FONTE: Washington’s Blog
La corruzione ai più
alti livelli porta all’assenza della legge tra la gente
Ho ripetutamente evidenziato che la
corruzione e l’anarchia dei nostri “dirigenti” incoraggia
l’anarchia di tutti. Vedi questo, ad esempio.
Peter Oborne, il principale commentatore
politico del Daily Telegraph, ieri ha
scritto:
La criminalità
nelle nostre strade non può essere dissociata dalla disintegrazione
morale di più alti livelli della moderna società
britannica. Gli ultimi due decenni hanno visto un terrificante declino
negli standard tra l’élite al potere in Gran Bretagna.
È diventato inaccettabile che i nostri politici mentano e tradiscano.
È cresciuta una cultura quasi universale di egoismo e di avidità.Non sono solamente i
giovani bestiali di Tottenham che si sono dimenticati di avere dei doveri,
oltre che dei diritti. Lo stesso fanno i ricchi feroci. […]
I cosiddetti giovani bestiali sembra aver dimenticato la decenza e la moralità. Ma vale lo stesso per i ricchi e i potenti venali, per troppi tra i banchieri,
i calciatori, tra gli uomini d’affari e i politici.
[…]
Gli uomini e le donne triste, che hanno persona la fiducia e una qualsiasi aspirazione […] hanno causato lo sfacelo e il caos degli ultimi giorni. Ma i rivoltosi
hanno una scusante: stanno solo seguendo l’esempio fornito dalle figure
più rispettate e elevate nella nostra società. Cerchiamo di ricordarci che la gran parte dei giovani nelle nostre città non sono stati educati con valori decorosi. Tutto quello che hanno conosciuto va sotto il nome di barbarie. I nostri politici e i nostri banchieri, in netto contrasto, hanno invece frequentato buone scuole e università e gli sono state offerte le migliori opportunità nel corso della loro vita.
È successo qualcosa di tremendamente sbagliato in Gran Bretagna. Se dovrei mai affrontare i problemi che si sono manifestati nelle ultime settimane,
è essenziale ricordarsi che non esistono solamente nei condomini delle
periferie.
La cultura dell’avidità e dell’impunità a cui stiamo assistendo sugli schermi della televisione si stende fino alle sale di rappresentanza delle grandi aziende e al governo. Riguarda la polizia e una larga parte dei nostri media. Non
si tratta solo di gioventù degenerata, ma è tutta la Gran Bretagna che ha bisogno di un rinnovo morale.
Oborne offre anche esempi specifici di corruzione, come il coinvolgimento del Primo Ministro negli scandali di Murdoch, e i conti delle spese insultanti dei membri del Parlamento.
E i rivoltosi su questo sono d’accordo. Come indica Reuters:
Mentre parlavano alla Reuters lo scorso giovedì, i saccheggiatori e gli altri residenti della
parte orientale di Londra evidenziavano nella forbice della ricchezza la causa scatenante, lamentandosi anche dei pregiudizi della polizia e della serie di scandali avvenuti di recente.
I tagli alla spesa ora stanno colpendo i più poveri, dicono, e dopo le storie delle eccessive
spese dei politici, della presunta corruzione della polizia e dei banchieri
che diventano ricchi erano il loro turno di prendersi quello che volevano.
“Ci hanno dato l’esempio”, ha detto un ragazzo dopo le violenze nel distretto londinese di Hackney: “È tempo di saccheggiare”.
(E, in effetti, è stato spiegato
da un vincitore di un premio Nobel dell’economia che il saccheggio dei banchieri è alla base della crisi del debito e della crisi economica odierna).
L’austerità porta alle rivolte e alle sommosse
Ho già indicato che le rivolte britanniche sono dovute alle cattive politiche economiche che hanno creato una sempre maggiore disuguaglianza. (Come ho indicato da anni, una maggiore disuguaglianza e le politiche che aiutano i potenti alle spalle della povera gente stanno provocando sommosse, non solo in Egitto, ma in tutto il mondo.)
Mentre il già citato articolo della
Reuters indica:
“Non credo che le implicazioni di tutto ciò siano state pienamente comprese o accettate”, ha detto Pepe Egger, un analista per l’Europa della società di consulenza Exclusive Analysis.
“Quello che abbiamo di fronte è il risultato di decenni di sempre maggiori divisioni e
marginalizzazioni, ma l’austerità renderà certamente le cose peggiori. Sì, la polizia può riprendere il controllo con la forza, ma non sarà una cosa sostenibile nel lungo termine. Bisogna considerare che la cosa potrà avvenire ancora.” […]
L’analista Louise
Taggart della AKE ha riferito che, col tempo, le preoccupazioni per le rivolte urbane potrebbe peggiorare in seguito ai tagli, che riguardano
l’educazione e i servizi alle comunità. E, secondo lei, la cosa va ben oltre la Gran Bretagna.
“In tutt’Europa abbiamo già assistito a qualche incidente dovuto a una sommossa”, ha detto, suggerendo anche il fatto che quasi inevitabilmente si scontrerà con la politica. “C’è assolutamente una probabilità che scene simili possano intensificarsi quando i tagli alle spese inizieranno a essere percepiti.”
E, in effetti, uno studio di questo
mese degli economisti Hans-Joachim Voth e Jacopo Ponticelli mostra che, dal 1919 a oggi, l’austerità ha sempre portato alla violenza e all’instabilità:
Ma il risanamento del fisco porta alle rivolte sociali? Dalla fine della Repubblica di Weimar
in Germania negli anni ’30 e alle manifestazioni anti-governative in Grecia del 2010-11, l’austerità tende ad andare di pari passo con una violenza che ha motivazioni politiche e con l’instabilità sociale. In questo articolo, cerchiamo di incrociare i dati a disposizione per il periodo che va dal 1919 ai giorni nostri, e di esaminare quanto le società diventano instabili dopo i tagli alla spesa. Il risultato mostra una evidente correlazione tra i risparmi di spesa e l’instabilità. Abbiamo testato se la relazione riflettesse semplicemente le difficoltà economiche, e abbiamo concluso che non si tratti del fattore chiave. Abbiamo analizzato le interazioni tra numerosi variabili economiche e politiche. Mentre le autocrazie e le democrazie mostrano risposte molti simili ai tagli alle spese, le nazioni che hanno più controlli sulle classi dirigenti è meno probabile che assistano a rivolte in seguito alle misure prese per l’austerità.
Come riportato dalla CNN:
Avendo studiato l’austerità e le sommosse che si sono verificate in Europa tra il 1919 e il 2009, Ponticelli e Voth concludono che c’è un “collegamento evidente tra l’entità dei tagli alla spesa e gli aumenti di rivolte sociali. Il rischio aumenta per ogni punto percentuale del PIL di tagli alle spese.”
“I tagli alle spese
comportano un rischio significativo di aumentare la frequenza delle rivolte, della manifestazioni anti-governative, degli scioperi generali,
degli assassini politici e dei tentativi di rovesciamento rivoluzionario
dell’ordine prestabilito. Mentre normalmente si tratta di eventi dalla
scarsa probabilità, diventano sempre più comuni quando vengono implementate le misure di austerità.”
Corruzione e Austerità= Sommossa Globale
Il blog Global Spin di Time Magazine riassume queste due considerazioni:
Lavorare duro e stare alle regole non è più la via che porta alla prosperità o a un futuro dignitoso in gran parte dell’Occidente industrializzato, dove le politiche economiche neoliberiste hanno convogliato quasi tutta la ricchezza creata negli ultimi decenni verso una piccola e già ricca élite, mentre la sempre più ristretta classe media vede il proprio livello di vita in declino continuo, e più di un giovane su cinque è disoccupato senza alcuna prospettiva di trovare un lavoro in un futuro ragionevole.
I saccheggiatori rispondono a queste circostanze violando semplicemente le regole e sgraffignando quello che possono, fino a che il periodo, e la possibilità
di far del male a chiunque si frapponga loro in mezzo, lo consentono.
I contestatori, che sono sempre più numerosi, non hanno alcuna fiducia nel chiedere che vengano cambiate le regole, e sono scesi in strada perché credono che persino il sistema politico democratico li ha traditi, facendo sì che il governo sia alla mercé degli interessi delle élite finanziarie indipendentemente dal partito al governo. E i programmi anti-austerità britannici vengono ripetuti nelle strade di Madrid e di Barcellona, di Roma, Atene e Tel Aviv, e un’Intifada
dell’Austerità
si sta diffondendo in tutt’Europa.
Il termine “saccheggio” descrive di solito le azioni di quelli che si aiutano da soli con la rivendita di merci presi dai negozi assaltati quando scoppiano le rivolte sociali. Ma molte delle persone che fanno parte delle normali proteste nelle strade europee accusano i banchieri occidentali in tutto il mondo di fare lo stesso allo stato, chiedendo di essere salvati dalla conseguenze dei loro errori catastrofici, lasciandoli al loro posto mentre il debito pubblico schizza in alto e la classe media e i poveri si aspettano di doversi far carico del fardello dell’austerità.
Sia che reagiscano con le proteste disciplinate o con il nichilismo e la criminalità, oggi milioni di giovani in Europa stanno giocando con le stesse regole dello status quo socio-economico e politico che non gli offre alcun futuro dignitoso. I politici possono tranquillizzarsi con l’idea che queste rivolte sociali siano semplicemente un problema di una “cultura dell’irresponsabilità” e della devianza, ma la società
benpensante, che non è più in grado di integrare ampi strati della sua popolazione più giovane e di dargli la possibilità di rispettare le regole, dovrà affrontare uno scontento sempre maggiore. […]
Le proteste che hanno scosso Spagna, Grecia, Portogallo, Francia, Israele e la Gran Bretagna nel corso dell’ultimo anno (anche prima delle rivolte di questa settimana) ci suggeriscono che la cosa continuerà. L’orgia di saccheggio e di vandalismo che la Gran Bretagna ha dovuto subire questa settimana potrebbe essere solamente l’orribile volto di un’ondata sempre più vasta di sommosse sociali che manifesta non solo l’insoddisfazione economica, ma il declino della legittimazione del sistema politico nella mente di milioni di persone che oramai lo considerano come il servitore degli interessi di una ristretta élite a spesa della maggioranza.
Un intervento più
vigoroso della polizia farà sparire i teppisti dalle strade e farà tornare una flebile calma. Ma tenerli lontani dalle strade e allo stesso tempo integrarli – oltre alle centinaia di migliaia che si sono riversate nelle strade per protestare pacificamente – in un sistema socioeconomico che gli offra un futuro e una prospettiva di stabilità sociale è una sfida che potrebbe avvicinarsi alle dimensioni della crisi attuale.
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Fonte: The
Meaning of the British Riots
12.08.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE