DI VIKTOR LITOVKINE
Voltaire Net
Hezbollah avrebbe già distrutto almeno una divisione di blindati dei sette di cui dispone Tshal. Queste perdite hanno compromesso la strategia del blitzkrieg dello stato maggiore israeliano e lo hanno costretto a decidere di limitare la progressione di terra al ritmo della fanteria. La resistenza libanese utilizza lancia-razzi anticarro armato russi di ultima generazione che perforano i Merkava israeliani e anche i carri armati di fabbricazione statunitense. Viktor Litovkine analizza la polemica che cresce tra Tel-Aviv e Mosca.
Le dichiarazioni del ministro israeliano per la Pubblica sicurezza, Avi Dichter, e quella del ministro della difesa, Amir Peretz, che annunciano che Hezbollah utilizzerebbe nel sud del Libano dei lancia-razzi anticarro armato moderni di fabbricazione russa, in particolare degli RPG-29 a carico in tandem, ha suscitato lo stupore di esperti militari consultati dalla RIA Novosti che, preoccupati di rimanere nella neutralità, hanno accettato di commentare queste voci sotto la copertura dell’anonimato.
La presenza di lancia-razzi portatili anticarro armato RPG-29 nell’arsenale di Hezbollah non significa in alcun modo, stimano gli esperti, che questi armamenti provengano dalle provvigioni russe realizzate nel quadro della cooperazione tecnico-militare tra Mosca e Damasco. Gli scoppi di bombe a mano e il frammento di una granata che gli israeliani hanno comunicato alla Russia non permettono di stabilirne l’origine. Vi si ritrovano, in effetti, delle lettere in alfabeto cirillico, ma ciò non basta ai fini di una perizia valida: bisogna necessariamente avere i numeri di serie senza i quali è impossibile stabilire l’identità del fabbricatore, del fornitore e del destinatario.
Concepito alla fine degli anni ’80, con l’apparizione dei blindaggi reattivi, l’RPG-29 Vampire a carico cavo in tandem è entrato in servizio nell’armata sovietica nel 1989. Dopo la caduta dell’URSS e del patto di Varsavia, lancia-razzi e munizioni di questo tipo sono rimasti in praticamente tutti i paesi di nuova creazione, e alcuni di questi paesi ne effettuavano persino la fabbricazione.
Difficile quindi stabilire l’origine dei razzi che fanno saltare i carri armati israeliani, poiché parallelamente alle esportazioni legali di armi e materiali bellico, nei cui contratti è prevista una clausola imprescindibile concernente l’utilizzatore finale, esistono anche esportazioni semi-legali e illegali.
Hezbollah, Hamas e gli altri gruppi armati del Medio-Oriente hanno potuto procurarsi gli RPG-29 da qualsiasi fonte, attraverso le scorciatoie di una rete di approvvigionamento complessa. Evitiamo le accuse arbitrarie. Anche se il processo ai trafficanti di armi coinvolge inevitabilmente le legioni di un paese, ogni accusa pubblica che provenga da un alto funzionario o da uno Stato necessita di prove materiali, senza le quali si tratta solo di una conversazione futile e politica.
Gli esperti militari si soffermano su un’altra circostanza. I dibattiti sull’impiego ‘illegale’ di armi russe cominciano sempre nel momento in cui una delle parti del conflitto subisce controffensive sul fronte. Tale è stato il caso degli americani in Vietnam, poi più di vent’anni dopo in Iraq, quando rimproveravano alla Russia il fatto che i combattenti locali fossero dotati di armi russe. Ma come ci sarebbero potute essere altre armi in Iraq, dove l’amministrazione ha ufficialmente acquistato armamenti sovietici per buoni trent’anni? Gli ufficiali israeliani sembrano avere adottato la stessa tattica, accusatrice e al tempo stesso giustificatrice.
Il fatto più insolito, secondo gli esperti, è che accusando la Russia di sostenere, anche indirettamente, il loro avversario, i responsabili politici israeliani non si accorgono di riconoscere in tal modo la loro impotenza, si fanno una contro-pubblicità e compromettono fortemente i loro armamenti e equipaggiamenti militari. Il carro armato israeliano Merkava ha sempre avuto la reputazione di essere un blindato invulnerabile. A Tel-Aviv si faceva l’elogio delle sue prestazioni e della sua protezione blindata rinforzata da un blindaggio reattivo qualificato tra i migliori al mondo. Sul piano tattico, l’armata israeliana se ne è ben servita per neutralizzare alcuni gruppi terroristici nella striscia di Gaza e in Cisgiordania, dove i Merkava entravano fino ai quartieri, sebbene affiancati dagli elicotteri con i quali rimenevano in contatto diretto e permanente.
In Libano, sembra che non ci siano elicotteri a sufficienza per proteggere tutti i carri armati. L’equipaggio di ciascun carro armato si accontenta di una visuale limitata e non vede quello che accade a sinistra, a destra e sul retro. Può quindi facilmente diventare vittima di un lancia-razzi nascosto in una siepe o dietro un masso. In effetti, i ribelli non hanno bisogno di colpire sulla parte anteriore del Merkava, ben protetta, ma possono mirare meglio ai lati, nella coda o alle catene del carro armato, poiché ogni blindato ha certamente dei punti vulnerabili.
Se i ministri israeliani vogliono fare alle armi russe una pubblicità gratuita, allora grazie, ma l’origine russa dei lancia-razzi non ha alcuna importanza in questo caso.
Gli esperti militari russi mettono in rilievo ancora una sfumatura. I carri armati israeliani sono abbattuti in Libano e non in territorio israeliano. I membri Hezbollah, qualunque sia la reazione che questo movimento suscita, sono essenzialmente dei cittadini libanesi e difendono il loro territorio dall’aggressore… E ancora una volta si entra a questo punto nella politica, che gli esperti preferiscono evitare.
Infine, se il Merkava è effettivamente un carro armato israeliano, i veicoli blindati M-113A1/A2 e M-577A2 utilizzati dall’armata israeliana in Libano sono di origine americana. Gli elicotteri AH-1E/Bell-209, ch-53d sTALLION UH-60 Blackhawk, S-70A e AH-64 Apache sono ugualmente americani. Tutta l’artiglieria, specialmente i missili AMRAAM, AIM-120B, AIM-95 e i lanciatori di missili multipli MRLS di 227 mm, provengono ancora d’oltre Atlantico. Senza dimenticare l’aviazione d’assalto, di bombardamento e di caccia. Perchè allora Israele dovrebbe prendersela perchè il Libano utilizza munizioni straniere, si interrogano gli esperti, quando esso stesso bombarda con bombe e munizioni straniere?
Viktor Litokvine, commentatore militare dell’Agenzia RIA Novisti
Fonte: http://www.voltairenet.org/
Link:
http://www.voltairenet.org/article142995.html
12.08.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LORENZA MORGANTE