DEL PROF. DAVID RAY GRIFFIN
Global Research
Perché il Rapporto Finale del NIST sull’11 Settembre è Falso e Anti-scientifico
Alle 5.21del pomeriggio dell’11 settembre, quasi 7 ore dopo che le Torri Gemelle sono state abbattute, è caduta anche la Torre 7 del World Trade Center. Il cedimento di questo edificio è stato fin dall’inizio considerato un mistero.[1]
La stessa cosa si sarebbe dovuta dire, per sicurezza, anche del crollo delle Torri Gemelle. Ma esse furono colpite dagli aerei, che diedero vita ad un grosso incendio al loro interno, e molte persone hanno creduto che questa combinazione di cause fosse sufficiente a spiegare il perché le Torri fossero cadute.
Ma il WTC 7 non è stato colpito da un aeroplano: all’apparenza esso è quindi il primo edificio di tutto l’universo con una certa altezza e con struttura in acciaio ad essere crollato a causa del solo fuoco. Il giornalista del New York Times James Glanz ha citato le parole di un ingegnere strutturale, il quale ha detto: “Nell’ambiente dell’ingegneria strutturale è assai più importante capire quello che è successo [al WTC 7] [piuttosto che alle Torri Gemelle]”, perché gli ingegneri non sanno cosa rispondere alla domanda “perché la Torre 7 è crollata?” [2]Da un punto di vista prettamente scientifico, ci sarebbe naturalmente una risposta ovvia. Gli scienziati, dando per scontata la regolarità della natura, operano basandosi sul principio secondo cui effetti simili implicano di solito cause simili. Essi, di conseguenza, non amano fare ricorso a cause senza precedenti per spiegare fenomeni comuni. Sino all’11 Settembre, il crollo di grattacieli con scheletro di acciaio è stato un fenomeno abbastanza comune, che la maggior parte degli americani ha potuto vedere in televisione. E in ciascuno di questi casi gli edifici erano stati abbattuti per mezzo di esplosivi utilizzati nel processo conosciuto come demolizione controllata. Da una prospettiva scientifica, quindi, l’ovvia supposizione sarebbe che il WTC 7 è crollato perché sono stati usati degli esplosivi per rimuovere i suoi supporti di acciaio.
In ogni caso, il dibattito pubblico sulla distruzione del World Trade Center non si è sviluppato in un contesto scientifico bensì in uno carico di implicazioni politiche. L’America era appena stata attaccata, secondo quanto quasi universalmente si riteneva, da terroristi stranieri che avevano pilotato degli aerei dirottandoli contro le Torri Gemelle e in risposta a ciò l’amministrazione Bush aveva lanciato una “guerra al terrore”. L’idea che anche uno solo degli edifici fosse stato fatto cadere attraverso del materiale esplosivo avrebbe implicato che gli attacchi aerei non erano stati una sorpresa. E se questa idea non era sostenibile per molti in privato, figuriamoci in pubblico.
Ciò significa che la gente ha dovuto credere, o almeno fare finta, che l’Edificio 7 sia stato fatto cadere dal fuoco nonostante, come ha scritto Glanz: “Gli esperti hanno detto che nessun edificio come quello, un edificio moderno, un grattacielo con struttura rinforzata in acciaio, è mai crollato a causa di un incendio incontrollato” [3] Quindi, si è dovuto considerare il crollo della Torre come un mistero – nella misura in cui questo crollo è stato preso in considerazione.
Ma ciò non è tutto. Nonostante il WTC 7 fosse un edificio di 47 piani, che nella maggior parte dei luoghi sarebbe stato l’edificio più alto della città, se non dello stato, esso era superato in altezza dai 110 piani delle Torri Gemelle. Ed è stato sorpassato da queste anche nell’attenzione mediatica che ne è seguita. E quindi, scrive Glanz, il crollo della Torre 7 “è stato un mistero che…avrebbe probabilmente catturato l’attenzione della città e del mondo” se solo le Torri Gemelle non fossero anch’esse crollate. [4] In ogni caso, il mistero del crollo della Torre 7 è stato raramente discusso.
Per quelle poche persone che vi avevano prestato attenzione, la misteriosità di questo crollo non è stata indebolita dal primo resoconto sulla questione, pubblicato da FEMA nel 2002. Questa relazione espone quella che è chiamata la “migliore delle ipotesi” sul perché l’edificio sia crollato, aggiungendo però poi che tale ipotesi avrebbe avuto “solo una bassa probabilità di verificarsi”. [5]
Il rapporto FEMA, infatti, ha aumentato l’aurea di mistero grazie a un’appendice scritta da tre professori del Worcester Polytechnic Institute. In tale appendice si afferma che un pezzo di acciaio staccatosi dal WTC 7 si è fuso a tal punto da avere dei buchi al suo interno che lo facevano sembrare un pezzo di gruviera. [6] James Glanz, sottolineando che le fiamme nell’edificio non avrebbero potuto da sole fondere l’acciaio, si riferisce a questa scoperta come “il mistero più profondo venuto alla luce durante le investigazioni” [7]
Il compito di fornire la spiegazione definitiva del crollo del WTC7 è stato affidato al NIST, il National Institute of Standards and Technology. Nonostante ci si aspettasse che il NIST pubblicasse la sua relazione su questo edificio unitamente a quella sulle Torri Gemelle, uscita nel 2005, ciò non si è verificato. Il NIST ha continuato a rimandare la relazione fino all’agosto 2008, data in cui ha pubblicato una Bozza di Discussione Pubblica.
1. Il Diniego del NIST di Prove di Esplosivi
Durante la conferenza stampa, Shyam Sunder, il principale investigatore del NIST, ha dichiarato che “le cause del crollo del World Trade Center 7 non sono più un mistero”. Inoltre, annunciando che il NIST “non ha trovato alcuna prova che dimostri che sono stati usati materiali esplosivi per far crollare la Torre”, [8] ha aggiunto: “[L]a scienza è davvero un passo indietro rispetto a quello che abbiamo detto”. [9]
Nel promemoria di questa lettura, dimostrerò che entrambe queste affermazioni erano false.
Il NIST e la Frode Scientifica
Riguardo alla domanda posta dalla scienza: lungi dal godere di supporto scientifico, il rapporto del NIST supporta le proprie teorie facendo ripetutamente ricorso alla frode scientifica.
Prima di entrare nel dettaglio, lasciatemi sottolineare che se il NIST si fosse affidato alla frode scientifica, ciò non sarebbe particolarmente sorprendente. Il NIST è un’agenzia del Dipartimento del Commercio americano. Durante il periodo in cui stava scrivendo i suoi resoconti sul World Trade Center, quindi, era un’agenzia dell’amministrazione Bush-Cheney. Nel 2004, l’Un. of Concerned Scientists [*] ha elaborato un documento nel quale accusava questa amministrazione di “distorsione della conoscenza scientifica per fini politici di parte”. Al termine dell’amministrazione Bush, tale documento era stato firmato da più di 15.000 scienziati, compresi 52 premi Nobel e 63 vincitori della National Medal of Science. [10]
Inoltre, uno scienziato che in passato ha lavorato per il NIST ha affermato che questo istituto è stato “completamente dirottato dal campo della scienza a quello della politica”, con il risultato che gli scienziati che lavoravano per il NIST “hanno perso la [loro] indipendenza scientifica e sono diventati poco più che delle ‘armi a noleggio’”. [11] Con particolare riferimento al lavoro del NIST sul World Trade Center, egli ha detto che ogni cosa doveva ricevere l’approvazione dei Dipartimento del Commercio, della NASA e dell’Ufficio del Management and Budget—“branca dell’Ufficio Esecutivo del Presidente” che “aveva un addetto alla policy impiegato appositamente per individuare le falle dell’opera del NIST” [12]
Uno dei princìpi generali del lavoro scientifico è che le conclusioni non devono essere dettate da preoccupazioni di carattere non scientifico – in altre parole, da preoccupazioni diverse dalla ricerca della verità. Questa affermazione di un ex dipendente del NIST ci dà motivo di sospettare che esso, mentre era intento a preparare la sua relazione sul WTC 7, avrebbe operato come un’agenzia politica e non scientifica. E la quantità di menzogne che si trova in questa relazione ci induce a pensare che sia stato proprio così.
Secondo la National Science Foundation, i tipi principali di frode scientifica sono la costruzione, la falsificazione e il plagio. Non ci sono prove che incolpino il NIST di plagio, ma sicuramente esso è colpevole di costruzione, che può essere definita come un’“invenzione di risultati,” e di falsificazione, che significa “modifica od omissione di dati”. [13]
L’omissione di dati da parte del NIST è così massiccia, infatti, che la tratterò come una tipologia distinta di frode scientifica. Come ha detto il filosofo Alfred North Whitehead nel suo libro del 1925 ‘Science and the Modern World’: “E’ facile trovare una teoria [coerente con se stessa]…, ammesso che ci si accontenti di non tenere in considerazione metà delle prove”. Il “temperamento morale richiesto per il perseguimento della verità”, ha aggiunto, comprende “[u]na ferrea determinazione a prendere in considerazione le prove nel loro complesso”. [14]
Il NIST, in ogni caso, sembra aver dimostrato una ferrea determinazione a non considerare metà delle prove essenziali.
Prove Tangibili di Esplosivi
Alcune delle prove ignorate dal NIST sono le prove tangibili del fatto che sono stati usati degli esplosivi per buttare giù il WTC 7.
Acciaio-Groviera: comincerò dal pezzo di acciaio del WTC 7 che ha fuso così tanto da sembrare una fetta di groviera. Spiegando perché ha chiamato questo fatto “il più grande mistero svelato dalle investigazioni”, James Glanz ha scritto: “Sembrava che l’acciaio si fosse sciolto ma nessun incendio sviluppatosi in qualcuno degli edifici si pensava potesse aver raggiunto una temperatura tale da far sciogliere completamente l’acciaio” [15]. L’affermazione di Glanz era infatti piuttosto riduttiva. La piena verità è che i roghi nell’edificio non avrebbero potuto portare l’acciaio neanche solo vicino alla temperatura – di circa 1,482°C (2,700°F) – necessaria alla fusione. [16]
Il professore che ha parlato di questo pezzo di acciaio nell’appendice al rapporto FEMA ha affermato: “C’è bisogno di uno studio dettagliato sul meccanismo [che ha causato] questo fenomeno”. [17] Arden Bemen, dirigente del NIST al momento dell’inizio del progetto WTC, ha detto che il rapporto del NIST avrebbe preso in considerazione “tutte le principali raccomandazioni contenute nel rapporto [FEMA]. [18]
Ma quando il NIST ha pubblicato il suo rapporto sul WTC 7 non ha fatto menzione del pezzo di acciaio con la forma del groviera. Piuttosto, il NIST ha addirittura sottolineato che nessun pezzo di acciaio del WTC 7 si era salvato. [19]
Questo pezzo di acciaio, inoltre, era solo una piccola parte delle prove, ignorate dal NIST, che l’acciaio si era fuso.
Particelle di Metallo nella Polvere: l’edificio della Deutsche Bank che era vicino alle Torri Gemelle è stato pesantemente contaminato dalla polvere prodotta dalla loro esplosione. Ma la compagnia assicurativa della Deutsche Bank si è rifiutata di sostenere i costi della pulizia, asserendo che quella polvere non poteva essere attribuita al crollo del WTC. Quindi, la Deutsche Bank ha dato incarico a RJ Lee Group di eseguire un’indagine, la quale ha dimostrato che la polvere che si trovava nella Deutsche Bank proveniva sì dal WTC, ma recava un marchio molto particolare. Essa era infatti composta in parte da “particelle…sferiche di ferro”. [20] Secondo RJ Lee Group, ciò significava che del ferro si era “fuso durante il crollo del WTC, producendo delle particelle sferiche di metallo”. [21] Questo studio ha anche dimostrato che, se le particelle di ferro costituiscono normalmente solo lo 0,04% della polvere di un edificio normale, queste rappresentavano almeno il 6% della polvere del WTC – ovvero almeno 150 volte più del normale. [22]
Lo studio di RJ Lee ha altresì scoperto che nell’evento sono state raggiunte temperature “alle quali il piombo sarebbe evaporato” [23] – ovvero 1,749°C (3,180°F). [24]
Un altro studio è stato condotto dallo US Geological Survey con l’intento di facilitare l’“identificazione dei componenti delle macerie del WTC”. Oltre alle particelle di ferro, gli scienziati coinvolti in questo studio hanno trovato che del molibdeno si era fuso. Questa scoperta riveste un significato particolare perché questo metallo non fonde fino alla temperatura di 2.623°C (4.753°F). [25]
Il NIST non menziona nessuno di questi due studi, anche se l’ultimo era stato condotto da un’altra agenzia del Governo americano.
Il NIST non poteva richiamare questi studi perché aveva vincolato se stesso alla teoria che gli edifici del WTC erano crollati a causa del fuoco, mentre questi studi dimostravano chiaramente che qualcosa di diverso da un incendio si stava sviluppando all’interno di quegli stabili.
Residui di Nanotermite: Cosa era? Un resoconto di diversi scienziati, compreso il chimico Niels Harrit dell’Università di Copenhagen, ha dimostrato che le macerie del WTC contenevano della nanotermite non esplosa che – diversamente dalla termite normale, ignifuga – è altamente esplosiva. Questa relazione di Harrit e dei suoi colleghi, tra i quali Steven Jones e Kevin Ryan, non è stato pubblicata fino al 2009, [26] diversi mesi dopo la pubblicazione del rapporto finale del NIST nel novembre 2008.
Il NIST, per prassi routinaria, avrebbe dovuto analizzare le macerie del WTC per individuare eventuali residui di esplosivo, come la nanotermite. La ‘Guida alle Investigazioni su Incendi ed Esplosioni’ pubblicata dalla National Fire Protection Association dice che, ogni qualvolta si presenti un “danno di ordine superiore”, dovrebbe essere condotta una ricerca finalizzata a trovare tracce di esplosivo. Dissipando poi ogni dubbio sul significato di questi termini, la Guida dice:
“Un ‘danno di ordine superiore’ è caratterizzato dalla frantumazione della struttura, che produce detriti di piccole dimensioni, sotto forma di polvere. I muri, i tetti e le parti strutturali sono ridotti in schegge o in pezzi, mentre l’edificio viene completamente demolito.”
[27]
Tale descrizione era applicabile al crollo delle Torri Gemelle e del WTC 7. La frase successiva – “Le macerie vengono gettate a grande distanza, forse a centinaia di metri”- venne applicata alla caduta delle Torri Gemelle, fatto che il NIST è stato costretto ad ammettere per poter spiegare come hanno avuto origine gli incendi nel WTC 7. [28] Di conseguenza, il NIST avrebbe dovuto mettersi a cercare delle prove di materiali esplosivi, come la nanotermite.
Ma quando gli è stato chiesto se l’avesse fatto, il NIST ha risposto di no. Un giornalista ha chiesto informazioni a Michael Newman, un portavoce del NIST, riguardo a questa omissione, domandando: “[C]osa mi dice della lettera nella quale il NIST afferma di non aver cercato prove di materiale esplosivo?” La risposta di Newman è stata: “Esatto, perché non c’erano prove”. “Ma – ha chiesto il giornalista – come si fa a sostenere che non ci sono prove se prima non le si cercano?” E Newman ha risposto: “Se cerchi qualcosa che non è in quel posto, stai perdendo il tuo tempo…e i soldi di chi paga le tasse”. [29] (Non era possible inventare una cosa del genere)
Quando Shyam Sunder, che guidava le investigazioni del NIST negli edifici del WTC, ha tenuto la sua conferenza stampa nell’agosto 2008 – nel corso della quale ha annunciato che “le ragioni del crollo del WTC 7 non sono più un mistero” – ha iniziato dicendo:
“Prima di dirvi quello che abbiamo trovato, vi dirò quello che non abbiamo trovato. Non abbiamo trovato nessuna prova che dimostri che siano stati usati degli esplosivi per far crollare l’edificio.”
[30]
Iniziando con questa dichiarazione, Sunder ha voluto sottolineare che questa era la conclusione più importante a cui era giunto il NIST in merito alle Torri Gemelle. In ogni caso, nonostante Sunder avesse dichiarato che questo risultato avesse un fondamento scientifico, non si può attribuire validità scientifica a una conclusione se questa può essere raggiunta solo ignorando metà delle prove.
Metallo Fuso: oltre alle prove ignorate a cui già si è accennato, durante le investigazioni sul WTC il NIST ha altresì volutamente non considerato delle relazioni secondo cui le macerie contenevano una grande quantità di metallo fuso – che diverse persone descrivevano come acciaio fuso. Ad esempio, il pompiere Philip Ruvolo, parlando delle Torri Gemelle, ha detto: “Man mano che si scendeva si vedeva acciaio fuso, acciaio fuso che scorre giù la struttura, come in una fonderia, come lava”. [31]
Peter Tully, presidente della Tully Construction, azienda coinvolta nelle operazioni di pulizia, ha detto di aver visto letteralmente piscine di “acciaio fuso”. [32]
Comunque, quando a John Gross, uno dei principali autori dei rapporti del NIST, è stato chiesto di parlare di questo acciaio fuso, ha risposto all’intervistatore: “Io metto in discussione la sua ‘premessa di base che c’era una piscina di acciaio fuso’”, aggiungendo: “Non conosco nessun testimone oculare che possa confermarlo”. [33]
Comunque, oltre a Ruvolo e Tully, gli altri testimoni oculari comprendono:
Leslie Robertson, membro dell’azienda di ingegneria che ha progettato le Torri Gemelle [34]
Il dott. Ronald Burger del National Center for Environmental Health[35]
La dott.ssa Alison Geyh della The Johns Hopkins School of Public Health, la quale guidava un gruppo di scienziati che si sono recati sul luogo poco dopo l’11 settembre su richiesta del National Institute of Environmental Health Sciences. [36]
Infine, il fatto che “dell’acciaio fuso sia stato trovato nel WTC 7” è stato sottolineato da Mark Loizeaux, presidente della Controlled Demolition Inc., coinvolta anch’essa nelle operazioni di pulizia. [37]
E John Gross ha ipotizzato che nessuna prova credibile ha parlato di acciaio fuso. Questa sembra una bugia bell’e buona.
Prove Testimoniali della Presenza di Esplosivi
Oltre a ignorare le prove dell’utilizzo di esplosivi, il NIST ha altresì ignorato le prove testimoniali.
Il Resoconto delle Torri Gemelle del NIST: Nel suo rapporto del 2005 sulle Torri Gemelle, il NIST ha tralasciato decine di testimonianze rilasciate da giornalisti, agenti di polizia e dipendenti del WTC, oltre a 118 testimonianze dei vigili del fuoco di New York. [38] Il NIST ha addirittura negato apertamente l’esistenza di queste relazioni, dicendo che “non c’erano prove (raccolte dai…vigili del fuoco di New York) di alcuno scoppio o esplosione” che avrebbero potuto suggerire che gli esplosivi erano stati utilizzati. [39]
In ogni caso, quando un gruppo di accademici, compresi scienziati e un avvocato, hanno chiesto chiarimenti al NIST su tale falsa affermazione, questo ha affinato quanto già aveva detto, sostenendo che:
Il NIST ha preso in esame tutte le interviste portate a termine dal Dipartimento Federale dei Vigili del Fuoco di New York (500 colloqui)…Considerate nel loro complesso, queste interviste non erano idonee a sorreggere l’opinione secondo cui gli esplosivi avrebbero avuto un qualche ruolo nel crollo delle Torri del WTC. [40]
Quindi, sebbene il NIST abbia affermato nel suo resoconto che non c’erano prove testimoniali della presenza di materiale esplosivo, è sembrata poi affermare che, visto che solo 118 testimonianze su 500 hanno riferito delle esplosioni, esse, “considerate nel complesso”, non sono idonee a sostenere l’idea che delle esplosioni si sono verificate, così da giustificare l’asserzione del NIST secondo cui non c’erano prove testimoniali a favore dell’utilizzo di esplosivi.
Pensate a un’investigazione per un omicidio avvenuto nelle strade di San Francisco. Delle 100 persone che hanno assistito alla scena, solo 25 riferiscono di aver visto Pete Smith sparare alla vittima. Ma la polizia rilascia Pete Smith dicendo che le testimonianze, considerate complessivamente, non lo fanno risultare colpevole. Questa sarebbe la scienza forense nell’accezione del NIST.
Resoconti di Persone Fuori dal WTC 7: Il NIST ha mantenuto questo stesso approccio nella relazione sul WTC 7. Ci sono stati diversi resoconti attendibili sulle esplosioni. Un giornalista del New York Daily News ha detto:
[c]’è stato un brontolìo. La fila superiore di finestre dell’edificio è scoppiata. Poi tutte le finestre del trentanovesimo piano sono scoppiate. Poi il trentottesimo. Pop! Pop! Pop! Fu quello che si sentì finché l’edificio non collassò in una crescente nuvola grigia. [41]
L’agente di polizia di New York Craig Bartmer ha detto:
Ero davvero vicino all’Edificio 7 quando è crollato…[T]utto d’un tratto…Ho alzato lo sguardo e…[l]e cose hanno iniziato ad accartocciarsi su se stesse…Ho iniziato a correre…e per tutto il tempo si sentiva “bum, bum, bum, bum, bum.” [42]
Resoconti di Hess and Jennings da dentro il WTC 7: Oltre a non considerare queste e altre descrizioni di esplosioni fatte dall’esterno del Building 7, il NIST ha falsato le testimonianze di due uomini di alta credibilità, che si trovavano dentro l’edificio: Michael Hess, un avvocato d’affari di New York City, e Barry Jennings, vice direttore del Dipartimento dei Servizi di Emergenza della New York City Housing Authority.
Subito dopo che la Torre Nord è stata abbattuta quella mattina, entrambi gli uomini hanno seguito l’istruzione secondo cui, in caso di emergenza, avrebbero dovuto incontrare il sindaco Giuliani presso il suo Emergency Management Center al 23esimo piano della Torre 7.
La Torre Nord è crollata alle 8:46, ed essi sarebbero dovuti arrivare attorno alle 9:00. Scoprirono, comunque, che tutte le persone avevano lasciato l’edificio. Fecero una telefonata per cercare di capire cosa avrebbero dovuto fare e a Jennings fu detto di lasciare immediatamente l’edificio. Visto che l’ascensore non funzionava (la corrente era stata evidentemente fatta saltare alle 9:03 dallo scontro dell’aereo contro la Torre Sud), essi iniziarono a correre giù per le scale. Ma, giunti al 6° piano, si verificò una fortissima esplosione, che fece scoppiare il terreno da sotto e bloccò il loro cammino. Tornarono su all’ottavo piano, ruppero una finestra e chiamarono aiuto.
I vigili del fuoco arrivarono a soccorrerli, ha detto Jennings, ma poi scapparono via. Ritornati dopo un po’, i vigili continuarono i soccorsi, ma si allontanarono di nuovo di lì a poco. La prima volta dovettero scappare per il crollo della Torre Sud, disse Jennings, che successe alle 9:59, e la seconda volta per il crollo della Torre Nord, alle 10:28. Sulla base di questo, Jennings ha detto in un’intervista rilasciata nel 2007 a Dylan Avery che sapeva che, quando si verificò quella grossa esplosione, “entrambe gli edifici erano ancora in piedi”. Alla fine, quando i vigili del fuoco tornarono dopo il crollo della seconda torre, Hess e Jennings furono messi in salvo.
Ciò dev’essere successo tra le 11:00 e le 11:30, perché alle 11:57 Hess fu intervistato in una strada distante da quel luogo. Anche Jennings fu intervistato per la strada. Entrambi dissero che si trovarono in trappola per un certo periodo di tempo – Hess ha specificato ‘per circa un’ora e mezza’.
Anche questa storia rappresentava ovviamente una grossa minaccia per il NIST. Esso infatti era intento a sostenere che, quando la Torre 7 crollò alle 5:21 di quel pomeriggio, lo fece solo a causa del fuoco. Non c’erano esplosivi di sorta.
Ma due funzionari avevano detto che c’era stata una grande esplosione la mattina presto, evidentemente prima delle 9:30. Nella sua intervista per Dylan Avery, inoltre, Jennings aveva affermato che la grossa esplosione che li aveva intrappolati era solo la prima di molte. Egli aveva altresì sostenuto che, quando i vigili del fuoco li avevano portati nella lobby, aveva notato che questa era stata completamente devastata – era, aveva detto, “solo una rovina, solo una rovina”. Jennings ha detto inoltre che, quando lui e il vigile del fuoco stavano attraversando la lobby, “camminavano sopra le persone” [43]
La testimonianza di Jennings andava contro la storia ufficiale, secondo cui non c’erano state esplosioni nel WTC 7 e nessuno era rimasto ucciso.
Cosa doveva fare il NIST?
Il Trattamento che il NIST ha Riservato alla Testimonianza Hess-Jennings: il NIST si è limitato a ignorare il racconto di Jennings sulla lobby e, per quanto riguarda il tempo della prigionia di Hess e Jennings nell’edificio, il NIST ha seguito la linea adottata da Rudy Giuliani in un libro del 2002, secondo la quale quella che Hess e Jennings avevano preso come un’esplosione interna al WTC 7 era in realtà più semplicemente l’impatto delle macerie causato dal crollo della Torre Nord.
Ma quel crollo non è successo fino alle 10:28, mentre l’evento descritto da Hess e Jennings ha avuto luogo almeno un’ora prima. Inoltre, Jennings ha riferito che sia la Torre Sud che la Torre Nord erano ancora in piedi quando quello che egli ha definito come esplosione ha avuto luogo, e ciò è sicuramente quello che ha detto anche al NIST quando questo lo ha intervistato (assieme a Hess) nella primavera del 2004.
Un altro problema riguardava il fatto che Hess aveva detto che essi erano stati intrappolati “per circa un’ora e mezza”. Se l’evento che li ha tenuti in trappola non è accaduto almeno fino alle 10:30, secondo quanto sostiene il NIST, allora essi non sarebbero stati soccorsi almeno fino a mezzogiorno. E di sicuro in un Report Provvisorio sul WTC 7 pubblicato nel 2004 si diceva che Hess e Jennings erano stati tratti in salvo “[d]alle 12:10 alle 12:15”. Ma ciò è evidentemente falso, visto che Hess è stato intervistato ad una certa distanza dalle Torri prima di mezzogiorno. [44]
Il NIST ovviamente non ammetterebbe mai di aver forzato la testimonianza di Jennings. Ma quando abbiamo inviato al NIST una richiesta sulla base del Freedom of Information Act** per ottenere una copia delle interviste rilasciate da Hess e Jennings, il NIST ce l’ha negata sulla base di una disposizione di legge che permette un’eccezione se l’informazione “non è direttamente collegata al crollo dell’edificio”. [45] Il NIST ha quindi suggerito che un resoconto su una grossa esplosione avvenuta dentro l’edificio sarebbe irrilevante nella determinazione delle cause del crollo. Il ricorso a una simile disonesta ragione è sembrato essere il modo del NIST per dire: per nessun motivo al mondo rilasceremo quelle interviste.
L’Intervento della BBC: In ogni caso, il tentativo del NIST di neutralizzare la testimonianza di Barry Jennings è stato favorito dalla BBC, che ha intervistato Jennings e poi, ovviamente, modificato l’impostazione dell’ora, così che il narratore, con una voce riassicurante, avrebbe potuto dire:
“Alle 10:28 crolla la Torre Nord…Questa volta, la Torre 7 viene colpita direttamente dal crollo dell’edificio…Alcune prime prove dell’utilizzo esplosivo erano le macerie provenienti da un grattacielo che cadeva”. [46]
Mike Rudin, produttore di questo programma della BBC, mi ha recentemente telefonato per discutere della possibilità di intervistarmi in merito ad un mio libricino, “Osama bin Laden, Vivo o Morto?”. [47] Gli ho detto che stavo per pubblicare un libro sul WTC 7 e che, dopo averlo letto, probabilmente non avrebbe più desiderato intervistarmi. Quando mi chiese perché, risposi che era perché avevo sottolineato il fatto che lui aveva in modo evidente alterato la cronologia degli eventi nel racconto di Jennings. Di fronte al suo diniego, gli dissi d’accordo, mostrami le parti tagliate e gli inediti. Se questa intervista avesse dimostrato che Rudin non aveva modificato la sequenza temporale, lo avrei detto al mondo intero. Rudin, comunque, si rifiutò di farmi vedere l’intervista inedita. [48]
Questo programma della BBC è andato in onda nel mese di luglio 2008. La versione definitiva del resoconto del NIST – la sua Bozza per la Discussione Pubblica – sarebbe stata rilasciata ad una conferenza stampa il 21 agosto, tempo in cui Sunder avrebbe annunciato che il mistero del crollo del WTC 7 era stato risolto.
La Morte di Barry Jennings: Due giorni prima di quell’avvenimento, Barry Jennings muore – e muore in circostanze davvero misteriose. Nessuno ha voluto dare informazioni su come o sul perché quest’uomo di 53 anni sia morto.
Dylan Avery, nel tentativo di scoprire qualcosa, ha ingaggiato un investigatore privato– una donna con la fama di essere una delle migliori nello stato di New York – per cercare di scoprire qualcosa.
Per pagarne il considerevole onorario, usò la sua carta di credito. Nel giro di 24 ore, Avery ricevette un messaggio dall’investigatore che diceva:
“A fronte di alcune informazioni che ho scoperto, ritengo che questo sia un lavoro che spetta alla polizia. Le ho rimborsato la somma che mi aveva versato. Per favore, non mi contatti più per avere informazioni su quel soggetto.”
Questa non era propriamente la risposta che una persona si sarebbe aspettata, osservò Avery, se l’investigatore avesse scoperto che Jennings era morto “in modo innocente dentro un ospedale”. [49]
La dedica nel mio libro recita:
“Alla memoria di Barry Jennings, le cui rivelazioni di verità potrebbero essergli costate la vita”.
Presa così, la sua morte è stata molto conveniente per il NIST, che ora non aveva più bisogno di temere che Jennings convocasse una conferenza stampa per dire che il NIST aveva falsificato la sua testimonianza.
La BBC Interviene Ancora: La morte di Jennings è stata di aiuto anche per la BBC, che ha potuto così mandare in onda una seconda versione del suo programma sul WTC 7, questa volta con Michael Hess.
Nella prima versione, la BBC aveva sostenuto che Jennings si trovava nell’edificio da solo. Anche se Jennings diceva “Abbiamo fatto questo e poi abbiamo fatto quello”, la BBC parlava solo di Jennings, senza mai menzionare il fatto che Hess si trovava con lui.
Ma in questa nuova versione, che è stata mandata in onda alla fine di ottobre 2008, la star era Hess. Se da un lato, tornando indietro all’11 settembre, egli aveva “supposto che c’era stata un’esplosione nei sotterranei”, adesso affermava: “Ora so che ciò era stato causato dalla metà superiore della Numero 1 (la Torre Nord) che era caduta sulla metà inferiore del nostro edificio”, esattamente le stesse cose che aveva detto Giuliani nel suo libro. Non sorprende che Hess confermi il racconto di Giuliani, visto che dal 2002 Hess era socio d’affari di Giuliani.
Oltre al fatto che Hess non poteva in nessun modo essere considerato un teste imparziale, Mike Rudin lo dipinse così. Nel suo blog della BBC, Rudin afferma che qualche “autonomo predicatore di verità” ha sostenuto che la BBC, nel rappresentare la testimonianza di Barry Jennings, avesse “falsato la cronologia degli eventi”. Ma, Rudin ha detto trionfalmente, Michael Hess “Sin dalla sua prima intervista dopo l’11 settembre…ha confermato la nostra cronologia”.
Ma la versione di Hess si può dire che “confermi” la scansione temporale delle BBC solamente se fosse una versione credibile. Nel mio libro, invece, dimostro come sia infarcita di problemi, cosicché tutti possano rendersi conto che stava mentendo. [50]
2. La Teoria del NIST sul Crollo del WTC 7
Finora ho parlato della prima metà del mio libro, che si occupa delle eccezioni negative formulate dal NIST, ovvero del fatto che non ha trovato prove che testimonino l’uso di esplosivi nel crollo del WTC7. Ho sottolineato come il NIST può affermare ciò solamente commettendo due tipi di frode scientifica; ignorare prove rilevanti e falsificandone altre – nello specifico, la testimonianza di Barry Jennings.
La seconda metà del mio libro si dedica alla teoria sviluppata dallo stesso NIST su come il fuoco abbia fatto crollare l’edificio. Per affermare questa teoria, il NIST ha dovuto falsificare e costruire dei dati in misura senza precedenti. E, oltre a ciò, ha dovuto andare contro uno dei principali principi della scienza: Non devi sostenere i miracoli.
Probabilmente conoscete la vignetta basata su questo principio. Un professore di fisica ha riempito diverse lavagne di equazioni matematiche, alla fine delle quali si legge: “E poi accade il miracolo”. In campo scientifico, non si può fare riferimento ai miracoli, esplicitamente o anche solo in modo implicito – per dire che alcuni principi della fisica sono stati violati. E nonostante ciò questo è quello che ha fatto il NIST.
Creazione delle Prove
Ma prima di parlare della sua storia miracolosa, voglio concentrare l’attenzione su tre esempi di frode scientifica manifestamente ovvi commessi dal NIST prima che essa facesse ricorso al suo disperato espediente. Questi esempi riguardano tutti la creazione.
Nessuna Trave Portante Rinforzata: La spiegazione del NIST su come il fuoco abbia portato al crollo della Torre 7 inizia con la dilatazione termica, ovvero con il fatto che il fuoco abbia surriscaldato l’acciaio, portandolo a dilatarsi.
Una trave d’acciaio al 13° piano, sostiene il NIST, ha determinato la rottura di un pilastro portante d’acciaio attaccato alla Colonna 79. Avendo perso il suo supporto, la Colonna 79 ha ceduto, e questo cedimento ha portato ad una reazione a catena a seguito della quale tutte le 82 colonne d’acciaio dell’edificio sono cadute. [51]
Senza chiederci nemmeno se ciò sia anche solo lontanamente plausibile, concentriamoci su questa domanda: perché quel pilastro ha ceduto?
Secondo il NIST, ha ceduto perché non era assicurato alla soletta con spine di tranciamento. Il NIST ha scritto:
All’interno del WTC 7, non erano stati messi dei supporti sulle travi portanti.
Il solaio… aveva spine di tranciamento, ma le travi portanti che sostenevano il solaio non avevano spine di tranciamento.
Questo punto è cruciale per la risposta del NIST ad una domanda frequente: perché il fuoco ha determinato il crollo del WTC 7 quando in passato non è mai successo che un incendio abbia causato il cedimento di edifici molto alti con uno scheletro d’acciaio, alcuni dei quali sono stati sottoposti a incendi anche molto più imponenti e di maggiore durata? La risposta del NIST era: differenze di progettazione.
Una di queste differenze cruciali, ha detto ripetutamente il NIST, era
“l’assenza di spine di tranciamento nelle travi che avrebbero dovuto fornire supporto laterale”.
Ma questa è solo una supposizione fatta dal NIST. Come facciamo noi a sapere tutto ciò? Basta che consideriamo l’Interim Report del NIST sul WTC 7, che è stato pubblicato nel 2004, prima che venisse sviluppata la teoria del cedimento delle travi.
Questo resoconto afferma che le travi portanti così come le colonne erano attaccate al pavimento attraverso il supporto delle spine di tranciamento [52]
Ci troviamo di fronte a un evidente caso di creazione, col NIST che si inventa un fatto al fine di venire incontro ai bisogni di questa sua nuova teoria.
L’Incendio Violento delle Ore 17:00 al 12° Piano: il NIST contraddice il suo Interim Report mentendo in merito all’incendio nell’edificio. Il NIST sostiene che si è verificato un incendio molto ampio e di temperature molto elevate che ha coperto gran parte della facciata nord del 12° piano alle cinque del pomeriggio. Questa affermazione è essenziale per la spiegazione del NIST sul perché l’edificio sia crollato 21 minuti dopo. In ogni caso, se prende in considerazione l’Interim Report pubblicato dal NIST prima che questa teoria venisse sviluppata, si trova questa affermazione:
‘Attorno alle 16:45 un fotografo mette in rilievo delle fiamme ai piani 7, 8, 9 e 11 vicino al centro della facciata nord. Il 12° piano era già bruciato a quell’ora’.
Altri fotografi mostrano addirittura che il 12° piano era già virtualmente bruciato alle 16.
E, ancora, il NIST ora sostiene che le fiamme stessero ancora bruciando intensamente alle 17. [53] Siamo di fronte ad un altro evidente caso di creazione.
Cedimento delle Spine di Tranciamento: Il terzo caso di creazione coinvolge ancora le spine di tranciamento – stavolta le spine di tranciamento che collegano le travi d’acciaio alla soletta.
Il NIST sostiene che, a causa del cedimento di quella trave portante sopra citata, le travi dei solai hanno potuto dilatarsi senza restrizioni. Ma ciascuna di queste travi era collegata al solaio attraverso 28 spine di tranciamento rinforzate. Esse avrebbero dovuto rappresentare una grande fonte contenitiva.
E lo avrebbero fatto, se non fosse stato, il NIST ci dice, che hanno ceduto tutte.
Perché hanno ceduto? Per quella che il NIST chiama “espansione termica differenziata”, che è semplicemente un modo tecnico di dire che, in risposta al calore delle fiamme, le travi d’acciaio si sono espanse di più di quanto non lo abbiano fatto le solette del pavimento.
Ma perché sarebbe dovuto succedere? Acciaio e cemento hanno virtualmente lo stesso “coefficiente di dilatazione termica”, ovvero essi si dilatano virtualmente della stessa quantità come conseguenza al calore. Se così non fosse, il cemento rinforzato – ovvero, cemento rinforzato con acciaio, si romperebbe ogniqualvolta le temperature fossero troppo calde o troppo fredde. Lo stesso NIST ha sottolineato che “acciaio e cemento hanno coefficienti di dilatazione termica simili”.
E quindi perché il NIST sostiene che le travi d’acciaio hanno ceduto a causa della differenza di dilatazione termica?
Per comprendere questa affermazione, è necessario capire che la teoria del NIST è una teoria che si fonda quasi totalmente sul computer. Il NIST ha inserito diverse variabili in un programma, il quale ha forse poi indicato al NIST come il WTC 7 avrebbe reagito alle fiamme. Quindi, quali informazioni ha inserito Il NIST in questo computer, che l’hanno portato a dire che l’acciaio si sarebbe espanso in misura molto maggiore rispetto alla soletta d’acciaio così da far saltare tutti i pilastri?
La risposta è contenuta in questa blanda affermazione:
Nessuna dilatazione termica o decomposizione materiale è stata presa in considerazione per la soletta grezza, visto che essa non risultava essere stata sottoposta a calore in questa analisi.
Quando ho letto per la prima volta questa affermazione, mi sono dovuto sfregare gli occhi. Sicuramente, ho pensato, devo aver letto male, perché poche pagine prima il NIST ha affermato: “una differente dilatazione termica si è verificata tra le travi d’acciaio del pavimento e la soletta grezza quando il pavimento composito è stato investito dal fuoco”. Il ‘pavimento composito’, per definizione, è composto da travi d’acciaio unite alla soletta grezza attraverso spine di tranciamento. Quindi il NIST ha chiaramente detto, affermando che il pavimento composito era stato interessato dal fuoco, che sia le travi d’acciaio che la soletta di cemento erano stati oggetto di surriscaldamento.
Ma poi nel passaggio strofina-occhi, il NIST dice: Facendo la simulazione al computer, il NIST ha detto a questo che solo le travi d’acciaio sono state surriscaldate, la soletta no. [54]
Quindi ovviamente le travi d’acciaio si sarebbero dilatate mentre la soletta sarebbe rimasto ferma, determinando la rottura delle spine di tranciamento, a seguito della quale le travi d’acciaio si sono potute dilatare come pazze e scontrarsi contro la Colonna 79, che ha poi determinato il crollo dell’intero edificio.
E’ stato pubblicato un fumetto contenente la versione ufficiale dell’11 settembre. [55] Questo è solo un esercizio di ripetizione, perché i resoconti ufficiali sono già dei fumetti di quanto è accaduto in quella data.
In ogni caso, adesso vi racconto del miracolo del NIST.
Il Miracolo del NIST
I componenti del Movimento per la Verità sull’11 settembre hanno sottolineato dall’inizio che il WTC 7 alla stessa rate di un oggetto in caduta libera, almeno virtualmente.
Il NIST Nega la Caduta Libera: Nella Bozza per la Discussione Pubblica, questo fatto viene negato, sostenendo che il tempo impiegato dagli ultimi 18 piani per crollare “è stato del 40% più lungo rispetto al tempo della caduta libera ed era in linea con i princi pi della fisica”.
Questa affermazione rende implicito il concetto per cui ogni affermazione volta a sostenere che l’edificio è crollato in caduta libera andrebbe contro i principi fisici – cioè, i principi della fisica.
Spiegando le ragioni del no, Shyam Sunder ha detto durante una riunione tecnica:
“[I]l tempo della caduta libera sarebbe [il tempo di caduta] di un oggetto che non ha componenti strutturali sotto di esso…[I]l tempo impiegato…per quei 17 piani per scomparire [era del 40% più lungo del tempo di caduta libera]. E questo fatto non è per niente inusuale, visto che c’era della resistenza strutturale in questo caso specifico. E sono successe una serie di cedimenti strutturali che sono successi in questo caso. Non tutto è accaduto allo stesso momento.”
La Sfida di Chandler: In ogni caso, l’insegnante di fisica di scuola superiore David Chandler ha sfidato la negazione di Sunder durante questo incontro, sottolineando che il 40% sostenuto da Sunder contraddice “una quantità visibile a tutti, facilmente misurabile”.
La settimana successiva, Chandler ha messo un video su internet [vedi sotto] che mostra che, misurando questa quantità visibile a tutti, chiunque possegga conoscenze elementari di fisica avrebbe potuto vedere che “per almeno due secondi e mezzo…l’accelerazione dell’edificio non è distinguibile dalla caduta libera”.
[Il video messo su Youtube da David Chandler]
Alla fine, Chandler ha invitato un commento al NIST, dicendo: “Il riconoscimento e il resoconto del prolungato periodo di caduta libera nel crollo del WTC 7 deve essere una priorità, se il NIST vuole essere preso sul serio”.
Il NIST Ammette la Caduta Libera: Sorprendentemente, il NIST ha riconosciuto la caduta libera nel suo resoconto finale. Ha cercato di mascherarlo, ma l’ammissione è a pagina 607. Dividendo la caduta dell’edificio in tre fasi, descrive la seconda come “una discesa in caduta libera su approssimativamente otto piani con una accelerazione gravitazionale di circa 2,25 [secondi]. ‘Accelerazione gravitazionale’ è un sinonimo di accelerazione in caduta libera.
Dunque, dopo aver presentato 606 pagine di descrizioni, testimonianze, fotografie, grafici, analisi, spiegazioni e formule matematiche il NIST, alla pagina 607, dice in effetti: “E poi accade il miracolo”.
Perché questo dovesse essere un miracolo è stato spiegato da Chandler, il quale ha affermato: “La caduta libera può essere raggiunta solamente se nessuna resistenza viene posta al movimento”.
L’implicazione di questa osservazione di Chandler è che, secondo i principi della fisica, la parte superiore della Torre 7 sarebbe potuta cadere giù in caduta libera solo se qualcosa avesse rimosso tutto l’acciaio e il cemento nella parte inferiore dell’edificio, che avrebbe altrimenti opposto resistenza, e solo materiale esplosivo di un certo tipo avrebbe potuto rimuoverli.
Se non fossero stati asportati e i piani superiori fossero crollati in caduta libera, anche solo per uno o due secondi, si sarebbe verificato un miracolo.
Questo è quello che lo stesso Sunder ha spiegato lo scorso agosto, dicendo che un oggetto in caduta libera sarebbe un oggetto “che non trova componenti strutturali al di sotto” che gli oppongano resistenza. Avendo affermato in agosto che la caduta libera non sarebbe potuta accadere, il NIST ha anche affermato che non si era verificata, dicendo: “Il WTC 7 non è crollato in caduta libera”.
Ma poi in novembre, mentre difendeva la stessa teoria che esclude gli esplosivi e quindi la caduta libera, il NIST ha ammesso che, come fatto empirico, la caduta libera c’era stata. Per un periodo di 2,15 secondi, il NIST ammette che la caduta del WTC 7 è stata caratterizzata da una “accelerazione gravitazionale (caduta libera)”.
Sapendo di aver in questo modo sostenuto l’esistenza di un miracolo, ovvero di una violazione delle leggi della fisica, il NIST non ha più detto che la sua analisi era in linea con i principi fisici. Nella sua Bozza pubblicata in agosto, il NIST ha ripetutamente affermato che la sua analisi del crollo era “in linea con i principi della fisica”. Questa frase viene ripetuta diverse volte. Nella parte finale, comunque, questa frase non si trova più.
Il NIST quindi ha riconosciuto, per quelli che hanno occhi per vedere, che il suo report sul WTC 7, ammettendo la caduta libera e allo stesso tempo continuando a negare che fossero stati usati esplosivi, non è compatibile con i principi della fisica. [56]
E la stampa principale non ha riportato questa ammissione, continuando a supportare l’idea che chiunque metta in dubbio i resoconti ufficiali sull’11 settembre non è idoneo al servizio pubblico. [57]
Conclusioni
Il Movimento per la Verità sull’11 settembre ha per molto tempo creduto che il crollo della Torre 7 fosse il tallone d’Achille della versione ufficiale sull’11 settembre – quella parte di storia che, essendo la più vulnerabile, avrebbe potuto essere utilizzata per smascherare l’intero corpo di menzogne.
Il mio ultimo libro, “Il Misterioso Crollo del World Trade Center 7: Perché il Resoconto Finale Ufficiale Sull’11 Settembre E’ Falso e Antiscientifico”, mostra che il resoconto ufficiale di questa costruzione è davvero estremamente vulnerabile alle critiche – così vulnerabile che, per smascherare la falsità di questo racconto, basta leggere solo il tentativo del NIST di difenderlo, notando le ovvie bugie del rapporto NIST e delle sue violazioni dei principali princìpi della fisica.
Mi auguro che il mio libro aiuterà a distruggere il castello di bugie che qualcuno di noi chiama la teoria della Cospirazione Bush-Cheney, secondo la quale i dirottatori di Al-Qaeda, hanno dirottato due aeroplani contro gli edifici del World Trade Center, abbattendone tre – una teoria della cospirazione ovviamente falsa che è tutt’ora usata, tra le altre cose, per uccidere donne, bambini e altra gente innocente in Afghanistan e in Pakistan.
* http://www.ucsusa.org/. Organizzazione no-profit americana attiva in ambito ambientale. Ndt
**Il Freedom of Information Act (FOIA), ovvero Atto per la Libertà di Informazione, è una legge sulla libertà di informazione emanata negli Stati Uniti il 4 luglio 1966 dal presidente Johnson , che impone alle amministrazioni pubbliche una serie di regole per permettere a chiunque di sapere come opera il Governo federale comprendendo l’accesso totale o parziale a documenti classificati. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Freedom_of_Information_Act) Ndt
Note
1. Questa è una versione leggermente rivisitata della lezione tenuta al 9/11 Film Festival del Grand Lake Theater, in Oakland, California, il 10 settembre 2009. E’ basata su The Mysterious Collapse of World Trade Center 7: Why the Final Official Report about 9/11 is Unscientific and False (Northampton, Mass., Olive Branch [Interlink Books], 2009 di David Ray Griffin
2. James Glanz, “Engineers Suspect Diesel Fuel in Collapse of 7 World Trade Center,”
New York Times, November 29, 2001 (http://www.nytimes.com/2001/11/29/nyregion/29TOWE.html).
3. Ibid.
4. Ibid.
5. Vedi FEMA, World Trade Center Building Performance Study
(http://www.fema.gov/pdf/library/fema403_ch5.pdf), Ch. 5, Sect. 6.2, “Probable Collapse Sequence.”
6. Jonathan Barnett, Ronald R. Biederman, e Richard D. Sisson, Jr., “Limited Metallurgical Examination,”
FEMA, World Trade Center Building Performance Study, May 2002, Appendice C
(http://wtc.nist.gov/media/AppendixC-fema403_apc.pdf).
7. James Glanz ed Eric Lipton, “A Search for Clues in Towers’ Collapse,” New York Times, February 2, 2002
(http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9C04E0DE153DF931A35751C0A9649C8B63).
8. Shyam Sunder, “Opening Statement,” Conferenza stampa del NIST, 21 agosto 2008
http://wtc.nist.gov/media/opening_remarks_082108.html).
9. Citato in “Report: Fire, Not Bombs, Leveled WTC 7 Building,” USA Today, August 21, 2008
(http://www.usatoday.com/news/nation/2008-08-21-wtc-nist_N.htm).
10. Un. of Concerned Scientists, “Restoring Scientific Integrity in Federal Policymaking”
(www.ucsusa.org/scientific_integrity/abuses_of_science/scientists-sign-on-statement.html) .
11. “NIST Whistleblower,” 1 ottobre 2007
(http://georgewashington.blogspot.com/2007/10/former-nist-employee-blows-whistle.html).
12. Ibid.
13. “What is Research Misconduct?” National Science Foundation, Office of Inspector General, New Research Misconduct Policies
(http://www.nsf.gov/oig/session.pdf). Although this document is undated, internal evidence suggests that it was written in 2001.
14. Alfred North Whitehead, Science and the Modern World (1925; New York: Free Press, 1967), 187.
15. Glanz e Lipton, “A Search for Clues in Towers’ Collapse.”
16. Il punto di fusione del ferro è 1,538°C (2,800°F). L’acciaio, essendo una lega, fonde a temperature diverse, a seconda della percentuale di carbonio (che abbassa il punto di fusione) da 1,371°C (2,500°F) a 1,482°C (2,700° F); vedi “Melting Points of Metals”
(http://www.uniweld.com/catalog/alloys/alloys_melting.htm).
17. Barnett, Biederman, e Sisson, “Limited Metallurgical Examination,” C-13.
18. Dr. Arden L. Bement, Jr., Testimone davanti al House Science Committee Hearing su “The Investigation of the World Trade Center Collapse,” 1 maggio, 2002
(http://911research.wtc7.net/cache/wtc/official/nist/bement.htm). Nell’affermazione citata, l’acronimo “FEMA” sostituisce “BPAT,” che è l’abbreviazione per “Building Performance Assessment Team,” nome del team ASCE che ha preparato questo resoconto per FEMA.
19. “Questions and Answers about the NIST WTC 7 Investigation,” aggiornato al 18 dicembre, 2008
(http://www.nist.gov/public_affairs/factsheet/wtc_qa_082108.html).
20. RJ Lee Group, “WTC Dust Signature,” Expert Report, Maggio 2004
, 11.
21. RJ Lee Group, “”WTC Dust Signature Study: Composition and Morphology,” Dicembre 2003, 17. Sulle differenze tra gli studi condotti nel 2003 e nel 2004, si veda il mio intervento in The Mysterious Collapse of World Trade Center 7: Why the Final Official Report about 9/11 is Unscientific and False (Northampton, Mass., Olive Branch (Interlink Books], 2009), 40-41.
22. RJ Lee Group, “WTC Dust Signature Study” (2003), 24.
23. Ibid., 21.
24. WebElements: The Periodic Table on the Web (http://www.webelements.com/lead/physics.html).
25. WebElements: The Periodic Table on the Web (http://www.webelements.com/molybdenum/physics.html). Sebbene gli scienziati coinvolti in questo studio su USGS hanno scoperto del molibdeno, non ne hanno fatto menzione nel loro rapporto. Si è venuti a conoscenza di questa scoperta solo attraverso una richiesta sulla base del FOIA. Si veda The Mysterious Collapse, 44-45.
26. Niels H. Harrit, Jeffrey Farrer, Steven E. Jones, Kevin R. Ryan, Frank M. Legge, Daniel Farnsworth, Gregg Roberts, James R. Gourley, and Bradley R. Larsen, “Active Thermitic Material Observed in Dust from the 9/11 World Trade Center Catastrophe,” The Open Chemical Physics Journal, 2009/2: 7-31 (http://www.bentham.org/open/tocpj/openaccess2.htm).
27. National Fire Protection Association, 921 Guide for Fire and Explosion Investigations, 1998 Edition
(http://www.interfire.org/res_file/92112m.asp), Section 18.3.2.
28. Vedi The Mysterious Collapse, 142-44.
29. Jennifer Abel, “Theories of 9/11,” Hartford Advocate, January 29, 2008 (http://www.hartfordadvocate.com/article.cfm?aid=5546).
30. Sunder, “Opening Statement.”
31. Ruvolo è citato nel DVD “Collateral Damages” (http://www.allhandsfire.com/page/AHF/PROD/ISIS-COLL). For just this segment plus discussion, see Steve Watson, “Firefighter Describes ‘Molten Metal’ at Ground Zero, Like a ‘Foundry,’” Inforwars.net, November 17, 2006
(http://www.infowars.com/articles/sept11/firefighter_describes_molten_metal_ground_zero_like_foundry.htm).
32. Citato in Christopher Bollyn, “Professor Says ‘Cutter Charges’ Brought Down WTC Buildings,”
American Free Press.net, May 1 & 8, 2006
(http://www.americanfreepress.net/html/cutter_charges_brought_down_wt.html).
33. “NIST Engineer, John Gross, Denies the Existance [sic] of Molten Steel”
(http://video.google.com/videoplay?docid=-7180303712325092501&hl=en).
34. James Williams, “WTC a Structural Success,” SEAU News: The Newsletter of the Structural Engineers Association of Utah, October 2001
(http://www.seau.org/SEAUNews-2001-10.pdf).
35. Citato in Francesca Lyman, “Messages in the Dust: What Are the Lessons of the Environmental Health Response to the Terrorist Attacks of September 11?” National Environmental Health Association, September 2003
(http://www.neha.org/9-11%20report/index-The.html).
36. “Mobilizing Public Health: Turning Terror’s Tide with Science,” Magazine of Johns Hopkins Public Health, Late Fall 2001
(http://www.jhsph.edu/Publications/Special/Welch.htm).
37. Citato in Bollyn, “Professor Says ‘Cutter Charges’ Brought Down WTC Buildings.”
38. Per le testimonianze del FDNY, si veda Graeme MacQueen, “118 Witnesses: The Firefighters’
Testimony to Explosions in the Twin Towers,” Journal of 9/11 Studies, Vol. 2/August 2006
(http://www.journalof911studies.com/articles/Article_5_118Witnesses_WorldTradeCenter.pdf):
49-123. For a brief discussion of these and other testimonies, see The Mysterious Collapse, 75-82.
39. NIST, “Answers to Frequently Asked Questions,” 2006 (http://wtc.nist.gov/pubs/factsheets/faqs_8_2006.htm), Q. 2. For discussion, see The Mysterious Collapse, 77.
40. NIST, “Letter of Response to Request,” September 27, 2007, published in Journal of 9/11 Studies, Vol. 17/November 2007
(http://www.journalof911studies.com/volume/2007/NISTresponseToRequestForCorrectionGourleyEtal2.pdf).
41. Questa affermazione (diPeter Demarco) è citata in Chris Bull e Sam Erman, eds., At Ground Zero: Young Reporters Who Were There Tell Their Stories (New York: Thunder’s Mouth Press, 2002), 97.
42. L’affermazione di Bartmer è citata in Paul Joseph Watson, “NYPD Officer Heard Building 7 Bombs,” Prison Planet, February 10, 2007
(http://www.prisonplanet.com/articles/february2007/100207heardbombs.htm).
43. Per documentazione in merito a questi punti sulle testimonanze di Hess e Jennings, si veda The Mysterious Collapse, 84-92.
44. Per discussione e documentazione sul trattamento riservato da NIST alle testimonianze di Hess e Jennings, si veda The Mysterious Collapse, 92-94.
45. Lettera datata 12 agosto 2009, da parte di Catherine S. Fletcher, Freedom of Information Act Officer, NIST, alla richiesta FOIA dell’8 agosto, 2009, da parte di Ms. Susan Peabody, per “[t]he complete texts of NIST’s 2004 interviews of Michael Hess and Barry Jennings, which are cited in NIST NCSTAR 1-8… , 109, n.380, as ‘WTC 7 Interviews 2041604 and 1041704.’”
46. Per discussione e documentazione sul trattamento riservato dalla BBC a Hess e Jennings nella prima versione del programma, si veda The Mysterious Collapse, 95-99.
47. David Ray Griffin, Osama bin Laden: Dead or Alive? (Northampton: Olive Branch [Interlink Books], 2009).
48. Conversazione telefonica, September 1, 2001.
49. Si veda The Mysterious Collapse, 98-99.
50. Per discussione e documentazione sulla seconda versione del programma delle BBC, compreso il problema della testimonianza di Hess e Jennings nella prima versione del programma, si veda The Mysterious Collapse, 99-104.
51. Si veda The Mysterious Collapse, 150-55.
52. For documentation and discussion of NIST’s claim about the lack of girder shear studs, see The Mysterious Collapse, 212-15.
53. Si veda The Mysterious Collapse, 187-88.
54. For discussion and documentation of this point about failed shear studs, see The Mysterious
Collapse, 217-21. As I point out in the book the contradictions between NIST’s final report and its 2004
interim report, involving the 4:45 fire and both claims about shear studs, were discovered by Chris Sarns.
55. Sid Jacobson ed Ernie Colón, The 9/11 Report: A Graphic Adaptation (New York: Hill and Wang, 2006).
56. Per documentazione e discussioni sul punto della caduta libera, si veda The Mysterious Collapse, 231-41.
57. Mi riferisco al fatto che Van Jones, consigliere amministrativo di Obama sui “lavori verdi”, si è sentito obbligato a dare le dimissioni a causa del tumulto causato dalla rivelazione relativa la fatto che egli avrebbe firmato una petizione per mettere in dubbio la versione ufficiale sull’11 settembre. L’opinione secondo cui questa azione lo abbia svilito è forse sviluppata in modo più chiaro dal giornalista del Washington Post Charles Krauthammer Dopo aver eliminato perché irrilevanti le altre ragioni fornite come causa delle dimissioni di Jones, Krauthammer scrive: “Egli se n’è andato per un’unica ragione. Non si può firmare un appello chiedendo…delle investigazioni sull’accusa che l’amministrazione Bush abbia deliberatamente ammesso l’11 settembre 2001 – ovvero, collaborando al peggior massacro che sia mai stato perpetrato sul territorio americano – e allo stesso tempo essere ammesso nella società bene, o figuriamoci avere un lavoro di alto livello nella Casa Bianca.
Diversamente dalle altre cose…, questa non è una questione di poco conto. Va oltre il radicalismo, oltre l’essere di parte. Ci porta dentro il regime della psicosi politica, una paranoia negativa che, a differenza dei postulati marxisti, non è divertente. E’ pericolosa…Non è più possibile avere persona onesta all’interno della Casa Bianca pittusto che qualcuno che nega l’Olocausto – una persona che crea una realtà alternativa allucinogena nel servizio di un male che va al di là delle comprensione)
http://www.washingtonpost.com/wpdyn/content/article/2009/09/10/AR2009091003408.html
Titolo originale: “The Mysterious Collapse of WTC Seven”
Fonte: http://www.globalresearch.ca
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14.09.2009
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di RACHELE MATERASSI