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La Redazione

 

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LA GUERRA LIBERALE ALLA DEMOCRAZIA

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A cura di Das schloss
Il 22 Marzo 2007
67 Views

DI JOHN PILGER
New Statesman

“Hugo Chávez esprime il tipo di democrazia genuina ed esuberante da tempo abbandonata dalla Gran Bretagna”

Nel nuovo libro di Andrew Cockburn, “Rumsfeld”, il divario fra il potere dilagante e le sue lontane vittime si chiude. Donald Rumsfeld, Segretario alla Difesa statunitense fino allo scorso anno e uno degli artefici del bagno di sangue in Iraq, è descritto come uno che, dal suo ufficio al Pentagono, dirigeva personalmente la tortura di esseri umani, usando “fobie individuali come la paura dei cani, per indurre stress” e “asciugamani bagnati e acqua gocciolante per provocare una percezione di semi-soffocamento” . Le prove documentate da Cockburn dimostrano che altri mafiosi di Bush, come Paul Wolfowitz, attualmente presidente della Banca Mondiale “erano già d’accordo che Rumsfeld avrebbe dovuto approvare qualsiasi azione, eccetto le più severe, del tipo asciugamani bagnati, senza limiti” .
A Washington ho chiesto a Ray McGovern, già alto ufficiale della CIA, cosa ne pensasse di quanto asserito da Norman Mailer, secondo cui l’America era entrata in uno stato di pre-fascismo. “Spero che abbia ragione,” mi ha risposto, “perché ci sono altri che dicono che già siamo in uno stato fascista. Quando guardi a quelli che qui hanno il controllo dei mezzi di produzione, quando guardi a chi controlla i giornali, le riviste e le emittenti televisive da cui la maggioranza degli americani sono informati, e quando vedi come viene condotta la cosiddetta guerra al terrore, cominci a capire dove stiamo andando. È piuttosto singolare che si pensi che la minaccia nucleare sia presentata, prima di tutti, dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna.”

blankMcGovern firmava i resoconti giornalieri della CIA per il presidente. L’ho intervistato più di tre anni fa, e le sue parole di presagio impressionano oggi tanto quanto chiariscono le rivelazioni di Cockburn sulla vita segreta di Rumsfeld. La sua descrizione di fascismo all’interno di una cosiddetta società libera ricorda gli avvertimenti di George Orwell che la dittatura non richiede necessariamente uno stato totalitario.

Le menzogne che hanno causato questi tempi estremamente pericolosi sono conosciute e respinte dalla maggior parte degli esseri umani. Ciò è stato fortemente evidenziato il 15-16 febbraio 2003, quando circa 30 milioni di persone hanno marciato per la pace sulle strade delle città del mondo, inclusa la Gran Bretagna, dove c’è stata la più grande manifestazione della sua storia. È stato nuovamente evidenziato alcuni giorni fa in America Latina, che nella sua visita George Bush ha cercato di recuperare come il “cortile” perduto degli Stati Uniti. “Il distinto visitatore – annotò un opinionista di Caracas – è stato ricevuto con paura e disgusto”.

Le sofferenze dell’America Latina hanno molti riscontri con quelle del Medio Oriente. La soppressione di governi popolari e riformisti e l’insediamento di regimi di tortura, da parte degli USA, dal Guatemala al Cile, riecheggiano dall’Iran all’Afghanistan. L’attuale attacco al governo di Chávez in Venezuela da parte dei media americani, che Ray McGovern descrive come “addomesticati dal loro desiderio di servire”, sono essenziali nel negare i diritti dei poveri di trovare altre strade.

Eletto con una valanga di voti lo scorso dicembre da parte di tre quarti della popolazione idonea – la sua undicesima grande vittoria elettorale – Hugo Chávez esprime il tipo di democrazia genuina ed esuberante da tempo abbandonata dalla Gran Bretagna. In questo stato la classe politica offre invece le artritiche piroette di Tony Blair, un criminale, e Gordon Brown, il contabile di avventure imperiali combattute da soldati diciottenni che, al loro ritorno a casa, sono così maltrattati che non trovano nessuno che cambi loro le borse da colostomìa.

Chávez, avendo quasi liberato l’America Latina dal letale IMF [Fondo Monetario Internazionale n.d.t.], ardisce usare il petrolio venezuelano per unire i popoli latini e mettere alla porta un sistema economico straniero che si dichiara liberale ma che è alla fonte di sofferenze storiche. In questo è appoggiato da governi e da milioni di persone da una parte all’altra dell’America Latina, e da ciò trae il suo mandato.

Questo non lo sapreste né da una parte né dall’altra dell’Atlantico, salvo facendone uno studio attento. La propaganda che descrive una vivace ed aperta democrazia come una “dittatura autoritaria” è scritta sulle croci arrugginite dei compagni di Allende, di cui era stato detto lo stesso. È sparsa da tromboni inaciditi il cui eroe liberale era Blair, finché non ha combinato imbarazzanti pasticci, e che adesso chiedono la rispettabilità della “sinistra” per mascherare l’approvazione di gente del calibro di Wolfowitz, per aver avallato l’assurda tesi dell’Impero Islamico Mondiale di Dick Cheney ma, soprattutto, per la smania di guerre il cui sangue sparso non è mai il loro.


“Rumsfeld: his rise, fall and catastrophic legacy” [“Rumsfeld, l’ascesa, la caduta e il catastrofico retaggio” n.d.t.] di Andrew Cockburn è pubblicato negli Stati Uniti da Scribner ($25).

John Pilger
Fonte: http://www.newstatesman.com/
Link: http://www.newstatesman.com/200703190024
19.03.2007

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da GIANNI ELLENA

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