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La Redazione

 

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I vaccini COVID sono molto più pericolosi di quanto dicono

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A cura di Markus
Il 20 Novembre 2021
28029 Views

Dr. Joseph Mercola
mercola.com

Il 26 ottobre 2021, Global Research aveva pubblicato un’intervista con il Dr. Peter McCullough, in cui [il medico] esaminava i risultati di uno studio del settembre 2021 pubblicato sulla rivista Toxicology Reports, secondo cui [1]:

“Un’inedita analisi dello scenario migliore costi-benefici ha dimostrato, in modo assai prudente, che, nella fascia demografica più vulnerabile, quella degli over 65, i decessi attribuibili ad una singola dose [di vaccino Covid] sono il quintuplodi quelli attribuibili alla COVID-19.

Il rischio di morte da COVID-19 cala drasticamente con il diminuire dell’età e [di conseguenza] gli effetti a lungo termine delle inoculazioni faranno aumentare il rapporto rischio-beneficio sui gruppi di età inferiore, probabilmente anche in modo significativo.”

McCullough ha credenziali accademiche impeccabili. È un internista, cardiologo, epidemiologo e professore ordinario di medicina al Texas A&M College of Medicine di Dallas. Ha anche un master in salute pubblica ed è noto per essere uno dei cinque ricercatori medici più pubblicati negli Stati Uniti, oltre che editore di due riviste scientifiche.

Gli autori difendono il loro documento

Non sorprende che il documento pubblicato su Toxicology Reports abbia ricevuto aspre critiche da più parti. Eppure, l’autore responsabile per la corrispondenza, Ronald Kostoff, ha detto a Retraction Watch che le critiche erano in realtà “una frazione estremamente piccola” della risposta complessiva, che, in generale, era stata estremamente positiva e incoraggiante. Kostoff ha poi continuato [2]:

“Data la palese censura dei media tradizionali e dei social media, solo un lato della narrativa sul “vaccino” COVID-19 sta raggiungendo il pubblico. Qualsiasi messa in discussione della narrativa va incontro alle reazioni più dure …

Sono entrato in questa storia con gli occhi ben aperti, determinato a cercare la verità, a prescindere da quale fosse. Non potevo stare a guardare mentre ai meno vulnerabili alle gravi conseguenze della COVID-19 venivano iniettate sostanze di cui non si conosce la sicurezza a medio e lungo termine.

Quello che abbiamo pubblicato è uno scenario ottimale. La situazione nel mondo reale è assai peggiore del nostro scenario migliore e potrebbe essere il soggetto di un futuro articolo.

Ciò che questi risultati mostrano è che 1) abbiamo dato il via ad inoculazioni di massa di una sostanza tossica non adeguatamente testata con 2) risultati non trascurabili e letali per 3) prevenire potenzialmente un numero relativamente piccolo di vere morti da COVID-19. In altre parole, abbiamo usato un obice dove sarebbe bastato un fucile di precisione!”

La campagna vaccinatoria non ha avuto un impatto degno di nota

Di certo, i dati mostrano molto chiaramente che la campagna di “vaccinazione” di massa non ha avuto un impatto discernibile sui tassi globali di mortalità. Al contrario, in alcuni casi il numero di morti è aumentato dopo la diffusione dei vaccini COVID. Potete consultare covid19.healthdata.org [3] e vederlo voi stessi. Diversi esempi sono anche inclusi all’inizio del video.

Questa tendenza è stata confermata anche in uno studio [4] del settembre 2021 pubblicato sull’European Journal of Epidemiology. [Il lavoro] aveva riscontrato che le percentuali dei casi di COVID-19 erano completamente slegate dai tassi di vaccinazione.

Utilizzando i dati disponibili al 3 settembre 2021, da Our World in Data per l’analisi a livello nazionale, e quelli del White House COVID-19 Team per le contee degli Stati Uniti, i ricercatori avevano studiato la relazione tra i nuovi casi di COVID-19 e la percentuale della popolazione completamente vaccinata.

Erano state incluse 68 regioni. I criteri di inclusione comprendevano dati sulla seconda dose di vaccino, dati sui casi di COVID-19 e dati sulla popolazione al 3 settembre 2021. [Gli autori] avevano poi analizzato i casi di COVID-19 per milione di persone per ogni regione e la percentuale di popolazione completamente vaccinata.

Secondo gli autori, non esisteva “nessuna correlazione evidente tra la percentuale di popolazione completamente vaccinata e i nuovi casi di COVID-19 negli ultimi sette giorni.” Semmai, tassi di vaccinazione più alti erano associati ad un leggero aumento dei casi. Secondo gli autori [5]:

“La linea di tendenza suggerisce un’associazione marginalmente positiva, per cui le regioni con una più alta percentuale di popolazione completamente vaccinata hanno un numero superiore casi di COVID-19 per milione di persone.”

L’analisi di Kostoff

Tornando al documento di Toxicology Reports [6], che definiremo “l’analisi Kostoff,” McCullough afferma che l’analisi sta sicuramente facendo scalpore nell’ambito della medicina clinica. Il lavoro si concentra su due fattori: presupposti e determinismo.

Il determinismo descrive quanto sia probabile qualcosa. Per esempio, se una persona assume una dose di vaccino COVID, è sicuro al 100% che abbia fatto l’iniezione. Non è il 50% o il 75%. È una certezza assoluta. Di conseguenza, quella persona ha il 100% di possibilità di essere esposta a qualsiasi rischio associato a quell’iniezione.

D’altra parte, se una persona dice di no all’iniezione, non c’è il 100% di possibilità che si ammali di COVID-19 o, tanto meno, che muoia per questo. Si ha meno dell’1% di possibilità di essere esposti alla SARS-CoV-2 e di ammalarsi. Quindi, è deterministico al 100% che sottoporsi all’iniezione espone ai rischi del vaccino e deterministico a meno dell’1% che si contrarrà la COVID se non ci si vaccina.

L’altra parte dell’equazione è costituita dalle ipotesi, che si basano su calcoli che utilizzano i dati disponibili, come le statistiche di morte pre-COVID e i certificati di morte depositati presso il Vaccine Adverse Event Reports System (VAERS) degli Stati Uniti.

Dati di mortalità

Come notato da McCullough, due rapporti hanno dettagliato i dati sui decessi causati dai vaccini COVID, mostrando che il 50% dei decessi avviene entro 24 ore e l’80% entro la prima settimana. In uno di questi rapporti, per l’86% dei decessi non esistevano altre spiegazioni al di fuori di un evento avverso del vaccino. McCullough riporta anche uno studio scandinavo secondo cui circa il 40% dei decessi post-vaccinazione tra gli anziani nelle case di riposo era direttamente dovuto all’iniezione. Cita anche altri dati scioccanti:

Il Center for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti riferisce di avere più di 30.000 segnalazioni spontanee di ricoveri e/o decessi tra i completamente vaccinati.

I dati del Centers for Medicare & Medicaid Services mostrano che 300.000 beneficiari del CMS vaccinati sono stati ricoverati in ospedale con infezioni pos-vaccinali.

Il 60% degli anziani sopra i 65 anni ricoverati per COVID-19 sono vaccinati

Le vaccinazioni COVID sono un completo fallimento

“Quando mettiamo insieme tutti questi dati, abbiamo la chiara dimostrazione scientifica che i vaccini sono un completo fallimento,” dice McCullough. Questi vaccini sono particolarmente inutili negli anziani.

Lo ripetiamo, basandoci su uno scenario conservativo, gli anziani hanno cinque volte più probabilità di morire per l’iniezione che per l’infezione naturale. Questo scenario include l’ipotesi che il test PCR sia accurato e che le morti riportate per COVID siano veramente dovute alla COVID-19, cosa che sappiamo non essere vera, e l’ipotesi che le iniezioni prevengano effettivamente la morte, cosa di cui non abbiamo prove.

Tutto sommato, è molto meglio correre il rischio dell’infezione naturale, come dice McCullough. L’analisi di Kostoff, inoltre ,non tiene conto del fatto che esistono trattamenti sicuri ed efficaci.

[Questa analisi] basa le sue ipotesi sul presupposto che non ce ne siano. Inoltre non tiene conto del fatto che i vaccini COVID sono completamente inefficaci contro la Delta e le altre varianti. Se si prendono in considerazione questi due aspetti, il fallimento del vaccino contro le varianti e i trattamenti alternativi, l’analisi è ancora più sbilanciata verso l’infezione naturale, che è l’alternativa più sicura.

La FDA e il CDC non dovrebbero gestire campagne vaccinatorie

Anche se la Food and Drug Administration e il CDC degli Stati Uniti sostengono che nessun decesso verificatosi dopo la vaccinazione COVID è attribuibile all’iniezione, non dovrebbero essere loro a prendere questa decisione, dato che entrambi sponsorizzano la campagna vaccinatoria.

[Queste organizzazioni] hanno un pregiudizio intrinseco. Quando conduci una sperimentazione, non permetteresti mai agli sponsor di dirti se il loro prodotto era la causa di morte, perché sai che sono di parte.

Ciò di cui abbiamo bisogno è un gruppo esterno, un comitato responsabile degli eventi critici, che analizzi le morti riportate, così come di un comitato che valuti i dati sulla sicurezza. Questi avrebbero dovuto essere presenti fin dall’inizio, ma non è stato così.

Se lo fossero stati, il programma sarebbe stato molto probabilmente fermato a febbraio, perché, a quel punto, il numero di morti segnalate, 186, aveva già superato la soglia tollerabile di circa 150 (basata sul numero di dosi somministrate). Ora, siamo ben oltre i 17.000 [7]. In nessuna circostanza normale una cosa del genere sarebbe mai stata permessa.

“Il CDC e la FDA stanno gestendo il programma [di vaccinazione]. NON sono queste le persone che, tipicamente, gestiscono i programmi di vaccinazione,” dice McCullough. “Sono le aziende farmaceutiche a gestire i programmi di vaccinazione.

Quando Pfizer, Moderna, J&J avevano condotto i loro studi randomizzati, non abbiamo avuto alcun problema. Avevano una buona supervisione della sicurezza. Avevano comitati di monitoraggio della sicurezza dei dati. Hanno fatto bene. Voglio dire che devo dare credito alle aziende farmaceutiche.

Ma le aziende farmaceutiche ora sono solo i fornitori del vaccino. Le nostre agenzie governative ora stanno solo gestendo il programma. Non c’è un comitato consultivo esterno. Non c’è un comitato di monitoraggio della sicurezza dei dati. Non c’è un comitato etico umano. NESSUNO sta vigilando su questo!

E così, il CDC e la FDA hanno ovviamente il loro ruolino di marcia: ‘Eseguite questo programma; il vaccino è sicuro ed efficace’. Non forniscono nessun rapporto agli Americani. Nessun rapporto sulla sicurezza. Ne avevamo bisogno una volta al mese. Non hanno detto ai medici qual è il miglior vaccino, qual è il vaccino più sicuro.

Non ci hanno detto a quali gruppi [di persone] bisogna fare attenzione. Come mitigare i rischi. Forse ci sono interazioni farmacologiche. Forse si tratta di persone con precedenti problemi di coagulazione o di diabete. Non ci stanno dicendo nulla!

Ci stanno letteralmente prendendo alla sprovvista, e senza trasparenza, e gli Americani ora sono spaventati a morte. Si può sentire la tensione in America. La gente sta lasciando il lavoro. Non vogliono perdere il lavoro, ma non vogliono morire di vaccino! È molto chiaro. Dicono: ‘Ascolta, non voglio morire. Questa è la ragione per cui non prendo il vaccino.” È assolutamente chiaro.”

I criteri di Bradford Hill sono soddisfatti – I vaccini COVID sono causa di morte

McCullough continua spiegando i criteri di Bradford Hill per la causalità, uno dei modi con cui possiamo effettivamente determinare che, sì, questi vaccinii stanno effettivamente uccidendo le persone. Non abbiamo a che fare con una coincidenza.

“La prima domanda da porci è: ‘Il vaccino ha un meccanismo d’azione, un meccanismo biologico d’azione, che può effettivamente uccidere un essere umano?’ E la risposta è sì, perché tutti i vaccini usano meccanismi genetici per indurre l’organismo a produrre la letale proteina spike del virus.

È molto probabile che alcune persone possano assumere troppo RNA messaggero; produrranno proteina spike letale in organi sensibili, come il cervello o il cuore o altrove. La proteina spike danneggia i vasi sanguigni, danneggia gli organi, causa coaguli di sangue. Quindi, il meccanismo d’azione conferma che il vaccino potrebbe essere fatale.

Qualcuno potrebbe sviluppare un coagulo ematico fatale. Potrebbe avere una miocardite fatale. La FDA ha rilasciato avvertenze ufficiali sulla miocardite. Ha avvertenze sui coaguli di sangue. Ha avvertenze su una condizione neurologica fatale chiamata sindrome di Guillain-Barré. Quindi, le avvertenze della FDA e il meccanismo d’azione ci dicono chiaramente che è possibile.

Il secondo criterio è: ‘È un fenomeno di vasta portata?’ E la risposta è sì! Non sono numeri esigui. Non si tratta di 151 contro 149 morti. Si tratta di 15.000 morti. Quindi, è una dimensione dell’effetto molto grande, un grande effetto.

Il terzo [criterio] è: ‘È internamente coerente? State vedendo nel VAERS altre manifestazioni che potrebbero essere potenzialmente fatali? Sì! Stiamo vedendo attacchi di cuore. Stiamo vedendo ictus. Stiamo vedendo miocarditi. Vediamo coaguli ematici e quant’altro. Quindi, è coerente internamente.

E’ coerente esternamente? Questo è il prossimo criterio. Bene, se guardate nel MHRA, il sistema del cartellino giallo in Inghilterra, è stata trovata la stessa cosa. Nel sistema EudraVigilance in [Europa] è stata trovata la stessa cosa.

Quindi, abbiamo effettivamente soddisfatto tutti i criteri di Bradford Hill. Vi dico subito che il vaccino COVID-19 è, da un punto di vista epidemiologico, la causa di queste morti o di una grande percentuale di esse.”

Tolleranza zero per i farmaci elettivi che causano la morte

Ci possono essere casi in cui un alto rischio di morte per un farmaco potrebbe essere accettabile. Se si ha una malattia terminale incurabile, per esempio, si può essere disposti a sottoporsi ad un esperimento e correre il rischio. In circostanze normali, tuttavia, i farmaci letali non vengono tollerati.

Dopo cinque morti sospette, un farmaco riceverà un primo avviso. A 50 morti, sarà rimosso dal mercato. Considerando che la COVID-19 ha un rischio di morte inferiore all’1% per tutte le fasce d’età, la tolleranza per una terapia che si rivelasse mortale dovrebbe essere bassissima. Con oltre 17.000 decessi segnalati, che in numeri reali potrebbero superare i 212.000 [8], i vaccini COVID superano di gran lunga qualsiasi rischio ragionevole per proteggersi dalla COVID-19 sintomatica. Come notato da McCullough:

“C’è tolleranza zero per chi sceglie di assumere un farmaco o un nuovo vaccino e poi muore! C’è tolleranza zero per questo. La gente non lo valuta e dice: ‘Oh beh, correrò il rischio e magari morirò’. E posso dirvi che la voce che i vaccini provocano la morte si era sparsa all’inizio di aprile [2021], e, a metà aprile, i tassi di vaccinazione negli Stati Uniti erano crollati…

Non ci eravamo nemmeno avvicinati ai nostri obiettivi. Ricordate, il presidente Biden aveva fissato un obiettivo [del tasso di vaccinazione del 70%] entro il 1° luglio. Non ci siamo mai arrivati perché gli Americani erano spaventati dai loro parenti, dalle persone che in chiesa o a scuola morivano dopo il vaccino.

Ne avevano sentito parlare, l’avevano visto. C’era stato un sondaggio informale su internet fatto diversi mesi fa, dove il 12% degli Americani conosceva qualcuno che era morto dopo il vaccino.

Io sono un medico. Sono internista e cardiologo. Sono appena tornato dall’ospedale … Ho avuto una donna morta a causa del vaccino COVID-19 … Aveva fatto la prima dose. Aveva fatto la seconda. Dopo la seconda, aveva sviluppato coaguli di sangue in tutto il corpo. Aveva chiesto di essere ricoverata. Aveva avuto bisogno di anticoagulanti per via endovenosa. Era devastata. Aveva danni neurologici.

Dopo quel ricovero, era su un deambulatore. Era venuta nel mio ambulatorio. Avevo controllato se c’erano altri coaguli. Avevo trovato altri coaguli di sangue. L’avevo rimessa sotto anticoagulanti. L’avevo vista circa un mese dopo. Sembrava stesse un po’ meglio. La famiglia era molto preoccupata. Il mese successivo mi aveva chiamato l’ufficio del coroner di Dallas, dicendo che era stata trovata morta in casa.

La maggior parte di noi non ha alcun problema con i vaccini; il 98% degli Americani assume tutti i vaccini … Penso che la maggior parte delle persone predisposte assumerebbero un vaccino COVID se sapessero che non ne moriranno o non soffriranno di gravi effetti avversi. È proprio a causa di queste enormi preoccupazioni sulla sicurezza, e per la mancanza di trasparenza, che siamo ad un punto morto.

Abbiamo un mercato assai dipendente dalla forza lavoro. Abbiamo persone che lasciano il lavoro. Abbiamo aerei che non volano, e tutto questo perché le nostre agenzie non sono trasparenti e oneste con l’America sulla sicurezza dei vaccini.”

Il trattamento precoce è cruciale, vaccinati o no

Come notato da McCullough, la stragrande maggioranza dei pazienti richiede l’ospedalizzazione per COVID-19 perché non ha ricevuto alcun trattamento e l’infezione ha avuto libero corso per giorni e giorni.

“A tutt’oggi, i pazienti che vengono ricoverati sono in gran parte quelli che non ricevono alcuna cura precoce a casa,” dice. “O viene loro negata la cura o non ne sono a conoscenza, e finiscono per morire.

La stragrande maggioranza delle persone muoiono in ospedale, non a casa. E il motivo per cui finiscono in ospedale, è, di solito, che per due settimane non vengono trattate. Non si lascia progredire una malattia mortale per due settimane a casa senza trattamento per poi iniziare il trattamento molto più tardi in ospedale. Non funzionerà.

C’è stata un’ottima serie di analisi, una nel Journal of Clinical Infectious Diseases … che ha dimostrato come, man mano che passa il tempo, ritardando l’utilizzo degli anticprpi monoclonali si perda l’opportunità di ridurre le ospedalizzazioni … Nessun medico dovrebbe essere sottoposto a critiche per aver ordinato la sommistrazione di anticorpi monoclonali [approvati per l’uso d’emergenza dall’FDA]. Gli anticorpi monoclonali sono approvati tanto quanto i vaccini.

Ho appena avuto una paziente nel fine settimana, completamente vaccinata, compreso il richiamo. Un mese dopo il richiamo è andata in viaggio a Dubai. È appena tornata e ha preso la COVID-19! … Quel giorno le ho fatto un’infusione di anticorpi monoclonali. [Il giorno seguente] ha iniziato la sequenza di terapia multifarmaco per la COVID-19. Vi dico che supererà questa malattia in pochi giorni …

Il podcaster Joe Rogan ci è appena passato. Anche il governatore Abbott è stato un fallimento del vaccino. Ci è passato. L’ex presidente Trump ci è passato. Gli Americani dovrebbero prendere in considerazione l’uso di anticorpi monoclonali in pazienti ad alto rischio, seguiti da farmaci sempre per uso orale. Questo è lo standard terapeutico!

È sostenuto dall’Association of Physicians and Surgeons, dalla Truth for Health Foundation, dagli American Front Line Doctors, e dal Front Line Critical Care Consortium . Questa non è medicina di Serie B. Questo è ciò che i pazienti dovrebbero avere. Questa è la cosa giusta!…

Se non possiamo avere anticorpi monoclonali, allora dovremmo usare l’idrossiclorochina, supportata da oltre 250 studi, l’ivermectina, supportata da oltre 60 studi, combinata con azitromicina o doxiciclina, budesonide inalata … aspirina a dose piena … nutraceutici, tra cui zinco, vitamina D, vitamina C, quercetina, NAC … facciamo decontaminazione orale e nasale con povidone-iodio.

Nei pazienti in stadio acuto lo faremo ogni quattro ore, [e] questo ridurrà di molto la carica virale … Fortunatamente, abbiamo abbastanza medici ora e abbastanza consapevolezza tra i pazienti, pazienti che … capiscono che il trattamento precoce è fattibile, è necessario, e che dovrebbe essere eseguito.”

Dr. Joseph Mercola

Riferimenti:

Fonte: mercola.com
16.11.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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