DI DAVID ADAM E ELLEN CONNOLLY
The Guardian
Gli scienziati credono che l’aumento delle temperature dovuto all’attività umana stia aumentando le probabilità di incendi e inondazioni
Gli scienziati sono riluttanti nel collegare singoli eventi meteorologici al riscaldamento globale, in quanto la variabilità naturale porterà sempre ad eventi climatici estremi. Ma dicono che i cambiamenti climatici cambiano le carte in tavola, e possono far accadere più facilmente eventi gravi.
Iniziano ad esserci degli studi che dicono quanto il riscaldamento globale abbia contribuito ai fenomeni meteorologici estremi. Gli esperti dell’ufficio meteo del Regno Unito (MET) e dell’Università di Oxford hanno usato modelli informatici per giungere alla conclusione che i cambiamenti climatici causati dall’uomo hanno fatto sì che l’ondata europea di caldo killer del 2003 avesse il doppio delle possibilità di aver luogo. Secondo questo principio, la tecnica può essere ripetuta con qualunque tempesta di grosse proporzioni, siccità o inondazione – che potrebbe gettare le basi per azioni legali da parte di chi ne subisce le conseguenze.
Bob Brown, un senatore che guida i Verdi australiani, ha dichiarato che gli incendi hanno dimostrato cosa potrebbe significare per l’Australia il cambiamento climatico.
Foto: Alberi distrutti durante i recenti devastanti incendi a Kinglake, Australia (Mark Smith/AFP/Getty Images)“Si prevede che il riscaldamento globale aumenti tra il 25 e il 50 % le possibilità che questi eventi accadano,” ha detto a Sky News. “E un chiaro richiamo al bisogno che questa nazione e il mondo intero hanno di assumere a priorità la necessità di contrastare i cambiamenti climatici.”
I modelli suggeriscono che il riscaldamento climatico potrebbe portare ad innalzamenti della temperatura di 6°C durante questo secolo se non si metterà un freno alle emissioni globali, con una diminuzione delle precipitazioni negli stati del sud e un aumento delle stesse al nord. A dimostrazione di questo il Queensland, al nord, sta attualmente affrontando diffuse inondazioni che seguono piogge di proporzioni storiche.
Su più del 60% della superficie del Queensland è stato dichiarato lo stato di calamità dopo le peggiori piogge degli ultimi 30 anni. Circa 3000 abitazioni sono state coinvolte, e la principale autostrada tra Cairns e Townsville è stata interrotta.
Roger Stone, un esperto climatico dell’Università del Queensland del Sud, ha dichiarato: “E’ sicuramente in accordo coi modelli di cambiamento climatico, ma la mia riserva è che sia veramente difficile, anche in presenza di condizioni estreme come queste, attribuire il tutto ai cambiamenti climatici”.
Gli incendi e le inondazioni si presentano mentre i politici si predispongono a negoziare un nuovo accordo globale per combattere i cambiamenti climatici, per rimpiazzare il protocollo di Kyoto. L’Australia prevede un programma completo sulle riduzione delle emissioni di carbonio, ma l’anno scorso gli ambientalisti hanno accusato il governo di Kevin Rudd di “tradimento” quando si impegnò a ridurre le emissioni di un misero 5-15% entro il 2020.
Il professor Mark Adams, del Bushfire Cooperative Research Centre (centro cooperativo di ricerca sugli incendi), ha annunciato che è probabile che le condizioni meteorologiche estreme che hanno portato agli incendi si ripetano più spesso.
“Il clima e le recenti condizioni meteorologiche non fanno ben sperare per il futuro. Gli incendi sono una parte importante del paesaggio e lo resteranno per sempre,” ha detto.
L’Australia è nella morsa della peggior siccità del secolo, che dura da più di sette anni in alcune aree e che ha reso necessari razionamenti dell’uso dell’acqua nelle grandi città.
L’anno scorso un rapporto sui cambiamenti climatici commissionato dal governo avvertiva che gli anni con temperature eccezionalmente alte, che una volta si verificavano ogni 22 anni, si sarebbero presentati ogni uno o due anni, facendo virtualmente della siccità una componente stabile dell’ambiente australiano.
Titolo originale: “Bushfires and global warming: is there a link?”
Fonte: http://www.guardian.co.uk/
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08.02.2009
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di