DI AMBROSE EVANS – PRITCHARD
Mentre i Partiti anti-euro si accingevano a prendere il potere, i debiti della Banca d’Italia verso le Banche Centrali dell’eurozona hanno raggiunto a Maggio il massimo storico di 465 miliardi di euro. Un segnale molto chiaro che gli investitori stranieri hanno cominciato a spostare ingenti somme di denaro all’estero.
Le passività Target2 nell’ambito della Banca Centrale Europea sono aumentate di 39 miliardi di euro in un solo mese. Quasi certamente tutto questo è stato accelerato dalla decisione shock del Movimento Cinque Stelle e della Lega di dar vita ad una coalizione armata di una sovversiva moneta parallela, i “minibot”.
I dati del sistema Target2 sono osservati molto da vicino dagli analisti perché rappresentano una misura affidabile dei flussi di capitale. David Owen del “Jefferies Financial Group” ha dichiarato che i fondi e le banche straniere stanno spostando denaro dall’Italia verso l’Europa Settentrionale, soprattutto in Germania, Lussemburgo e Olanda.
La preoccupazione è che le famiglie italiane possano cominciare a prelevare i risparmi dalle banche locali e unirsi all’esodo. Questo è un rischio, se l’alleanza Lega-M5S dovesse portare avanti piani di budget-busting [aumenti di spesa], sfidando apertamente l’UE. Qualsiasi deposit-flight [soldi che, legalmente o illegalmente, passano da un paese all’altro] – essenzialmente una “corsa agli sportelli” di tipo elettronico – riecheggerebbe il dramma greco del 2015.
“Se ciò dovesse accadere, la situazione potrebbe diventare davvero seria. Le famiglie italiane hanno 1.000 miliardi di euro depositati nei conti bancari e ulteriori 750 miliardi nei depositi overnight”, ha affermato.
Dall’altra parte del libro mastro, i crediti Target2 della Bundesbank sono saliti a Maggio di 54 miliardi di euro, fino a 956 miliardi. Se la cifra arrivasse nei prossimi mesi fino a 1.000 miliardi di euro, ci sarebbero titoloni in stile gotico nei quotidiani tedeschi tipo Bild Zeitung, Die Welt e Handelsblatt.
Una tempesta politica a Berlino sarebbe inevitabile, visto che il Partito anti-euro AfD rappresenta al Bundestag l’opposizione ufficiale e quindi presiede la Commissione per il Bilancio.
Il Prof. Marcello Minenna, esperto del sistema Target2 presso l’Università Bocconi di Milano, ha dichiarato che le passività della Banca d’Italia stanno andando rapidamente verso i 600 miliardi di euro: “Temo che diventeranno ancora più grandi. Gli squilibri Target2 mostrano che c’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nella costruzione dell’euro. E’ una misura di pressione e, se si continua ad aggiungerne, il recipiente ad un certo punto si spezzerà”.
La domanda è per quanto tempo ancora la Germania continuerà a tollerare gli squilibri del Target2. Un coro di economisti tedeschi afferma che il sistema è degenerato in una specie di meccanismo clandestino per finanziare la fuga di capitali dall’Europa Meridionale. Contrariamente alle sue ripetute affermazioni, la BCE non è riuscita a correggere gli squilibri nel corso del tempo.
“La politica è velenosa. I tedeschi si sentono molto esposti”, ha dichiarato il Prof. Philip Turner, già funzionario della “Bank for International Settlements” e ora occupato presso lo “UK’s National Institute of Economic and Social Research”. E ha continuato: “Si tratta di crediti su vasta scala che nessun governo ha mai approvato. La situazione non può andare avanti così, indefinitamente”.
La Bundesbank, in effetti, estende i suoi crediti in modo automatico, senza che ci sia alcun voto del Parlamento tedesco. Il sistema Target2 non è sottoposto ad alcuna supervisione democratica.
Clemens Fuest, leader del prestigioso Istituto tedesco IFO, ha detto che la Germania non dovrebbe estendere crediti in modo illimitato alla Banca d’Italia, se il governo italiano dovesse agire in aperta violazione delle regole di spesa dell’UE. Dovrebbe esserci un freno alla liquidità Target2. “La BCE dovrebbe agire con una certa riluttanza”, ha concluso.
Gli squilibri del sistema Target2 sono solo un aggiustamento tecnico-contabile, a condizione che l’euro tenga uniti tutti i paesi. I debiti e i crediti diventerebbero al contrario fin troppo reali se un paese dovesse uscire.
Mario Draghi, Presidente della BCE, lo scorso anno ha scritto una lettera a due parlamentari italiani, affermando che la Banca d’Italia avrebbe dovuto pagare l’intero importo [del passivo Target2 di sua competenza] all’Eurosistema. Si tratterebbe a suo dire di un debito reale, nonostante i contribuenti italiani e spagnoli non siano mai stati informati che stavano assumendosi enormi responsabilità.
Ma il Prof. Minenna ha chiarito che il contratto in questione è di Diritto Italiano. “E’ coperto dal principio della Lex Monetae. La Banca d’Italia potrebbe saldare il debito in lire”, ha dichiarato.
Ciò comporterebbe ingenti perdite per le banche creditrici. Spagna, Portogallo e Grecia verrebbero probabilmente costrette a lasciare l’Unione Monetaria insieme all’Italia. Tutto si svaluterebbe, a condizioni probabilmente pre-definite.
Ambrose Evans-Pritchard
Fonte: www.telegraph.co.uk
7.06.2018
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da FRANCO