Il momento della resa dei conti

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Si avvicina il momento della resa dei conti a Ottawa, in Canada, dove, in condizioni ambientali proibitive, i camionisti dei Truckers for freedom, ostili agli obblighi vaccinali e a tutta l’impalcatura “pandemica”,  presidiano il centro cittadino in prossimità del Parlamento. Il simbolico assedio ai palazzi del potere va avanti da due settimane, nelle quali centinaia di migliaia di canadesi si sono uniti alla protesta, costringendo inizialmente il primo ministro Trudeau ad una precipitosa fuga dalla capitale con la scusa di essersi beccato il Covid. Al suo ritorno dall’isolamento precauzionale, forse ben imbeccato da chi gli sta sopra, il premier canadese ha mostrato il pugno di ferro e, dopo che il sindaco di Ottawa aveva proclamato lo stato d’emergenza, passaggio necessario per un intervento militare, ha intimato ai camionisti di cessare la mobilitazione. Nel mentre, ci sono stati arresti arbitrari, confische di vettovaglie e carburante, persecuzioni ai danni di chiunque manifestasse solidarietà, anche solo suonando il clacson, atto diventato il simbolo del crescente malcontento contro i deliri granserettardi e transumanisti delle élite. Nella giornata di domani sarebbe previsto, secondo indiscrezioni giunte da ambienti di polizia ai manifestanti, lo sgombero forzato delle aree presidiate, nonostante alcuni fattori oggettivi, come la presenza di mezzi pesanti assai difficili da rimuovere e il fatto che vi si trovano diversi bambini, ne rendano difficile l’attuazione. L’allarme lanciato dai camionisti ribelli, che accusano il governo di rifiutare qualunque dialogo e di intimidire tutti i medici e i membri delle istituzioni che supportano la sollevazione, è giunto in ogni angolo dell’immenso stato nordamericano, trovando eco anche negli Stati Uniti. Come operazione preliminare, denunciano i dimostranti, la polizia e gli apparati dell’intelligence si starebbero adoperando per “oscurare” Internet  nelle zone calde di Ottawa, impedendo al contempo le comunicazioni telefoniche. Comedonchisciotte sta seguendo costantemente la situazione, con gli articoli di Marco Di Mauro ed i contributi dal Canada di Corvo, già intervistato su questo canale. La vicenda merita questa attenzione, poiché la partita che lì si consuma  riguarda tutto l’Occidente. Il paese della foglia d’acero è stato, assieme all’Australia, ad Israele e, in misura minore, all’Italia, l’avanguardia planetaria della Quarta Rivoluzione Industriale: perdere questo avamposto potrebbe significare per costoro perdere la guerra. Il redde rationem si avvicina, dunque, e il fantoccino Trudeau deve mostare i muscoli se non vuol perdere la faccia davanti ai suoi padroni. Farà freddo ad Ottawa questo fine settimana: la minima prevista è di meno 23. A riscaldare il popolo canadese in lotta sarà il calore di tutte le genti libere. Questo fine settimana siamo tutti canadesi!

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