KRUGMAN CHIEDE AL GOVERNO DI ARCHITETTARE UNA GUERRA PER SALVARE L'ECONOMIA

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Nel mezzo di uno sproloquio su un’invasione aliena, molti si sono persi il punto che l’economista del NY Times stava appoggiando una crisi architettata

DI PAUL JOSEPH WATSON
Prison Planet

Nel corso delle reazioni melodrammatiche agli sbalorditivi sproloqui di Paul Krugman sull’impatto che un’invasione aliena avrebbe sull’economia degli USA, molti si sono persi la cosa fondamentale, che Krugman ha chiesto al governo di architettare un evento o una guerra per alzare una cortina di fumo sul continuo saccheggio a cui è sottoposto il popolo statunitense.

Krugman, uno scrittore del New York

Times che è periodicamente messo in croce da gente come Max Keiser

e Gerald Celente per essere un lecchino del palazzo e un apologo della

Federal Reserve, ha

partecipato a uno show della CNN del luminare Fareed Zakaria per esprimere un punto di vista apparentemente

estremista.
“Se noi scoprissimo che gli alieni

stessero pianificando un attacco e avessimo bisogno di prepararci per

contrastare la minaccia aliena e davvero l’inflazione e il passivo

del bilancio venissero in secondo piano, la fase negativa terminerebbe

in diciotto mesi. E se poi scoprissimo, oops, di aver fatto un errore,

che non c’erano alieni, sarebbe ancora meglio”, ha rimarcato Krugman.

“C’era un episodio di Twilight

Zone come questo nel quale gli scienziati simularono una minaccia aliena

per poter raggiungere la pace nel mondo. Bene, questa volta […] ne

avremmo bisogno per avere un qualche stimolo fiscale”, ha ancora aggiunto.

Come previsto, le discussioni che hanno

seguito i commenti di Krugman si sono concentrate sulla sua sporca analogia

con l’invasione extraterrestre, perdendosi l’elefante nella stanza

e il vero punto del suo sproloquio, il sostegno all’amministrazione

Obama nel preparare una falsa crisi, o addirittura una guerra, per poter

dar forza alla sua politica economica.

Come abbiamo già evidenziato

in precedenza, riuscire a immischiare gli Stati Uniti in un altro conflitto

di proporzioni globali è da lungo tempo una delle opzioni a disposizione

del governo per bluffare sulla crisi finanziaria ed evitare una qualsiasi

iniziativa per dare una soluzione ai problemi fondamentali che hanno

provocato il collasso, oltre a proteggere quelli che ne hanno beneficiato.

Tornando

all’ottobre del 2008 abbiamo parlato di

un progetto della RAND Corporation per fare pressioni sul Pentagono

per avviare un conflitto con le maggiori potenze straniere, principalmente

Cina, Iran o Russia, nel tentativo di stimolare l’economia americana

e per prevenire una nuova caduta nella recessione.

Si dice che la proposta della RAND

chiedesse in modo sfacciato che venisse lanciata una nuova guerra per

favorire l’economia, ma evidenziava che il paese da prendere di mira

fosse una potenza di grande importanza, e non più piccola dell’Afghanistan

o dell’Iraq.

Numeosi analisi politici hanno chiesto al presidente Obama

di sfruttare una crisi architettata

per dare vigore alla propria politica interna mentre Obama stava precipitando

ai livelli più bassi di popolarità.

Ci sono tutti gli indizi per dire che Obama è incamminato per

ottenere una sconfitta bruciante nel 2012,

e questo è il motivo per cui gli strateghi del Partito Democratico

hanno detto che l’unica cosa che salverà la presidenza sarà un attacco

terroristico delle dimensioni di Oklahoma City o dell’11 settembre.

Mentre

partecipava lo scorso anno allo spettacolo

“Hardball” di Chris Matthews su MSNBC,

l’ex Democratico dello staff di Clinton Mark Penn disse che Obama

aveva bisogno di un evento come l’attentato di Oklahoma City per riguadagnare

popolarità.

“Ricordate, il presidente Clinton

risalì in sella grazie a Oklahoma, giusto?”, disse Penn. “E il

presidente ora sembra davvero distante. Non fu se non dopo quel discorso

[dopo il bombardamento] che [Clinton] riusci a entrare in simpatia al

pubblico americano. Obama ha bisogno di un momento significativo di

questo tipo.”

Un ex consigliere del presidente Bill

Clinton Robert

Shapiro ha ripetuto un’analisi simile

quando scrisse sul Financial Times che solo un altro attentato

come quello di Oklahoma City o dell’11 settembre avrebbe potuto fornire

a Obama l’opportunità di dimostrare di essere un leader forte.

“La cosa importante è che gli Americani

non credono nella leadership del presidente Obama”, disse Shapiro,

che poi aggiunse: “Deve trovare un modo da qui a novembre per dimostrare

di essere un leader che riesce a riscuotere fiducia e, se non

fosse per un evento come l’11 settembre o l’attentato di Oklahoma

City, non credo che sia in grado di farlo.”

*********************

Fonte: Krugman Calls On Government To Manufacture War To Save Economy

15.08.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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