LA GERMANIA CHE SPINGE PER UN DEFAULT GRECO RISCHIA UNA FRANA DELL'UEM

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Causale: Raccolta fondi

DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD

Telegraph.co.uk

La Germania sta spingendo dietro le

quinte per un default “duro” in Grecia con perdite

superiore al 60 per cento per banche e fondi pensione, rischiando una

reazione a catena in tutta l’Europa meridionale se non verranno prima

introdotte difese credibili.

I funzionari a Berlino hanno riferito

al Telegraph che è “più probabile di sì che di no”

che gli investitori patiranno perdite sui titoli del debito greco oltre

il 21 per cento di haircut fissato in luglio.Il livello esatto dipenderà dagli

accertamenti della troika a Atene.

Molte cose sono successe da

luglio. La Grecia ha ripiegato dai propri impegni, e quindi dovremo

considerare che il taglio del 21 per cento non

è più sufficiente”, ha detto una fonte.

Il Ministro delle Finanze Wolfgang

Schäuble ha detto al Frankfurter Allgemeine che gli haircuts

originari erano “probabilmente” troppo bassi, e che

le banche devono avere “capitale sufficiente” per coprire

perdite più ingenti se fosse necessario. A Berlino sono circolate stime

attorno al 60%.

Il cambiamento nella politica tedesca

ripete gli echi dello scorso anno, quando la Cancelliera Angela Merkel

citò per la prima volta i tagli per i possessori delle obbligazioni,

avviando la fuga degli investitori dall’Irlanda e un ulteriore spasmo

alla crisi del debito dell’UE.

Potrebbe far partire un effetto

valanga“, ha detto Andrew Roberts, responsabile del credito

alla RBS. “I mercati sposteranno immediatamente l’attenzione

sul Portogallo, dove i rendimenti a due anni sono già

al 17 per cento“.

Anche se i bond a 10 anni della

Grecia sono scambiati al 60% di sconto sul mercato aperto, le banche

europee non dovranno riportare perdite fino a che non ci sarà un

default formale e solo nel caso in cui il debito sia scritto nei

loro bilanci dei prestiti a lungo termine. Il pericolo può incrementare

se le banche saranno costrette a “cristallizzare” il

danno prima di innalzare le proprie protezioni di capitale.

Marchel Alexandrovich di Jefferies

Fixed Income ha affermato che la Germania rischia di aprire un “vaso

di Pandora”, facendo saltare l’accordo con la Grecia.

Sarebbe un disastro assoluto,

un segnale che il debito sovrano non

è sicuro. Gli investitori ritireranno i propri depositi da Portogallo,

Irlanda, Spagna e Italia e provocherà

una fuga agli sportelli in tutta Europa“, ha detto. “I

francesi sono contrari e altrettanto la BCE. Sanno che le banche hanno

più tempo per prepararsi. Non pensiamo che l’Europa prema il grilletto.”

La signora Merkel e il presidente francese

Nicolas Sarkozy hanno garantito nella fine settimana di fare “tutto

il necessario per garantire la ricapitalizzazione delle banche”,

promettendo un pacchetto per la Grecia e per l’eurozona per la fine

del mese. L’impegno era vago.

Non sono stati rilasciati

dettagli dei piani, presumibilmente perché

non ce ne sono ancora. E la cosa in sé

è sconvolgente“, ha detto Gary Jenkins di Evolution Securities.

Niente è realmente cambiato e ci aspettiamo

ancora che l’esito più probabile sia un pacchetto dettagliato, che

faccia sbarramento intorno ai debiti sovrani e alle banche, ma che sarà

approvato solo un minuto prima della mezzanotte quanto l’alternativa

sarà quella di un’implosione del mercato il lunedì

mattina.”

Francia e Germania si devono ancora

accordare su come rimpolpare le banche, o sulle dimensioni della minaccia.

Antonio Borges, direttore per l’Europa

del Fondo Monetario Internazionale, ha detto i prestatori potrebbe aver

bisogno di 200 miliardi di euro per affrontare le perdite.

La Francia vuole che le banche forniscano

capitali al fondo per il bail-out dell’UE (EFSF) direttamente

se non riuscissero a rastrellare abbastanza fondi sul mercato. Ciò

eviterebbe pressioni ulteriori sullo Stato francese, che già rischia

di perdere la tripla A del proprio rating.

Schäuble ha detto che l’EFSF

dovrebbe essere l’ultimo bastione quando tutto il resto cadrà, l’”ultima

ratio” e che dovrebbe essere introdotto solo sotto condizioni

rigide. Ha dichiarato che il fondo non dovrebbe acquistare il debito

delle nazioni in difficoltà (presumibilmente Italia e Spagna) fino

a che non introdurranno riforme serie sottoposte a uno “stretto

controllo”, segnalando che la Germania non appoggerà acquisti

in bianco per calmierare i rendimento del debito dell’UEM.

Ha escluso ogni tentativo di indebitare

l’EFSF oltre i 440 miliardi di euro facendolo agire come una

banca: “Sarebbe come monetizzare il debito pubblico europeo.

Non è accettabile.”

Il veto apparente della Germania su

una qualsiasi espansione dell’EFSF

non chiarisce come la crisi del debito europeo possa essere contenuta

se la regione precipitasse in una nuova recessione, che sarebbe devastante

per le dinamiche del debito. Gli analisti della City suggeriscono

che il fondo abbia bisogno di 2 trilioni di euro per ripristinare la

fiducia.

Pensiamo che l’Europa dovrà

lottare per rifuggire il pessimismo dei mercati fino a che si vedrà

la comparsa di un prestatore di ultima istanza, che sia un impegno più

forte da parte della BCE per comprare le obbligazioni [l’ottimo sarebbe

un QE] o un EFSF rafforzato in modo significativo“, ha detto

Graham Secker di Morgan Stanley.

Non è chiaro se l’EFSF

potrà essere incrementato senza problemi. Gli spread tra i Bund tedeschi

e il debito a dieci anni dell’EFSF si sono allargata da 66 a 112 punti

base dall’inizio di luglio. Se i differenziali si arrampicheranno

ancora, il fondo stesso potrebbe diventare un problema.

I critici dicono che la Germania sta

facendo un errore politico marchiano considerando la crisi come una

fiaba morale sulla Grecia, prendendo di vista le più profonde magagne

strutturali dell’UEM. Il Portogallo è vulnerabile come la Grecia,

con livelli combinati più alti di debito privato e pubblico e un simile

deficit commerciale. La Spagna è ancora nella fase iniziale della

sua bolla immobiliare. L’Italia ha perso il 40 per cento di competitività

per unità lavorativa contro la Germania dal 1995.

Staccare la spina per la Grecia rischierebbe

di provocare una crisi molto più acuta troppo velocemente.

**********************************************

Fonte: German push for Greek default risks EMU-wide ‘snowball’

10.10.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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