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IL CONGRESSO USA E LA FRODE DEI PARLAMENTARI “PACIFISTI”

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A cura di Das schloss
Il 11 Luglio 2009
37 Views

DI DAVID SWANSON
afterdowningstreet.org

La più grande frode bellica è il finanziamento della guerra da parte degli individui che sostengono di opporvisi e che votano contro il suo finanziamento ogniqualvolta vi sia la garanzia che un disegno di legge abbia comunque la garanzia di passare. Il 14 maggio 2009, 60 membri del Congresso hanno votato contro il finanziamento di 85 miliardi di dollari per continuare la guerra in Iraq ed intensificare la guerra in Afghanistan, oltre ad altri 12 miliardi di dollari per acquistare gli aerei che il Pentagono non vuole ed altre cose simili esageratamente care. Di questi 60, 51 erano Democratici. Alcuni di loro hanno fatto dichiarazioni belle e piene di principi sul loro voto contrario.

Il Senato ha anch’esso approvato il disegno di legge, ma vi ha aggiunto un prestito all’Europa di 100 miliardi di dollari attraverso l’FMI, senza alcuna svista, apparentemente con l’obiettivo di salvare i banchieri europei in un modo simile al salvataggio bancario di Wall Street approvato da circa 16 americani ed una coppia di cani. (Il Senato ha anche aggiunto un divieto al rilascio di foto delle torture statunitensi, ma che è apparentemente stato tolto in commissione).

Nella foto: Nancy Pelosi, “speaker” della Camera dei Rappresentanti.Quindi, il problema alla Camera dei Rappresentanti dovrebbe riguardare quanti, OLTRE ai 51 democratici, si opporranno ora al disegno di legge modificato. Non è come se uno qualsiasi di quei 51 potesse immaginare il proprio elettorato approvare ora la cosa. Né quei 51 hanno “finanziatori” della loro campagna che li spingono a finanziare il FMI. Né i grandi media glielo chiedono. E finora, ben pochi di quei 51 (so solo con certezza di Dennis Kucinich e Maxine Waters) si sono impegnati a votare “no” ora che il divieto di diffondere le foto delle torture è stato eliminato. E nonostante la presenza del finanziamento del FMI, non è completamente chiaro che molti democratici voteranno “no”. Quelli che voteranno no potrebbero essere parlamentari che hanno votato a favore l’ultima volta e che sostengono gli stanziamenti per le guerra ma si oppongono ai finanziamenti all FMI. Il fattore di corruzione, la ragione per cui molti dei 51 stanno iniziando a sembrare degli impostori, è il controllo da parte del partito. Piuttosto che rappresentare i loro elettori, ai democratici viene chiesto di rappresentare Nancy Pelosi. Poiché si prevede che i repubblicani votino ora contro il disegno di legge, Pelosi ha in realtà bisogno di gran parte dei democratici affinché esso venga approvato. Perciò, l’epoca in cui pretendere l’opposizione alle guerre è finita.

Questa cosa non è completamente nuova, naturalmente. Nel 2007, 89 democratici ed un repubblicano della Camera dei Rappresentanti hanno firmato una lettera promettendo di non votare mai più a favore di finanziamenti per l’Iraq, ad eccezione che per il ritiro. Questo avvenne prima che l’intensificazione in Afghanistan fosse stata annunciata. Teoricamente tutti questi 90 hanno cambiato idea in fretta e hanno votato per finanziare entrambe le guerre. Teoricamente tutti loro sono ancora al Congresso e hanno ripetutamente votato per finanziare le guerre, benché abbiano fatto campagna per essere rieletti [dichiarandosi] “contrari” alla guerra in Iraq.

Quest’anno, 85 membri del Congresso hanno firmato un disegno di legge (HR 2404) in cui viene richiesta una sorta di “exit strategy” in futuro per l’Afghanistan, ma la “leadership” si è rifiutata di introdurre questa misura nel disegno di legge di finanziamento, e questi 85 membri non hanno dato indicazioni sul fatto che voteranno “no” per questa ragione. A questo punto, quegli 85 membri potrebbero facilmente fare un accordo per spingere ad includere il requisito dell’exit strategy, ma nessuno pensa che lo faranno.

Anche lo scorso anno, 73 democratici della Camera dei Rappresentanti erano membri dell’“Out of Iraq Caucus”. Questi 73 non hanno mai fatto nulla per costringere gli Stati Uniti ad uscire dall’Iraq, e non vi è alcun segnale che lo faranno ora.

Molti gruppi e blog di attivisti stanno facendo pressione per i voti contrari, tra questi vi sono: After Downing Street, Democrats.com, Fire Dog Lake, United for Peace and Justice, Voters for Peace, Just Foreign Policy, Hullabaloo, Salon, Mother Jones, Seminal, D-Day, Down With Tyranny, Docudharma, Declaration of Peace, Code Pink, il candidato al Congresso Marcy Winograd, l’Out of Iraq Bloggers Caucus, Progressive Democrats of America, World Can’t Wait, US Labor Against the War, Iraq Veterans Against the War, the Young Turks, e molti altri ancora.

Lampante è l’assenza da questa campagna dei gruppi e delle persone che si mostravano fermamente contrari alle guerre quando queste erano targate “repubblicano”, compresi: True Majority, Win Without War, Moveon.org, Open Left, David Sirota, TPM, Campaign for America’s Future, il Center for American Progress, e l’American Friends Service Committee.

Naturalmente, il senso comune vuole che prima o poi, in un modo o in un altro, il Congresso approverà il finanziamento alla guerra. Il senso comune è spesso errato, ma la ragione a suo favore in questo caso è il potere esercitato dai partiti. Prendete il mio rappresentante, Tom Perriello. Egli rappresenta un distretto rurale abbastanza di destra della Virginia. Egli non ha mai dato alcun segno di opporsi alle guerre, tranne essere stato tra i sostenitori del disegno di legge a favore di una exit strategy finale. Ma teoricamente nessuno nel suo distretto o nel distretto di qualcun altro è a favore dei prestiti del FMI. In realtà, Perriello può aspettarsi, se vota a favore del progetto di legge che include i prestiti del FMI, di essere preso a martellate da una campagna repubblicana che lo biasima per aver dato 100 miliardi di dollari a degli stranieri. Dall’altro lato, Perriello ha conquistato il suo seggio per una frazione di percentuale di voti dopo che il Partito Democratico gli ha dato oltre un milione di dollari fino alla fine della sua campagna. Quindi vi è un “contributo” elettorale che corrompe, ma esso è provenuto da un partito politico.

Quasi tutto in questa storia è sottosopra. I repubblicani si oppongono agli aiuti ai paesi stranieri, benché il denaro del FMI non sia realmente un aiuto. Si tratta di prestiti distruttivi e da usurai per costringere le nazioni ad attuare politiche pubbliche devastanti. La sezione del disegno di legge dedicata al FMI è stata oggetto di discussione in quanto fiscalmente irresponsabile o valida, mentre l’irresponsabilità fiscale di prendere in prestito altri 97 miliardi di dollari da spendere in guerre non viene neppure menzionata. I democratici propongono dei miglioramenti per quanto riguarda l’FMI ma ignorano il danno che sarà creato dalla più grande spesa prevista dal disegno di legge: le guerre. E, sempre al Senato, Joe Lieberman e Lindsey Graham stanno minacciando di fare ostruzionismo nei confronti dei finanziamenti militari a meno che il divieto di diffondere le foto delle torture non venga reinserito. Questo significa che, a meno che possano impedire una cosa che sostengono in modo abbastanza plausibile che danneggerebbe le truppe, essi faranno un’altra cosa che nessun democratico ha mai osato fare, poiché persone come Lieberman e Graham hanno sempre detto a gran voce che equivarrebbe ad abbandonare le truppe alla morte.

Ora, ecco una domanda per voi. Il vostro rappresentante ha mai sostenuto di “opporsi” alla guerra in Iraq o all’intensificarsi della guerra in Afghanistan? Lui/lei fa parte dei 51, o degli 89, o degli 85, o dei 73 ? Se sì, telefonategli al numero 202-224-3121 e chiedete loro di mettere il nostro denaro dove loro vogliono.

David Swanson è l’autore del libro di prossima uscita “Daybreak: Undoing the Imperial Presidency and Forming a More Perfect Union”, edito da Seven Stories Press. Esso può essere pre-ordinato ad un prezzo scontato all’indirizzo http://tinyurl.com/daybreakbook.

Titolo originale: “Congress Could Investigate War Fraud With a Mirror”

Fonte: http://afterdowningstreet.org
Link
09.06.2009

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ANDREA B.

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