DI MIKE WHITNEY
Counterpunch
Mario Draghi ha elaborato un piano
per togliere dall’incudine il sistema bancario dell’UE e per tirare
una martellata sui rendimenti delle obbligazioni sovrane allo stesso
tempo. Il direttore della Banca Centrale Europea ha annunciato di voler
lanciare il 21 dicembre un programma emergenziale di assistenza alla
liquidità, che fornire prestiti “illimitati” alle banche
in difficoltà a tassi minimi (1 per cento) fino a tre anni.
Gli analisti di mercato credono che
Draghi stia creando un incentivo destinato alle banche per acquistare
obbligazioni sovrane ad alto rendimento dai paesi con problema del debito
utilizzando denaro a poco prezzo che prendono in prestito dalla BCE.
Se, ad esempio, una banca contrae un prestito per 5 miliardi di euro
all’1 per cento e compra lo stesso valore di debito italiano a dieci
anni, avrà un guadagno netto del 7 per cento dallo scambio. È un inatteso carry trade, un sussidio diretto dalla banca centrale.
I prestiti della BCE sono istituiti per alleggerire gli stress per le
banche affamate di liquidità e allo stesso tempo abbassare il costo
di finanziamento di quei governi che sono mazziati dalla crisi del debito.
Il piano di Draghi è in effetti una
sorta di alleggerimento quantitativo fatto entrare dalla porta di servizio,
la principale differenza è che le banche vengono usate come intermediari
dell’acquisto di bond. Ma, alla fine dei conti, è la stessa
cosa, il che vuole dire che la BCE ha stampato soldi in cambio di collaterali
rischiosi che stanno rapidamente perdendo di valore. Il metodo fu già
introdotto dalla Fed quando rilevò 1,45 trilioni di riserve
di titoli appoggiati sui mutui (MBS) che erano posseduti dalle
banche statunitense. Tre anni dopo non c’è ancora alcun mercato per
queste fetenzìe indesiderate che hanno gonfiato i bilanci della
Fed di oltre due trilioni di dollari.
Draghi ha dovuto mininizzare quello
che sta facendo per ragioni politiche. Una qualsiasi voce riguardo un
alleggerimento quantitativo farebbe infuriare gli evangelisti dell’hard
money alla Bundesbank. E così la BCE ha diffuso un comunicato stampa
che minimizza in modo estremo gli impatti e le dimensioni potenziali
del programma dicendo che è solo progettato “per sostenere i prestiti
bancari e l’attività del mercato monetario”.
Esatto. Draghi deve anche nascondere
il fatto che la nuova struttura elude “la clausola di non salvataggio”
(Articolo 123) del Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea.
Alla banca centrale è strettamente proibito di fornire un finanziamento
monetario agli stati membri. Me, come abbiamo visto, il programma è
destinato a spostare i capitali verso il debito sovrano, fornendo quindi
un supporto fiscale ai governi. In altre parole, l’astuto Draghi sta
eludendo le regole e sta furtivamente attuando operazioni da “prestatore
di ultima istanza. Ce n’è abbastanza per mettere in agitazione parecchie
persone a f Berlino.
Se il piano di prestiti alle banche
per acquistare obbligazioni sembra particolarmente tortuoso, è perché
lo è davvero. Draghi sta cercando di costruire una plausibile negabilità
per le sue iniziative. Ma i politici sanno cosa sta succedendo. Basta
ascoltare cosa ha detto il presidente francese Nicholas Sarkozy quando
la BCE ha rilasciato il suo primo annuncio. Questo viene dalla Reuters:
Il Presidente francese
Nicolas Sarkozy ha detto che l’aumento di dotazione di fondi della
BCE significa che i governi dei paesi come Italia e Spagna possono contare
sulle proprie banche per acquistare le loro obbligazioni.
“Ciò significa che ogni stato può affidarsi alle proprie banche,
che avranno liquidità a loro disposizione”, ha riferito Sarkozy
ai giornalisti alla riunione di Bruxelles.
(Reuters)
Capito? Sarkozy sa cosa sta succedendo
ed è d’accordo. Probabilmente si sta anche immaginando che i prestiti
non verranno mai ripagati totalmente. E come potrebbero ? la gran parte
del debito che la BCE accetterà è stato massicciamente inflazionato
negli anni della bolla. I prezzi del debito sovrano potranno abbassarsi
come successo ai prezzi delle case negli Stati Uniti. In altre parole,
non saranno restituiti. La BCE verrà soffocata da una gigantesca e
puzzolente sfilza di asset tossici, come gli asset-backed
securities (ABS) con una sola A, tra cui figurano i mutui per l’acquisto
di case e i prestiti alle piccole imprese. Alla fine le perdite verranno
passate ai contribuenti dell’eurozona proprio come le perdite della
Fed verranno passate ai contribuenti statunitensi. Non ci sarà
alcuna differenza.
Nel frattempo, Draghi avrà portato
un po’ di respiro all’affannato sistema bancario dell’UE e posticipato
la sua morte certa. È degno di nota il fatto che i mercati finanziari
sono al momento congelati e le banche non sono in grado di vendere azioni;
per questo sono effettivamente diventate distretti della BCE. Solo la
settimana scorsa le banche dell’UE hanno preso a prestito 292 miliardi
di euro dalla BCE con altri 41 miliardi di finanziamenti a un mese.
Se non ci fosse l’ancora di salvezza della banca centrale, il sistema
sarebbe già in agonia.
Quello che sta accadendo alle banche
dell’UE avvenne anche alle banche statunitensi dopo lo scoppio della
bomba a tempo dei mutui subprime. Quando la loro scorta di titoli
basati sui mutui (mortgage-backed securities, MBS) ha dovuto
subire una serie di downgrade, la loro protezioni sui capitali
si stava deteriorando e i bilanci andavano in rosso. Molte delle maggiori
banche della nazione erano tecnicamente insolventi. Poi arrivarono il
TARP e il QE1 e poi sapete il resto. Questo è il motivo
per cui Draghi sta facendo del suo meglio per fornire alle banche una
pronta infusione di liquidità. La situazione sta peggiorando giorno
dopo giorno e i politici non sono stati in grado di attivare con successo
una qualsiasi delle tre strutture proposte per i prestiti di emergenza:
l’EFSF, l’ESM o la struttura da 200 miliardi di dollari
del FMI. Tutte e tre sono ancora in fasi diverse di incubazione, e per
questo Draghi ha l’onore dell’azione.
Ovviamene, la cosa più logica
da fare sarebbe riconoscere che eravamo in presenza di una mostruosa
bolla dei prezzi degli asset e agire di conseguenza; ridurre
il valore delle obbligazioni in mano ai possessori, falcidiare i detentori
di azioni, ristrutturare le banche e fornire sostegno al debito garantendo
tassi di interesse sostenibile. Ma ciò non accadrà mai, perché la
grande finanza ha un controllo asfissiante sul sistema, e questo è
il motivo per cui Draghi – un ex direttore di gestione di Goldman
Sachs – sta tirando le file. Non ci sarà nessuna ristrutturazione
bancaria o nessun haircut, soprattutto se Draghi non ne fa mai
menzione, ma solo altri salvataggi fino a distanze siderali.
Quindi, quanti collaterali farlocchi
si prenderà la BCE?
Bene, secondo il blog del
Financial Times (FT.Alphaville), ci sono circa 7,1 trilioni di euro
di prestiti alle grandi e alle piccole e medie imprese nei bilanci delle
banche dell’eurozona. E sono sette trilioni con la “T”. Ecco un
estratto dal post:
[…] Pensavamo che
avrebbe condiviso con voi i pensieri di Goldman su quanto valutare questi
prestiti concessi alle grandi e alle piccole e medie imprese come collaterali.
È una quota molto al di sotto dei 7,1 trilioni di euro, ma si tratta
comunque di un grosso cambiamento:
Dal report di Goldman:
“Non è chiaro quanti di questi 7,1 trilioni di dollari alla fine
verranno considerati collaterali. Ciò
dipende in primo luogo dal limite dimensionale (per i prestiti individuali)
e dal rating minimo IRB [Internal Rating Based] […] ma le prime aspettative
sono per una quota che va tra 20% e il 50% di prestiti alle grandi aziende
che verranno presi come collaterali, prima che vengano praticati gli
haircut.” (“Let there be credit claim collateral”, ft.com/alphaville)
Quindi la BCE potrebbe decidersi a
una grande espansione dei propri bilanci, forse per una cifra pari ai tre trilioni di euro di fanghi tossici e senza mercato che andrà a ripulire dai bilanci delle banche. Nel frattempo, le banche dissipatrici che hanno provocato il macello con i loro prestiti avventati e una povera gestione del rischio faranno soldi scambiando i titoli italiani e spagnoli ad alto rendimento con prestiti a basso tasso di interesse dal dissimulatore Draghi.
Ci sono in ogni caso gli scettici,
quelle persone che non credono che la magia miracolosa di Draghi spinga le banche a comprare più debito sovrano. Date un’occhiata l’International Finance Review:
È improbabile che le banche vengano in aiuto dei paesi appesantiti dal debito, e molte hanno già in progetto di ignorare le pressioni politiche per dover utilizzare il denaro a poco prezzo fornito dalla Banca Centrale Europea per finanziare gli acquisti di obbligazioni sovrane. […]
Bruciate dalle perdite con la Grecia e sotto scrutinio degli azionisti, le banche hanno tagliato le proprie esposizioni verso i debiti sovrani più deboli d’Europa nei mesi recenti. I banchieri di primo piano dicono che taglieranno ancora, malgrado le pressioni per utilizzare i prestiti a lungo termine ora messi a disposizione dalla BCE per comprare il debito governativo come parte di carry trade sancito ufficialmente.
“Quando gli investitori ti chiedono costantemente cosa hai sui libri contabili e il consiglio di amministrazione ti dice di ridurre la tua esposizione, non conta niente l’aspetto economico dello scambio”, ha detto il tesoriere
di una della più grandi banche europee. “Se comprerò obbligazioni italiane? No.”
Questo punto di vista riecheggia i commenti del direttore esecutivo di UniCredit Federico
Ghizzoni, che questa settimana ha detto ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa che usare il denaro della BCE per comprare debito
governativo “non sarebbe logico”. La banca è stata tradizionalmente una dei maggiori acquirenti di titoli di Stato italiani, e ne ha quasi 50 miliardi sui propri bilanci.
Un simile approccio ha inferto un duro colpo ai politici europei, che avevano sperato nell’utilizzo del denaro della BCE da parte della banche per poter guadagnare dal carry trade, aiutando nel frattempo i governi.” (“Banks resist European pressure to buy government”,
IFR)
Ma, anche se il tortuoso salvataggio
di Draghi potrebbe funzionare, non si tratta di un affare già fatto. Le banche sono sempre più restie dal caricarsi di bond governativi che stanno rapidamente perdendo quota. Le banche dell’UE sono già appese a un filo per i 650 miliardi di euro di passività solo per quest’anno. Ci vogliono sprofondare ancora di più?
Forse sì e forse no. Non lo sappiamo per certo fino all’avvio delle Operazioni di Rifinanziamento a Lungo Termine di Draghi (LTRO) del 21 dicembre. Sarà quando i nodi giungeranno al pettine.
Se il piano avesse successo
e se gli interessi sui debiti sovrani dovessero calare mentre il sistema bancario viene lentamente nutrito fino a tornare in salute, in quel caso le azioni di Draghi saliranno di molto. In effetti, è lui l’uomo più potente in Europa perché sarà in grado di dettare la politica economica semplicemente aggiustando la quantità di debito sovrano che accetterà come collaterale dalle banche. Questo è l’obbiettivo nascosto di questa struttura di emergenza per la liquidità, quello di mettere la grande finanza in posizione privilegiata così da poter imporre misure di austerità al cilicio alle nazioni inguaiate dal debito grazie alla manipolazione forzosa dei rendimenti dei bond. È un modo infallibile per travolgere i governi rappresentativi e per affidare le leve del potere ai banchieri non eletti. Ma allora, non c’è proprio niente di nuovo, giusto?
Fonte: Draghi’s Stealth Plan
19.12.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE