IL DOLLARO DETRONIZZATO DAL DEFICIT

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DI PAUL CRAIG ROBERTS
Information Clearing House

Il Congresso statunitense permetterà al Presidente Bush di sprecare un altro anno nella disavventura irachena mentre problemi molto seri attanagliano gli Stati Uniti?

Nel 2006, mentre il governo concentrava le proprie attenzioni sul peggioramento della situazione irachena, il dollaro americano aveva perso valore rispetto a molte altre valute. A dicembre la Banca Centrale cinese esprimeva preoccupazione ritenendo che il deficit commerciale statunitense potesse portare al crollo del dollaro e ad una crisi finanziaria internazionale.

A partire dalla seconda Guerra mondiale il dollaro è stato la principale divisa di riserva, la valuta in cui si esprime il prezzo del petrolio e in cui si fissano le transazioni internazionali.

Il basso tasso di risparmio statunitense implica che i deficit di budget di Washington debbano essere finanziati da creditori stranieri, a loro volta coperti da buoni del tesoro statunitensi. Il massiccio deficit indica che gli stranieri acquisiscono buoni come compenso per i consumi nordamericani di beni prodotti all’estero. Gli stranieri sono preoccupati circa le proprie proprietà espresse in dollari, perché non vi è alcun segnale che gli Stati Uniti riescano a ridurre il proprio deficit. La guerra contro l’Iraq ha fatto lievitare il deficit statunitense, e la consuetudine delle imprese americane di produrre all’estero per il mercato interno lo ha fatto aumentare ulteriormente.

La Cina ha sottolineato che continuerà ad accumulare dollari, ma a una velocità inferiore, scambiando parte di essi con altre valute.

Il 18 dicembre l’Iran ha dichiarato che cesserà di usare il dollaro come divisa di riserva.

Il 28 dicembre gli Emirati Arabi, alleati degli Stati Uniti, hanno dichiarato che l’indebolimento del dollaro ha provocato il trasferimento delle riserve di cambio estero da dollari a euro per la banca centrale.

Le decisioni delle banche centrali straniere di ridurre il tasso di acquisto del dollaro implica tassi di interesse statunitensi maggiorati mentre l’economia americana sta rallentando, rendendo difficile alla Federal Reserve facilitare la politica monetaria e più costoso per gli Stati Uniti prendere in prestito.

Se gli stranieri faranno il prossimo passo e inizieranno a diminuire le loro proprietà in dollari, non ci sarà niente che il governo americano potrà fare per evitare la catastrofe. Washington deve prendere provvedimenti prima che sia troppo tardi.

L’unica soluzione tempestiva è ridurre il deficit statunitense. Queste richiede che il Congresso tagli le spese o aumenti le tasse o entrambe le cose. Aumentare le tasse in un’economia in via di deterioramento non è una buona idea. Dato che i diritti (Social Security e Medicare) comprendono la maggior parte delle spese non legate alla difesa, il passo più semplice per il Congresso sarebbe quello di tagliare i finanziamenti alla guerra senza senso di Bush. Meno deficit da finanziare e meno pressione sul dollaro.

E’ probabile che Washington abbia aspettato troppo prima di individuare il problema del dollaro.Se il 2007 porterà recessione negli Stati Uniti, l’aumento del deficit derivante dalla perdita della riscossione dei tributi potrebbe compensare la riduzione del deficit raggiunta con la fine della guerra.

La maggior parte degli economisti offre soluzioni errate. Sentiamo, ad esempio, che un dollaro più debole porterà a un aumento di esportazioni e alla riduzione del deficit statunitense. Questa “soluzione” trascura l’impatto dell’offshoring. Con così tanti marchi americani prodotti offshore, c’è meno da esportare per gli Stati Uniti. Alcuni economisti ritengono ancora che il gap possa essere riempito dll’esportazione di servizi, ma l’offshoring ha toccato i massimi livelli anche nei servizi professionali. Gli Stati Uniti non possono simultaneamente produrre beni e servizi offshore e ridurre il suo deficit commerciale.

Altri economisti credono ancora che la Federal Riserve possa riscattare il dollaro tramite l’aumento dei tassi d’interesse, rendendo così il tesoro americano più attraente per gli investitori stranieri. Tuttavia l’economia americana mostra molti segni di debolezza. Con la soppressione della crescita o la recessione, tassi maggiori possono soltanto generare ancora più deficit da finanziare col prestito estero, e faranno quindi aumentare la pressione sul dollaro.

Gli Stati Uniti non possono permettersi la guerra in Iraq, ed essa non può permettersi di distrarre dai seri problemi economici che un governo ossessionato dalla guerra ha permesso di accumulare. L’offshoring sta distruggendo la mobilità sociale che ha reso gli Stati Uniti la terra delle opportunità.

Gli economisti, nel loro impegno a fare offshoring, offrono “soluzioni” che conciliano il vero impatto dell’offshore sugli Americani. Ad esempio, ci insegnano che l’istruzione è la soluzione al “problema di competitività nordamericano”.

Le persone che avanzano la soluzione educativa non sono chiaramente al corrente della modalità di crescita di lavoro negli Usa del XXI secolo e con le previsioni del Bureau of Labor Statistics delle aree di crescita di lavoro nel prossimi dieci anni,

Il problema che affronta l’America non è la mancanza di persone istruite, ma la mancanza di lavoro per le persone istruite. Nel XXI secolo gli Stati Uniti sono stati in grado di creare nuovi lavori soltanto nei servizi domestici, come camerieri, baristi e addetti alla sanità e ai servizi sociali. La grande maggioranza di questi lavori non richiede una preparazione universitaria, e non producono beni e servizi commerciabili che possono essere esportati o sostituiti in cambio di importazioni. La sperequazione dei redditi sta aumentando mentre gli stipendi dei CEO aumentano e ristagna il reddito medio.

Quest’anno sarà il quinto che il popolo statunitense lascerà che il Presidente Bush impegni il proprio paese in una guerra illegittima che non può essere vinta. Gli Stati Uniti si ritireranno dalla disavventura di Bush per concentrrsi sui problemi reali, o il declino del dollaro porterà nuove difficoltà economiche?

Paul Craig Roberts
Fonte: http://informationclearinghouse.info/
Link : http://informationclearinghouse.info/article16049.htm
02.01.2007

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ELEONORA BIANCHINI

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