ISRAELE, LE DOTTRINE MILITARI, POLITICHE E IDEOLOGICHE PER IL GENOCIDIO DI GAZA

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DI ANTONIO MAIRA
inSurGente.org

La situazione dei “territori palestinesi” e dei suoi abitanti è di assedio permanente: costruzione di muri divisori da parte di Israele (i due giganteschi muri della vergogna), controllo rigido degli accessi (perquisizioni, blocchi e chiusure delle frontiere); tentativo di resa per fame e sofferenza estrema; conversione delle città e villaggi in campi di rifugiati, tagli d’acqua, elettricità, distruzione degli apparati di bonifica; eliminazione dei servizi sanitari e di tutti i servizi sociali, come le scuole, i centri sociali e le moschee; proibizione “per il fuoco” di utilizzare le strade per muoversi, comprare alimenti, curare le ferite o onorare ai morti – tanti attacchi brutali perpetrati per castigare e demoralizzare la popolazione (artiglieria di tutti i tipi, aviazione, elicotteri muniti di razzi; attacchi fulminanti, assordanti e distruttori dei carri armati e delle “forze speciali di brutalità”) che producono assassinio in massa di persone totalmente indifese.

L’attacco a Gaza, sospeso temporaneamente per sola volontà dello stato sionista, ha battuto tutte le statistiche in percentuale di donne e bambini assassinati, il che dimostra che il “Piombo fuso” si è riversato sulla popolazione civile. Questo è il brutale scenario del gioco strategico, politico ed economico degli Stati Uniti, d’Israele e dell’Unione Europea. Sul tavolo da gioco, i giocatori tirano carte e fanno scommesse. Come giocatori di poker azzardano finte proposte di tregua e teatrini umanitari. Manipolando la terribile realtà, i gesti di pace e beneficenza, Falsimedia realizza il suo “terrorismo informativo”.Le dottrine militari, politiche e ideologiche.

La Dottrina del terrore.

Dopo 23 giorni di “segregazione assoluta sotto il fuoco” per un milione e mezzo di abitanti, Israele – con l’appoggio dicharato degli Stati Uniti e il complice silenzio dell’Unione Europea che applaude l’iniziativa – dichiara le condizioni per un “tregua unilaterale” (che romperà unilateralmente quando le sembrerà strategicamente opportuno).

È allora che centinaia di migliaia di persone possono uscire dalle loro “celle familiari” per cercare affannosamente i familiari dispersi, schiacciati sotto macerie, e seppellirli velocemente.

È allora, il momento di cercare alimenti introvabili e aiuto medico insufficiente per le migliaia di feriti causati dai bombardamenti “molto ben discriminati” che si sono abbattuti sulla popolazione civile.

Dopo più di due anni di embargo Israeliano e “assassinio selettivo” che decimano intere famiglie e radono al suolo edifici, gli abitanti di Gaza sanno che i bombardamenti possono riiniziare in qualsiasi momento.

Di fatto Israele, ha provocato la rottura della tregua coi suoi continui attacchi, legittimati dalla comunità internazionale, contro l’autorità dell’organizzazione Hamas (che vinse onestamente le elezioni in Gaza).

La Dottrina del castigo

Israele ha applicato a Gaza la “dottrina del castigo”, che va infliggendole dall’autoproclamazione di uno “stato ebraico” in territorio palestinese da più di 50 anni.

Detta “dottrina” – per il caso concreto dell’attuale genocidio di Gaza – è stata “internazionalizzata” dagli USA nella pratica continua della “dottrina Kissinger”, per intervenire in quei paesi le cui economie popolari si discostano dai “propositi dell’Impero”.

Lo stato sionista d’Israele impedisce – con periodici massacri di una brutalità inconcepibile – la formazione di uno stato palestinese sul suo stesso territorio. Le pretese sostenute dal maltrattato ma eroico popolo palestinese, risultano assolutamente intollerabili alla Israele sionista, che non ha ereditato niente della solidarietà nè dell’umanità dei campi di sterminio nazista e dello spirito di resistenza del ghetto di Varsavia.

Con estremo cinismo, gli Stati Uniti e l’Europa appoggiano militarmente e politicamente un costante genocidio attuato per bloccare, con il sangue e il fuoco, le rivendicazioni del popolo palestinese.

Tale rivendicazione fu “legittimata” ed immediatamente bloccata in favore di uno “stato sionista” con due manovre strategiche: quella della “Dottrina Wilson” che a fine della prima guerra mondiale accettò il “protettorato” europeo nella zona; e il processo di smantellamento delle colonie nel medio Oriente a fine della seconda guerra mondiale.

La richiesta palestinese di costruire il suo stato seguendo le risoluzioni approvate dalle Nazioni Unite (ONU) non viene accettata – bensì considerata come terrorista da quelle persone che si sostituiscono alla “comunità internazionale”; gli Stati Uniti, Israele e l'”Europa costruita sopra l’obbedienza” che hanno trovato la loro bibbia strategica nel documento “Strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti”.

La Dottrina dello Sterminio o Dottrina Hiroshima.

È la dottrina “generatrice” della politica estera degli Stati Uniti dagli attacchi nucleari sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki il 6 ed il 9 di agosto del 1945.

Si basa sul maggior esercizio di barbarie e il peggior delitto contro l’umanità che si sia mai messo in pratica, l’assassinio predederminato e massiccio della popolazione di due città totalmente indifese.

L’applicazione strategica di questa “dottrina” persegue due obiettivi: ottenere la resa immediata senza condizioni; e la dissuasione di possibili nemici – presenti e futuri – che resistere al potere militare degli Stati Uniti è assolutamente inutile.

Nell’attacco a Gaza, l’applicazione di quello che la Comunità Europea (con un eufemismo che serve a lavare il sangue, le morti, la sofferenza, la distruzione, il saccheggio e l’umiliazione) chiama “risposta sproporzionata” è, precisamente l’applicazione di questa dottrina politico-militare, di cui mai furono accusati i suoi inventori e primi utilizzatori.

La Dottrina Hiroshima è tanto radicata nei geni della politica estera degli Stati Uniti, che l’attuale Segretario di Stato, Hillary Clinton, durante la sua campagna elettorale per le elezioni come candidata del partito democratico, minacciò di applicarla all’Iran.

Hillary, che sembrerebbe aver consigliato al primo membro della dinastia, Bill Clinton, gli efferati attacchi contro la Jugoslavia – decise di dimostrare di essere “donna” di Stato minacciando di “cancellare l’Iran dalla mappa” con un attacco nucleare. (1)

La Dottrina dell’Immunità.

I politici europei hanno sostenuto come loro legge la “connessione atlantica” con gli Stati Uniti e, di conseguenza, l’appoggio alla politica di Israele e del suo stato sionista (che agisce come gendarme per conto di Washington in Medio Oriente).

I meno ipocriti di loro hanno detto pubblicamente – a mezza voce – che “la politica estera della Comunità Europea, è possibile solo in obbedienza agli Stati Uniti”.

I più convinti dell’altruismo della politica imperiale – come gli infami criminali di guerra Solana, Blair e Aznar – hanno argomentato il loro appoggio incondizionato ripetendo come pappagalli gli stessi discorsi di Clinton e di Bush.

Altri salirono immediatamente sul carro dell’apparente vincitore – dopo l’attacco all’Iraq e la missione compiuta di George W. Bush – per diffondere “La Dottrina della democrazia degli Stati Uniti”. Furono tutti i dirigenti europei. In Spagna si unirono alla festa dell’Immunitá per sempre – il nuovo impero dei 100 anni (2) in un mondo senza storia – tutti i politici in esercizio e qualche vecchia gloria, come Felipe Gonzáles. Durante il Consiglio Europeo di Salonicco promulgarono l’Editto Imperiale che legittimava la guerra in Iraq e tutte quelle a venire.

Nello scenario palestinese il “tutto è permesso” si convertì nella norma d’attuazione “legittima”. Israele accelerò gli insediamenti nei territori palestinesi, specialmente in Cisgiordania, a Gerusalemme e a Gaza e si interrarono gli accordi di Oslo e tutte le risoluzioni anteriori e posteriori dell’ONU. La resistenza palestinese venne catalogata come “terrorismo internazionale”, perseguita, divisa e umiliata. Venne accuratamente pianificata la costruzione di due giganteschi muri a dividere la Palestina in due enormi ghetti non comunicanti, nei quali vita e morte, fame e miseria, dipendono dalla volontà di Israele.

Morto, o piu probabilmente assassinato Arafat – la OLP fu assoggettata al potere politico di Washington e il Presidente Mahmud Abbas trasformato in un grottesco pupazzo maneggiabile da Israele. Il popolo palestinese cercò una nuova organizzazione combattente e la incontrò in Hamas.

L’Immunità assoluta di Israele, è per ora garantita.

La Dottrina della “dimostrazione interna”

Le elezioni in Israele e l’insediamento di Obama hanno determinato la data dell’attacco genocida di Gaza.

Come negli Stati Uniti, prima del secondo mandato di Bush e dopo l’approvazione del Patriot Act, i politici dello Stato di Israele hanno applicato la dottrina dello ”shock” contro i palestinesi per favorire le loro possibilità elettorali davanti a un popolo che appoggia un’elite impegnata nell’accaparrarsi nuovi territori occupandoli e trasformando Cisgiordania e Gaza in due enormi riserve di mano d’opera schiavile. (3)

La Dottrina evasiva di Falsimedia

Sono i concetti divulgati di “danno collaterale” – “attacco selettivo” – “operazione chirurgica” – “scudo umano” – “risposta al terrorismo” fra i tanti dello stesso genere.

Sono stati fabbricati e messi in circolazione dai mezzi di comunicazione che devono giustificare – davanti a un’“opinione pubblica” creata, addomesticata e manipolata da loro stessi in uno scenario di “monopolio informativo” – crimini orrendi come i bombardamenti di blocchi di abitazioni civili, collegi, ospedali, rifugi, il mitragliamento di strade, la distruzione sistematica di tutti i servizi vitali e l’esecuzione di “crimini selettivi” perpetrati contro donne e bambini.

Allacciano e sono i fratelli minori di altri concetti globali che formano la struttura ideologica della “guerra mondiale antiterrorista” o della “guerra dell’Impero”. Lo abbiamo sentito migliaia di volte: “Rouge State” (stati delinquenti o stati terroristi), “stati falliti”, “organizzazioni terroriste”, “proliferazione di armi di distruzione di massa”, “appoggio a gruppi terroristici”, “stati populisti”, “povertà come rischio”.

Questi concetti, codificati dagli Stati Uniti, sono stati incorporati in tutti i documenti strategici degli “alleati fedeli” dell’Unione Europea e della Nato e dei suoi stati membri.

NOTE

(1) Per una definizione più precisa cliccare qui.

(2) “Il nuovo Secolo NordAmericano” [“The New American Century”] in un tempo senza storia. Una visione imperiale molto più ambiziosa nel tempo e nello spazio del “Terzo Reich dei mille anni” di Hitler.

(3) Il motivo di questo articolo non è quello di analizzare il progetto economico del “Grande Medio Oriente” del capitalismo globalizzato sotto la guida degli Stati Uniti, e il ruolo strategico (militare ed economico) di Israele.

Titolo originale: “Israel: Los códigos militares, políticos e ideológicos para el genocidio de Gaza”

Fonte: http://www.insurgente.org
Link
04.02.2009

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LILIANA BENASSI

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