DI GILAD ATZMON
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Ho appreso la scorsa notte da un quotidiano israeliano online, che due giorni prima del massacro dell’isola
di Utoya, il leader dell’AUF (il movimento giovanile del Partito
Laburista) Eskil Pedersen ha rilasciato un’intervista a Dagbladet, il secondo tabloid più diffuso in Norvegia,
dove rivela quello che pensa di Israele.
Nel corso dell’intervista, Pedersen
ha affermato che “crede sia venuto il tempo per misure più drastiche
contro Israele […] e vorrei che il Ministro degli Esteri imponesse
un boicottaggio economico contro quel paese.”
Pederson ha proseguito, dicendo: “Il
processo di pace non va da nessuna parte e, anche se il mondo intero
si aspetta che Israele si adegui, non lo farà. Noi nel Partito Laburista
istituiremo un embargo economico unilaterale di Israele dal lato norvegese.”
Il movimento giovanile del Partito
Laburista AUF è stato tra i più accesi promotori della campagna
di boicottaggio a Israele, e il giornale The
Dagbladet riporta che “l’AUF
è da tempo un sostenitore del boicottaggio internazionale nei confronti
di Israele, e al suo ultimo congresso è stato deciso di richiedere
che la Norvegia imponga un embargo economico unilaterale e che debba
essere più rigido di quanto avvenuto sinora.”
“Riconosco che si tratta di misure
drastiche”, ha affermato Pedersen, “ma credo che dia una chiara
indicazione del fatto che siamo stanchi del comportamento di Israele,
molto semplicemente”.
Ieri abbiamo anche appreso che l’omicida
seriale Anders Behring Breivik era apertamente entusiasta di Israele. In base a una serie di pubblicazioni su Internet,
Behring Breivik postava regolarmente su alcuni siti web norvegesi, principalmente
sul blog document.no, che era gestito da Hans Rustad, un giornalista
prima schierato a sinistra. Hans Rustad è ebreo, estremamente pro-sionista
e mette in guardia su “islamizzazione”, violenza e altri problemi
sociali che ritiene siano collegati all’immigrazione musulmana.
Allo stesso modo dell’infame islamofobo Harry’s Place e di altri blog sionisti a
favore delle guerre, gli osservatori
che sono tra noi stanno diventando sempre più preoccupati di una tendenza
sempre più pervasiva presenti nei quotidiani Internet di Gerusalemme
che, apparentemente, sembrano dare l’impressione di “riunirsi per
la preservazione della cultura occidentale” e per la “difesa dei
valori democratici”. Per la più ovvia delle ragioni, queste pagine
dei blog sono quasi esclusivamente concentrate sul “problema dell’Islam”
e sulle comunità di migranti musulmani “agitate e reazionarie”
quando per tutto il tempo, simultaneamente, inesorabilmente e decisamente
sostengono la propaganda per il sionismo. Da notare che altri immigranti
vengono ciclicamente tratteggiati sulle pagine di questi blog come “indifesi”
o come “fattivi collaboratori della società”; non troverai Hans
Rustad o Harry Place criticare le lobby ebraiche, quelle di Lord Levy
o l’impatto disastroso degli oligarchi russi sulla “cultura occidentale”
e sui “valori democratici”.
Gordon Duff ha scritto ieri su “Veterans
Today” che “l’ordigno piazzato in un’auto porta la firma
di un’agenzia di intelligence.
Nessun altro si occupa di queste cose.”
È dopo tutto è abbastanza chiaro
che un attentato di queste dimensioni, e un’operazione così sofisticata
non è esattamente quello che un profano può riuscire a realizzare
con apparente semplicità: ci vuole sicuramente qualche conoscenza specifica,
e la questione è chi possa fornire conoscenze di questo tipo, e una
tale quantità di esplosivo letale?
Non sono al momento nella posizione
di poter puntare il dito contro Israele, i suoi agenti e i suoi sayanim, ma radunando
le informazioni e considerando tutte le possibilità potrei suggerire
che Anders Behring Breivik potrebbe
in effetti essere un Sabbath
Goy.
Nel contesto della società mondana
giudaica, il Sabbath
Goy è presente per eseguire compiti di minore importanza che gli
ebrei non possono realizzare durante il Sabbath.
Ma, all’interno della realtà sionizzata in cui tragicamente dobbiamo
in gran parte vivere, il Sabbath
Goy uccide per lo stato ebraico. Lo potrebbe fare anche volontariamente.
Da ammiratore di Israele, Behring Breivik
sembra aver trattato i suoi conterranei allo stesso modo in cui l’IDF
si comporta con i palestinesi.
È abbastanza allucinante far notare
che Behring Breivik, in Israele, ha trovato una serie di seguaci entusiasti
che hanno lodato la sua iniziativa contro la gioventù norvegese. In
un articolo
in ebraico
che parlava di come il campeggio dell’AUF fosse pro-palestinese e
a sostegno della Israel Boycott
Campaign, ho trovato i seguenti commenti tra i tanti che sono a
favore del massacro:
24. “I criminali di Oslo hanno pagato”
26. “È stupido e malvagio non desiderare
la morte per quelli che vogliono boicottare Israele.”’
41. “I Giovani Hitleriana uccisi
nei bombardamenti in Germania erano anche loro innocenti. Dobbiamo tutti
piangere per i terribili e perfidi bombardamenti degli Alleati […]
C’era mucchio di gente che si era riunita per odiare Israele in paese
che odia Israele in una conferenza per appoggiare il boicottaggio. Non
è una cosa bella, non è carina, davvero una tragedie per le famiglie,
e noi condanniamo l’atto in sé, ma piangere per una cosa del genere?
Forza. Siamo ebrei, non siamo cristiani. Nella religione ebraica non
c’è l’obbligo di amare o di mettere il lutto per il nemico.”
Tutti gli aspetti della tragedia norvegese
sono ancora sconosciuti, ma il messaggio dovrebbe essere sufficientemente
chiaro e trasparente per tutti noi: le agenzie di intelligence
occidentali devono immediatamente reprimere gli agenti israeliani e
sionisti che sono intorno a noi e, riguardo i terribili eventi di questa
fine settimana, deve essere assolutamente evidente chi è che ha fatto
diffondere l’odio e chi ha sostenuto questo terrore, e per quali precise
ragioni.
http://www.gilad.co.uk/writings/gilad-atzmon-was-the-massacre-in-norway-a-reaction-to-bds.html
24.07.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE