IL MIO CONSIGLIO AI MANIFESTANTI DI OCCUPY WALL STREET

DONA A COMEDONCHISCIOTTE.ORG PER SOSTENERE UN'INFORMAZIONE LIBERA E INDIPENDENTE:
PAYPAL: Clicca qui

STRIPE: Clicca qui

In alternativa, è possibile effettuare un bonifico bancario (SEPA) utilizzando il nostro conto
Titolare del conto: Come Don Chisciotte
IBAN: BE41 9674 3446 7410
BIC: TRWIBEB1XXX
Causale: Raccolta fondi

COLPITE I BANCHIERI DOVE FA PIÙ MALE

blank

DI MATT TAIBBI
Rolling Stone

Sono stato per la seconda volta a Wall

Street”, e mi piacciono molto. Le proteste inscenate a Liberty

Square e che si diffondono in tutta Lower Manhattan sono una grande

cosa, la risposta logica al Tea Party e un dito medio alzato

fin troppo tardi per l’élite finanziaria. I manifestanti hanno scelto

il giusto obbiettivo e, con il loro rifiuto di disperdersi dopo un solo

giorno, anche la giusta tattica, mostrando all’intero pubblico che

il movimento contro Wall Street resiste, risolve e riesce ad avere un

sostegno popolare sempre maggiore.

Ma… c’è un ma. E per me è una

cosa molto profonda, perché il come combattere la corruzione di Wall

Street ha consumato la mia vita da anni a questa parte e non è difficile

per me capire come Occupy Wall Street potrebbe far meglio ed

essere più pericoloso. Ritengo, ad esempio, che le banche erano segretamente

eccitate all’inizio delle proteste, sicure che avrebbero vinto il

primo round della guerra della comunicazione.

Perché? Perché dopo un decennio

di ladrocinio e corruzione senza precedenti, con decine di milioni di

persone che sono entrati nei ranghi degli affamati grazie ai prezzi

delle materie prime artificialmente inflazionate, e altri milioni che

sono stati sgomberati dalle proprie case per la corruzione del mercato

dei mutui, i titoli di testa dalla prima settimana di proteste contro

il settore dei servizi finanziari sono stati dedicati a un vecchio poliziotto

che ha mazzuolato un quartetto di ragazze del college.

Questo per me dice tutto sulla sfida

più grande da affrontare opponendosi all’idra a cinquanta teste

della corruzione di Wall Street, che è estremamente difficile da spiegare

i crimini della moderna élite finanziaria in modo semplice. L’essenza

di questa particolare sorta di potere oligarchico è nella sua complessità

e nell’invisibilità nel quotidiano: i suoi peggiori crimini, dalle

bustarelle all’insider trading fino alla manipolazione del

mercato, dal dominio dalla seconda fila sui governi all’usurpazione

della struttura dei controlli dall’interno, semplicemente non vengono

capiti dal pubblico o fatti apparire in televisione. Non ci sarà una

foto ricordo con Goldman Sachs, Citigroup o Bank of America, ma solo

62 milioni di Americani con una ricchezza pari a nulla o sottozero,

che si grattano la testa e si chiedono dove diavolo sono andati i loro

soldi e perché i loro voti sembrano contare meno ogni anno che passa.

In ogni caso, io sosterrò Occupy

Wall Street. E credo che la strategia basilare del movimento –

quella di aumentare di numero e continuare la lotta, piuttosto che legarsi

a un certo numero di principi – ha molto senso nella fase iniziale.

Ma si avvicina il tempo in cui il movimento dovrà offrire soluzione

concrete ai problemi posti da Wall Street. Per fare ciò, avrà bisogno

di una breve ma potente lista di richieste. Ce ne sono migliaia da poter

fare, ma io direi di concentrarsi su cinque:

1. Rompere i monopoli. Le cosiddette

compagnie finanziate “troppo grandi per fallire”, che ora

qualche volta vengono chiamate con un termine più preciso, “istituzioni

sistematicamente pericolose ” – sono una minaccia diretta alla

sicurezza nazionale. Sono al di sopra della legge e alle conseguenze

del mercato, e ciò le rende più dannose e irresponsabili di un migliaio

di cosche mafiose messe assieme. Ci sono circa venti aziende di questo

tipo in America, e vanno smantellate; un buon inizio sarebbe abrogare

il Gramm-Leach-Bliley Act e imporre la separazione delle compagnie

di assicurazione, delle banche di investimento e delle banche commerciali.

2. Pagarsi i propri salvataggi.

Una tassa dello 0,1 per cento su tutte gli scambi di azioni e obbligazioni

e uno tassa dello 0,01 per cento su tutti gli scambi di derivati potrebbero

generare abbastanza entrate per ripagare i bailout, e ci potrebbe

essere rimanere ancora abbastanza per combattere i deficit per

cui le banche dicono di preoccuparsi tanto. Porrebbe un freno anche

alla ricerca senza fine di profitti istantanei grazie agli schemi di

insider-trading computerizzati come l’High Frequency Trading,

e costringere Wall Street a tornare al lavoro che si suppone debba fare,

ad esempio fare sobri investimenti in aziende per la creazione di posti

di lavoro e osservarne la crescita.

3. Niente soldi pubblici per le

lobby private. A una compagnia che ha ricevuto un salvataggio

pubblico non dovrebbe essere permesso di usare i soldi dei contribuenti

per tramare contro di loro. Si può succhiare dalla mammella dello Stato

o influenzare le elezioni presidenziali, ma non si possono fare le due

cose insieme. Che si facciano i fatti propri e che lascino che la gente

si scelga il Presidente e i membri del Congresso.

4. Tassare chi scommette sugli hedge-fund. Per iniziare, abbiamo bisogno di un’immediata

abrogazione degli assurdi e indifendibili limiti di tassazione pilotati

dagli interessi privati, che consentono ai titani degli hedge-fund

come Stevie Cohen e John Paulson di pagare aliquote di solo il 15 per

cento sui loro miliardi di entrate sul gioco d’azzardo, mentre il

comune Americano paga il doppio per istruire i propri figli e per far

spegnere gli incendi. Sfido qualsiasi politico a schierarsi per la difesa

di questa scappatoia nel corso dell’anno delle elezioni.

5. Cambiare il modo in cui vengono

retribuiti i banchieri. Abbiamo bisogno di nuove legge che impediscano

ai dirigenti di Wall Street di avere bonus pronta cassa che potranno

esploderci in faccia in un secondo momento. Potrebbe essere: tu fai

un affare oggi e potrai riscattare le azioni dell’azienda due o tre

anni dopo. Ciò costringerebbe a investire nella salute a lungo termine

della propria compagnia e non ci sarebbero più i Joe Cassano che si

intascano bonus multi-milionari per aver distrutto le AIG del mondo

intero.

Per citare l’immortale filosofo politico

Matt Damon da “Il Giocatore”, “La chiave per il poker senza

limiti è costringere un uomo a prendere una decisione per tutte le

sue fiches.” L’unica ragione per cui i Lloyd Blankfein

e i Jamie Dimon del mondo continuano a sopravvivere è perché non sono

mai obbligati, dai media o da chiunque altro, a mettere tutte

le carte sul tavolo. Se Occupy Wall Street riuscirà a fare questo,

se riuscirà a parlare ai milioni di persone che le banche hanno sloggiato

dalle proprie abitazioni e che sono senza lavoro – potrà avere una

possibilità di costruire un forte movimento popolare. Tutto quello

che deve fare è puntare i fari nel posto giusto e il sostegno totale

della gente per le vere riforme – da farsi subito, non dopo –

arriverà in un attimo.

**********************************************

Fonte: My Advice to the Occupy Wall Street Protesters: Hit bankers where it hurts

12.10.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Potrebbe piacerti anche
Notifica di
5 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
5
0
È il momento di condividere le tue opinionix