DI THOMAS ROGERS
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Negli ultimi decenni sì
è verificata una netta decrescita nel numero di matrimoni tra gli afroamericani. Un esperto ci spiega le sue preoccupazioni.
Nello scorso secolo, l’istituzione
del matrimonio ha subito delle trasformazioni radicali in America, in
particolare quando si tratta di afroamericani. Dagli anni Cinquanta
a oggi la quantità di matrimoni nelle comunità di colore è nettamente
diminuita. Le donne di colore hanno tre volte la possibilità di rimanere
nubili per tutta la vita rispetto alle loro coetanee bianche e quelle che si sposano spesso finiscono per avere mariti meno istruiti e che guadagnano meno di loro stesse. Anche se a prima vista potrebbe sembrare un successo per il femminismo, Ralph Richard Banks autore di “Is Marriage for White People?”, discute su come in realtà tutto ciò rappresenti un cambiamento inquietante nei rapporti intimi tra gli afroamericani.Banks, professore di Legge all’università di Stanford, ci spiega attraverso interviste dettagliate ed estese ricerche statistiche come questo genere di scompensi razziali abbia delle conseguenze sostanziali sui figli e sulla felicità a lungo termine delle donne afroamericane. Nella sua analisi fa delle asserzioni provocatorie sull’importanza del matrimonio e delle ragioni del suo declino, asserzioni che sicuramente faranno scalpore in determinati circoli.
Salon ha parlato con Banks al telefono
del ruolo che ha la lotta al traffico degli stupefacenti, dell’importanza
culturale del matrimonio e del perché le femministe potrebbero capire male.
Il libro ti è stato ispirato da ciò che tu chiami
“il frazionamento dell’intimità bianca” in America. Che cosa significa?
Nel corso degli ultimi trenta o quarant’anni,
gli afroamericani in genere sono sempre meno propensi a instaurare rapporti
stabili e duraturi. Nel libro ne parlo nei termini di declino del matrimonio,
ma dovrebbe essere chiaro che è un modo per riassumere il declino dei
rapporti intimi stabili e dedicati.
Questo è stato il caso fin dal
1960. Daniel Patrick Moynihan ha scritto degli afroamericani poveri
già negli
anni ’60, e potreste già conoscere il rapporto Moynihan in cui si parla
della frantumazione della famiglia nelle aree cittadine e l’incremento
di famiglie con genitori single tra gli afroamericani più poveri.
Da allora si sono riscontrati sviluppi simili anche nelle famiglie di
ceto medio. Se si guardano le statistiche si può ben vedere che due donne afroamericane su tre
sono nubili. E minore anche il numero di uomini sposati. Queste realtà le percentuali
sono più accentuate
tra i poveri, anche se si estendono lungo tutto lo spettro socio-economico.
Donne nere con un’istruzione universitaria hanno il doppio delle possibilità di rimanere
nubili fino ai quaranta anni rispetto alle coetanee bianche laureate.
E perché dovrebbe essere un problema?
Prima di tutto devo ribadire che va bene
anche non sposarsi. Ma ciò che volevo investigare con le mie interviste
[presenti nel libro] era se le donne di colore scegliessero di rimanere
nubili o meno. Molti dicono che le donne nere semplicemente non sentono
il bisogno di sposarsi ed effettivamente ciò è in parte vero. Le donne
oggi più che mai hanno la libertà di vivere la loro vita e, potendo lavorare
e guadagnare, non hanno bisogno di dipendere economicamente da un marito.
La pressione del matrimonio non è più così forte e le persone si
riescono a immaginare una vita senza sposarsi. Al tempo stesso, è anche
vero che la maggioranza delle donne di colore vorrebbero vivere con
un partner. Ma non per questo sentono di doversi sposare, sposarsi
presto o sposarsi affatto. Ma si immaginano nubili a trentacinque anni?
No, non era questo il programma e non è il tipo di vita che le donne
desiderano, e le donne di colore in particolare hanno difficoltà nel realizzare questo desiderio.
Una delle principali conseguenze è
che le donne di colore istruite hanno gli indici più bassi di fertilità
di qualsiasi altro gruppo nel paese, che vuol dire che ci sono più
donne di colore con alti livelli di istruzione senza figli – avvocati,
medici, ingegneri e così via – rispetto a qualsiasi altro gruppo.
Questo non deriva dal fatto che queste donne sono partite con l’idea
di non avere figli. É che vogliono dei figli, ma anche un marito, e
se non riescono ad avere un marito finiscono per lasciar perdere i figli.
Molti considerano la felicità e soddisfazione sono contingenti al matrimonio
e che il solo allevamento dei figli sia offensivo e retrogrado.
Ne ho parlato con molte femministe
bianche del mondo accademico a Stanford, ho sentito molte di loro chiedere: “Perché
le donne dovrebbero sposarsi? Perché non potrebbero avere dei figli
per conto loro? E chi sarei io ad imporre qualsivoglia codice morale
alle donne?” La mia risposta è stata che quando sono andato a intervistare
la gente, pensavo di trovare tante donne di colore così felici di non
doversi sposare. Ma non è quello che ho trovato. A coloro che dicono
che dovremmo applaudire le donne di colore come grandi nubili e libertarie,
direi che manca loro l’esperienza di quello che molte di queste donne
stanno passando. In secondo luogo mi sembra scorretto nei confronti
delle donne di colore manipolare la loro sfortuna ai soli fini di una polemica femminista.
Se tutte queste donne collegano
il concetto di felicità con il matrimonio e la maternità,
non ci suggerisce che la nostra cultura dà troppo valore a queste due cose?
Sarebbe ironico fare un’osservazione
del genere dal momento che c’è meno pressione che mai a sposarsi e
avere figli. C’era un tempo non troppo lontano in cui le donne erano
costrette a sposarsi e figliare. Siamo ben oltre quel livello oggigiorno.
La stragrande maggioranza delle persone vogliono avere dei figli per
crescere giovani vite e proiettarsi nelle prossima generazione. Una
quantità anche maggiore di persone desidera un compagno. Forse non
all’età universitaria o subito dopo, ma crescendo la maggior parte
delle persone tende ad avere un rapporto intimo e continuativo con un’altra
persona. In tutte le civiltà conosciute esiste o è esistito
un rapporto simile al matrimonio, perciò mi spazientisco quando sento
le persone parlare del matrimonio come questa grande imposizione sociale
di cui dovremmo semplicemente sbarazzarci; la questione non è la formalità
del matrimonio, quanto il fatto che le persone desiderano un compagno.
Una delle cause di questo frazionamento
dell’intimità l’hai trovata nello straordinario numero
di incarcerazioni di uomini di colore negli Stati Uniti. Come influisce sul matrimonio?
Sono due le cause che concorrono: la
bassa resa scolastica dei ragazzi di colore e la mancanza di lavori
meno specializzati. Entrambe contribuiscono a questo aumento nelle
incarcerazioni. Uomini disoccupati e poco istruiti senza la possibilità
di lavorare legalmente si imbattono nella spietata guerra alla droga,
subendo sentenze dure, draconiane. Questo non è un buon avvio per delle
famiglie sane. Ci sono più di due milioni di persone nelle prigioni
[negli Stati Uniti] e più di 800.000 mila sono uomini di colore. Più
di un afroamericano tra i 20 e i 30 anni, cioè nell’età in cui generalmente
ci si sposa, su dieci è in galera. E le probabilità di finirci nell’arco
della vita sono una su quattro. Finire in prigione non favorirà le
prospettive economiche dell’individuo. Questi uomini probabilmente non
si sposeranno e ciò significa semplicemente meno partner per le donne
perché sono davvero tanti gli uomini sradicati dal sistema e non costituiscono
dei buoni partiti. Perciò c’è uno scompenso molto forte tra i sessi
fuori dalle galere. Tuttavia le donne di colore stanno guadagnando e
avendo più successo del passato. Anche se le donne guadagnano ancora
solo il 95 percento di ciò che guadagna un uomo di colore questa statistica
non tiene del grande progresso ottenuto dalle donne. Tali studi valutano
solo i lavoratori a tempo pieno e molti uomini di colore non lavorano
affatto mentre lavorano molto di più le donne di colore. La statistica
che mi ha colpito di più, e per questo ne ho ricontrollato più volte
la fonte perché non ci volevo credere, è che circa il doppio delle
donne rispetto agli uomini si laurea. E questo capita proprio in questo
periodo in cui un titolo universitario costa più che mai. Perciò la
maggior parte delle donne di colore si sta laureando quando il costo
di questo titolo di studio è ai suoi massimi. Non esistono abbastanza
dati, ma parrebbe che tra le generazioni più giovani le donne di colore
hanno sorpassato economicamente gli uomini.
E perché mai dovrebbe essere un male?
É bene che queste donne riescano ad
accedere alle scuole migliori, ma al tempo stesso dovremmo essere realisti
sulle aspettative con cui queste persone iniziano un rapporto. Uno degli
standard richiesti è che l’uomo sia un vincente, perciò anche se le
mogli ora possono e desiderano lavorare, al marito non è permesso essere
disoccupato. Nelle coppie in cui è la donna a portare a casa la maggior
parte dei soldi, gli uomini che non lavorano o guadagnano poco non si
sentono a loro agio perché sentono che dovrebbero essere loro a fare
gli uomini ed invece falliscono sul piano lavorativo. Anche se è meno
risaputo, anche le donne non sono molto contente di avere un uomo che
non è in grado di sostenere la famiglia. La donna sente di avere l’opportunità
di lavorare, ma sente che anche l’uomo dovrebbe guadagnare. Se non è
in grado di farlo, lo considera meno. Ci sono molti dati statistici
che fanno supporre che la situazione lavorativa delle donne non influenzi
la stabilità coniugale, mentre quella dell’uomo porta spesso al divorzio.
Per farla semplice un marito disoccupato significa divorzio, una moglie disoccupata no.
Ciò che distingue gli afroamericani
è soprattutto il fatto che questo scompenso retributivo è conseguente
al fatto che gli uomini sono generalmente meno istruiti. Tra le donne
di colore, ci sono molti avvocati sposati con meccanici, bidelli o uomini
delle pulizie. Molte professioniste sono sposate con uomini della classe
operaia. Io definirei queste delle coppie miste perché, anche se condividono
la razza, hanno un bagaglio culturale di esperienze e istruzione assai
diverso. Sono anche più propense ad avere problemi. Perciò anche se
è largamente considerato che va bene che sia la donna il partner
economicamente dominante, a loro non piace molto pensare di avere un
marito con cui non possono condividere le loro esperienze professionali.
Il sunto del mio discorso non è che non debbano esserci rapporti tra
le classi, né che le donne non debbano guadagnare più degli uomini.
Certo tutti conosciamo coppie felici con queste caratteristiche. Sto
solo dicendo che esiste un punto di discussione rispetto a questo argomento.
Secondo le statistiche che riporti
nel libro, ci sono più probabilità
che un uomo di colore sposi una donna bianca rispetto a quelle che una
donna di colore sposi un bianco. Secondo te, perché?
Il vulnus è che sono le donne
nere ad avere più probabilità di rimanere nubili, e spesso
finiscono per sposare uomini meno istruiti che guadagnano di meno, creando
così coppie problematiche; tuttavia, le donne di colore sono le meno
propense a fare matrimoni inter-razziali. La domanda è perché? E ci
sono due categorie di spiegazioni. Da un lato gli uomini non di colore
generalmente non cercano donne di colore. O messa altrimenti, le donne
di colore non sposano uomini di altre razze perché sono questi ultimi
a non volersi sposare con una donna di colore. I ricercatori dicono
che le donne di colore non rispecchiano gli stereotipi ricercati dall’uomo
non di colore, non rispondono al concetto di bellezza bianco; perciò,
gli afroamericani sono un gruppo con basso status e non sono desiderabili.
Questa probabilmente è la spiegazione che molti ti darebbero. Questa
di sicuro è parte della storia perché le donne di colore sono effettivamente
le meno ricercate dai partner non di colore. É anche vero che esistono
una gran varietà di ragioni per cui le donne di colore non vogliono
sposare uomini bianchi.
Perché No?
Una volta ho parlato con una donna
di colore che aveva iniziato a frequentare un bianco, poi quando ha
valutato quello che avrebbe pensato la sua famiglia nazionalista di
colore che festeggia il Kwanzaa, si è resa conto che non avrebbe funzionato.
Un’altra donna che stava uscendo con un bianco mi ha detto che non poteva
neanche immaginare di portarselo a Detroit a conoscere la famiglia.
Molte persone di colore cresciute nel periodo di Jim Crow non vogliono
assolutamente che i loro figli si sposino con dei bianchi a causa delle
terribili esperienze che hanno passato. Ci sono molti esempi di famiglie
bianche che hanno minacciato di diseredare i figli se avessero osato
mettersi con qualcuno di colore. Un’altro problema è che le donne si
sentono in dovere verso la razza di fare una famiglia con un uomo di
colore per fare figli di colore e sostenere con orgoglio la loro razza.
Molte donne di colore di livello universitario hanno almeno un famigliare
maschio che ha avuto problemi con la giustizia o è disoccupato. L’hanno
vissuto sulla loro pelle e sentono di dover aiutare la loro lotta piuttosto
che far successo per conto loro. É un po’ come la storia di quello
che è cresciuto in periferia, diventa ricco e se ne va. Queste donne
non se ne vogliono andare perché vogliono sostenere la loro comunità
con il loro successo. Altrimenti il loro successo sembrerebbe vuoto,
o si sentirebbero in colpa perché ce l’hanno fatta mentre altri no.
Colpa e solidarietà sono molto forti.
E allora qual’è la soluzione?
Non è mia intenzione dire alle
donne di colore cosa dovrebbero fare, vorrei smentire la convinzione
delle comunità di colore che le donne della comunità devono sposarsi
con uomini di colore per creare una forte famiglia di colore. In parte
le motivazioni per cui un uomo di colore di successo ha molte più probabilità
di sposarsi rispetto al concorrente bianco è che semplicemente ha molte
più opportunità. Se i partiti maschi sono pochi e le donne sono in
abbondanza, gli uomini avranno molto più potere nel rapporto e potrebbero
amare questo potere e pertanto non volersi mai sposare. L’idea è che
se le donne di colore accettassero di espandere gli orizzonti sul mercato
esteso, gli uomini di colore le tratterebbero molto meglio. Questa sarebbe
una buona cosa e aiuterebbe a migliorare i rapporti tra afroamericani.
In molti casi se le donne uscissero dal mercato di razza e, se provassero
a intrattenere relazioni con uomini bianchi, si troverebbero ad avere
rapporti più soddisfacenti che con uomini di colore. Il motivo è che
riuscirebbero a trovare uomini più simili dal punto di vista del livello
di istruzione e socioeconomico piuttosto che finire a frequentare uomini
meno istruiti e che guadagnano meno.
Mentre leggevo il tuo libro continuavo
a pensare: “Se molti hanno rapporti più soddisfacenti e sani al di fuori del matrimonio, allora perché
preoccuparsi dell’istituzione?”
Secondo me l’aspetto fondamentale
è che sono gli uomini a non sopportare che sia la donna a guadagnare
di più, creando in loro una crisi di mascolinità. Quando insegno diritto
familiare, passiamo molto tempo sulla domanda: “Se non avessimo l’istituzione
del matrimonio, dovremmo crearla? Come sarebbe senza?” Quando fermi
la gente per strada per chieder loro se pensano che il matrimonio sia
uno strumento sociale oppressivo atto a consolidare la supremazia dell’uomo
sulla donna nel mantenere il controllo sul rapporto di coppia, la gente
comune non pensa affatto che lo sia. Se parli di distruggere il matrimonio
tra gay con i dirigenti del movimento gay non troverai alcun
appoggio tra i sostenitori. Dieci o venti anni fa avresti trovato qualche
discussione a proposito.
Questo mi diverte perché faccio
parte appunto di questi sostenitori gay.
C’e molta critica sul matrimonio come
istituzione, tuttavia nel libro non critico ciò che le persone
desiderano. Quando una donna di colore mi dice che a 39 anni si vede
sposata e con dei figli, non vado a chiederle se vuole sposarsi o se
reputa che il matrimonio sia necessario. Mi metto semplicemente nei
loro panni, questa è stata la mia scelta. In qualche maniera è più
riassuntivo. Il fatto è che la maggior parte delle coppie negli Stati
Uniti identificano con il matrimonio un rapporto serio, dedicato e monogamo.
Molte convivenze non finiscono per essere a lungo termine. O ci si separa
o ci si sposa. Forse tutto cambierà tra dieci anni, ma per ora questa
è la situazione negli Stati Uniti.
Parte del mio punto d’interesse sulla
crisi della mascolinità è la continuità tra le esperienze
degli afroamericani e di altri. Se ci sono uomini bianchi disoccupati
con mogli professioniste dalle quali dipendono economicamente, gli uomini
non si sentono comunque a loro agio. Trovo ancora più interessante
che anche le donne non si sentano troppo a loro agio in situazioni del
genere. Perché nonostante siano così libere di lavorare e guadagnare
ed essere indipendenti, si aspettano che anche l’uomo porti a casa i
soldi. Vogliono che aiuti in casa, ma vogliono anche dei guadagni. Non
voglio criticare le abitudini della gente, le loro aspettative o i loro
valori, ma per dimostrare che nella nostra società ci sono delle aspettative
diverse per uomini e donne. Se dovessi creare una società, forse mi
libererei di entrambe, ma prendo la gente per come è fatta piuttosto
che fare la gente come vorrei io.
Fonte: Is marriage for white people?
04.09.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALESSIO DE MARCHI