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La Redazione

 

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I VERI CRIMINALI

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A cura di Das schloss
Il 6 Maggio 2009
62 Views

DI PUBALI RAY CHAUDHURI
Online Journal

In questi tempi duri per l’economia è di cruciale importanza scovare e punire i responsabili del caos in cui ci troviamo oggi. Cercare i colpevoli, tuttavia, non è stato compito facile. Perché come tutti sappiamo capitalismo, affarismo e imperialismo alla maniera americana sono fondamentalmente solidi. Così possiamo scordarci di puntare il dito contro Wall Street, Big Oil e il complesso militare-industriale, che rappresentano l’apogeo sacro del nostro grande sistema capitalistico e che sono come tali irreprensibili.

Ma che daremmo per poter incolpare qualcuno! Le fiaccole che ondeggiano sul volto attonito di qualcuno, conficcare i forconi dove fa davvero male! Solo il pensiero infonde calore nel nostro cuore collettivo, vero? Ma la domanda è: chi ritenere responsabile, e chi punire?

Dalla disperazione, mi sono ridotto ad esaminare la lista dei dieci criminali più ricercati dalla FBI, dove ho trovato “Usama Bin Laden”, che occupava il secondo posto. Ma dato che l’FBI ha cercato “Usama” per ormai quasi otto anni, si può solo sperare che lo prendano prima che muoia di vecchiaia. In ogni caso è improbabile che i nostri forconi lo preoccupino più di tanto.Ciononostante, guardare la lista dell’FBI mi ha ispirato a creare una lista tutta mia — una lista di alcuni degli uomini e delle donne che, a causa della loro filosofia e delle loro azioni, rappresentano una minaccia chiara e presente per i valori americani a noi tanto cari come il consumo smodato, i “liberi” mercati, e il diritto di bombardare anche l’anima di qualunque individuo o nazione tanto sconsiderati da esserci da intralcio.

Dato che sono soltanto un individuo e non un’agenzia, la mia lista conta solo cinque persone anziché dieci, ma credo che ce ne siano di più in giro. Signori e signore, ecco a voi i veri criminali. Sono tutti più facili da prendere di “Usama”, — in effetti, uno di loro è in detenzione in questo preciso momento. Accendiamo quelle fiaccole e assicuriamoci che i forconi siano pronti all’azione. Ecco il primo di questi schifosi anti-americani.

L’eco-terrorista

Il Criminale: Tim De Christopher, 27 anni, studente di economia presso l’università dello Utah

Non lasciatevi ingannare dalla sua aria da ragazzino. Questo giovane è un tipo senza scrupoli che ha avuto la faccia tosta di sovvertire il normale corso degli affari di questa nostra grande patria. E non si è nemmeno scusato.

Il Crimine: De Christopher si è infiltrato in una vendita all’asta dove parti della “red-rock country” dello Utah venivano vendute come lotti per petrolio e metano. Con calma insolenza, il giovane sedeva nel gruppo degli offerenti e munito di apposita paletta ha rilanciato i prezzi degli appezzamenti finché non è stato scortato fuori dalle forze dell’ordine. Gli uomini d’affari così ingiustamente truffati erano cittadini innocenti che rispettano la legge e che esercitavano pacificamente il loro diritto di saccheggiare le risorse naturali della nostra terra. Uno di loro si è lamentato che la sua ditta ha perso $ 600 000 dollari a causa delle subdole azioni di De Christopher. Dovremmo avere sincera compassione per queste ordinarie persone che cercavano solo di trivellare parte del paesaggio più bello e intatto dello Utah per petrolio e metano. Di certo avranno diritto alla vita, alla libertà, e al perseguimento del profitto.

La Sentenza: De Christopher ha detto che sapeva che sarebbe andato a finire in carcere, ma ha persistito con le sue attività di deliberata violazione dei diritti della specie a rischio di estinzione dei trivellatori di petrolio e metano. L’interpretazione più indulgente delle sue azioni è che la sua ideologia regressiva gli abbia fatto il lavaggio del cervello, nel cui caso sembra indicato un corso di “riprogrammazione”. Posso suggerire qualcosa sul modello di Stanza 101, con il civile O’Brien di Millenovecentoottantaquattro di Orwell, dove il testardo e ribelle Winston ha imparato la salutare lezione che sebbene due più due fa solitamente quattro, “qualche volta fa cinque” [1*]?

Alcune persone al Museo del Creazionismo di Petersburg, Kentucky, hanno pareri che offrono incoraggianti paralleli tratti dal mondo reale alla logica innovativa di O’Brien. De Christopher cita “il pericolo imminente del cambiamento climatico” come una delle preoccupazioni che ha motivato le sue azioni. I fanatici del Creazionismo del museo, seppure costretti alla fine ad ammettere la realtà dell’aumento delle temperature della terra, nutrono tuttora seri dubbi sul ruolo che l’uomo ha giocato in tale cambiamento. Credono anche che la Bibbia sia da prendere alla lettera, compreso quello che Bill Maher ha chiamato “il serpente parlante” e pertanto non tengono conto della teoria dell’evoluzione di Darwin. Il museo farebbe questo. Perciò fornite un ambiente ideale affinché De Christopher impari ad ignorare i piccoli dettagli cavillosi come le prove scientifiche. È ancora giovane; c’è ragione di sperare che con tempo e pazienza, e sotto l’abile guida dei seguaci del Creazionismo, sviluppi l’abilità di riuscire a distinguere la verità dalle favole, fatto e finzione, che sembra tristemente non possedere al momento.

Come sappiamo, molte persone che credono nel “serpente parlante” credono anche nella pena di morte e nelle punizioni corporali. In effetti ci sono delle speciali palette in vendita per genitori credenti con cui possono castigare i propri bambini secondo la volontà di Dio. E dato che De Christopher ha usato una paletta come proprio strumento di peccato, c’è una certa giustizia nell’usare tali sante palette per farlo ragionare a tempo di botte.

Il Punitore: nell’interesse della giustizia, questa punizione dovrebbe essere inflitta da parte di un membro del calunniato gruppo dei trivellatori di petrolio e metano. Viene in mente il nome del defunto Lawrence G. Rawl, che fu direttore generale della Exxon Mobil al tempo della fuoriuscita di petrolio della Exxon-Valdez del 1989. Chi può scordare la reazione di Rawl all’incidente che ha rovinato la fauna locale, ha gravemente danneggiato i mezzi di sostentamento dei pescatori locali e rimane un perfetto esempio di uno dei più grandi disastri ambientali fino al giorno d’oggi? I dirigenti della Exxon erano molto preoccupati in quel momento — preoccupati che la società avrebbe dovuto fare il doloroso passo di alzare il prezzo del carburante per pagare il costo della bonifica, e lo stesso Rawl aspettò solo sei settimane prima di visitare il luogo della fuoriuscita. Un solido cittadino e businessman come lui sarebbe stato la scelta ideale per dare a De Christopher il linciaggio che ben merita. Forse l’attuale presidente della Exxon Mobil potrebbe farci questo onore, come tributo alla memoria del suo predecessore.

Scandalo nei Sacri Ordini (no, non quel genere di scandalo)

Il Criminale: Padre Louis Vitale, 76 anni, frate francescano, convento di St. Elizabeth, Oakland

C’è un’enorme differenza d’età tra il 76enne padre Vitale e lo studente del secondo anno De Christopher, ma entrambi condividono lo stesso egregio disprezzo per la legge. Entrambi blaterano sulla “disobbedienza civile” come se fosse una cosa virtuosa, apparentemente inconsapevoli che non si può essere ammirati per aver contravvenuto alla legge a meno che non si sia già morti, come Gandhi o il Dr. King. Dato che da morto non puoi più causare problemi, allora danno alle strade il tuo nome e i politici fanno discorsi su di te in cui trasudano di untuosa lode che solitamente è inversamente proporzionale a quanto malamente vogliano in effetti ignorare o sovvertire la tua eredità. Quindi l’unico disobbediente civile buono è quello morto, un truismo che questi due criminali non sembrano aver appreso.

Il Crimine: si tratta di un criminale professionista con tanto di fedina penale chilometrica. È stato arrestato oltre 200 volte! C’è bisogno di aggiungere altro — ci potrebbe essere prova più schiacciante? Quest’uomo è un pacifista recidivo che infligge la sua presenza non gradita su templi dell’impero quali l’ex School of the Americas di Fort Benning, Georgia, e Fort Huachaca, Arizona, dove i militari ricevono la necessaria formazione nelle tecniche “avanzate di interrogatorio”. No, non comprendono imparare a cantare le ninna-nanne.

Cercando di interferire con gli ufficiali durante l’esercizio del loro legittimo (e senza dubbio morale) dovere, fra’ Louie, come è popolarmente conosciuto, agisce contro gli interessi americani. Il suo ostentato messaggio di pace e non violenza è probabilmente una facciata che nasconde i suoi reali motivi — fornire aiuto e conforto ai terroristi. (Non è forse quello che tutti i pacifisti da Shelley al Dalai Lama, dovrebbero volere?)

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[Padre Louis Vitale viene arrestato durante una manifestazione contro la tortura.]

La Sentenza: beh, potremmo crocifiggerlo, o gettarlo in pasto ai leoni, ma è stato fatto prima, e comunque è roba del secolo scorso. Inoltre gli unici leoni che abbiamo sono negli zoo e nei circhi e ci vorrebbe un bel po’ per radunarli tutti. Troppo dispendio di tempo.

Dovremo inventarci qualcosa di più high-tech, qualcosa con la tecnologia d’avanguardia appropriata al nostro stato di moderno impero. Dato che il padre sembra gironzolare così tanto intorno alle nostre scuole di addestramento militare, perché non fargli fare una visita dentro una di esse? Mettiamo il pestifero prete su uno dei tavoli speciali descritti da alcuni che hanno beneficiato dei nostri “interrogatori avanzati” (testimonianza nella relazione dell’ICRC recentemente trapelata). Il waterboarding, essere appesi a ganci, la testa sbattuta contro i muri, essere spogliati, incappucciati — abbiamo un’ampia scelta per il diletto dell’empio padre. E non è forse una cosa tutta americana — il diritto di scegliere?

Il Punitore: fortunatamente non abbiamo bisogno di ricorrere al mondo spirituale per trovare un punitore adeguato. La scelta ovvia in questo caso è l’ex procuratore generale Alberto Gonzales, che ha giustamente indicato quanto “singolari” e “obsolete” siano le Convenzioni di Ginevra. Gonzales è stato il primo visionario che ha stilato l’autorizzazione legale per gli “interrogatori avanzati” del dipartimento di giustizia statunitense. Lungi dall’apprezzare la sua leadership da pioniere, fra’ Louie cerca di ostacolare la messa in pratica di queste tecniche. È quindi più che giusto che il distinto avvocato emetta la sentenza per il recalcitrante prete. Il primo fa onore alle proprie vesti, il secondo reca illimitata onta alle sue.

Certo, è concepibile che Gonzales possa sostenere che infliggere torture non è il suo lavoro, che consiste solo nel ragionarne sopra. Ma sicuramente Gonzales non si perderebbe l’opportunità di testare i metodi da lui stesso autorizzati su fra’ Louie, la cui missione di vita sembra essere di sovvertirli.

Vai, Gonzales. Possa la Forza (che hai contribuito a scatenare) essere con te.

Il Kamikaze scalzo[2*] (titolo cortesia di P. Sainath di The Hindu)

Il Criminale: veramente, per come abbiamo ridotto il loro paese ad un cumulo di macerie, si può solo concludere che tutti gli uomini, le donne e i bambini in Iraq devono essere criminali. Tuttavia, uno in particolare di questi banditi merita di essere menzionato. L’individuo che ho in mente è Muntadhar Al-Zaidi, giornalista iracheno dell’emittente televisiva Al-Baghdadiya e attualmente sistemato in una prigione irachena, dove viene senza dubbio viziato oltre ogni limite.

Il Crimine: vi ricorderete certamente dello spregevole atto che ha reso quest’uomo un eroe internazionale? (chiedetelo a Facebook se non mi credete — hanno molteplici siti di fan a lui dedicati. Certa gente è così pazza.) Al-Zaidi è l’uomo che durante una conferenza stampa dove erano presenti sia l’allora presidente Bush che il primo ministro iracheno Nouri Al-Maliki, si è improvvisamente alzato dalla sedia e ha gettato prima una scarpa, e poi l’altra, al presidente degli Stati Uniti.

Al-Zaidi sostiene di essersi inferocito per l’occupazione dell’Iraq da parte dell’America. Non è il momento per le digressioni, altrimenti potrei scrivere diverse pagine in scandalizzata disapprovazione per l’atteggiamento inspiegabile di quest’uomo. Non è forse tutto il mondo — particolarmente le nazioni povere e quelle in cui la maggior parte dei residenti sono persone di colore — che ha il sogno proibito di [vedere i ] soldati americani armati e ben nutriti, in marcia attraverso la propria patria masticando chewing gum? Non desidera forse ogni nazione “in via di sviluppo”, come una donna che geme in attesa del suo amante demone, di essere violentata dal potente e virile esercito USA? Bene, allora — come può questo villano di Al-Zaidi suggerire altrimenti?

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[Muntadhar Al-Zaidi]

Al-Zaidi è stato trascinato fuori dalle forze dell’ordine irachene, e sarebbe stato picchiato da questi personaggi, mentre il presidente Bush, con un lampo di intuizione tipico di qualcuno della sua eccezionale intelligenza, ha rimarcato che Al-Zaidi aveva compiuto il gesto per attirare l’attenzione su di sé. Vedete? La sua motivazione è stata svelata per voi proprio lì. L’uomo voleva l’attenzione, come un bambino viziato che getta i giocattoli alla mamma perché vuol giocare. Forse anche le centinaia di migliaia di vedove ed orfani iracheni che Al-Zaidi ha invocato nel suo impeto di collera volevano attirare l’attenzione, ma non gliel’ha chiesto nessuno. Che nazione di monelli musoni. Dovrebbero vergognarsi.

La Sentenza: la condanna alla reclusione per Al-Zaidi, che era all’inizio di tre anni, è stata ora ridotta ad un anno dietro forti pressioni da parte dei connazionali iracheni e dei gruppi per la tutela dei diritti umani. Certo, una sentenza indulgente non si avvicina nemmeno al genere di punizione che questo cumulo di immondizia merita. Apparentemente è stato picchiato e torturato mentre era in detenzione, ma è sufficiente questo? Non dovremmo farne un caso esemplare per far vedere al mondo quale destino attende chi osa puntare il dito — o gettare una scarpa — contro la nostra grande nazione? Al-Zaidi dovrebbe essere giustiziato pubblicamente, impiccato e squartato come nella migliore tradizione medioevale. Non potrebbe essere più appropriato oltre che culturalmente sensibile, dato che la devastazione della società irachena ha riportato il paese al Medio Evo, se non all’Età della Pietra.

Il Punitore: ho due candidati da proporre: il primo, naturalmente, lo stesso Bush e il secondo, l’ex segretario di stato Madeline Albright. La Albright ha così risposto alla domanda postagli da un giornalista se la morte di oltre 500000 bambini iracheni a causa delle sanzioni delle Nazioni Unite sostenute dagli USA, fosse “valsa la pena”. Ha risposto nobilmente, dicendo, “È stata una scelta molto difficile — ma sì, crediamo che ne sia valsa la pena”. Dato che dal seno della Albright pare sgorgare in abbondanza il latte dell’umana compassione (lo stesso latte che avrebbero ricevuto i bambini iracheni, se non fosse stato per le sanzioni) sembra essere la candidata naturale per l’esecuzione della sentenza di Al-Zaidi. Perché al momento di togliergli le viscere, lo farà, anche se sarà una “scelta difficile”. Ed ecco a voi gli USA — mettiamo al potere le persone che non si tirano indietro di fronte alle scelte difficili.

L’Avvocato nel Paese dello Specchio

Il Criminale: Clive Stafford Smith, OBE [3*], direttore della onlus Reprieve

Questo uomo è un altro esempio di lupo travestito da agnello — uno che ha giurato di proteggere la legge ma che mostra pochi scrupoli nell’infrangerla per questioni di poco conto come i diritti umani. Potreste pensare che le sue origini britanniche assicurino la sua lealtà, ma egli evidentemente teme di mettere piede dove una volta Tony Blair è accorso così serenamente.

Il Crimine: Smith è accusato di “condotta non professionale” per aver tentato di dare notifica al presidente degli USA di violazioni dei diritti umani commesse da parte del personale americano. Effettivamente, Smith ha presentato un memorandum con i particolari delle violazioni alla Privilege Review Committee, che scrutina e censura le comunicazioni tra i prigionieri di Gitmo e i loro legali, e la commissione ha corretto l’intero memorandum eccetto la frase iniziale. Smith apparentemente offeso dalla decisione della commissione, ha definito “una strana realtà” che al comandante in capo delle forze armate USA debba essere così impedito di apprendere i presunti crimini commessi dal personale americano.

Okay, signor Smith, Lei ha bisogno di una seria verifica della “realtà”. Ecco alcuni fatti che dovrebbe mettere subito nella nostra realtà contemporanea.

– “Gli Stati Uniti d’America non torturano. È contro le nostre leggi, ed è contro i nostri valori” [1]

– “Nessuno è al di sopra della legge”. [2]

– “Questo è tempo di riflessione, non di punizione”. [3]

– “… quelli che hanno escogitato la politica, lui [Obama] crede che fossero — non dovranno essere perseguiti…” [4]

– Il presidente Obama lascia aperta la possibilità di un’inchiesta sulle azioni dei legali dell’amministrazione Bush che hanno autorizzato la tortura [5]

– “…certe azioni possono essere crudeli, disumane, o degradanti, ma non producono tuttavia dolore e sofferenza della dovuta intensità da rientrare nella proscrizione contro la tortura della Sezione 2340A” [6]

– “…è stata versata dell’acqua… credevo di essere sul punto di morire. Ho perso la continenza urinaria. Da quel giorno perdo ancora la continenza urinaria quando sono sotto stress…” [7]

– “Se viceversa,” continuò Tweedledee, “così fosse, potrebbe essere; e se così non fosse, sarebbe; ma dato che non è, non si dà. È logico”. [8]

Spero, signor Smith, che la sua realtà sembri meno “strana” ora. O forse ha bisogno di più pratica per imparare a credere a sei cose impossibili prima della colazione.

La Sentenza: poiché la Corte Suprema ha recentemente deciso che i “detenuti” di Gitmo [4*] (una parola così carina, come se fossero agli arresti domiciliari nel palazzo dell’Aga Khan) hanno il diritto di habeas corpus, forse dovremmo spedire anche Smith nella “struttura di detenzione” di Bagram, insieme alle sue “singolari” nozioni sui diritti dei detenuti di Bagram all’habeas corpus.

Davvero. Che deve fare un impero decente che si rispetti, ostacolato ovunque da questi pestiferi arbitri della giustizia? È sufficiente per farti desiderare di eliminare del tutto l’intromissione delle istituzioni come i tribunali, e per formare gruppi di linciaggio, come nel vecchio e selvaggio Far West.

Beh, escluso Bagram, presumo che i “black sites” della CIA siano ancora aperti, allora incappucciamo Smith, spogliamolo, ammanettiamogli le mani dietro la schiena, mettiamolo su un aereo e spediamolo in uno di questi siti prima che la CIA li chiuda. Dopodichè lo potremo sempre trasferire in Siria o in Egitto o in qualche altro paese amico che ci dia toccanti rassicurazioni che, anch’esso, non tortura.

Il Punitore (/i Punitori): gli ufficiali della CIA che hanno partecipato agli “interrogatori avanzati” autorizzati da Gonzales potrebbero essere persuasi a prestare il loro servizio nel caso di Smith. Dopo tutto questi leali dipendenti hanno agito in “buona fede” e il presidente ha conseguentemente garantito loro l’immunità dai procedimenti legali. Sebbene il presidente abbia fatto riferimento all’episodio come ad un “oscuro e doloroso capitolo della nostra storia” — senza dubbio riferendosi alla terribile agonia che i torturatori hanno dovuto tollerare durante l’esercizio dei loro compiti — il tentativo sfrontato di Smith di sovvertire la segretezza ufficiale costituisce certo un argomento abbastanza convincente per riaprire il “capitolo”. Sarà difficile per gli operatori della CIA, naturalmente, ma non sono ragazzini e sapranno cavarsela. L’hanno già fatto in passato.

La Malvagia Strega del CFTC

Il Criminale: Brooksley Born, laureata a Stanford e ex presidente della Commodity Futures Trading Commitee (CFTC) [5*].

La possiamo chiamare “la strega” o “la donna che sapeva troppo”. La stessa cosa davvero. È una di quelle donne chiacchierone. Conoscete il tipo — donne che non capiscono che devono essere viste e non sentite.

Il Crimine: praticamente, la blasfemia contro la Santa Trinità di Alan Greenspan, Robert Rubin e Lawrence Summers. La Born ha osato mettere in discussione il vangelo accettato che il mercato si sarebbe sempre regolato da sé. Evidentemente colpevole di eresia , ha suggerito che ci dovesse essere maggiore sorveglianza su strumenti finanziari complessi come i credit default swaps (CDS). Anche dopo che “l’oracolo”, come Alan Greenspan è stato chiamato, ebbe parlato, dichiarando che non intravedeva la necessità di tale regolazione, la Born ha testardamente continuato ad esprimere le sue preoccupazioni, imperterrita nonostante “il disprezzo, la condiscendenza e la rabbia” con cui Greenspan & co. accoglievano le maleducate lamentele della Born. [9]

Doveva esser fatto qualcosa per quella presuntuosa peste di donna — altrimenti qualcuno avrebbe potuto iniziare a dare ascolto ai suoi sempre più forti avvertimenti. Era venuto il momento che qualche buon uomo venisse in soccorso della signora assediata, “il libero mercato”.

Entrano i quattro galanti cavalieri erranti: Greenspan, Rubin, Summers, e Arthur Levitt, allora capo della commissione di vigilanza sulla borsa (SEC). Sfavillanti di giusto zelo per il loro signore, cavalcarono veloci per salvare la signora in pericolo, “il libero mercato”, dalle malvagie macchinazioni di Brooksley Born, “La Fata Morgana”. Un successo trionfale attendeva gli sforzi dei prodi difensori. Dietro la loro raccomandazione il Congresso ha congelato l’autorità di vigilanza del CFTC per sei mesi, e subito dopo, la Born se l’è svignata, rifiutando un secondo periodo in carica.

Si potrebbe pensare che essere costretti a rinunciare alla carica sia una punizione sufficiente per le trasgressioni della Born. Ma purtroppo, come Cassandra sua antenata spirituale, è emerso che la Born aveva avuto sempre ragione. Strumenti finanziari esotici come quelli che cercava di regolare hanno finito con il giocare un ruolo predominante nell’attuale tracollo economico. E questo mi rimetto al vostro giudizio, è il vero crimine della Born. Ha fatto sì che Greenspan, Rubin, Summers e Levitt sembrassero degli sciocchi scolaretti che non avrebbero mai dovuto avere in mano neanche il salvadanaio di un bambino, figurarsi la gestione degli affari finanziari di un’intera nazione. Born la strega ha suggerito qualche semplice rimedio popolare che avrebbe funzionato dove i migliori sforzi delle “sanguisughe” (un antico ed istruttivo termine per chirurghi) hanno fallito.

La Sentenza: la Born non è affatto la prima donna cui vengono tarpate le ali da capi uomini, che la sanno più lunga dei loro subalterni donne. Le donne hanno affrontato destini simili per secoli — donne arroganti, “donne sagge” come le chiamano erroneamente alcune femministe. La lingua inglese è piena di parole per descrivere tali donne — brontolone, bisbetiche, scocciatrici, vecchiacce, puttane, streghe… tutte in pratica significano la stessa cosa, una donna che ha delle opinioni e non ha paura di esprimerle. E il nostro mondo ha anche sviluppato metodi consolidati nel tempo per fare i conti con queste donne — un metodo molto efficace, santificato dalla tradizione, è di bruciarle al rogo.

Dopo una tale lesa maestà come quella commessa dalla Born, quale perdono? Che vada al rogo, e prepariamo una catasta di legna bella alta.

Il Punitore (/i Punitori): sebbene il Time abbia chiamato la troika Greenspan-Rubin-Summers “i tre moschettieri”, l’aggiunta di Arthur Levitt evoca un titolo più appropriato: “i quattro cavalieri dell’apocalisse”. Questi cavalieri “serventi” rappresentano la guerra, la carestia, la pestilenza e la morte — esperienze familiari in paese dopo paese dove il libero mercato e i principi economici neoliberali che hanno propugnato sono stati messi in pratica. Chi meglio di loro per consegnare la Brooksley Born alle fiamme della punizione?

A parte il fatto che “Banchieri Bruciano Brooksley Born” sarebbe un titolo di testa che attira l’attenzione, ci sono ragioni più pragmatiche per considerare l’ipotesi di liberarsi della Born. Altre donne vedendola discolpata, potrebbero farsi venire delle idee — e come tutti sanno, non c’è niente di più pericoloso di una donna con delle idee.

Allora eccoli qua — una galleria di furfanti, un’istantanea del genere di persone che costituiscono la più grande minaccia per il nostro paese oggi. Sto attualmente chiedendo altri nomi da aggiungere all’elenco. Anche i metodi di punizione creativi sono ben accetti. In America crediamo fermamente nella creatività, come pure nella punizione — combinare le due cose insieme sarebbe super. Mandatemi le vostre idee.

Note:

[1] Presidente George W. Bush, Discorso alla Casa Bianca, 6 settembre 2006.

[2] Presidente Barack Obama, rispondendo alle domande dei giornalisti, Casa Bianca, 9 febbraio 2009

[3] Presidente Barack Obama, lettera ai dipendenti della CIA, in cui esclude i procedimenti penali per gli operatori della CIA coinvolti in atti di tortura, 18 aprile 2009

[4] Rahm Emanuel, capo dell’ufficio esecutivo della Casa Bianca, ABC News, “This Week” 19 aprile 2009

[5] varie fonti di informazione, 21 aprile 2009

[6] ex vice proc. Generale Jay Bybee, Justice Department Memo che autorizza le tecniche “di interrogatorio avanzate”, 1 agosto 2002.

[7] Abu Zubaydah, sospetto terrorista, che descrive le sue esperienze degli “interrogatori avanzati” pagina 11

[8] Lewis Carroll, Through the Looking Glass, 1871 (trad. italiana “Attraverso lo Specchio. E quello che Alice vi trovò”)

[9] Katherine Van Heuvel, “The Woman Greenspan, Rubin & Summers Silenced”, The Nation, 9 ottobre 2008

Note del Traduttore

[1*] Riferimento al celebre aforisma di Orwell “la libertà è poter affermare che due più due fa quattro. Se ciò è garantito, tutto il resto segue”.

[2*] Il titolo originale è “The Shoecide Bomber” – con un gioco di parole tra “shoe” (scarpa) e “Suicide Bomber” (attentatore kamikaze).

[3*] Order of the British Empire (titolo onorifico di ufficiale dell’Impero Britannico).

[4*] “Detainees”, detenuti senza dichiarato titolo.

[5*] Commodity Futures Trading Commission, l’agenzia americana di regolamentazione dei mercati delle materie prime.

Titolo originale: “The real criminals”

Fonte: http://onlinejournal.com
Link
28.04.2009

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI

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