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La Redazione

 

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LA CIA HA SIMULATO UNA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE?

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A cura di supervice
Il 17 Luglio 2011
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DI MARYN MCKENNA
Wired

Alcuni anni fa, mi trovavo a Nuova
Delhi, al termine di un estenuante giro di diciotto ore in cui avevo girato per la città per assistere alla Giornata Nazionale dell’Immunizzazione.
In quei giorni, come a una festa nazionale, con bandiere e striscioni e bambini autorizzati a non andare a scuola, decine di milioni di ragazzini
si mettevano in fila per sporgere la lingua e ricevere le gocce zuccherate
che contengono il vaccino che dovrebbe proteggere contro la poliomielite.
Il governo indiano, insieme al Centers for Disease Control, all’Organizzazione Mondiale della Sanità e alle truppe di terra di volontari del Rotary International, stava organizzando queste giornate da più di due decenni, sempre avvicinandosi all’obiettivo di sradicare la poliomielite senza mai ottenerlo. In questa giornata, quasi alla fine delle settimana da me trascorsa con la squadra dell’OMS “STOP polio”, ci si attendevano 135 milioni di bambini in coda nelle città e nei sobborghi, nei quartieri ricchi e nei quartieri poveri. Ho passato la giornata con la squadra che stavo osservando, andando su una scalcagnata Tata turchese da un quartiere all’altro, cercando di capire dove il messaggio della campagna stesse funzionando e dove le accorate persuasioni avessero fallito.

C’era un quartiere, a circa quindici

miglia dal centro di Nuova Delhi, dove le cose non andavano bene. Era

una zona musulmana dove i masjid locali sostenevano la campagna – tutti

gli imam avevano predicato a suo favore – ma l’appello non era stato

raccolto. Solo pochi bambini, circa venticinque in una baraccopoli dove

ne vivevano migliaia, si erano incamminati per ricevere le gocce e il

colpo di violetto di genziana su un’unghia che dà il segnale a chi

raccoglie fondi che il bambino era stato immunizzato.

Una giovane madre che vendeva pesce

in una strada fangosa si strinse nelle spalle e non riconobbe l’importanza

di ricevere il vaccino per i suoi quattro bambini. Nei prossimi giorni,

ha detto, il governo invierà i vaccinatori “rastrellatori” nei

vicoli per trovare i bambini che non avevano partecipato alla grande

campagna. Forse avrebbero trovato i suoi figli, forse lei sarebbe stata

a lavoro quel giorno, e quindi sarebbe stata lontano da casa e i bambini

anche. Le priorità del governo non erano le sue.

Più tardi, quella notte, dopo

aver bevuto alcuni whisky con soda serviti senza ghiaccio per

la scarsa qualità dell’acqua, un esperto operaio sanitario del posto

spiegò quello che pensava stesse accadendo. Ipoteticamente, la protezione

contro la polio richiede quattro turni di gocce. Ma alle temperature

tropicali, con servizi igienici inadeguati e endemiche malattie diarroiche,

ci possono volere molte più sedute di immunizzazione per assicurare

a un bambino l’immunità. Tale iniziativa non ben pianificata si combinò

alla sfiducia reciproca tra indù e musulmani per portare a una situazione

che nessuno aveva previsto.

“Siamo tornati ai loro quartieri,

mese dopo mese, dicendo loro che queste gocce avrebbero protetto i loro

figli dalla paralisi”, ha detto. “Siamo andati 10, 11, 12

volte e i bambini diventavano lo stesso paralizzati. Hanno iniziato

a pensare che stessimo facendo tutto questo per qualche altra ragione,

e sospettarono di noi e non vollero più portare i bambini.”

Ed è per questo che la decisione

della CIA di utilizzare un falso programma di vaccinazione per

la caccia a Osama Bin Laden, se fosse vero, è una cattiva idea,

spaventosa e stupida.

Come riportato dal Guardian

e successivamente dal New York Times, alcuni agenti dei servizi

segreti hanno finanziato un programma farsa di vaccinazione, nella speranza

di ottenere un campione del DNA per provare che Bin Laden, che si pensava

fosse nella zona, stesse realmente vivendo nel distretto dove è stato

successivamente trovato e ucciso.

Dal Guardian:

Il DNA di uno dei figli di Bin Laden

che vivono nel distretto potrebbe essere paragonato con un campione

di quello di sua sorella, morta a Boston nel 2010, al fine di fornire

la prova della presenza della famiglia nella zona.

[…] Così gli agenti hanno avvicinato

[Shakil] Afridi, l’ufficiale sanitario responsabile del Khyber,

una parte della zona tribale che corre lungo il confine afghano.

[…] Il medico è andato a Abbottabad a marzo, dicendo di aver procurato

i fondi per vaccinare gratuitamente contro l’epatite B. Bypassando i

dirigenti dei servizi sanitari di Abbottabad, ha pagato somme generose

a operatori sanitari di basso rango del governo locale che hanno preso

parte all’operazione senza conoscere il collegamento con Bin Laden.

I sanitari erano tra le poche persone che avevano avuto accesso al distretto

Bin Laden in passato, somministrando gocce contro la poliomielite ad

alcuni dei bambini.

[…] Nel mese di marzo gli operatori

sanitari hanno somministrato il vaccino in un quartiere povero sul confine

di Abbottabad, chiamato Nawa Sher. Il vaccino per l’epatite B

è generalmente somministrato in tre dosi, la seconda un mese dopo la

prima. Ma in aprile, invece di somministrare la seconda dose a Nawa

Sher, il medico tornò a Abbottabad e spostò le infermiere a Bilal,

il sobborgo dove Bin Laden ha vissuto.

Non ci sono prove che le “vaccinazioni”

abbiano prodotto del DNA che ha consentito di identificare Bin Laden.

Il medico citato in questo articolo è stato arrestato dalle forze di

sicurezza pakistane. La CIA si è comprensibilmente rifiutata di commentare.

Ma l’affermazione che un programma di vaccinazioni non fosse quello

che sembrava – che non era solo sospetto, ma giustamente sospetto –

è stato molto ampiamente riportato.

Questo è terribile. Sembra così

simile, tanto che sembra essere stato sceneggiato, alle teorie cospirative

più paranoiche sui vaccini: che siano inutili, velenosi, paraventi

delle perfide agende del governo per danneggiare la salute dei bambini.

Non è una speculazione. La campagna

antipolio ha già visto queste cose accadere, basandosi solo sui

sospetti, non in un’unica povera baraccopoli di Nuova Delhi, ma in

gran parte dell’Africa sub-sahariana.

Nell’autunno del 2003, un gruppo di

imam nello Stato settentrionale nigeriano di Kano – l’area dove

si è avuto attualmente il più alto tasso di trasmissione della polio–

ha iniziato a predicare contro la vaccinazione anti-poliomielite, sostenendo

che quello che pretendeva di essere un atto di protezione era in realtà

un campagna segreta dalle potenze occidentali per sterilizzare e uccidere

i bambini musulmani. Il presidente del Consiglio supremo nigeriano per

la Sharia Law ha detto alla BBC: “Ci sono forti ragioni

per credere che il vaccino antipolio è stato contaminato con farmaci

anti-fertilità, con il virus che causa l’HIV / AIDS, con il virus Simian

che si pensa che possa causare tumori.”

Le voci si sono sparse a macchia d’olio

e sono state ulteriormente diffuse da politici che hanno colto l’opportunità

per interrompere un recente accordo post-elettorale di condivisione

del potere tra il nord musulmano e il sud cristiano. Tre stati a maggioranza

musulmana – Kano, Kaduna e Zamfara – hanno sospeso completamente la

vaccinazione contro la polio. L’accettazione della vaccinazione nel

resto del paese diminuì così rapidamente che il governo nazionale

fu costretto ad agire. Ha ordinato i test sul vaccino da parte del Ministero

della Sanità nigeriano e ha costituito una commissione speciale per

visitare i laboratori indonesiani dove era stato prodotto il vaccino

somministrato in Nigeria. L’OMS ha convocato una riunione di emergenza.

E la poliomielite ha iniziato a diffondersi.

Alla fine del 2003, quando iniziò il boicottaggio, c’erano stati

solo 784 casi noti poliomielite in tutto il mondo. Entro la fine di

2004, c’erano stati 793 nuovi casi solo in Nigeria. La polio si è

diffusa oltre i confini della Nigeria e ha infettato Benin, Botswana,

Burkina Faso, Camerun, Ciad, Repubblica Centrafricana, Costa d’Avorio,

Etiopia, Ghana, Guinea, Mali, Sudan e Togo. Ceppi nigeriani sono apparsi

in Yemen, sede del più grande porto sul Mar Rosso, e in Arabia Saudita,

mettendo a rischio i milioni di pellegrini che raggiungono il paese

per lo hajj (hajj è il nome del pellegrinaggio islamico

canonico alla Mecca.)

Gli ultimi oppositori in Kano non hanno

accettato completamente le vaccinazioni contro la polio fino alla fine

del 2004. Sino ad allora, tanti bambini erano rimasti privi di protezione

tanto che, quando la Nigeria sperimentò la solita cattiva sorte con

la mutazione di un vaccino-virus in una variante tossica nel 2006, esso

devastò il paese in poche settimane e alimentò ancor di più i persistenti

sospetti che non erano mai scomparsi.

Le accuse che la vaccinazione antipolio

fosse una copertura Potemkin per attività anti-islamiche aveva

quasi rovinato l’eradicazione di questa malattia, visto che tali accuse

erano false. Ora, sulla base del presunto terribile stratagemma della

CIA in Pakistan, tali accuse possono essere nuovamente formulate. E

saranno molto più credibili, perché questa volta potrebbero essere

vere.

Reazioni degne di nota, tra le tante:

il giornalista esperto di sanità Tom Paulson ha detto che ciò

“minerà la salute globale” e ha esposto le possibili

conseguenze; Seth Mnookin, autore di The Virus Panic, lo definisce

una “mossa terribile, con conseguenze potenzialmente pericolose”;

l’infettivologo Kent Sepkowitz dice che è un “incubo paranoico”

e la blogger Brett Keller lo definisce in modo brutale “spregevole”.

Aggiornamento: Sarah Boseley del Guardian aggiunge: “Un

giorno nero per l’etica medica, un singolare e folle schema”. James

Fallows di The Atlantic avverte che questo “avrà implicazioni

estremamente dannose che devono essere affrontate”.

Sono d’accordo con tutti.

Aggiornamento: Proseguiamo. L‘Associated Press ha comunicato questo pomeriggio:

[…] I funzionari della sanità pakistani

si sono incontrati per parlare del presunto schema della CIA il martedì

e hanno espresso preoccupazione che questo potrebbe avere un impatto

negativo sui programmi di vaccinazione in altre aree del nord-ovest,

soprattutto nella regione semiautonoma tribale del Pakistan lungo il

confine afghano, ha detto un funzionario pakistano coinvolto negli sforzi

di penetrazione delle vaccinazioni anti-polio.

[…] Uno dei comandanti talebani del

Pakistan, Maulvi Faqir Mohammed, recentemente ha invitato le persone

nel nord-ovest a evitare i vaccini offerti dalla comunità internazionale,

sostenendo che sono stati realizzati con “estratti di ossa e grasso

di un animale proibito da Dio, il Maiale”.

[…] “Non cadete preda di queste

ONG di infedeli e di queste alleate del governo USA e del suo esercito”,

ha detto Mohammed attraverso la stazione radio illegale che trasmette

dal suo santuario nella parte orientale dell’Afghanistan.

[…] Funzionari pakistani e i loro

partner internazionali hanno respinto queste accuse, ma l’attività

della CIA riportata nel paese può aver reso il loro lavoro ancora più

difficile. “La missione medica deve essere immune dalla manipolazione

per scopi politici e militari e gli operatori sanitari in genere non

devono essere obbligati a svolgere attività contrarie all’etica medica”,

ha detto [Michael O’Brien, portavoce del Comitato internazionale della

Croce Rossa in Pakistan].

Aggiornamento 2: Mercoledì sera

fonti statunitensi hanno riconosciuto che la campagna di vaccinazione

è avvenuta. Hanno ripetuto che è stato utilizzato il vero

vaccino per l’epatite. Non si preoccupano del fatto che, visto che solo

una delle tre dosi è stata somministrata, la vaccinazione sia stata

in fondo inutile. Dal Washington Post:

[…] Mercoledì alcuni funzionari

degli Stati Uniti hanno preso le difese di una tattica utilizzata dalla

CIA per tentare di verificare dove si trovasse Osama bin Laden, ossia

la creazione di un programma segreto di vaccinazione a Abbottabad, la

città in Pakistan dove è stato poi ucciso da un raid Usa.

[…] Un alto funzionario statunitense

ha detto che la campagna ha coinvolto la vera campagna di vaccinazione

contro l’epatite e non deve essere interpretata come una “falsa

iniziativa per la salute pubblica”.

[…] “Le persone devono mettere

la cosa in prospettiva”, ha detto l’ufficiale, parlando a sotto

anonimato vista la delicatezza della questione:; “La campagna di

vaccinazione ha fatto parte della caccia ai terroristi più importanti

del mondo, e nient’altro. Se gli Stati Uniti non avessero dimostrato

questo tipo di creatività, la gente sarebbe rimasta a grattarsi la

testa, chiedendo perché non venivano utilizzati tutti gli strumenti

a disposizione per trovare Bin Laden.”

[…] L’alto funzionario statunitense

ha rifiutato di dire se il DNA dai parenti di bin Laden è stato raccolto

durante parte del programma di vaccinazione.

Aggiornamento 3: Giovedì, Medici Senza Frontiere, che ha alcune squadre in un numero di province pakistane e sul confine, ha rilasciato una dichiarazione dicendo che la falsa campagna interferisce con l’assistenza sanitaria e mette in pericolo
gli operatori sanitari:

[…] “Il semplice suggerimento

che la fornitura di cure mediche sia stata effettuata sotto falsi pretesti

danneggia la percezione pubblica del vero scopo dell’attività medica”,

ha detto il dottor Unni Karunakara, presidente internazionale di MSF.

“Con tutte le popolazioni in crisi, è abbastanza impegnativo per

le agenzie sanitarie e gli operatori umanitari accedere alle comunità

e avere la loro fiducia, soprattutto quando la popolazione è già scettica

sulle motivazioni dell’assistenza sanitaria dall’estero. […] Il

rischio è che ovunque le comunità a rischio, che necessitano di accesso

ai servizi sanitari essenziali, metteranno comprensibilmente in discussione

le reali motivazioni degli operatori sanitari e degli aiuti umanitari.

La conseguenza potenziale è che le cure sanitarie, anche quelle di

base tra cui la vaccinazione, non raggiungeranno quelli che ne hanno

più bisogno.”

*********************************************

Fonte: http://www.wired.com/wiredscience/2011/07/wtf-fake-vaccination/

13.07.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALESSIA

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