Simplicius
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Non si riesce quasi più a crederci. L’Occidente ha abbandonato ogni pretesa sulla sua vacca sacra, la “democrazia”, usata per generazioni come strumento di superiorità morale con cui tenere a bada il resto del mondo.
Il candidato rumeno Calin Georgescu ha battuto il suo avversario al primo turno delle elezioni presidenziali, solo che l’intero risultato è stato “annullato” da un tribunale rumeno, sulla base di assurde “interferenze russe su TikTok” – senza alcuna prova reale. (Per un’analisi approfondita di queste “prove”, si veda qui).
Alcune reazioni:
Inoltre, l’attuale presidente rumeno Klaus Iohannis – prendendo spunto dal copione di Zelensky – ha dichiarato che rimarrà illegalmente oltre la scadenza costituzionale del suo mandato, senza che i suoi partner occidentali si siano indignati, abbiano invitato all’azione o abbiano anche solo criticato:
Mentre l’Occidente si sta finalmente disfacendo, siamo testimoni di una vera e propria serie di sconvolgenti perversioni del cosiddetto processo “democratico”. Qualche tempo, fa Imran Khan aveva vissuto la stessa esperienza, venendo prontamente incarcerato e messo da parte per aver osato guardare a est verso la Russia e la Cina. In tempi più recenti, le elezioni in Venezuela sono state considerate “rubate” in modo antidemocratico, senza alcuna prova, dalle stesse persone che si celano dietro l’immacolato “Stato di diritto”.
Le stesse elezioni in Moldavia erano state effettivamente truccate, dopo che la Sandu era stata salvata solo dal discutibile voto della diaspora dall’estero, un fatto ammesso anche dalla cosiddetta presidente globalista della Georgia:
“L’accettazione da parte dell’UE dei risultati in Moldavia ma non di quelli in Georgia è la continuazione di una politica consolidata di due pesi e due misure e dell’uso palese della democrazia come slogan solo quando fa comodo”, ha dichiarato Ivan Katchanovsky, professore all’Università di Ottawa e autore di The Maidan Massacre in Ukraine. Fonte.
La realtà è stata l’opposto di quanto sostiene la Zourabichvili: nelle elezioni moldave hanno prevalso una serie di “irregolarità” e altre tattiche truffaldine, come ad esempio l’esclusione della diaspora moldava che vive a Mosca, che ha avuto a sua disposizione solo un angusto seggio elettorale, con il risultato che molti non hanno potuto votare per l’avversario filorusso della Sandu.
Seguono l’Abkhazia e la Georgia, con massicce interferenze occidentali per sovvertire la democrazia reale, con folle comprate da ONG che tentano di creare nuovi Maidan per intimidire la leadership e sovvertire il processo politico.
Anche in Corea del Sud, il presidente Yoon Suk Yeol, sostenuto dall’Occidente, ha organizzato un improvviso colpo di Stato militare che ha visto forze speciali armate prendere d’assalto il palazzo del Parlamento.
In Francia, nel frattempo, Macron ha annunciato ieri il suo rifiuto di dimettersi dopo il crollo del suo governo e le dimissioni del suo premier Barnier, scatenando una crisi politica storica. Proprio come nel caso della Germania di Scholz: i leader europei hanno perso il mandato del popolo.
L’Occidente, ossessionato dalla politica a breve termine, considera “vincenti” i vari sovvertimenti dei processi democratici sponsorizzati dalla CIA, ma queste persone sanno quale precedente stanno creando? Stanno bruciando le loro fondamenta, dando fuoco a tutta la loro casa. Nella speranza di stanare qualche apparente “vespa”, ora, nel giro di una generazione, stanno per distruggere il loro intero ordine.
La percezione del miserabile “ordine basato sulle regole” dell’Occidente non sarà mai più ripristinata dopo questo episodio: il resto del mondo libero sta osservando e vede che lo “Stato di diritto” non rispetta i suoi stessi principi. L’Occidente non riacquisterà mai la sua fiducia e le sue istituzioni porteranno per sempre con sé il fetore e la macchia dell’interferenza politica e dell’odio nascosto per la vera democrazia, che è sempre stata la parola d’ordine per giustificare la tracotanza imperialistica dell’ordine occidentale.
L’ordine occidentale si è trasformato in una puzza, e il Sud globale non riesce più a turarsi il naso abbastanza forte.
Sotto lo sfarzo ipnotico dello “spettacolo magico” dell’egemone, è stato a lungo nascosto il fatto che l’idolo “indivisibile” della democrazia è sempre stato suddiviso in forme “buone” e “cattive”, a seconda delle necessità. Un tempo era nascosto bene, con i leader occidentali che almeno facevano dei tentativi per fingere e tenere in vita la favola. Ora le cose sono precipitate così rapidamente che sono necessarie misure disperate, tutte le precauzioni sono state buttate al vento ed è uscita allo scoperto la brutta faccia del sistema politico occidentale, rimasta a lungo sepolta nella cenere delle sue conquiste.
In breve: non hanno più il tempo di costruire miti e schemi elaborati, sono costretti ad agire d’istinto per salvare il loro impero che sta naufragando. Ma così facendo, stanno accelerando il suo declino, rivelando quanto sia stato illiberale e dispotico per tutto questo tempo.
Un esempio illuminante di come le cose siano andate in questo modo viene dal thread X dell’autore Peter Herling, che utilizza la sua esperienza del sistema idiosincratico della Francia per dare un’idea di come l’apparato globalista sovverta i processi politici in ogni Paese. Questa è la versione più leggibile del thread.
La politica estera della Francia non è mai stata così superficiale, riflessiva e incoerente, distaccata da qualsiasi interesse nazionale, schiava del ciclo delle notizie.
Ho assistito a questa evoluzione nel corso di 25 anni, durante la mia carriera. Questo porta con sé lezioni sulla diplomazia in senso più ampio.
Notate cosa dice dopo, paragonando la politica estera della Francia agli Stati Uniti e alla loro famigerata acquisizione della politica da parte del Dipartimento di Stato:
Il cambiamento più evidente è: la presidenzializzazione. La politica prendeva forma all’interno del ministero (il Quai d’Orsay), sede di solide tradizioni intellettuali, di un robusto corpo di funzionari e di forti figure dirigenziali.
Gradualmente, si è spostata nel palazzo presidenziale (l’Eliseo).
All’interno dell’Eliseo, la politica è stata formata in un primo momento da un piccolo gruppo di consulenti tecnici che provenivano dal Quai d’Orsay e che si coordinavano strettamente con esso.
Anche questo aspetto è cambiato, quando il personale politico del presidente e il presidente stesso hanno preso il sopravvento.
Questo ha aperto la porta a tutti i tipi di sussurratori “notturni” e agli impulsi, alle intuizioni e alle influenze provenienti dalle reti personali del presidente.
In breve, possiamo intenderlo come una sorta di sottile sistema di pesi e contrappesi interni, che vedeva gli esperti non influenzati dal controllo diretto del presidente mantenere un forte peso nella definizione delle politiche. Ma a poco a poco, con l’aumentare delle richieste da parte del culto globalista di Davos di sempre più manipolazioni, soppressioni e politiche dure, ha preso forma un processo naturale che ha visto il graduale declassamento di questo sistema di contrappesi, prima efficace, a favore del presidente e della sua piccola cerchia di eminenze grigie.
Questo è lo stesso processo che ha visto la presidenza degli Stati Uniti cooptata da un manipolo di potenti agenti globalisti che lavorano nel Dipartimento di Stato e nel Gabinetto, che hanno essenzialmente iniziato a gestire la presidenza, controllando tutto il flusso di informazioni dirette al presidente, in ingresso e in uscita.
Questo porta a decisioni brusche e mistificatorie che i professionisti della politica estera a volte apprendono attraverso i notiziari.
In questo processo, sempre più ad hoc, si è persa proprio l’essenza della politica estera: quadri intellettuali, memoria istituzionale, strategie a lungo termine, esperienza tecnica faticosamente acquisita.
Tutte queste cose esistono, ma troppo spesso fanno fatica a tenere il passo.
I circoli diplomatici formali non sono solo stati lasciati indietro.
…
Questo significa che ciò che strutturava la politica estera si è degradato. Ciò che rimane è l’armamentario della diplomazia: dichiarazioni, inviati e conferenze con poca sostanza e ancora meno coerenza.
Sono le stesse ragioni per cui la Francia, gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Germania e altri mostrano politiche estere modellate da ordinari pregiudizi.
Poiché i politici non sono vincolati da strutture professionalizzate, i loro capricci, i pregiudizi personali e quelli della loro coterie di consiglieri, hanno la meglio.
Si tratta della quintessenza della centralizzazione del potere da parte di strutture interne oscure e globaliste.
Questo, nel contesto di Gaza, può aiutare a spiegare il continuo collasso delle norme internazionali ispirate dall’Occidente.
Fa anche luce su ciò con cui queste norme vengono sostituite: gli istinti di base, attraverso i quali riemerge molto del nostro passato irrisolto.
Facendo un passo indietro: l’ultimo esempio di questo grande declino arriva dall’improvvisa sbianchettatura da parte dell’Occidente del vice dell’ISIS e leader di Al-Qaeda, Al-Joulani. La sconcertante intervista della CNN è una di quelle da non dimenticare:
Le domande prestabilite erano state concepite solo come piattaforma per il leader terrorista, in modo che potesse presentare il suo nuovo marchio ad un pubblico occidentale. È il classico espediente: la conduttrice, complice, finge di “sfidare” il leader terrorista solo per dargli in pasto esattamente la domanda che gli permette di inquadrare il suo lifting di pubbliche relazioni con la risposta preparata.
Uno dei punti salienti più incredibili è quando afferma di essersi lasciato alle spalle il suo passato nell’ISIS, dato che era solo un giovanotto e le persone “cambiano” quando crescono attraverso le fasi mercuriali della vita… tutti possiamo capirlo, non è vero?
Basta dare un’occhiata al curriculum di questo tizio, per carità:
Al-Qaeda, i ragazzi che avrebbero ucciso migliaia di americani l’11 settembre, secondo l’agiografia ufficiale della Guerra Globale al Terrorismo? Il tizio su cui, in questo momento, c’è una taglia di dieci milioni di dollari da parte dell’FBI?
Sì, quel ragazzo è stato corteggiato dalla CNN, gli sono state fatte domande prearrangiate e non gli è stata lanciata alcuna sfida riguardo alle rapsodie liriche sulla sua fase di angoscia adolescenziale nell’ISIS. Che dire, la CIA ha costruito il suo perfetto archetipo di “eroe popolare terrorista redento”.
Democrazia per il Nuovo Mondo, alla maniera occidentale!
La complicità dei media nasce dal fatto che non viene lanciata alcuna sfida a queste traversie illiberali o antidemocratiche. Se si trattasse della Russia, della Cina, della Corea del Nord o dell’Iran, il linguaggio sviluppato appositamente per la causa verrebbe immediatamente utilizzato per sfidare, contestare e incriminare questi Paesi attraverso titoli di giornale adatti allo scopo. Ma, quando sono i Paesi sostenuti dall’Occidente ad annullare le loro elezioni presidenziali, i MSM tornano a fare finta di niente, a mentire per omissione e a pubblicare titoli “neutrali” con un linguaggio passivo che non punta il dito né insinua alcun illecito. Dove sono le proteste isteriche per un Paese della NATO e dell’UE che cancella letteralmente le sue elezioni presidenziali per un semplice capriccio? Per non parlare della mancanza di un giusto processo investigativo e di ricerche giornalistiche sulle voci secondo cui un misterioso Bombardier americano sarebbe volato in Romania alla vigilia della cancellazione del risultato elettorale.
Come detto all’inizio, la nuda ipocrisia dell’Occidente è sotto gli occhi di tutto il mondo e riecheggerà per generazioni. I leader occidentali vedono solo i guadagni a breve termine e sono disposti a fare qualsiasi cosa in loro potere per sostenere il loro sistema in decadenza, dando un calcio al barattolo e facendo gonfiare sempre più la “bolla” catastrofica che, prima o poi, dovrà inevitabilmente scoppiare. Non è diverso dall’utilizzo del dollaro USA come arma economica, che ora sta portando alla dedollarizzazione globale e alla creazione di sistemi finanziari paralleli nel Sud del mondo.
L’UE in particolare ha raggiunto un punto di non ritorno, diventando la “prigione delle nazioni”, secondo l’arguta espressione di un commentatore. Più i tecnocrati globalisti dell’UE spingono, più la crescente opposizione e la classe degli scettici dell’UE diventano ostinati. Per ogni Georgescu che distruggono e sopprimono illegalmente, aprono gli occhi su molti altri che sorgeranno nel prossimo futuro. I tecnocrati non pensano mai a fondo, ma cercano sempre la spada più veloce e conveniente da impugnare. Questa mancanza di lungimiranza li ha portati a potenziare enormemente il complesso della censura, arrivando a trasgressioni inaudite contro i diritti dei propri cittadini. Storie recenti dal Regno Unito e dalla Germania testimoniano di persone arrestate per meme innocui o battute politiche rivolte a funzionari:
Dopo che un pensionato di 64 anni aveva retwittato un meme del ministro dell’Economia verde Robert Habeck, in cui Habeck veniva descritto come un “idiota”, la polizia bavarese ha fatto irruzione nella casa dell’uomo e lo ha arrestato. Il crimine è stato addirittura registrato come “crimine di destra politicamente motivato”.
In breve: o un blocco totale delle informazioni o un fallimento.
Ora, sulla scia del “blip” elettorale rumeno, naturalmente gli unici appelli che vengono fatti sono per una maggiore censura, con diverse figure europee di spicco che non solo si battono per un'”azione” contro i social media, ma condonano apertamente l’abrogazione capricciosa di elezioni basandosi sul sentito dire. Un membro del Parlamento europeo in carica:
Si noti la disinvoltura con cui si dà per scontata la cancellazione di un’elezione presidenziale, come se non si trattasse di qualcosa che ha scosso le fondamenta della fiducia politica e del patto sociale con la società. Il precedente stabilito è che, d’ora in poi, qualsiasi elezione potrà essere interamente liquidata sulla base di mere voci circostanziali di “interferenze russe”. Molti non si sono nemmeno preoccupati di considerare che l'”interferenza dei social media” è un pendio scivoloso e fallace:
Ancora una volta, la rivoltante ipocrisia dell’Occidente fa capolino: L’AIPAC si vanta apertamente di finanziare e sostenere i suoi candidati preferiti al Congresso. Pochi giorni fa, poi, il deputato tedesco del Bundestag, Michael Roth, del partito SPD, si è recato a Tbilisi per partecipare apertamente a un tentativo di colpo di Stato, tenendo persino un discorso per incitare i manifestanti. Nel discorso, si è fatto persino beffe delle accuse di “interferenza”, mostrando la tipica arroganza occidentale, ostentando la stessa ipocrisia che sarà la loro rovina. Immaginate se Zhirinovsky, il defunto deputato russo della Duma, si fosse recato al Campidoglio il 6 gennaio per incitare da un palco la folla contro il Congresso con una retorica infuocata. Come sarebbe stato accolto?
🇬🇪🇩🇪 It would be hard to believe if it wasn’t documented on video:
A German MP goes to Georgia to coup a sitting government.
‘interfering in foreign affairs’ is only bad when other countries do it, the EU can interfere where it wants, right?
pic.twitter.com/3b8jNHQ4b3— ADAM (@AdameMedia) December 3, 2024
L’Occidente si sta auto-divorando, come un serpente con in bocca la propria coda. L’ultima serie di politiche disperate sono esattamente questo: stanno solo accelerando il contraccolpo. Le élite occidentali stanno cercando di guadagnare tempo per evitare che l’intero ordine, compresa l’UE, si sgretoli. Come un uomo ferito che si dissangua lentamente tracannando un bicchiere d’acqua dopo l’altro, l’Europa e la NATO si accaparrano di riflesso nuove nazioni a un ritmo record, come se l’ingordigia pura e semplice del loro impero malato potesse compensare la decadenza che si sta diffondendo al suo interno.
Ma l’intero sistema cammina su una linea sottile, perché la gente ha lentamente capito e la doppiezza politica dei tecnocrati globalisti sta raggiungendo i massimi livelli; semplicemente non possono permettersi di rubare ogni futura elezione senza che il sistema crolli sotto il peso della sua tirannia ormai fuori controllo. Il sistema sta già vacillando e un manipolo di burattini globalisti si affanna a mettere in piedi una sorridente facciata di normalità davanti alle telecamere, mentre le fondamenta scricchiolano sotto di loro.
Questo ordine politico non è solo il malato d’Europa, ma il vero e proprio malato del mondo, che sputa la sua bava infetta su tutti quelli che gli stanno vicino. Questo è il cinico crepuscolo dell’Occidente, che ha scelto il terrore, l’oppressione e la manipolazione politica contro i propri cittadini come modo per far fronte alla lenta perdita dei propri diritti imperiali. È inevitabile che la marea montante dei partiti politici anti-establishment spazzi via questa piaga. Ma, prima che questo accada una volta per tutte, l’Europa, per diversi anni, vivrà probabilmente una destabilizzante paralisi politica, una sorta di morte finale di globalisti sbandati e di politicanti come Starmer, Macron, Scholz e altri, il cui unico compito sarà quello di ritardare la loro caduta il più a lungo possibile.
Simplicius
Fonte: simplicius76.substack.com
Link: https://simplicius76.substack.com/p/cynical-overtakes-sacred-as-the-west
08.12.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org