La dinamica dell’incidente di Mestre, che è costato la vita a 21 persone, ci pone di fronte ad alcuni drammatici interrogativi.
Il primo riguarda la causa presunta, che sarebbe il malore improvviso del conducente. Inutile dire le fonti di cronaca sono piene di notizie di questi malori, tanto più drammatici se riguardano persone alla guida di mezzi di trasporto pubblici. Ci chiediamo quando si comincerà ad analizzarne seriamente le cause.
Altri interrogativi riguardano l’utilizzo di mezzi elettrici: se sono pesanti le auto, immaginatevi dei pullman, e quali conseguenze ci potranno essere sui sistemi di sicurezza di strade e autostrade, probabilmente tutti inadeguati a reggere l’impatto con mezzi di trasporto di gran lunga più pesanti di quelli tradizionali a benzina o diesel. Infine, sempre a tal proposito, non dimentichiamo la pericolosità e la difficoltà di gestione delle batterie a fronte di un incidente stradale (e non solo): prendono fuoco, e ancora non è chiaro come si intenda affrontare questo problema.
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Fonte Ansa, 4 ottobre 2023 (alcuni estratti dell’articolo)
Il bilancio ufficiale è di 21 morti. Un neonato tra le vittime. Tra le prime ipotesi un malore dell’autista. La Procura indaga, dubbi sul guardrail.
Tra le 21 vittime che viaggiavano sul bus precipitato ieri sera da un cavalcavia a Mestre anche un neonato di pochi mesi, un dodicenne ed una ragazza minorenne.
Quattro dei 15 feriti sono ricoverati in terapia intensiva. Di questi, 5 sono in gravi condizioni. I feriti si trovano negli ospedali di Mestre, Treviso, Padova, Mirano e Dolo. Anche l’autista del mezzo, Alberto Rizzotto, trevigiano, 40 anni, è morto nello schianto.
Sotto shock i suoi colleghi, che lo definiscono un conducente esperto, che svolgeva l’attività da sette anni. La procura di Venezia ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla strage. Tra le ipotesi resta quella di un malore del conducente.
Le vittime sono state estratte dal pullman, rimosso da sotto il cavalcavia verso le 5 del mattino.
È stato un lavoro complicato”, spiegano i soccorritori, che parlano di “una tragedia di giovani, salvo qualche adulto”.
Il pullman era elettrico e le batterie hanno preso fuoco nell’impatto. Si lavora per accertare l’identità dei deceduti.
L’autobus era nuovo e lui era bravo, sostiene Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea. Da quanto risulta aveva preso servizio 90 minuti prima, un dettaglio che sembrerebbe escludere l’ipotesi di un colpo di sonno. “Shuttle to Venice” (navetta per Venezia) aveva scritto nell’ultimo post su Facebook un’ora e mezzo prima dell’incidente. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ipotizza un malore. E sembrano suffragare questa ipotesi anche le immagini di un video diffuso:
si vede il pullman – dice Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea – un mezzo molto pesante perché elettrico, poco prima di cadere dal cavalcavia. Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guardrail.