detrarre il 30% di quanto investito dall'imposta sul reddito. Di fatto cio' consegnerebbe nelle mani di quella parte di élite che non ha bisogno 30 mila euro ogni 100 mila investiti.

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di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Se di fatto il sistema-euro, negli appunti della storia ancora da scrivere, è già inserito nel capitolo “frodi contro l’umanità” e tutto lascia presumere e per lo più sperare, che abbia le ore contate; al contrario quello che invece non ha fine, sono le folli proposte che i nostri politici a turno, tirano fuori dal loro cilindro per far credere agli elettori di adoperarsi nei loro interessi per risolvere la crisi economica infinita.

Al netto della difficoltà ad indentificare quello che i nostri politici hanno nella loro testa e non avendo trovato un documento che ne dettagli ogni aspetto tecnico, vorrei analizzare con voi e per voi, la recente notizia apparsa su vari quotidiani, in merito alla proposta resa pubblica dal parlamentare della Lega Nord Giulio Centemero (membro dal 2018 della VI Commissione finanze e dal 2019 della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema finanziario e bancario), relativa ad una emissione di debito pubblico (BTP), con caratteristiche alquanto particolari.

Si legge su “Milano Finanza”: La Lega, attraverso Centemero, starebbe rilanciando l’idea di un Btp speciale destinato al mercato retail, incentivato con la possibilità di detrarre il 30% di quanto investito dall’imposta sul reddito.

Quindi, tanto per ribadire il concetto: una detrazione Irpef pari al 30% dell’investimento in titoli di Stato tenuti fino a scadenza, con gli incentivi che varranno solo per le persone fisiche residenti in Italia e l’eventuale emissione sarà limitata a 100 miliardi di euro.

Ad onore del vero, il Carroccio aveva già presentato una proposta simile nel corso della passata legislatura e con l’apertura del nuovo Parlamento il deputato Giulio Centemero è tornato alla carica con una proposta di legge, che ricalca la precedente, pensata nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria.

L’intento ancora una volta è quello di indirizzare il risparmio nazionale verso i titoli di Stato o prodotti simili, in linea con le varie campagne messe in atto dalla stampa di regime e da certi ingegneri prestati all’economia che a volte trovano platea grazie all’informazione indipendente; ovvero, seguendo certi “santoni”, si pensa di poter risolvere il problema della crisi economica italiana riportando nel Paese il tesoro che gli oligarchi di casa nostra hanno investito all’estero, spesso sottraendolo al nostro fisco.

Come detto i nuovi strumenti potranno essere sottoscritti soltanto da persone fisiche residenti in Italia. Per poter godere dell’agevolazione, che parrebbe avere un tetto massimo a 30mila euro, il titolo dovrà essere mantenuto dall’investitore fino alla scadenza. Nello schema messo a punto dal Carroccio, inoltre, il prodotto non potrà essere oggetto di vendite allo scoperto. Tutti accorgimenti, secondo l’intento di chi li propone, per prevenire le manovre speculative su questi titoli dal rendimento stratosferico che, stante l’indipendenza della BCE potrebbero essere devastanti per la sostenibilità del nostro debito pubblico. Il meccanismo prevede anche una doppia cedola per gli investitori che manterranno il Btp fino alla scadenza, con un importo «determinato esclusivamente in relazione all’andamento positivo del pil italiano». [1]

Le specifiche non finiscono qua e pare proprio che Centemero abbia pensato a tutto, non solo per promuovere lo strumento ma anche per dare una pennellata di moralmente corretto agli occhi della gente: in caso di cessione del Titolo (BTP) si perdono i benefici fiscali e le imposte non corrisposte dovranno essere versate entro sessanta giorni, senza dove pagare sanzioni.

Oltre alla detrazione fiscale, per incentivare lo strumento la Lega, che nel prossimo governo potrebbe esprimere il ministro dell’Economia (il fedelissimo a Draghi Giancarlo Giorgetti), ha previsto, anche un altro bel regalo ai detentori di patrimoni: la cessione dei Btp speciali sarà esclusa dall’imposta sulle donazioni. Lo strumento, sottoscrivibile senza commissioni, sarà infine impignorabile e il 50% dell’importo investito potrà essere utilizzato per accedere a finanziamenti bancari, usati come garanzia.

Insomma, tutte queste belle parole di presentazione e magnificazione di intenti per uno strumento che nella realtà è un BTP con tasso di interesse al 30%.

Si avete capito bene: un BTP speciale che pagherebbe il 30% di interessi sul capitale investito. In pratica, un reddito da “divano” o se volete di cittadinanza per “ricchissimi”. In questo caso, il superlativo è più che appropriato visto che queste ingenti somme, molto probabilmente, finirebbero nelle tasche di poco più del 8% degli italiani. Tanta è la percentuale di nostri concittadini che oggi detengono titoli del debito pubblico. [2]

La tabella  riporta l’elenco delle tipologie dei creditori che detengono il debito lordo delle pubbliche amministrazioni italiane. Il valore è aggiornato a fine giugno 2022.

E anche considerando uno degli scopi della misura stessa, ossia quello di far rientrare il risparmio degli italiani dall’estero, le speranze che la sopra citata percentuale si alzi, non sono molte. Potete ben convenire che a detenere ingenti patrimoni all’estero non sarà certo la maggioranza degli italiani – soprattutto i molti (6 famiglie su 10) che oggi più che mai, non arrivano a fine mese – ma bensì gli stessi soggetti che si collocano nei detentori attuali di BTP come evidenziato in tabella.

Vorrei far notare a Centemero che far rientrare nel nostro paese capitali investiti all’estero a condizioni particolarmente vantaggiose – in un paese come il nostro privato dal sistema-euro di qualsiasi spazio fiscale – significherebbe ampliare le probabilità che il divario nella scala sociale si allarghi ancora di piu’.

E come spesso ricordato, pagare interessi è una decisione strettamente di politica fiscale, ovvero una decisione di spesa che prende il governo. Una spesa pubblica che stante il perdurare delle regole di bilancio europee, dovrà essere finanziata mettendo le mani in tasca ai cittadini, a meno che non venga consentito di farla in deficit. In tal caso: non pensate che questi soldi sarebbe meglio utilizzarli per promuovere l’occupazione oppure a sostegno dei redditi più bassi per non parlare di un eventuale e quantomai necessario sostegno al caro-bollette?

In definitiva, di fronte a famiglie ed imprese che sono letteralmente a terra per l’ennesima crisi programmata, il leghista prossimo a far parte del nuovo governo in via di definizione, vorrebbe certamente fare il deficit, ma per dare ancora piu’ soldi ai soliti noti.

A questa gente ormai perdere la faccia non fa più nessun effetto!

Ma ditemi voi quanti in Italia hanno la possibilità di scontare 30 mila euro dalle proprie tasse?

Solo il 4% degli italiani dichiara oltre 70 mila euro (cifra approssimativamente necessaria per raggiungere 30 mila euro di imposte) [3]. Quindi il BTP speciale ideato da Centemero di fatto andrebbe ad ingrassare le tasche di quel 4% di italiani che non certo soffre la crisi come gli altri.

Oltre a questo 4%, come già detto, il BTP speciale è dedicato a quella ristretta cerchia di oligarchi di casa nostra (quasi certamente ricompresi nelle percentuali già citate), che vuoi per sottrarli al fisco, vuoi per guadagnare di più, hanno trasferito i loro risparmi fuori dal bel paese. Ed oggi grazie a Centemero, si ritroverebbero a farli rientrare con un bel premio in soldi da scontare sulle tasse.

Insomma, non vi pare una presa in giro bella e buona!?

E dopo aver visto chi sono i reali beneficiari di questo regalo a tinte lobbistiche, andiamo a vedere cosa ci guadagna il paese da questo tipo di operazione:

La risposta è assolutamente nulla!

Non un euro in più finirà nelle tasche della maggioranza degli italiani e non un euro in più sarà nella disponibilità del nostro governo per poter aumentare il deficit e mettere in atto politiche fiscali di redistribuzione della ricchezza.

I “Paperoni” di casa nostra se riceveranno il regalo, magari trovandosi ulteriore liquidità, si potranno cosi’ appropriare di asset a prezzo di saldo, sottraendoli a chi oggi è in gravissime difficolta’ economiche (sempre in virtù delle dannose politiche fiscali dei nostri governi applicate da anni).

E magari, alla scadenza del BTP, i risparmi del paperone saranno di nuovo all’estero.

In conclusione, se questo sara’ davvero il presupposto su cui si baseranno le nuove misure fatte da coloro che si apprestano a formare il nuovo governo.. beh, c’è da stare poco tranquilli.

di Megas Alexandros

Fonte: BTP al 30%: la Lega vara il super reddito di cittadinanza per ricchi – Megas Alexandros

NOTE:

[1] Un super sconto fiscale per il Btp: proposta della Lega per attirare il risparmio degli italiani (msn.com)

[2] Chi detiene i nostri titoli di Stato? | Civitas (civitas-schola.it)

* =

Alla fine del 2021 la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane – il valore di tutti gli strumenti finanziari posseduti dalle famiglie – era pari a quasi a 5.300 miliardi di euro e in crescita rispetto al 2020 (…) circa il 4 per cento, è invece la quota della ricchezza investita in​ titoli obbligazionari

[Fonte: “Banca d’Italia: https://economiapertutti.bancaditalia.it/notizie/le-tendenze-degli-investimenti-finanziari-delle-famiglie-italiane/#:~:text=Alla%20fine%20del%202021%20la,in%20crescita%20rispetto%20al%202020. ]

[3] Il reddito medio in Italia è di 21.570 euro, soltanto il 4% dichiara oltre 70mila euro – La Stampa

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