Cesare Sacchetti
Lacrunadellago.net
Un’intervista approfondita a 360 gradi dove viene analizzato ogni aspetto fondamentale del fenomeno coronavirus e dove vengono rivelati i suoi veri inquietanti obbiettivi.
E’ quella che il colonnello Vladimir Vasilievich Kvachkov, già membro del Direttorato principale per l’informazione, l’apparato dei servizi segreti di intelligente militari russi, e delle Spetsnaz, le forze speciali russe, ha rilasciato al canale Studiya Rubezh.
Kvachkov è stato già onorato dell’Ordine della Stella Rossa ai tempi dell’ex Unione Sovietica e dopo il crollo del Muro di Berlino con la nascita della Federazione russa è stato insignito di altre prestigiose onorificenze militari, quale l’ordine del coraggio.
La disamina del militare esperto di intelligence è semplicemente disarmante.
Il coronavirus non avrebbe in alcun modo le caratteristiche di una vera pandemia globale nè quella di una epidemia mortale, ma sarebbe in realtà una operazione su scala mondiale scatenata dalle élite globaliste per arrivare al raggiungimento finale dei loro obbiettivi.
Il colonnello non gira intorno alla questione e spiega subito la vera natura del coronavirus.
“Il fenomeno coronavirus che viene falsamente definito una pandemia ha bisogno di essere esaminato dalla prospettiva delle potenze globali. E’ un fenomeno religioso, politico, finanziario, economico e nazionale. Permettetemi di dire che non c’è nessuna pandemia, è una menzogna, va considerata come una operazione strategica globale. E’ esattamente questo il modo in cui va pensata questa operazione. Questi sono ordini ed esercitazioni delle forze mondiali che sono dietro le quinte per controllare l’umanità.”
L’umanità quindi non sarebbe in alcun modo di fronte ad un fenomeno di natura sanitario, ma piuttosto ad una vera e propria operazione terroristica per ridisegnare completamente la nuova mappa geopolitica del mondo.
Il pianeta sostanzialmente, nel decennio che è appena iniziato, andrà incontro ad una radicale trasformazione e il coronavirus sarà il mezzo attraverso il quale le grandi élite globali che governano il mondo da dietro le quinte, per utilizzare una definizione ricorrente di Kvachkov, riusciranno a perseguire i loro obbiettivi.
Il primo importante fine delle grandi élite è quello della riduzione della popolazione mondiale.
“E’ questo l’obbiettivo del coronavirus. Lo ripeterò ancora una volta, abbiamo poca fede in Dio e ancora meno nell’esistenza di Satana, il nemico della razza umana. L’obbiettivo delle forze sioniste e finanziarie mondiali dietro le quinte è la riduzione della popolazione mondiale. È la loro idea fissa, pensano che ci siano troppe persone nel mondo”
Come si vede, l’esperto di intelligence russo introduce anche un elemento di carattere escatologico nella sua analisi. La matrice ideologica che sosterrebbe le grandi élite internazionali sarebbe strettamente legata alla religione satanica, in antitesi ed acerrima nemica del cristianesimo.
Il mondo dopo il coronavirus
Il misterioso virus di Wuhan sarebbe il mezzo ideale per creare una sortà di società a due livelli, nella quale la classe media sostanzialmente uscirebbe di scena.
Nel mondo post-covid, la piramide del potere infatti sarebbe composta da una élite che dispone di illimitati mezzi economici e finanziari, sotto la quale si trova una moltitudine di persone povere che farebbero fatica a ricevere i basilari mezzi per il sostentamento quotidiano.
La globalizzazione quindi accelererebbe verso la sua ultima fase terminale per ampliare ancora di più le differenze socio-economiche a favore del vertice della piramide, ma non prima di aver ridotto consistentemente il numero di persone presenti sul pianeta, passaggio fondamentale per erigere il nuovo ordine globalista.
“Dovrebbero esserci 100 milioni appartenenti alle élite, e un miliardo massimo di persone sulla Terra per servirli. Allora vivranno in abbondanza sulla Terra. Perchè noi, il popolo, siamo troppi per le potenze mondiali dietro le quinte. Ecco perchè il coronavirus e la crisi finanziaria è emersa quasi immediatamente sono legate le une alle altre.”
Il depopolamento non sarebbe infatti dovuto alla portata letale del coronavirus. Se si guarda infatti al conteggio ufficiale dei morti da coronavirus, anche considerando tutte le persone morte con altre gravi patologie, la percentuale in rapporto alla popolazione mondiale è solamente pari allo 0,0002%.
Il vero fattore che porterebbe ad un abbattimento del numero di persone nel mondo verrebbe invece dagli effetti devastanti sull’economia globale che la quarantena forzata sta provocando.
Nel solo caso dell’Italia, si pensi che la perdita di PIL sarebbe pari a -15% solamente nel primo semestre. Si tratta di una recessione senza precedenti nella storia del Paese.
In questa nuova società quindi il welfare economico dell’Occidente sparirebbe definitivamente e si andrebbe incontro ad un processo di grecizzazione economica generalizzata.
Kvachkov si sofferma anche a considerare la nuova condizione dell’ordine globalista. I cittadini non sarebbero più tali, non avrebbero in altre parole quei diritti politici che sono stati abituati a considerare imprescindibili nel corso della loro esistenza.
Le masse sarebbero rimesse ai diktat e alle angherie delle grandi élite internazionali, ed è esattamente quanto si vede accadere in Italia in questo momento.
Si assiste infatti alla fine dello Stato di diritto per come lo si conosceva e al tramonto dei diritti costituzionali fondamentali, sostituiti da ordini amministrativi in aperta violazione della carta costituzionale.
Il coronavirus è l’11 settembre globale del mondo
L’ex membro delle Spetsnaz ricorda che questo non è stato il primo tentativo per arrivare a questo obbiettivo e cita a questo proposito l’11 settembre.
“Il primo tentativo di portare via quei diritti dal popolo è successo l’11 settembre 2001. Non molti sembrano ricordarlo che dopo il cosiddetto attacco contro le Torri gemelle, il Pentagono e la Casa Bianca negli USA, la guerra mondiale al terrorismo è stata dichiarata. Le potenze mondiali che sono dietro le quinte hanno creato gli eventi dell’11 settembre. Adesso hanno un’altra scusa per avere un controllo più grande e sovrastare l’umanità. Ecco perchè sono venuti fuori con il coronavirus.”
Se l’11 settembre è stato certamente il fattore scatenante tale da poter giustificare tutte le guerre degli Stati Uniti in Medio Oriente, il coronavirus in questo caso assumerebbe la stessa funzione a livello mondiale per poter erigere la società che hanno in mente le élite globaliste.
Allora come oggi, i grandi poteri transnazionali avrebbero avuto un ruolo decisivo nella creazione di questi eventi, senza i quali sarebbe stato praticamente impossibile arrivare al passaggio successivo.
A questo proposito, si ricordi un importante documento firmato dai neocon americani, dal titolo “Progetto per un nuovo secolo americano”.
In questo manifesto del 1997, si parla esplicitamente della necessità di avere un “evento catalizzante catastrofico come una nuova Pearl Harbor” per poter giustificare le guerre del deep state di Washington in Medio Oriente.
3 anni dopo, diversi firmatari di quel documento, tra i quali Dick Cheney e Donald Rumsfeld, facevano il loro ingresso nella Casa Bianca e un evento catastrofico aveva effettivamente luogo, ovvero l’11 settembre.
Ora per Kvachkov il coronavirus avrebbe la stessa funzione, ma su una scala di proporzioni ancora più vasta.
“Riceviamo informazioni politiche di propaganda politica speciale, una sorta di psico-propaganda informativa. Si tratta di un’operazione psico-informativa speciale delle potenze mediatiche globaliste internazionali che sono al soldo delle potenze liberali sioniste che stanno creando questo terrore adesso. Adesso stanno vedendo chi obbedisce e chi no.”
I media quindi in quest’ottica avrebbero avuto la funzione di sommergere la popolazione con messaggi terroristici senza dare spazio ad un serio contradditorio scientifico sulla effettiva pericolosità del Covid.
Questa sarebbe solo la fase preliminare nella quale si verifica chi è disposto a sottomettersi al regime globalista e chi no.
Per il colonnello, il prossimo obbiettivo sarebbe proprio la Russia, il Paese più disallineato alle grandi forze globaliste dove nel quale la crisi da coronavirus non avrebbe infatti avuto lo stesso impatto che sta avendo in Occidente.
Si può essere in disaccordo con l’analisi dell’esperto militare russo, ma molti elementi portati alla luce dall’ex membro del GRU, coincidono perfettamente con quanto sta accadendo.
Il coronavirus si sta rivelando il mezzo ideale per ridisegnare completamente i rapporti di forza della società occidentale per come la si conosceva.
Un mondo che assomiglia terribilmente a quanto descritto nel rapporto del 2010 pubblicato dalla famiglia Rockefeller, nel quale la pandemia è annunciata con largo anticipo e porta esattamente al tipo di sistema politico di cui parla il colonnello.
L’ultimo passo è la costruzione di un governo unico mondiale nel quale i cittadini sono spogliati dei loro diritti e ridotti al rango di sudditi.
Un sistema distopico folle che riflette una versione perversa e anticristiana dell’umanità. Un sistema che purtroppo sembra terribilmente vicino alla sua realizzazione definitiva.
https://youtu.be/t2vqjBtnltI