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La Redazione

 

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LA FALSA CORTE PENALE INTERNAZIONALE E LA STRATEGIA GLOBALE DELLA TENSIONE

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A cura di supervice
Il 1 Giugno 2011
38 Views

Una falsa corte finanziata dai globalisti usa prove false fornite da false ONG finanziate dai globalisti

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DI TONY CARTALUCCI
Land Destroyer

Bangkok, Thailandia, 28 maggio 2011
Il Presidente russo Medvedev,
secondo The Australian, ha “approvato le richieste fatte al Colonnello Gheddafi per lasciare il suo incarico e per offrire il suo aiuto alla negoziazione della sua uscita di scena”. È una mossa che ha “sorpreso e rallegrato” sia Londra che Washington dopo le proteste iniziali della Russia contro l’azione militare extralegale che era stata avviata in seguito a una caterva di bugie stile-guerra in Iraq.
Questa apparente marcia indietro della
Russia coincide
l’intensificazione dei bombardamenti sulla capitale libica e le richieste
indirizzate da
Francia e Gran Bretagna per inviare elicotteri d’assalto nel tentativo di incrementare il livello di assassinio e di distruzione per costringere il governo libico ad acconsentire alle “concessioni”. La globalista e artefatta Corte Penale Internazionale (ICC) ha anche lei cercato di mettere pressione sulla Libia con un “mandato di cattura” contro Gheddafi.

Una Corte totalmente falsa

Il “mandato di cattura” emesso dall’ICC si basa su prove acquisite da “trenta

missioni di 11 nazioni diverse, e per mezzo di interviste con un notevole

numero di persone, tra cui insider e testimoni oculari”. L’ICC stessa afferma che una “cooperazione senza precedenti”

è stata fornita da “Stati e organizzazioni, nessuna dei quali

sta al momento operando in Libia”. Senza lasciarsi scoraggiare

dalle inconsistenti indagini da loro stessi ammesse, ci forniscono una

lista infinita di “prove”.

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Le immense risorse dell’élite globalista, che derivano dal controllo dell’emissione di moneta,
gli danno la possibilità di creare istituzioni di facciata come l’ICC
per continuare a perpetuare la loro illegittima e criminale agenda.
La foto ritrae il quartier generale dell’ICC, tanto impressionante architettonicamente,

quanto illegittimo seguendo il senso comune della legalità.

Uno sguardo a questa ”prova” presentata

dall’”Ufficio del Procuratore

ci rivela un tentativo amatoriale e quasi disperato contro il leader

libico. Tutte le basi

del caso del Procuratore sono

costruite su report presi dalla BBC, da Al Jazeera,

dal Guardian, dal New York Times, da Voice of America

– gestita da Broadcasting

Board of Governors del Dipartimento

di Stato USA, da Human

Rights Rights Watch finanziata

anch’essa dai

globalisti e da International

Federation for Human Rights (FIDH) finanziata

dal National Endowment for Democracy and Tides Foundation, oltre a tante altre.

Forse fidandosi dell’autorità auto-relegata,

dell’ottimo logo, dell’imponente quartier generale e del look

professionale del suo sito web, l’ICC

spera che proprio nessuno dia un’occhiata alle “prove” o

che comprenda che i soliti interessi delle multinazionali sono stati

i propulsori dell’ICC fantoccio, delle false ONG e delle organizzazioni

dei media finanziate dalle multinazionali che hanno fornito tutte

queste “prove”. Dovrebbe essere evidenziato che persino la

BBC, assieme ad Al Jazeera e a molti altri media mainstream

hanno ammesso, anche se in modo ben nascosto nei loro report su Libia e Siria, che le loro fonti non possono essere verificate

come viene affermato nella seconda informativa fornita

dai “gruppi di attivisti”. Deve essere anche notato che ”l’opposizione della

“Primavera Araba” e questi

“gruppi di attivisti” sono tutti finanziati dai globalisti.

La stessa Corte Penale Internazionale riferisce

di essere “una corte

permanente e indipendente che indaga e persegue le persone accusate

dei crimini più rilevanti nel contesto internazionale, principalmente

il genocidio, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra”.

Una visita al sito della Coalizione

per la Corte Penale Internazionale(CICC) ci rivela chi è che sta dietro all’ICC e

che sta lo attivamente promuovendo e interfacciando ai tanti partner

nelle ONG dell’ICC, oltre al fatto che tutti usufruiscono degli

stessi sostenitori finanziari e politici.

Il CICC

asserisce di riunire “2.500

organizzazioni della società civile in 150 paesi diversi che agiscono

in partnership per rafforzare la cooperazione internazionale con l’ICC;

per assicurare che la Corte sia giusta, efficace e indipendente; per

rendere la giustizia sia visibile che universale; e per promuovere leggi

nazionali più stringenti che possano assicurare giustizia alle vittime

di crimini di guerra, di crimini contro l’umanità e di genocidio”.

Il CICC, comunque, ha “profondamente

apprezzato il generoso sostegno

fornito dall’Unione Europea, dalla Ford Foundation, dalla John

D. and Catherine T. MacArthur Foundation inserita nella classifica

stilata da Forbes delle 500 compagnie più ricche, da Open Society Institute di George

Soros e da Humanity United.

Humanity

United a sua volta offre la sua partnership ai co-conspiratori globalisti di BBC World Service Trust, a Benetech che è finanziata da NED, da Open

Society e dal Dipartimento di Stato, a Open

Society Institute di George

Soros e al Solidarity

Center finanziato da NED

che ha

mobilitato i sindacati egiziani subito

dopo che i rivoltosi supportati dagli Stati Uniti hanno iniziato a vacillare.

Questi “generosi sostenitori” sono gli stessi enti che hanno

istituito le solite “organizzazioni

della società civile

con cui il CICC sta “lavorando in partnership“.

In altre parole, le finte organizzazioni

della società civile finanziate dai globalisti formano una falsa coalizione

finanziata dai globalisti, che a loro volta fondano una falsa corte

finanziata dai globalisti, per mostrarci a noi tutti in cosa consista

quest’agenda politica, motivata solo dall’interesse personale, che

usa l”umanità” a pretesto in modo sempre più inconsistente.

È un’intera rete gonfiata grazie all’emissione di moneta e che

trae legittimazione da una miriade di resoconti dei media mainstream,

quali la BBC, Al Jazeera, la CNN, Fox News,

VOA e da tutta una serie di altre “fonti” citate dall’”Ufficio

del Procuratore” dell’ICC riguardo la Libia.

La “Corte Penale Internazionale”

è un falso totale, creata da criminali tra i più efferati che abbiano

mai camminato sulla terra, non per assicurare la “giustizia”

in un qualsiasi modo a noi comprensibile, ma per incrementare l’autorità

auto-attribuitasi e la legittimazione che l’élite globale ci vuole

obbligare ad apprezzare. Ma non la apprezzeremo, nemmeno un po’,

e non apprezzeremo nessun’altro artificio realizzato nel nome dell”arbitrio

internazionale”. Abbiamo i nostri governi locali all’interno degli

stati-nazione. Quello che invece appare dietro le fila degli stati-nazione

è una condotta egoistica, sono i conglomerati finanziari multinazionali

che non tengono in considerazione alcun confine, che usurpano la sovranità

nazionale e che tradiscono i sentimenti della nostra innata, inalienabile,

sovranità individuale con le loro “istituzioni internazionali”

che nascondono le loro immoralità.

L’innalzamento della strategia

globalista della tensione

La sovranità e il futuro di un’umanità

libera dipendono da una riasserzione individuale dei nostri diritti

e delle nostre responsabilità per sostenere noi stessi, le nostre comunità,

le nostre province/regioni e le nostre nazioni. Non possiamo affidarci

ai russi o ai cinesi per controbilanciare l’élite globale perché

i russi e i cinesi, con la loro partecipazione al FMI, alle Nazioni

Unite e persino alla Corte Penale Internazionale – tutte manipolate

dall’élite globale – per una qualche ragione sono cadute proprio

nella “strategia della tensione”. La recente inversione a

U della Russia riguardo la Libia ha deluso le speranze di quelli che

vedevano in questa nazione un contrappeso affidabile. Le azioni della

Russia in questo momento servono a garantire la spoliazione di un’intera

nazione da parte dei terroristi,

usurpatori, filo-globalisti ribelli della ribellione libica che agiscono su mandato di Washington e Londra,

e forse anche di Mosca, visti gli ultimi accordi intrecciati dietro

le quinte.

Se le nazioni in cui viviamo fanno

parte di queste illegittime “istituzioni internazionali”, garantiscono

solo una legittimazione alle élite transnazionali che altrimenti non

potrebbero in alcun modo avere. È impossibile discernere se i russi

o i cinesi stanno partecipando in queste farsesche “istituzioni

internazionali” in modo machiavellico, fingendo una complicità a

un governo globale in divenire, o solo per interessi miopi e egoistici.

Quello di cui si può essere sicuri

è che il nostro impegno personale deve tutelare i nostri interessi

e un’agenda sviluppata a livello locale. Ma noi, americani, russi

o cinesi, dovremmo essere il contrappeso all’influenza ingiustificata

dell’élite globale. Ostacolare gli oligarchi della finanza delle

multinazionali anglo-americane non ci garantisce che altri oligarchi

non possano venire alla ribalta e riprendere di nuovo il loro posto.

Solo con l’affidamento a un nuovo paradigma di sovranità locale,

dove il potere nazionale e degli enti locali sia affidato nelle mani di persone autosufficienti del territorio invece che alle corporations

multinazionali che agiscono su scala globale, allora potremmo far terminare

il peso che le élite globali scaricano su di noi.

Sun Tzu nell’”Arte della Guerra” disse: “E poi il combattente intelligente

impose la sua volontà al nemico, ma non permise alla volontà del nemico

di imporsi su di lui.” Lo scenario ideale per i globalisti è quello

si continui a rispondere alle loro provocazioni alle condizioni da loro

fissate. E anche se si fosse d’accordo o contrari alla loro agenda,

se noi usiamo le loro artificiose istituzioni per contestarli, continueremo

a fornirgli una sempre maggiore legittimazione, indipendentemente dall’entità

delle proteste. Questa è la strategia della tensione definitiva, che

agisce tutti i giorni a livello globale, intrappolando i ben intenzionati

ma ignoranti servi dell’agenda globalista, così come gli informati

sostenitori della libertà e della sovranità.

Girando le spalle alle istituzioni

globaliste, alle loro manovre, alle loro motivazioni, alle loro guerre

e alle loro false dicotomie politiche, cercando invece di imporre la

nostra volontà, a livello locale, e tagliando alla radice la fonte

del potere delle élite (la nostra complicità), li forzeremo a reagire

alle manifestazioni della nostra volontà. Il movimento del “Decimo

Emendamento” è la vera incarnazione di tutto questo nella pratica

di tutti i giorni, con il movimento

per la “Sovranità Alimentare”

e ora lo è anche la battaglia in Texas contro gli abusi della TSA

e gli inasprimenti legislativi negli aeroporti. Le persone comuni in

tutto il paese stanno abbandonando i soliti dibattiti guidati dagli

esperti pagati dalle corporations e si stanno muovendo, guidati

non tanto da una linea politica definita, ma da loro innato senso d’indipendenza.

Tutto questo può iniziare in un modo

semplice, come il piantare un giardino, il boicottaggio a macchia di

leopardo e anche totale di tutte le multinazionali, la partecipazione nei nostri

governi locali e nei

media alternativi, e tutto ciò potrà portare alla fine del potere

ingiustificato che ha permesso a un gruppo di banchieri internazionali

criminali di manipolare il nostro esercito, una corte internazionale

e di dichiarare guerra ad altre nazioni nell’impunità più totale.

**********************************************************

Fonte: http://landdestroyer.blogspot.com/2011/05/fake-icc-globalist-strategy-of-tension.html

28.05.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte a cura di SUPERVICE

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