DI MIKE WHITNEY
Counterpunch
Sequestrato rapito e privato dei propri diritti
“Questa volta si deve dimostrare al mondo che gli Stati Uniti non devono abbandonare i propri principi anche se cercano di garantire la sicurezza ai cittadini.”
Janet Reno, ex procuratore generale e membro della squadra di difesa legale per Guantanamo della ACLU.
E’ una domanda difficile ma merita una risposta seria. Il motivo è che l’unica ragione per cui l’amministrazione Bush ha deciso di processare Mohammed, la presunta mente dell’attacco dell’11 settembre, è che erano sicuri del risultato. E’ una cosa straordinaria. Non c’è alcuna possibilità che il colpevole del più grande attacco terroristico della storia americana (cioè contro l’America) risulti innocente. Bush ritiene infatti che una condanna per Mohammed giustificherebbe i suoi tribunali militari illegali istituiti a Guantanamo così come rinforzerà la convinzione della colpevolezza di quest’ultimo.
Il presidente ha il diritto di imprigionare arbitrariamente chiunque lui scelga se lo etichetta come nemico combattente. E’ un cinico gioco di potere volto ad aumentare il potere presidenziale e contemporaneamente a ridurre ulteriormente le fondamentali tutele legali. Ciò vuol dire che i cosiddetti tribunali saranno spinti dal team di pubbliche relazioni di Bush a riproporre l’11/9 nel modo più terrificante possibile, invocando la stessa consumata demagogia che abbiamo sentito negli ultimi 6 anni.D’altro canto, la ACLU, che ha coraggiosamente deciso di difendere Mohammed, proverà a dimostrare l’ingiustizia di base delle procedure (che danno agli imputati meno diritti rispetto ai processi civili o alle corti marziali) e come l’amministrazione Bush abbia violato la legge negandogli il giusto processo e usando tecniche di interrogatorio molto duro, inclusa la tortura, per estorcere una confessione.
Bush non è amico delle libertà civili e della giustizia. Sin da quando è in carica dal 2000, ha portato avanti un persistente e sistematico attacco senza regole al Bill of Rights ed alla Convenzione di Ginevra. La scorsa settimana è apparso un memo di 30 pagine scritto da John C. Yoo, del Dipartimeno di Giustizia, che ha mostrato che l’amministrazione Bush ha lavorato assiduamente per creare uno schema legale per giustificare il crudele ed inumano trattamento dei detenuti in loro custodia.
“Può il presidente, se lo volesse, far cavare un occhio ad un prigioniero? Oppure far versare acqua bollente o acido corrosivo o altre sostanze caustiche sui prigionieri? O ancora tagliare un orecchio, il naso o un labbro, o ferire in maniera permanente un arto o la lingua? O mordere?”.
Secondo il memo di 81 pagine, che è stato declassificato la scorsa settimana, il Presidente ha l’autorità legale di ordinare qualsiasi barbaro atto del genere perchè, come dice Yoo, “Le leggi federali che proibiscono violenze, menomazioni ed altri crimini a chi svolge interrogatori militari sono vagliate in ultimo dal Presidente che è l’ultima autorità in quanto comandante in carica”. Il memo inoltre conferma quanto detto da Yoo che una tecnica di interrogatorio non è considerata tortura se non comporta la morte, danni ad organi, o serie menomazioni.
Il memo prova che Bush stava aggressivamente cercando delle giustificazioni legali per il crudele e degradante trattamento dei prigionieri e stava deliberatamente cercando di aggirare la legge. Yoo era pagato per legittimare i metodi coercitivi di detenzione con fandonie legali. Egli era pienamente consapevole di ciò che faceva; era complice attivo del crimine. Da sapientone conservatore, Andrew Sullivan, ha sottolineato su Hardball questa settimana: “le ultime rivelazioni sul fronte torture portano il memo di John Yoo ..significa che Don Rumsfeld, David Addington e John Yoo non dovrebbero lasciare gli Stati Uniti prossimamente. Essi saranno, prima o poi, accusati di crmini di guerra”.
Yoo lavorava nell’ufficio del Consiglio Legale, il che vuol dire che le sue opinioni scritte “avevano forza di legge nel governo perchè il suo staff è addetto ad interpretare il significato del linguaggio statutario e costituzionale” (Washington Post). In altre parole, Yoo era il tipo di ragazzo adatto. Il memo prova che il trattamento dei presunti terroristi era premeditato e criminale.
Ma il memo di Yoo che rapporto ha col processo di Khalid Sheikh Mohammed?
Tutto.
Esso mostra che il governo stava volontariamente compiendo crimini di guerra mentre conduceva la cosiddetta lotta a terrore. Esso mostra che i tribunali militari non hanno nulla che fare con lo stabilire la colpevolezza o l’innocenza degli imputati. Essi sono solo dei processi-show mossi dal potere politico per aumentare i poteri esecutivi e brutalizzare le libertà civili. L’amministrazione spera che tirando in ballo il cosiddetto “peggio del peggio” possa terrorizzare il pubblico ed indebolirne il sostegno alla legalità.
[Khalid Sheikh Mohammed]
Ma qualunque odio o rabbia gli Americani possano provare contro i colpevoli dell’11/9 non vale abbastanza da distruggere la legge che ci protegge dal lungo braccio dello stato. Se Bush è autorizzato a creare il suo sistema di giustizia parallelo, con la sua corte e le sue procedure, che cosa fermerà lui o i suoi successori da usare lo stesso modello a casa? Qualcuno realmente pensa che Bush esiterebbe ad usare i tribunali militari su presunti ecoterroristi, manifestanti delle scuole d’America, o attivisti pacifisti come il membro irlandese dei Pitstop Ploughshares che fu respinto negli USA per il suo impegno a fermare il bango di sangue in Iraq?
Impossibile.
Bush ha fatto tutto ciò che era in suo potere per mettersi sopra la legge, in particolare quando si tratta di decidere questioni di vita e di morte. Questi non sono questioni che devono essere lasciate al giudizio imperfetto di un solo uomo. Ignorando le flagranti violazioni della legge nell’imprigionare e torturare Khalid Sheikh Mohammed, noi diamo forza ai precedenti che Bush sta creando. Questo è un modello di dittatura.
La legge è il nostro rifugio da chi vorrebbe essere tiranno come Gorge Bush. Thomas More lo riassume cosi in “Un Uomo per Tutte le Stagioni”:
“E quando l’ultima legge sarà abolita, ed il diavolo guarderà verso di te, dove ti nasconderesti, se le leggi sono tutte inutili? Questo paese è pieno di leggi, da costa a costa, leggi dell’Uomo non di Dio! E se tu le eliminassi credi che realmente potresti stare ritto nei venti che allora soffierebbero? Si, io darei al demonio il beneficio della legge, per il mio stesso amore della sicurezza”.
Per quanto orribile sia, Khalid Sheikh Mohammed non ha minacciato il nostro sistema e la nostra libertà. Bush si. Sarebbe meglio lasciare libero un uomo colpevole piuttosto che distruggere le leggi che proteggono tutti dal più grande nemico della libertà: lo Stato.
Mohammed è stato sequestrato, torturato, e privato dei suoi diritti. Diamogli una cavigliera [per il controllo a distanza dei detenuti n.d.r.] e lasciamolo andare.
Titolo originale: “Should Khalid Sheikh Mohammed be Set Free?”
Fonte: http://counterpunch.org/
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08.04.2008
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ANTO SARNO