La fine dell’Occidente

Un racconto di fantasia (ma non troppo) sulla guerra d'Ucraina e su tutto ciò che (forse) significa

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Ecco un racconto di fantasia (ma non troppo) sulla guerra d’Ucraina e su tutto ciò che (forse) significa.

Di Patrizia Pisino

Non molto tempo fa, in un borgo di una nazione molto grande chiamata Ucrinas, viveva un uomo molto ambizioso ma che nessuno prendeva in considerazione. Il nome di questo piccolo uomo era Zelensk. Un giorno decise di partire e andò nella capitale del paese, Capoky. Grazie alle sue innate doti di simulatore iniziò la carriera di comico e i suoi connazionali iniziarono a ridere per le sue battute e per i suoi atteggiamenti alquanto scurrili e inusuali.

Ucrinas era governata da un uomo molto amato dal popolo, che cercava con ogni mezzo di fare gli interessi dei suoi connazionali. Il paese era ricco di un materiale prezioso che serviva a creare dei super computer e alimentava anche le numerose fabbriche chimiche; questo faceva gola al capo della lontana nazione Amerik, che ambiva ad estendere il suo potere a tutto il mondo; il suo nome, Sorkos incuteva timore solo a pronunciarlo. Sorkos iniziò a pianificare un sistema per assicurarsi il controllo del materiale e delle fabbriche chimiche; così decise di mandare le sue spie a cercare un uomo che poteva fare al caso suo senza destare sospetti di interferenza con la leadership di Ucrinas e che fosse facilmente controllabile.

Le spie, osservando la popolarità di Zelensk ,pensarono subito di aver trovato l’uomo giusto per attuare le mire del loro padrone. Offrirono a Zelensk un contratto così appetibile che subito firmò, finalmente le sue ambizioni sarebbero state esaudite.

Così iniziò il colpo di stato e il Presidente venne ucciso dalle truppe di Zelensk, che si mascherarono da difensori del popolo. Le nazioni vicine videro tutto dalle televisioni locali che trasmettevano una situazione dove l’eroe assassino sembrava essere il difensore delle masse popolari e il liberatore dal dittatore.
Come attore, Zelensk si immedesimò superbamente nella parte ed iniziò a seminare odio e distruzione fra tutti coloro che non si erano fatti influenzare e cercavano di contrastare sia lui che il malvagio Sorkos.

Zelensk, abilmente aiutato da Sorkos, controllando ogni fonte di informazione fecero passare per terroristi i pochi eroi che cercavano di resistere; in tal modo nessuno si indignò opponendosi a simile genocidio.
Sorkos divenne padrone delle fabbriche chimiche ed iniziò a fare esperimenti sul genoma umano, dato che aveva a disposizione tutto il popolo di Ucrinas per sperimentare l’efficienza dei virus progettati. Fece contaminare il terreno in modo che il cibo ne fosse il portatore nascosto; gli uccelli migratori che sorvolavano quei territori, nutrendosi degli insetti che avevano assorbito gli agenti chimici rilasciati sul territorio, trasportarono inconsapevolmente i virus verso i popoli vicini e questi iniziarono a stare così male che nessun medico capiva quale fosse la causa.

Sorkos, soddisfatto degli esperimenti, iniziò a vendere delle magiche pozioni che dovevano risolvere tutti i mali che improvvisamente avevano contagiato i popoli confinanti. Il suo potere divenne sempre più forte, nessuno lo poteva contrastare. Ma una Nazione, vedendo la crescente mortalità del proprio popolo, iniziò a contrastarlo.

Il presidente Pulim, della grande nazione Rubbia, mandò le sue truppe per fermare Sorkos insieme al suo servitore Zelensk e distruggere le fabbriche chimiche in modo da liberare tutti i popoli da quella vile oppressione. Ma Sorkos, che aveva spie ovunque anticipò l’azione di Pulim costruendo artificialmente una nuova finzione e dando il compito al suo vile ed eclettico attore di diventare l’eroe a difesa della democrazia. Fu così che divenne l’attore più popolare al mondo, conquistando il primo posto tra le priorità di tutte le nazioni vicine riunite insieme con il nome di Economist, che così facendo si sarebbero inconsciamente autodistrutte. Tutti aiutarono Zelensk che ormai, sempre più ingordo e pensando di avere tutti i governanti nelle sue mani, pretendeva sempre più denaro e armi, tanto che fece esaurire tutte le scorte di Economist. Mai tanto flusso finanziario era stato investito per altri popoli che erano stati attaccati dal presidente di Amerik, che con uno sfacciato e colossale inganno faceva passare gli omicidi di popoli inermi e bisognosi, per la difesa della fantomatica democrazia. Fu così che Sorkos incominciò a controllare tutti i governi di Economist e tutte le resistenze vennero fatte tacere; la parola pace diventò guerra, guerra come unica soluzione per il mantenimento della democrazia, anche se intere popolazioni iniziarono ad impoverirsi e a morire.

I rifugiati dal conflitto in Ucrinas, che erano stati lo strumento della sperimentazione genetica, contaminarono le popolazioni degli stati che per senso di solidarietà li accoglievano.

I governanti di Economist iniziarono a comprare tutto ciò che Sorkos imponeva insieme al suo complice Gatez: dalle miracolose pozioni che dovevano debellare le improvvise malattie, all’energia necessaria, all’imposizione delle scelte alimentari con il cibo sintetico e alla tecnologia per il controllo delle vite tramite sofisticati innesti sottocutanei.

I governanti, con la mente annebbiata, non analizzarono tutti gli effetti collaterali che questo avrebbe causato. Incuranti del benessere del popolo e completamente succubi accettarono.

Fu così che iniziò il declino di una florida civiltà: i popoli, fiduciosi nei propri governanti, accettarono tutto ciò che gli veniva imposto, pensando che fosse per il bene di tutti e il sacrificio necessario.

Gli ammalati aumentarono e sempre più medicine per malattie sconosciute vennero acquistate; dando la colpa al cibo venne imposto di nutrirsi con il cibo sintetico e quello ricavato dagli insetti, considerato altamente proteico; l’aria divenne irrespirabile a causa della sostituzione delle fonti rinnovabili con l’energia fossile venduta da Sorkos. Questo, che venne fatto passare come imprescindibile necessità per favorire la transizione ecologica, provocò invece la distruzione di interi territori e contaminò il mare, facendo scomparire tutto l’ecosistema marino.
Intanto Pulim cercava con ogni mezzo di contrastare questa catastrofe delle nazioni che un tempo erano sue amiche, ma aveva contro tutti e doveva combattere da solo, impresa ardua ma necessaria almeno per difendere il suo popolo dall’avanzata di Sorkos. Accolse tutti i profughi che scappavano dal pericoloso e ormai folle Zelensk e chiuse tutte le frontiere, erigendo a difesa una parete elettromagnetica lungo i confini. In tal modo impedì ai virus lanciati da Sorkos di sterminare la sua popolazione.

I popoli dei paesi confinanti, ormai succubi ed incapaci di difendersi, iniziarono a morire poco per volta. I terreni una volta coltivati vennero abbandonati e al loro posto sorsero nuovi edifici. Tutte le città storiche vennero abbattute per far posto a costruzioni che dovevano rispettare i criteri energetici imposti dal presidente di Amerik; i proprietari impoveriti vennero espropriati delle loro abitazioni che con tanta fatica avevano costruito e confinati nei campi di isolamento. Le persone pensavano che tutto ciò fosse necessario per la difesa del pianeta e che presto tutto sarebbe tornato normale. Purtroppo non comprendevano che il fine della cosiddetta transizione ecologica era mirato proprio a loro, considerati il vero motivo del cambiamento climatico.
Sorkos sapeva bene che, una volta distrutta questa antica e consolidata civiltà, nessuno poteva più contrastarlo e impedirgli di diventare il padrone assoluto del pianeta.
Convogliò il grano coltivato in Ucrinas verso i paesi più poveri, apparentemente dimostrando magnanimità, ma il grano che era cresciuto in quel territorio ricco di agenti patogeni presto causò un ulteriore impoverimento di intere popolazioni, che cercarono un inconsapevole rifugio verso lo stesso continente che li stava sfruttando e uccidendo.

Si sottoposero a tutti i più ardui sacrifici per raggiungere l’agognata salvezza e, una volta arrivati, vennero subito utilizzati per realizzare i campi di detenzione e gli edifici che Sorkos desiderava.

Così il fratello giunto da lontano divenne l’arma complice di chi stava sfruttando il fratello nell’illusorio nuovo mondo libero di Economist .

Di Patrizia Pisino

Patrizia Pisino, scrittrice. Il suo ultimo libro è “La Prigione della Paura” (PortoSeguroEditore, 2022)

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