DI LUIS EDGAR SHMID
Rodolfo Walsh
Probabili conseguenze strategiche dell’ultima battaglia arabo-israeliana
Essendo la fanteria un’ “arma economica” e la cavalleria un’ “arma cara”, la sconfitta di una o dell’altra possono avere conseguenze non solo militari ma anche politiche, sociali ed economiche, e molto spesso per un lungo periodo.
Verso il I secolo A.C., la Cina era divisa in sette grandi regni. L’arma principale dei re erano i carri da guerra, armi molto care ma infermabili. Ma in quel momento venne inventata la balestra, arma economica per la fanteria –e molto efficace quando si possedeva una fanteria numerosa-, ed il re Sin iniziò a sconfiggere i suoi rivali, unificando la Cina con un esercito di balestrieri
La legione romana era un’arma costosa, tanto nell’equipaggiamento individuale del soldato, quanto nel mantenimento di un esercito professionale. Ma serviva per imporsi ai barbari che erano fanteria ancora più economica. Ma il 9 Agosto del 378, ad Adrianòpolis, si scontrarono con un esercito di goti che provenivano dall’Ucraina e che possedevano una cavalleria migliore di quella romana. Nella battaglia morì l’imperatore Valente e si aprì la strada della successiva conquista di Roma da parte di Alarico.
A partire da quel momento, il Medioevo rappresenta il predominio della classe feudale insediata militarmente nel castello con una cavalleria sempre più cara. Predominio che sarebbe durato quasi un millennio.
Ma dalla Cina arriva prima la balestra, che uccide Riccardo Cuor di Leone, re guerriero per eccellenza. I ribelli svizzeri –che possedevano pini alti- inventano la lancia di 5 metri utile per una formazione chiusa di fanteria che fa ritirare la cavalleria austriaca, gli inglesi creano l’arco lungo –di legno di tasso gallese- e sconfiggono la cavalleria francese, ed infine sempre dalla Cina giunge la polvere da sparo ed i monaci fonditori di campane si trasformano in fonditori di cannoni, viene creato l’archibugio (uno dei primi fucili della storia), e nuovamente la fanteria possiede l’arma per sconfiggere l’oligarchia feudale.
Nel secolo XVIII la produzione di fucili diventa più economica e con questi i grandi eserciti di cittadini-miliziani che sconfiggono i mercenari delle monarchie assolute: nelle Tredici Colonie, nella rivoluzione francese, nelle guerre di liberazione e di unificazione nazionale. Le guerre libertarie continuano fino ai primi decenni del secolo XX in Messico, Russia, e Cina.
Le trincee del Fronte Occidentale, ed il motore, porteranno alla creazione di una nuova cavalleria – il carro armato – oltre ad un’arma coetanea e figlia anch’essa del motore: l’aereo.
Il blitzkrieg, che pone i panzer a retroguardia della Linea Maginot, rappresenta una manovra simile alla cavalleria visigota a retroguardia della Legione di Valente. Di nuovo la “cavalleria cara” torna ad essere l’arma di un progetto oligarchico e solo alla portata delle grandi e ricche potenze.
Israele vinse la sua prima guerra con un esercito di 70.000 coloni armati –fanteria enorme per l’Israele del 1948- che affrontarono 20.000 professionisti arabi con blindati antiquati.
Ma la grande fanteria è essenzialmente difensiva. Per un progetto di espansione si necessita di una “cavalleria cara”. Entro il 1956 Israele già la possedeva e poté arrivare al Canale di Suez insieme ai paracadutisti anglo-francesi. Nel 1966 aveva perfezionato ancor più la propria “cavalleria cara” ed in sei giorni riusciva a sconfiggere tre eserciti coalizzati.
L’Egitto non poteva intraprendere una corsa agli armamenti verso la “cavalleria cara” ed Anwar el Sadat – come il re Sin 2.000 anni prima – dovette optare per una “fanteria economica e massiva” e con una nuova “balestra cinese”: i missili di fanteria anti-blindato ed anti-aereo di fabbricazione russa.
La battaglia lungo la costa orientale del canale rappresentò un costo enorme per Israele. Con una popolazione cento volte minore degli USA, perdere 1.500 uomini in un paio di settimane è come se gli Stati Uniti perdessero 150.000 uomini in Vietnam nello stesso lasso di tempo.
L’onda espansiva della “cavalleria” israeliana trovò un freno a sud, obbligandola a dirigersi in altra direzione, e si spinse verso il Libano (1982). Non vi fu forte opposizione perché il Libano non era una nazione – almeno come la si considera in Occidente- ma un insieme di gruppi religiosi che presto si trovarono a lottare tra di essi. Come diceva Peròn: “Bisogna lasciarli andare avanti affinché essi stessi producano gli anticorpi”.
Così come il blitzkrieg creò Tito e la sua guerriglia in Yugoslavia, l’invasione del Libano produsse Nasrallah ed Hezbollah nel sud del Libano. Anche questa volta, con “fanteria economica”- anche se di elevata qualità e capacità combattiva- e soprattutto con una strategia intelligente.
I generali israeliani, ora, danno la colpa ad una nuova “balestra cinese”: il bazuka russo RPG-29, due cariche vuote in tandem, che riuscì a superare il blindaggio reattivo del Merkava (altra caratteristica del carro armato Abrams degli USA).
[Sinistra: un carroarmato israeliano Merkava in fiamme. Destra: il lanciagranate RPG-29 di fabbricazione russa]
Nel 1939 Hitler aveva la Forza per ottenere il suo obbiettivo, ma sbagliò Strategia. Nel 1946, Mao non aveva Forza ma indovinò la Strategia.
Israele sbagliò strategia, perse la superiorità tecnologica e deve al momento mantenersi nella strategia difensiva.
Israele ha una densità demografica di 350 abitanti per km quadrato; deve andare a cercare acqua, ma gli sciiti le hanno chiuso il cammino verso il fiume Litani, che irriga l’unico paese senza deserti della regione. Verso dove andrà ora? Verso la sunnita Giordania? Non ha acqua più in là del Giordano. Il “che farà” Israele è un importante materia d’analisi.
L’altro tema è l’altra “cavalleria cara” della regione e la prima del mondo: la US Army.
Gli elementi di uno Stato sono: territorio, popolazione, leggi proprie e Forze Armate. Il quadrilatero di 600 km quadrati tra la frontiera di Israele ed il fiume Litani dimostrò di essere uno Stato sciita de facto, governato e diretto da Hezbollah e fortemente appoggiato dall’Iran, altro Stato sciita contro il quale si dirigono gli sguardi dei neo-con del Pentagono e della lobby sionista degli Stati Uniti.
Ma se il Tsahal [l’esercito israeliano, ndt] non poté nulla contro la milizia Hezbollah, ora è abbastanza difficile che l’esercito statunitense possa sconfiggere le Guardie Islamiche di Teheran.
Armate con i missili cinesi “silkworm”, che distrussero tre corvette israeliane dalla piazza libanese, nessuno sa cosa succederebbe se iniziassero ad attaccare le super-petroliere che escono dallo stretto di Ormuz; a quanto arriverebbe il prezzo del petrolio? 150 dollari? 200 dollari? Potrà il mondo di oggi resistere ad un rialzo forse maggiore a quello dell’embargo petrolifero del 1973?
La quantità di opzioni ed ipotesi che si aprono è molto grande. Quello che è vero è che il passo del mondo non sarà lo stesso, poiché le “balestre cinesi” (o russe in questo caso) hanno reso obsoleta –da un giorno all’altro- la “cavalleria cara” dell’impero.
Fonte: http://www.rodolfowalsh.org/
Link: http://www.rodolfowalsh.org/article.php3?id_article=2228
20.08.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di RICCARDO ROSINI