DI FRANKLIN LAMB
Activist Post
Una delle barzellette sentite questa
settimana all’affollato raduno dopo la preghiera del venerdì a favore del governo in Green Square (nella maggior parte degli altri paesi arabi i venerdì sono giorni di rabbia contro il governo du jour, ma in Libia le preghiere del Venerdì sono seguite da massicce manifestazioni pro-Gheddafi a cui ha partecipato due settimane fa quasi
il 65% della popolazione di Tripoli) è su come ogni mattina il leader libico, dopo le preghiere Fajr mattutine, indossi la sua alta uniforme, con quelle spalline enormi, e saluti la piccola bandiera della NATO che incolla allo specchio del bagno, mentre si muove da un luogo all’altro
schivando i droni della NATO e gli assassini.
“Il nostro leader fa questo”,
una signorina mi ha informato prima con un gran sorriso e poi sempre
più grave, “perché i bombardamenti NATO di civili libici,
che l’asse Stati Uniti/NATO sostiene sia Gheddafi a fare, hanno mandato
la sua popolarità alle stelle nella nostra popolazione tribale, orgogliosa
e nazionalista. Io ne sono un esempio. Sì, certamente abbiamo bisogno
di nuova linfa e riforme che attendiamo da tempo da parte del nostro
governo. Quale paese non ne ha bisogno? Ma prima dobbiamo sconfiggere
gli invasori della NATO e poi saremo in grado di risolvere i nostri
problemi tra le nostre tribù, tra cui i cosiddetti “ribelli NATO”.
Dall’inizio dell’operazione NATO (il
31 marzo 2011), l’alleanza ha condotto quasi 15.000 sortite, tra cui
circa 6.000 missioni di bombardamento in base alle informazioni dell’ufficio
stampa della NATO a Napoli in Italia (oup.media @ gmail.com). Gli attacchi
più recenti del 9 luglio hanno riguardato 112 sortite e 48 attacchi
con bombe/missili, una cosa nella norma.
Le due Ambasciate più attive
in Libia in questi giorni sono quella russa e quella cinese. Il
25 febbraio, secondo il personale dell’Ambasciata bulgara che è stato
erroneamente accusato di gestire attualmente i servizi consolari degli
Stati Uniti (mentre sembra che nessuno lo stia facendo qui in Libia),
l’Ambasciata statunitense ha essenzialmente ordinato a tutte le Ambasciate
UE e NATO di prendere bagagli e burattini e raggiungere i loro aerei
charter e le loro imbarcazioni. I funzionari libici raccontano ai
visitatori di essere rimasti scioccati dal loro rapido esodo .”Non
hanno nemmeno detto addio. Improvvisamente erano sulla strada per l’aeroporto”,
ha detto il ministro degli Esteri durante una riunione la scorsa settimana.
Le leadership russa e cinese sono diventate sempre più critiche
rispetto alle azioni della NATO in Libia e ora stanno fermamente chiedendo
un cessate il fuoco immediato e permanente. Alcuni cinici qui sottolineano
che questi paesi, a differenza della NATO, sanno esattamente cosa stanno
facendo, ossia hanno la consapevolezza di avere ottime possibilità
di ottenere molti miliardi di dollari in contratti lucrativi, e che
ogni funzionario intervistato ha giurato che non un dinaro libico andrà
mai più a qualsiasi paese della NATO, una volta respinto, finalmente,
il loro attacco. È in parte questa presa di coscienza del “tutto
o niente”, che mantiene gli Stati Uniti e la sua potente risorsa
militare, la NATO, concentrati sull’assassinare il colonnello Gheddafi
e spezzare la sua base di appoggio civile. Se Gheddafi vive, la NATO
perde e così gli attuali maggiori fornitori dell’industria petrolifera,
che si dice stiano diventando depressi nel vedere tutti gli uomini d’affari
russi e cinesi che arrivano in Libia.
La Nato, fonti diplomatiche e del Congresso
confermano che l’amministrazione Obama ha sbagliato terribilmente a
pensare che il regime libico sarebbe crollato “in pochi giorni,
non settimane”, come Obama ha assicurato il pubblico americano
che deve sborsare a fatica la cifra stimata di 5 miliardi di dollari
attraverso il bilancio del 31 luglio 2011. L’eclatante errore di calcolo
di Obama potrebbe costargli la presidenza se non lo fa l’economia. Come
ha commentato uno studente dell’Università Al Fatah di Tripoli:
“Quello che il vostro governo americano ha fatto nella regione
per autodistruggersi dall’11 settembre è incredibile per i libici.
Ora ci venite a combattere? Perché? Avevate già tutto il nostro
petrolio a prezzi stracciati, abbiamo stupidamente messo i nostri fondi
sovrani nelle banche degli Stati Uniti e non abbiamo nemmeno infastidito
molto Israele. Ogni giorno che la Nato bombarda, uccide sempre più
civili libici. Abbiamo sacrificato quasi un terzo della nostra popolazione
o più di un milione di nostri fratelli e sorelle per espellere gli
italiani settant’anni fa. Nessuno nel vostro governo studia la storia?
Noi non siamo del Bahrein o siriani. Siamo armati e useremo le nostre
armi. Tra gli errori che la nostra leadership ha fatto, uno dei
peggiori, è aver creduto agli accordi che abbiamo fatto con gli Stati
Uniti nel 2004. Gli iraniani e i nordcoreani ridono di noi per esserci
fidati di voi e aver rinunciato ai nostri programmi nucleari e per le
armi biologiche. Credetemi cari, se Gheddafi lascia il potere ne sentirete
la mancanza, perché il popolo libico sarà più duro contro i vostri
progetti di quello che lui è stato. “Domenica 10 luglio la Francia
si è apparentemente alleata con la Russia e la Cina per chiedere alla
NATO di fermare immediatamente i suoi bombardamenti controproducenti
e controintuitivi, in quanto sempre più paesi sono teatro di manifestazioni
pubbliche contro le azioni della NATO in Libia. Il ministro francese
della Difesa, Gérard Longuet, ha dichiarato a Parigi che era giunto
il momento per i fedelissimi di Gheddafi – che la Francia riconosce
stiano rapidamente aumentando di numero – e i ribelli libici “di
sedersi intorno a un tavolo per raggiungere un compromesso politico”,
perché “non si può arrivare a una soluzione con la forza.”
La NATO e l’amministrazione Obama non possono avere nessuna parte in
alcun dialogo, perché loro sarebbero i maggiori sconfitti se la pace
sopraggiungesse in Libia senza che Gheddafi lasci il potere.
Non appena il ministro francese della
Difesa aveva parlato il 12 luglio, riflettendo anche il punto di vista
dei militari britannici e italiani, il Dipartimento di Stato americano
ha emesso un comunicato insistendo che “gli Stati Uniti manterranno
i loro sforzi come parte di una coalizione NATO per rafforzare la
no-fly zone in Libia, autorizzata dal Consiglio di sicurezza dell’ONU,
progettata per proteggere i civili sotto la minaccia di attacco.”
Il portavoce non ha menzionato che la no-fly zone è stata raggiunta
lo scorso marzo in 48 ore e che nessun aereo libico ha volato da allora.
Missione compiuta 100 giorni fa. Hillary Clinton ha ripetuto le sue
prime parole, “I nostri sforzi in Libia hanno bisogno di tempo,
ma non ci sono dubbi sul fatto che la pressione politica, militare ed
economica su Gheddafi continua a crescere. Gli alleati continueranno
ad aumentare questa pressione fino a quando il popolo libico non sarà
al sicuro, i loro bisogni umanitari soddisfatti, e una transizione di
potere non sarà in pieno svolgimento.”
E così continua. Il 9 luglio,
la NATO ha comunicato che i suoi aerei avevano effettuato un altro “attacco
di precisione su una base pro-Gheddafi di missili vicino Tawurgha, a
sud di Misurata. Secondo il suo ufficio stampa, “sono state condotte
per un periodo di tempo l’intelligence, la sorveglianza e la
ricognizione della NATO per accertare l’uso militare del sito. È stato
confermato essere stato utilizzato per lanciare attacchi indiscriminati
contro i civili libici nella zona, oltre ad essere un’area di gestione
temporanea degli abitanti pro-Gheddafi del villaggio, compresa la pianificazione
di attacchi di forze ribelli vicino al porto e alla città di Misurata.”
Il mattino seguente, 10 luglio, gli abitanti del luogo hanno negato
che la struttura praticasse una qualsiasi attività militare nel suo
perimetro e un esame degli edifici agricoli non è riuscito a scoprirne
alcuna.
La NATO è continuamente martellata
dalle critiche, anche durante le sue conferenze stampa, in particolare
da giornalisti di gruppi come il Jane’s Defense Weekly, che
sanno una cosa o due riguardo le armi e la guerra. La scorsa settimana
il Jane’s ha ridicolizzato il comandante della NATO che sosteneva
che vedere antenne paraboliche sui tetti fosse la prova che un particolare
sito fosse un “Centro di Comando e Controllo.” Il Jane’s
ha trovato stupida tale affermazione. Fonti del Congresso hanno chiesto
risposte da parte della NATO, anche sull’incidenza della morti dei
civili causate dalle bombe e dai missili della NATO (70% dei quali sono
forniti dagli americani, sollevando gravi questioni giuridiche e politiche
in base all’Arms Export Control Act del 1976) e che sono state
trasmesse da un membro dello staff del Congresso di collegamento
NATO per un commento. I casi esatti inviati alla NATO dal Congresso
degli Stati Uniti segnalano quanto segue con la richiesta di una spiegazione:
- Il 13 maggio 2011, una delegazione
pacifica di leader religiosi musulmani arrivati a Brega
per cercare un dialogo con i colleghi sceicchi dell’est della Libia,
è stata bombardata alle ore 01:00 nella loro pensione da due bombe
statunitensi MK 82. Undici degli sceicchi sono stati uccisi all’istante
e quattordici sono rimasti gravemente feriti. La NATO ha affermato che
l’edificio ospitava un “Centro di Comando e Controllo”. Tutti
i testimoni e il proprietario dell’hotel hanno negato con veemenza questa
affermazione.
- Durante la mattina presto
del 20 giugno 2011, otto missili e bombe Usa in dotazione alla NATO
sono state scagliate sulla casa di Khaled Al-Hamedi e dei suoi genitori
e la sua famiglia. Quindici tra i membri della famiglia e gli amici
sono stati uccisi, anche la moglie incinta di Khaled, sua sorella e
tre dei suoi figli. La NATO ha detto che ha bombardato la casa perché
si trattava di un’installazione militare. Testimoni, vicini e osservatori
indipendenti negano ci sia mai stata alcuna installazione o presenza
militare delle truppe sulla proprietà.
- Alla fine di giugno 2011,
sulla strada principale ad ovest di Tripoli, un autobus di linea con
dodici passeggeri è stato colpito da un missile TOW che ha ucciso tutti
i passeggeri. La NATO ha affermato che gli autobus pubblici sono utilizzati
per il trasporto di personale militare. Osservatori stranieri, compreso
il sottoscritto, unanimemente asseriscono che non hanno visto personale
militare a Tripoli, tra cui carri armati, APC o attrezzature militari.
- Il 6 giugno 2011, alle ore
2:30 il complesso centrale amministrativo del Comitato Superiore per
i Bambini, nel centro di Tripoli, a due isolati dall’hotel del sottoscritto,
è stato bombardato con un totale di 12 bombe/missili. Il complesso
ospitava il centro Nazionale per la Sindrome di Down con i registri
e l’ufficio statistico, la Fondazione delle Donne Menomate, il Centro
dei Bambini Menomati e il Centro Nazionale per la Ricerca sul Diabete.
- Il 16 giugno 2011 alle ore
05:00, la NATO ha bombardato un albergo privato nel centro di Tripoli,
uccidendo tre persone e distruggendo un ristorante e il Shisha smoking
bar.
La risposta della NATO è stata
quella di ringraziare l’ufficio del Congresso per le informazioni “interessanti”
e poi di spiegare, come la NATO di recente ha fatto fino alla nausea,
che “utilizzando siti civili per scopi militari, il regime di Gheddafi
ha ancora una volta dimostrato un totale disprezzo per il benessere
dei civili libici.”
La risposta della NATO è proseguita:
“Chiaramente, la questione principale per la NATO sono le accuse
per le vittime civili, ma è importante inserire quelle accuse nel contesto
della missione della NATO. La morte di ogni civile è una tragedia.
Ovviamente, più di quanto ci piacerebbe constatare, a volte, a causa
di un guasto tecnico, una delle nostre armi non colpisce il bersaglio
militare. Deploriamo profondamente questi tragici incidenti e abbiamo
sempre espresso le condoglianze della NATO alle famiglie di tutti coloro
che possano essere stati coinvolti.”
La risposta della NATO reitera la sua
posizione: “Quando la NATO sarà convinta di aver causato vittime
civili lo dirà e lo farà nel più breve tempo possibile, visto che
siamo in grado di stabilire i fatti. Se guardate le nostre statistiche
dopo quasi 15.000 sortite e quasi 5.000 attacchi armati, si può vedere
abbiamo prestato la massima attenzione per evitare vittime civili e
continueremo a farlo. Infine, lasciatemi assicurare il vostro ufficio
che la nostra missione è pienamente conforme alla Risoluzione del 1973
del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e che rimane nei nostri
compiti l’utilizzare tutti i mezzi necessari per prevenire gli attacchi
e la minaccia di attacco contro i civili e le aree popolate da civili”.
Mentre cresce la pressione internazionale sulla Casa Bianca per la sospensione
della campagna di bombardamenti NATO, varie proposte vengono discusse
in seno all’Unione Africana, l’Ambasciata russa e cinese, e anche
tra i “ribelli NATO” e i rappresentanti del governo libico
a Tripoli. Un possibile scenario potrebbe essere che la Libia offra
alla NATO e a Obama una foglia di fico che includa il ritiro del colonnello
Gheddafi “nella sua tenda a scrivere e riflettere”, mentre
il dialogo si svolge tra il popolo libico, incluse le tribù e i 600
e più Congressi Popolari, cui naturalmente dovrebbe essere consentito
di avere luogo, come il membro del Congresso Dennis Kucinich ed altri
insistevano accadesse nello scorso febbraio 2011, prima che la NATO
invadesse.
Franklin P. Lamb, LLM, direttore dell’Americans
Concerned for Middle East Peace
Fonte: http://www.activistpost.com/2011/07/france-says-nato-bombing-has-failed.html
11.07.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FEY