Dr. Joseph Mercola
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LA STORIA IN SINTESI
* Una ricerca pubblicata suggerisce che i pazienti ricoverati in ospedale a cui era stato somministrato il vaccino COVID muoiono più rapidamente di quelli che non avevano ricevuto il vaccino, anche dopo aver aggiustato i dati per tenere conto delle comorbidità.
* Il mondo sta raggiungendo un punto di svolta, tanto che i media tradizionali stanno cambiando la loro ferma posizione sui vaccini. Un media ha pubblicato un articolo in prima pagina che indica il vaccino COVID come possibile causa dell’eccesso di mortalità tra il 2020 e il 2022.
* Il recente aumento dei “turbo-cancri” – tumori che crescono a un ritmo così allarmante che i pazienti spesso muoiono prima ancora di poter iniziare un piano di trattamento adeguato – potrebbe essere un effetto collaterale dei vaccini COVID.
* Non sottoporsi al vaccino è, in primo luogo, il modo migliore per evitarne gli effetti avversi. Per coloro che sono già stati danneggiati, alcuni protocolli come I-RECOVER della Front Line COVID-19 Critical Care Alliance possono essere d’aiuto.
A tre anni dall’immissione sul mercato dei primi vaccini COVID-19 a base di mRNA, il mondo sta finalmente prendendo coscienza dei pericoli derivanti dalla loro somministrazione. Grazie all’impegno di molte persone che si battono per la verità, sembra che – per usare le parole della dottoressa Meryl Nass – “la diga si sia rotta” [1].
L’efficacia dei vaccini viene messa in discussione
In uno studio [2] pubblicato su Frontiers in Immunology, i ricercatori dell’ospedale dell’Ohio State University hanno cercato di scoprire se i vaccini COVID avessero effettivamente migliorato gli esiti dei pazienti ricoverati per COVID-19. Da marzo 2020 a novembre 2022, sono stati selezionati 152 pazienti adulti: 112 di loro sono risultati positivi alla COVID-19, mentre gli altri non sono risultati positivi. Inoltre, 23 di coloro che sono risultati positivi alla COVID-19 sono stati sottoposti a vaccinazione, mentre i restanti 89 non lo sono stati.
È stata scoperta una differenza sorprendente tra vaccinati e non vaccinati. La mortalità per la popolazione non infetta è stata del 36% e del 27% rispettivamente tra i gruppi non sottoposti a vaccinazione e quelli iniettati. Ma, per la popolazione infetta, il sottogruppo non vaccinato ha avuto un tasso di mortalità del 37%, mentre il sottogruppo vaccinato ha avuto uno scioccante tasso di mortalità del 70%.
Approfondendo la storia clinica dei partecipanti, i ricercatori hanno indagato la possibile influenza delle comorbilità utilizzando l’indice di comorbilità di Charlson (CCI), uno strumento analitico ampiamente utilizzato per determinare il tasso di sopravvivenza dei pazienti con comorbilità multiple [3]. Hanno scoperto che il punteggio CCI era significativamente più alto nei pazienti sottoposti a vaccinazione rispetto a quelli non sottoposti a vaccinazione. I ricercatori hanno osservato [4]:
“Le comorbilità e l’età contribuiscono notoriamente all’aumento della mortalità tra i pazienti COVID-19. Tuttavia, nel nostro studio, la mortalità è rimasta significativamente più alta nei pazienti vaccinati anche dopo l’aggiustamento per l’ICC, cosa che suggerisce l’esistenza di altri fattori di rischio nei pazienti vaccinati”
I ricercatori hanno anche analizzato il titolo anticorpale nelle due popolazioni. È interessante notare che il sottogruppo non vaccinato aveva titoli anticorpali significativamente più alti rispetto a quelli dei pazienti vaccinati. Questa scoperta indica il possibile ruolo dell’immunità naturale nella protezione contro la COVID-19 grave.
Inoltre, i ricercatori suggeriscono che la vaccinazione può portare alla tolleranza immunitaria – un processo che rende il sistema immunitario meno propenso a rispondere agli antigeni, come il SARS-CoV-2 [5].
I media mainstream ora riferiscono che i vaccini hanno contribuito all’eccesso di mortalità
L’allarmante aumento della mortalità in eccesso non può più essere ignorato. Ha raggiunto un punto di svolta, tanto che i media tradizionali stanno persino trattando l’argomento. Il 5 giugno 2024, The Telegraph ha pubblicato in prima pagina un titolo che non usa mezzi termini: “I vaccini COVID possono aver contribuito ad alimentare l’eccesso di mortalità” [6].
L’articolo parla di uno studio pubblicato su BMJ Public Health il 3 giugno 2024, che ha esaminato i tassi di mortalità in eccesso in 47 Paesi del mondo occidentale dal 2020 al 2022. Per contestualizzare i risultati, ecco la definizione di eccesso di mortalità, secondo i ricercatori [7 ]:
“L’eccesso di mortalità è valutato come la deviazione tra il numero di decessi riportato in un Paese durante una certa settimana o mese dal 2020 fino al 2022 e il numero di decessi previsto o proiettato per il Paese per lo stesso periodo in condizioni normali”.
I ricercatori hanno analizzato i dati presenti in “Our World in Data”, un database ad accesso libero, che include i rapporti del World Mortality Dataset e dello Human Mortality Database [8]. Secondo i loro risultati, nel 2020 l’87% dei Paesi inclusi nello studio aveva riportato un aumento totale del tasso di mortalità pari a 1.033.122 decessi [9].
Nel 2021, questa cifra era balzata a 1.256.942 morti in eccesso. Si tratta di un dato incredibile, poiché questo era l’anno in cui erano state introdotte le misure di lockdown ed erano state promosse le nuove iniezioni a base di mRNA per contenere, apparentemente, la diffusione della pandemia. Come si può notare, il numero delle morti in eccesso è sconcertante, ma questo non è l’unico studio che ha evidenziato questo problema [10].
In un altro studio, questa volta pubblicato su BMC Public Health, alcuni ricercatori norvegesi hanno rilevato un aumento della mortalità in eccesso in Norvegia tra il 2020 e il 2022. Sebbene sia facile ipotizzare che la COVID-19 fosse la principale responsabile, non è così [11]:
“Da marzo 2020 a dicembre 2022, in Norvegia si è registrato un considerevole eccesso di mortalità non COVID-19, dovuto principalmente a un eccesso di decessi per cause cardiovascolari. Per le malattie respiratorie e la demenza, la mortalità è stata inferiore a quella prevista”.
Sono stati i vaccini COVID a causare questo aumento della mortalità in eccesso? Anche se i ricercatori non specificano la ragione, questa è la linea di pensiero suggerita. Secondo i loro risultati, “c’è una concordanza temporale tra l’aumento della copertura vaccinale e l’aumento della mortalità in eccesso”.
Vengono ancora approvati nuovi vaccini COVID nonostante tutte le prove a loro carico
Secondo un rapporto di SOMO, i produttori di vaccini, come Pfizer, BioNTech, Moderna e Sinovac hanno realizzato collettivamente lo sbalorditivo guadagno di 90 miliardi di dollari, e questo solo tra il 2021 e il 2022. Quanto guadagneranno ancora con l’emergere di altre varianti della COVID-19? È chiaro che la risposta è “mai abbastanza”, perché la miniera d’oro dei profitti è troppo redditizia.
Secondo un articolo [12] di The Defender, la variante JN.1 è il ceppo predominante nel 2024 e il comitato consultivo sui vaccini della Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha votato all’unanimità per includerla nella composizione del vaccino per il periodo 2024-2025. Il “vaccino” aggiornato riguarderà anche le sottovarianti KP.2 e KP.3 [13]. Non sorprende che, all’annuncio del voto, le azioni di Novavax, un’azienda biotecnologica che produce vaccini, siano aumentate dell’11% [14].
Perché Big Pharma continua a spingere per la produzione di questi vaccini nonostante le evidenti prove di dannosità? L’unica risposta sensata è il desiderio di profitto, anche a costo di sacrificare vite umane. Secondo il ricercatore sul cancro Dr. William Makis, la scienza non è più la cosa più importante [15]:
“Purtroppo, l’intero settore dei vaccini LNP/mRNA è una frode. È una tecnologia fallita con un profilo di effetti collaterali inaccettabile e terribile. L’intero settore dipende ora dalla censura sulle lesioni e sui decessi causati dal vaccino a mRNA per la COVID-19, che sono ormai milioni (5,3 milioni solo per l’OMS VigiAccess), quindi non abbiamo più a che fare con scienziati ma con artisti del raggiro…
Stanno cercando di trovare modi “nuovi” per commercializzare una piattaforma tecnologica fallita e immettere sul mercato prodotti vaccinali falliti. Il vaccino Moderna contro l’HIV mRNA è un prodotto di questo tipo… E sì, stanno andando avanti, nonostante il 20% dei vaccinati con il vaccino mRNA contro l’HIV abbia sviluppato eruzioni cutanee durante gli studi di Fase I. Moderna ripeterà gli studi di Fase I con una dose leggermente inferiore. Gli avvelenamenti continueranno fino a quando le lesioni da vaccino non miglioreranno”.
I vaccini COVID-19 si portano dietro i “tumori turbo”
Sulla base di prove sempre più evidenti, sembra che il recente aumento dei “tumori turbo ” [16] possa essere un effetto collaterale della somministrazione del vaccino. Per chi non lo sapesse, gli oncologi hanno coniato questo termine per descrivere dei tumori che crescono a un ritmo così allarmante che i pazienti spesso muoiono prima ancora di poter arrivare ad un piano di trattamento adeguato.
In un esempio [17], descritto dal dottor Peter McCullough, internista e cardiologo, un uomo di 56 anni aveva sviluppato un carcinoma basaloide poco dopo aver ricevuto un vaccino COVID-19 a base di mRNA. Il paziente aveva avuto le prime avvisaglie appena quattro giorni dopo l’iniezione, con sintomi simili alla paralisi di Bell e dolore alla testa. Poco dopo, si era sviluppato un tumore al viso.
Secondo il Dr. Makis [18], questo tipo di aggressività richiede in genere da alcuni mesi a un paio di anni. In questo caso, invece, erano bastati solo quattro giorni. Lo studio osserva [19]:
“Questo fenomeno si colloca nel contesto di molteplici alterazioni immunitarie potenzialmente correlate alle iniezioni di mRNA, che dovrebbero potenziare una presentazione e una progressione più aggressiva del cancro.
Il tipo di neoplasia che abbiamo descritto suggerisce un rischio a livello di popolazione per l’insorgenza di un’ampia varietà di cellule tumorali a fenotipo basaloide relativamente comuni che possono indurre una malattia metastatica”.
In un’altra relazione, pubblicata su Frontiers in Medicine, i ricercatori hanno riscontrato una rapida progressione del linfoma angioimmunoblastico a cellule T (AITL) – un raro tipo di linfoma non-Hodgkin (NHL) – subito dopo una vaccinazione di richiamo per la COVID-19. L’AITL è un tumore che colpisce il sistema linfatico e coinvolge principalmente i linfociti T, un tipo di globuli bianchi che svolge un ruolo fondamentale nel sistema immunitario [20]:
“Un’evoluzione così rapida sarebbe altamente inaspettata nel decorso naturale della malattia. Poiché è noto che la vaccinazione con mRNA induce l’ingrossamento e l’attività ipermetabolica dei linfonodi drenanti, è ragionevole postulare che sia stata la causa scatenante dei cambiamenti osservati.
In effetti, l’aumento delle dimensioni e dell’attività metabolica è stato maggiore nei linfonodi ascellari che drenavano il sito di iniezione del vaccino rispetto ai loro omologhi controlaterali. Tuttavia, anche i linfonodi preesistenti sono risultati chiaramente aumentati rispetto al primo test. Inoltre, nuove lesioni ipermetaboliche, molto probabilmente di natura linfomatosa, sono apparse chiaramente a distanza dal sito di iniezione”.
Come possono svilupparsi i tumori turbo
In un’intervista di Highwire [21] con Del Bigtree, il Dr. Makis descrive diversi possibili meccanismi che possono portare al cancro in individui suscettibili. Il principale è la modifica dell’mRNA utilizzato. I vaccini COVID non utilizzano lo stesso mRNA presente nel virus SARS-CoV-2.
L’mRNA [vaccinale] viene invece manipolato attraverso l'”ottimizzazione dei codoni”, un processo che prevede la modifica del codice genetico della proteina spike per creare uno “scheletro” rigido [e quindi una sua maggior resistenza] [22]. Il motivo per cui è stata utilizzata l’ottimizzazione dei codoni è che è necessaria per gli studi clinici e la successiva produzione di massa. Tuttavia, c’è un rovescio della medaglia, come hanno notato i ricercatori [23]:
“Purtroppo, alcuni dei potenziali problemi associati all’ottimizzazione dei codoni, che possono influenzare la funzione della proteina e aumentare l’immunogenicità, possono essere riscontrati solo quando il farmaco è in fase avanzata di sperimentazione clinica o dopo che il farmaco è stato immesso sul mercato “.
I produttori di vaccini hanno aggirato il problema effettuando sostituzioni nelle istruzioni genetiche. Alcuni nucleotidi (tre nucleotidi formano un codone) vengono sostituiti, ma si ottiene comunque la stessa proteina. Tuttavia, la maggiore efficienza ha un prezzo, che milioni di persone hanno già pagato.
Danneggiati dal vaccino?
Il modo migliore per evitare di esporsi a lesioni legate al vaccino COVID è rifiutare l’iniezione. Ma, se voi o un vostro caro l’avete già fatta, cosa potete fare?
Il primo passo che vi consiglio di fare è cercare il parere di un esperto. Potete iniziare contattando la Front Line COVID-19 Critical Care Alliance (FLCCC). Ritengo che questa organizzazione disponga di uno dei migliori protocolli di trattamento per coloro che sono stati danneggiati dal vaccino. Il protocollo si chiama I-RECOVER e può essere scaricato dal sito covid19criticalcare.com.
Il Consiglio Mondiale della Sanità ha anche pubblicato un database di rimedi che possono aiutare a inibire ed eliminare le proteine spike, che secondo la maggior parte degli esperti sono le principali responsabili delle lesioni. Ho riassunto le raccomandazioni nel mio articolo “World Council for Health Reveals Spike Protein Detox.”
Dr. Joseph Mercola
Riferimenti:
Fonte: takecontrol.substack.com
Link: https://takecontrol.substack.com/p/covid-19-vaccine-premature-death-risk
11.07.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Il Dr. Joseph Mercola è un medico osteopata americano convinto sostenitore delle medicine alternative, ha scritto due libri elencati nel New York Times Bestseller List. Nel suo “La grande bufala dell’aviaria,” del 2006, sosteneva con forza la tesi che tale malattia serviva in realtà soltanto al governo per accumulare denaro e potere. Vive in Florida con la moglie Elizabeth e dirige un’azienda di prodotti per la salute e integratori vitaminici.