DI EMILY KAISER
Information Clearing House
8 giugno 2011, Reuters –
SINGAPORE – Mercoledì un consulente della banca centrale cinese ha riferito che i parlamentari Repubblicani stanno “giocando col fuoco” se contemplano l’ipotesi anche di un piccolo default sul debito come mezzo per forzare l’aumento dei tagli alla spesa del governo.
L’idea di un default tecnico – essenzialmente il ritardo del pagamento degli interessi per pochi giorni – ha riscosso un’approvazione sempre maggiore tra i Repubblicani che lo considerano il prezzo da pagare per costringere la Casa Bianca a tagliare la spesa pubblica, secondo quando riportato dalla Reuters giovedì.
I funzionari del governo e gli investitori avvertono che una qualsiasi forma di default potrebbe destabilizzare l’economia globale e acuire le già tese relazioni con i grandi creditori degli Stati Uniti come la Cina.
Li Daokui, un consulente presso la Banca Popolare della Cina, ha riferito che un default potrebbe mettere a repentaglio il dollaro USA, e Pechino ha dovuto dissuadere Washington nel proseguire in questa direzione.
Li ha riferito ai giornalisti presenti a un forum tenuto a Pechino: “Io credo che ci sia il rischio che un default del debito USA possa davvero accadere. Le conseguenze sarebbero molto serie e spero realmente che la smettano di giocare col fuoco.”
La Cina è il più grande creditore straniero degli Stati Uniti e deteneva a marzo più di 1 trilione di dollari del debito del Tesoro in base di dati degli USA, e le
sue rimostranze hanno un peso considerevole su Washington.
“Mi preoccupo seriamente dei rischi di un default del debito degli Stati Uniti, che credo porterebbe a un declino del valore del dollaro”, sono le parole di Li.
Il Congresso era riluttante a innalzare il limite fissato per la spesa del governo come indicato dai legislatori per limitare il deficit che si pensa raggiunga 1,4 trilioni di dollari in quest’anno fiscale. Il Dipartimento del Tesoro degli USA ha riferito che terminerà il periodo di sottoscrizione dei titoli il 2 agosto.
L’amministrazione Obama è già stata avvertita delle conseguenze “catastrofiche” nel caso in cui gli Stati Uniti non pagassero gli interessi sul suo debito, cosa che potrebbe spingere la sua fragile economia di nuovo in recessione.
“Tutto questo ha serie conseguenze per l’economia in un periodo in cui i dati macroeconomici stanno peggiorando”, ha detto Ben Westmore, un economista di commodities alla National Australia Bank.
“È solo un’idea balzana”, ha detto.
I mercati finanziari stanno seguendo il dibattito che avviene negli USA, ma considerano basso il rischio di un default.
Mercoledì i prezzi delle emissioni del Tesoro USA sono rimasti stabili in Europa, grazie a un aumento della loro fiducia per via della crisi del debito greco e delle preoccupazioni sul rallentamento della crescita economica degli Stati Uniti.
Marc Ostwald, uno stratega di Monument Securities a Londra, ha detto che i mercati stanno operando nella convinzione che la storia del debito USA “scomparirà”. Ma il nervosismo potrebbe crescere se una soluzione non venisse raggiunta nelle prossime cinque o sei settimane.
“NON SUCCEDERÀ”
L’ipotesi dei Repubblicani si avvale sull’idea che i possessori di obbligazioni accetterebbero un breve ritardo nel pagamento degli interessi se ciò volesse dire che Washington ha finalmente sistemato i problemi fiscali di lungo periodo, mettendo così il paese in una posizione più solida per poter soddisfare le sue obbligazioni in futuro.
Ma le interviste con i funzionari dei governo e gli investitori ci rivelano che il default è considerato una possibilità assurda – e remota – tanto da non poterla neanche immaginare.
“Come possiamo permettere agli Stati Uniti di fare default?”, ha detto un dirigente della banca centrale dell’India. “Non crediamo che sia possibile, perché creerebbe un panico finanziario globale.”
I funzionari indiani fanno presente che hanno poche altre scelte oltre ai titoli del Tesoro USA, perché si tratta ancora di uno degli investimenti più sicuri e liquidi che ci siano. I dati degli Stati Uniti mostrano che questa banca detiene 39,8 miliardi di titoli del Tesoro a marzo 2011.
I funzionari non vogliono essere identificati perché non sono autorizzate a parlare ai media.
L’Oman si sta preoccupando dell’impatto di un default sulle riserve di moneta del sultanato e dei suoi vicini nel Golfo.
“Le nostre economie sono molto connesse con gli sviluppi delle finanze degli USA”, ha detto un dirigente di alto livello della banca centrale, che ha parlato sotto
anonimato.
“Semplicemente non succederà”, ha detto Barry Evans, che controlla 83 miliardi di dollari in titoli a reddito fisso alla Manulife Asset Management. “Dovrebbero pagare i conti del Tesoro prima di tutto il resto. Molto semplice.”
Ostwald della Monument considera lo scenario del default “spaventoso” e ha detto che la pazienza degli obbligazionisti potrebbe saltare se i legislatori continueranno a tenere questa strategia nelle prossime settimane: “Questo non è un dibattito, questa è una situazione di stallo e proprio qui sta il problema”.
Yuan Gangming, ricercatore alla Chinese Academy of Social Sciences, un think tank governativo, pensa che ci siano delle trattative politiche intorno al dibattito sul debito USA – proprio quando le elezioni presidenziali del 2012 si stanno avvicinando – e crede che i Repubblicani “vogliono rendere le cose difficili a Obama”.
Ma, visto che il Tesoro degli Stati Uniti sta finendo il periodo di sottoscrizione dei suoi titoli, Yuan ha detto che un default è un rischio reale: “La possibilità di vedere un default del debito USA è abbastanza alta, ed è una situazione che farebbe del male a molte nazioni, e alla Cina in particolare.”
http://www.informationclearinghouse.info/article28281.hhtm
08.06.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE