Una falsa corte finanziata dai globalisti usa prove false fornite da false ONG finanziate dai globalisti
DI TONY CARTALUCCI
Land Destroyer
Bangkok, Thailandia, 28 maggio 2011
Il Presidente russo Medvedev, secondo The Australian, ha “approvato le richieste fatte al Colonnello Gheddafi per lasciare il suo incarico e per offrire il suo aiuto alla negoziazione della sua uscita di scena”. È una mossa che ha “sorpreso e rallegrato” sia Londra che Washington dopo le proteste iniziali della Russia contro l’azione militare extralegale che era stata avviata in seguito a una caterva di bugie stile-guerra in Iraq.
Questa apparente marcia indietro della
Russia coincide l’intensificazione dei bombardamenti sulla capitale libica e le richieste
indirizzate da Francia e Gran Bretagna per inviare elicotteri d’assalto nel tentativo di incrementare il livello di assassinio e di distruzione per costringere il governo libico ad acconsentire alle “concessioni”. La globalista e artefatta Corte Penale Internazionale (ICC) ha anche lei cercato di mettere pressione sulla Libia con un “mandato di cattura” contro Gheddafi.
Una Corte totalmente falsa
Il “mandato di cattura” emesso dall’ICC si basa su prove acquisite da “trenta
missioni di 11 nazioni diverse, e per mezzo di interviste con un notevole
numero di persone, tra cui insider e testimoni oculari”. L’ICC stessa afferma che una “cooperazione senza precedenti”
è stata fornita da “Stati e organizzazioni, nessuna dei quali
sta al momento operando in Libia”. Senza lasciarsi scoraggiare
dalle inconsistenti indagini da loro stessi ammesse, ci forniscono una
lista infinita di “prove”.
Le immense risorse dell’élite globalista, che derivano dal controllo dell’emissione di moneta,
gli danno la possibilità di creare istituzioni di facciata come l’ICC
per continuare a perpetuare la loro illegittima e criminale agenda.
La foto ritrae il quartier generale dell’ICC, tanto impressionante architettonicamente,
quanto illegittimo seguendo il senso comune della legalità.
Uno sguardo a questa ”prova” presentata
dall’”Ufficio del Procuratore”
ci rivela un tentativo amatoriale e quasi disperato contro il leader
libico. Tutte le basi
del caso del Procuratore sono
costruite su report presi dalla BBC, da Al Jazeera,
dal Guardian, dal New York Times, da Voice of America
– gestita da Broadcasting
Board of Governors del Dipartimento
di Stato USA, da Human
Rights Rights Watch finanziata
anch’essa dai
globalisti e da International
Federation for Human Rights (FIDH) finanziata
dal National Endowment for Democracy and Tides Foundation, oltre a tante altre.
Forse fidandosi dell’autorità auto-relegata,
dell’ottimo logo, dell’imponente quartier generale e del look
professionale del suo sito web, l’ICC
spera che proprio nessuno dia un’occhiata alle “prove” o
che comprenda che i soliti interessi delle multinazionali sono stati
i propulsori dell’ICC fantoccio, delle false ONG e delle organizzazioni
dei media finanziate dalle multinazionali che hanno fornito tutte
queste “prove”. Dovrebbe essere evidenziato che persino la
BBC, assieme ad Al Jazeera e a molti altri media mainstream
hanno ammesso, anche se in modo ben nascosto nei loro report su Libia e Siria, che le loro fonti non possono essere verificate
come viene affermato nella seconda informativa fornita
dai “gruppi di attivisti”. Deve essere anche notato che ”l’opposizione della
“Primavera Araba” e questi
“gruppi di attivisti” sono tutti finanziati dai globalisti.
La stessa Corte Penale Internazionale riferisce
di essere “una corte
permanente e indipendente che indaga e persegue le persone accusate
dei crimini più rilevanti nel contesto internazionale, principalmente
il genocidio, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra”.
Una visita al sito della Coalizione
per la Corte Penale Internazionale(CICC) ci rivela chi è che sta dietro all’ICC e
che sta lo attivamente promuovendo e interfacciando ai tanti partner
nelle ONG dell’ICC, oltre al fatto che tutti usufruiscono degli
stessi sostenitori finanziari e politici.
Il CICC
asserisce di riunire “2.500
organizzazioni della società civile in 150 paesi diversi che agiscono
in partnership per rafforzare la cooperazione internazionale con l’ICC;
per assicurare che la Corte sia giusta, efficace e indipendente; per
rendere la giustizia sia visibile che universale; e per promuovere leggi
nazionali più stringenti che possano assicurare giustizia alle vittime
di crimini di guerra, di crimini contro l’umanità e di genocidio”.
Il CICC, comunque, ha “profondamente
apprezzato il generoso sostegno”
fornito dall’Unione Europea, dalla Ford Foundation, dalla John
D. and Catherine T. MacArthur Foundation inserita nella classifica
stilata da Forbes delle 500 compagnie più ricche, da Open Society Institute di George
Soros e da Humanity United.
United a sua volta offre la sua partnership ai co-conspiratori globalisti di BBC World Service Trust, a Benetech che è finanziata da NED, da Open
Society e dal Dipartimento di Stato, a Open
Society Institute di George
Soros e al Solidarity
Center finanziato da NED
che ha
mobilitato i sindacati egiziani subito
dopo che i rivoltosi supportati dagli Stati Uniti hanno iniziato a vacillare.
Questi “generosi sostenitori” sono gli stessi enti che hanno
istituito le solite “organizzazioni
della società civile”
con cui il CICC sta “lavorando in partnership“.
In altre parole, le finte organizzazioni
della società civile finanziate dai globalisti formano una falsa coalizione
finanziata dai globalisti, che a loro volta fondano una falsa corte
finanziata dai globalisti, per mostrarci a noi tutti in cosa consista
quest’agenda politica, motivata solo dall’interesse personale, che
usa l”umanità” a pretesto in modo sempre più inconsistente.
È un’intera rete gonfiata grazie all’emissione di moneta e che
trae legittimazione da una miriade di resoconti dei media mainstream,
quali la BBC, Al Jazeera, la CNN, Fox News,
VOA e da tutta una serie di altre “fonti” citate dall’”Ufficio
del Procuratore” dell’ICC riguardo la Libia.
La “Corte Penale Internazionale”
è un falso totale, creata da criminali tra i più efferati che abbiano
mai camminato sulla terra, non per assicurare la “giustizia”
in un qualsiasi modo a noi comprensibile, ma per incrementare l’autorità
auto-attribuitasi e la legittimazione che l’élite globale ci vuole
obbligare ad apprezzare. Ma non la apprezzeremo, nemmeno un po’,
e non apprezzeremo nessun’altro artificio realizzato nel nome dell”arbitrio
internazionale”. Abbiamo i nostri governi locali all’interno degli
stati-nazione. Quello che invece appare dietro le fila degli stati-nazione
è una condotta egoistica, sono i conglomerati finanziari multinazionali
che non tengono in considerazione alcun confine, che usurpano la sovranità
nazionale e che tradiscono i sentimenti della nostra innata, inalienabile,
sovranità individuale con le loro “istituzioni internazionali”
che nascondono le loro immoralità.
L’innalzamento della strategia
globalista della tensione
La sovranità e il futuro di un’umanità
libera dipendono da una riasserzione individuale dei nostri diritti
e delle nostre responsabilità per sostenere noi stessi, le nostre comunità,
le nostre province/regioni e le nostre nazioni. Non possiamo affidarci
ai russi o ai cinesi per controbilanciare l’élite globale perché
i russi e i cinesi, con la loro partecipazione al FMI, alle Nazioni
Unite e persino alla Corte Penale Internazionale – tutte manipolate
dall’élite globale – per una qualche ragione sono cadute proprio
nella “strategia della tensione”. La recente inversione a
U della Russia riguardo la Libia ha deluso le speranze di quelli che
vedevano in questa nazione un contrappeso affidabile. Le azioni della
Russia in questo momento servono a garantire la spoliazione di un’intera
nazione da parte dei terroristi,
usurpatori, filo-globalisti ribelli della ribellione libica che agiscono su mandato di Washington e Londra,
e forse anche di Mosca, visti gli ultimi accordi intrecciati dietro
le quinte.
Se le nazioni in cui viviamo fanno
parte di queste illegittime “istituzioni internazionali”, garantiscono
solo una legittimazione alle élite transnazionali che altrimenti non
potrebbero in alcun modo avere. È impossibile discernere se i russi
o i cinesi stanno partecipando in queste farsesche “istituzioni
internazionali” in modo machiavellico, fingendo una complicità a
un governo globale in divenire, o solo per interessi miopi e egoistici.
Quello di cui si può essere sicuri
è che il nostro impegno personale deve tutelare i nostri interessi
e un’agenda sviluppata a livello locale. Ma noi, americani, russi
o cinesi, dovremmo essere il contrappeso all’influenza ingiustificata
dell’élite globale. Ostacolare gli oligarchi della finanza delle
multinazionali anglo-americane non ci garantisce che altri oligarchi
non possano venire alla ribalta e riprendere di nuovo il loro posto.
Solo con l’affidamento a un nuovo paradigma di sovranità locale,
dove il potere nazionale e degli enti locali sia affidato nelle mani di persone autosufficienti del territorio invece che alle corporations
multinazionali che agiscono su scala globale, allora potremmo far terminare
il peso che le élite globali scaricano su di noi.
Sun Tzu nell’”Arte della Guerra” disse: “E poi il combattente intelligente
impose la sua volontà al nemico, ma non permise alla volontà del nemico
di imporsi su di lui.” Lo scenario ideale per i globalisti è quello
si continui a rispondere alle loro provocazioni alle condizioni da loro
fissate. E anche se si fosse d’accordo o contrari alla loro agenda,
se noi usiamo le loro artificiose istituzioni per contestarli, continueremo
a fornirgli una sempre maggiore legittimazione, indipendentemente dall’entità
delle proteste. Questa è la strategia della tensione definitiva, che
agisce tutti i giorni a livello globale, intrappolando i ben intenzionati
ma ignoranti servi dell’agenda globalista, così come gli informati
sostenitori della libertà e della sovranità.
Girando le spalle alle istituzioni
globaliste, alle loro manovre, alle loro motivazioni, alle loro guerre
e alle loro false dicotomie politiche, cercando invece di imporre la
nostra volontà, a livello locale, e tagliando alla radice la fonte
del potere delle élite (la nostra complicità), li forzeremo a reagire
alle manifestazioni della nostra volontà. Il movimento del “Decimo
Emendamento” è la vera incarnazione di tutto questo nella pratica
di tutti i giorni, con il movimento
per la “Sovranità Alimentare”
e ora lo è anche la battaglia in Texas contro gli abusi della TSA
e gli inasprimenti legislativi negli aeroporti. Le persone comuni in
tutto il paese stanno abbandonando i soliti dibattiti guidati dagli
esperti pagati dalle corporations e si stanno muovendo, guidati
non tanto da una linea politica definita, ma da loro innato senso d’indipendenza.
Tutto questo può iniziare in un modo
semplice, come il piantare un giardino, il boicottaggio a macchia di
leopardo e anche totale di tutte le multinazionali, la partecipazione nei nostri
governi locali e nei
media alternativi, e tutto ciò potrà portare alla fine del potere
ingiustificato che ha permesso a un gruppo di banchieri internazionali
criminali di manipolare il nostro esercito, una corte internazionale
e di dichiarare guerra ad altre nazioni nell’impunità più totale.
Fonte: http://landdestroyer.blogspot.com/2011/05/fake-icc-globalist-strategy-of-tension.html
28.05.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte a cura di SUPERVICE