A CURA DI 911BLOGGER
Sono serviti 75 anni, ma il capro espiatorio dell’incendio del Reichstag, Marinus van der Lubbe, è stato esonerato dal suo “crimine”. Il Guardian ha riferito la notizia il 12 gennaio, e il New York Times cita il fatto oggi, 7 paragrafi in questo articolo.
L’innocenza di van der Lubbe è stata opinione comune per decenni, e la verità sul suo crimine è stata resa popolare da William Shirer nel suo classico, “The Rise and Fall of the Third Reich“, nel 1960:
“Essi proclamarono, appena arrivati sul luogo dell’incendio, che era un crimine, un crimine comunista. Goering, sudato e in affanno e piuttosto fuori di sé dall’eccitazione, era già lì alla testa di tutti loro (Hitler, il presidente von Hindenburg, ecc.) gridando al cielo, come ricordò più tardi Papen, che “ questo è un crimine dei comunisti contro il nuovo governo”. Goering gridò al nuovo comandante della Gestapo Rudolf Diels: “questo è l’inizio della rivoluzione comunista! Non dobbiamo aspettare un solo minuto. Non avremo pietà. Ogni funzionario comunista deve essere fucilato sul posto dove viene trovato. Ogni deputato comunista dovrà essere impiccato questa notte stessa”.
Tutta la verità sull’incendio del Reichstag probabilmente non sarà mai nota. Quasi tutti coloro che sapevano sono ora morti, gran parte di loro trucidati da Hitler nei mesi che seguirono. Persino al processo di Norimberga il mistero non poté essere completamente svelato, sebbene ci siano sufficienti prove che stabiliscano, oltre ogni ragionevole dubbio, che furono i nazisti a pianificare il rogo e a compierlo per i loro scopi politici.
Dal palazzo del presidente del Reichstag in cui si trovava Goering, un passaggio sotterraneo, costruito per il sistema di riscaldamento centralizzato, raggiungeva l’edificio del Reichstag. Attraverso questo tunnel Karl Ernst, un ex facchino di albergo che era diventato il leader delle S.A. [camice brune n.d.t.] di Berlino, guidò un piccolo distaccamento di truppe d’assalto al Reichstag la notte del 27 febbraio, dove sparsero benzina e prodotti chimici auto-combustibili per poi tornare velocemente indietro al palazzo da cui provenivano. Nello stesso momento un comunista olandese, semi-demente e con la passione per i roghi, Marinus van der Lubbe, si era introdotto nell’enorme, buio e per lui poco familiare edificio e aveva acceso alcuni piccoli incendi di sua iniziativa. Questo piromane debole di mente era un regalo divino per i nazisti. Egli era stato preso dalle S.A. alcuni giorni prima, dopo che lo ebbero sentito vantarsi in un bar di aver tentato di dare fuoco a diversi edifici e che il prossimo sarebbe stato il Reichstag.
[Marinus van der Lubbe: il “Mohamed Atta” dell’incendio del Reichstag. Fu decapitato il 10 gennaio 1934.]
La coincidenza che i nazisti trovarono un demente piromane comunista che era disposto a fare ciò che loro stessi avevano deciso sembra incredibile ma è, nondimeno, appoggiata dalle prove. L’idea dell’incendio proveniva quasi certamente da Goebbels e Goering. Hans Gisevius, allora funzionario del ministero degli interni prussiano, testimoniò a Norimberga che “ era stato Goebbels il primo a pensare di appiccare un incendio al Reichstag”, e Rudolf Diels, che era il comandante della Gestapo, aggiunse in una testimonianza giurata che “Goering sapeva esattamente come sarebbe dovuto iniziare l’incendio” e aveva ordinato che gli preparassero, prima dell’incendio, una lista di persone che si sarebbe dovuto arrestare immediatamente dopo di esso”. William L. Shirer, The Rise and Fall of the Third Reich, pp. 192-193, grassetto aggiunto.
Dovremo aspettare tutto questo tempo perché Oswald venga assolto? E per quanto riguarda i 19 dell’11 settembre?
75 anni sono troppi.
Titolo originale: ” Reichstag Fire “Lone Nut” Marinus van der Lubbe, finally gets his name cleared.”
Fonte: http://911blogger.com/
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29.01.2008
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO