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Il governo svizzero ha deciso di aderire a due progetti della PESCO (Cooperazione Strutturata Permanente). Con questa decisione, il governo fa un altro passo avanti verso l’alleanza bellica della NATO, minando sempre più la neutralità e l’indipendenza della Svizzera. Il Movimento Svizzero per la Pace critica aspramente questa decisione.
La PESCO viene definita una Schengen militare e comporta in modo decisivo la libera circolazione delle forze militari in Europa. Sebbene la PESCO sia presentata come un progetto dell’Unione Europea, è chiaramente parte della più ampia cooperazione militare della NATO. Gli obiettivi strategici includono esplicitamente di “sostenere attivamente” il Comando supremo delle potenze alleate della NATO in Europa (SACEUR) e di “sostenere gli impegni della NATO”.
Truppe NATO attraverso la Svizzera?
Secondo il Consiglio federale, la Svizzera parteciperà ai progetti “Military Mobility” e “Cyber Ranges Federation“. Con l’adesione a “Military Mobility” sarà possibile elaborare più rapidamente le “richieste di trasporti e movimenti transfrontalieri”, ovvero il trasporto di armi e truppe della NATO attraverso la Svizzera.
Il vice segretario generale della Nato per gli Affari politici e la Politica di sicurezza, Boris Ruge, ha già dichiarato che la partecipazione della Svizzera alla PESCO permetterebbe alla NATO di “spostare forze ingenti” sul “fronte orientale in breve tempo” in caso di conflitto. In parole povere, ciò significa che l’alleanza bellica della NATO potrebbe utilizzare la Svizzera per trasportare rapidamente equipaggiamenti militari o addirittura truppe in prima linea in una guerra con la Russia. Le implicazioni per la popolazione svizzera sono chiare: nel peggiore dei casi, la Svizzera potrebbe diventare un obiettivo in un conflitto nel tentativo di interrompere il rifornimento delle truppe.
Il progetto “Cyber Ranges Federation” prevede la cooperazione militare nel cyberspazio. Come ha dichiarato l’UE in un documento strategico, la “distinzione tra guerra e pace” nel cyberspazio non è chiara. Ciò significa che in futuro la Svizzera potrebbe essere coinvolta in guerre cibernetiche con altri Paesi della NATO, poiché le leggi sulla neutralità non coprono formalmente il cyberspazio. Ciò comporta il rischio che la Svizzera possa essere coinvolta in guerre non digitali a causa di provocazioni nel cyberspazio.
Violazione della neutralità
Il Movimento per la pace svizzero condanna fermamente la decisione del Consiglio federale di aderire alla PESCO. Questa decisione costituisce una chiara violazione della legge sulla neutralità. Le Convenzioni dell’Aia, che sanciscono la neutralità nel diritto internazionale, affermano chiaramente: un Paese neutrale non deve “permettere” alle parti in guerra di “spostare truppe o convogli di munizioni o rifornimenti attraverso il territorio di una potenza neutrale”. Partecipando alla PESCO, la Svizzera permette ai Paesi della NATO, notoriamente coinvolti in varie guerre, compresa la “guerra al terrorismo” in corso da parte degli Stati Uniti, di trasportare truppe e munizioni attraverso il territorio svizzero. Con l’adesione alla PESCO, il Consiglio federale sta ulteriormente coinvolgendo la Svizzera nelle strutture militari dell’alleanza di guerra della NATO e si sta allineando in modo manifesto al blocco militare occidentale. Chi vuole garantire la pace deve dire No alla NATO, No alla PESCO e No a questo Consiglio federale guerrafondaio.
Movimento per la pace svizzero
Fonte: http://www.friedensbewegung.ch/2024/08/29/nein-zur-pesco-beteiligung/
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare