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La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

I SEALS ABBATTUTI NON POTRANNO PI PARLARE

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A cura di supervice
Il 8 Agosto 2011
112 Views
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DI JULIUS SEQUERRA
Beforeitnews.com

Trentuno soldati statunitensi sono

rimasti uccisi quando l’elicottero, un Boeing Chinook, su cui stavano

volando è precipitato in Afghanistan.

Dei trentuno deceduti, venti erano

membri del SEAL Team 6.

Ero già stato precedentemente

informato (da un colonnello in pensione dell’intelligence

dell’esercito) che si tratta delle stesse persone che si ritiene abbiano

ucciso di recente Osama bin Laden a Abbottabad. [NB: il Seal Team

6 è un gruppo ultra-scelto di agenti “in nero” che è al di

fuori del protocollo militare, che partecipa a operazioni che hanno

il più alto livello di segretezza e che spesso oltrepassano i limiti

delle leggi internazionali.]La storia ufficiale narra che i talebani

hanno abbattuto l’elicottero. Ho i miei dubbi (come hanno molti altri

che hanno più senno di voi, davvero).

[Ricordatevi di Pat Tillman, la stella

del football che sciolse un contratto ricchissimo e andò volontario

in Afghanistan sulla scia dell’impeto patriottico post-11 settembre?

La storia ufficiale è che Tillman stia stato ucciso dal fuoco amico.

Secondo le informazioni provenienti da molti soldati statunitensi (alcuni

li conosco personalmente), Pat Tillman è stato assassinato dal suo

governo. Si dice che Tillman, il perfetto simbolo per il reclutamento

militare, si stava risvegliando dalle bugie dell’11 settembre e aveva

iniziato a parlare un po’ troppo. Le parole hanno risalito velocemente

la catena di comando. È stato ucciso da tre proiettili alla testa sparati

da distanza ravvicinata. Davvero un fuoco amico.]

“Nessuno viene mai ingannato.

Ci si inganna da sé.” – Goethe

La “recente morte” di Osama ci fa venire in mente le foto che erano

presenti nella prime pagine dei giornali durante l’invasione dell’Iraq.

Ricordate quell’immagine simbolo

degli iracheni festosi che aiutavano ad abbattere la statua di Saddam?

Un mio conoscente dei Marines mi disse di un amico che era davvero

sul posto, in quella piazza. In realtà, non c’erano più di cinquanta

iracheni in quella “folla festosa” e praticamente tutti erano stati

pagati per partecipare a quel servizio fotografico. [Avete per caso

notato che c’erano solo alcune riprese fatte da un solo angolo di

inquadratura? Il resto della piazza era totalmente vuoto, a parte il

personale militare USA e le apparecchiature.]

C’è stata un’altra foto classica,

quella di Saddam barbuto e in disordine che sbucava da una tana con

le mani pateticamente sospese nell’aria in un gesto di sconfitta totale.

Ve ne ricordate?

È anche quella una manipolazione.

Ho fatto personalmente la conoscenza di un ex Marine che conosce

una delle persone che ha aiutato a mettere in scena quel sordido affare.

La verità è che Saddam

fu alla fine messo nell’angolo in casa di uno dei suoi amici, e che

lottò valorosamente fino all’ultimo proiettile. Fu alla fine catturato,

ancor più scapigliato (e già non doveva essere un figurino dall’inizio),

costretto con la forza a infilarsi in quel buco e ricoperto di sporco

per assicurarsi un’immagine degna di Hollywood. Il solo scopo di quella

foto era quello di demoralizzare la popolazione irachena mostrando il

loro leader rannicchiato in atteggiamento di sconfitta.

La VERA morte di Osama bin Laden

È ben noto grazie a insider

della forze armate (e anche ad altri che si affidano a fonti alternative

per le loro notizie) che Osama bin Laden è morto per cause naturali

nel 2001. Era appena ritornato in Pakistan da Dubai dopo essere stato

sottoposto a un trattamento medico all’Ospedale Americano.

Già nel marzo del 2000, Asia

Week espresse preoccupazione per la salute di bin Laden, parlando

di un serio problema di salute che avrebbe potuto mettere la sua vita

in pericolo a causa di “un’infezione renale che si è propagata

al fegato e che richiede una speciale cura.”

Dopo essere decollato da Quetta in

Pakistan, bin Laden giunse a Dubai e fu trasferito all’Ospedale Americano.

Fu accompagnato dal medico personale e da un “fedele assistente”

(probabilmente al-Zawahiri). Osama fu accettato nel famoso dipartimento

di urologia guidato dal dottor Terry Callaway, uno specialista di calcoli

biliari e di infertilità.

Bin Laden fu curato in una delle suite

riservate ai VIP presenti nell’ospedale. Durante il suo ricovero,

ha ricevuto visite da molti membri della sua famiglia, così come da

importanti personalità dall’Arabia e dagli Emirati Arabi. Nel corso

della permanenza all’ospedale, l’agente di zona della CIA,

ben noto a Dubai, fu visto prendere l’ascensore dell’ospedale per

il piano di bin Laden.

Pochi giorni dopo, un uomo della CIA

si vantò con pochi amici di aver visitato bin Laden. Fonti affidabili

riportano che il 15 luglio, il giorno successivo al ritorno di bin Laden

da Quetta, l’agente CIA fu richiamato al quartier generale. [NB: i

contatti tra la CIA e bin Laden sono iniziati nel 1979 quando, in rappresentanza

degli affari della famiglia, iniziò a reclutare volontari per la resistenza

afghana contro l’esercito sovietico.]

L’ULTIMA

“morte” di bin Laden

Quello che è stato riferito al

mondo intero sulla recente “Morte di Osama bin Laden” è meschino

e risibilmente assurdo (specialmente sul fatto che non siano state eseguite

perizie medico-legali, e che il corpo sia stato velocemente scaricato

in mare. L’ultima foto truccata è l’argomento decisivo).

La verità è che bin Laden

è morto da un bel po’ di tempo.

Il rebus di Abbottabad era una complessa

psyop per fornire un po’ di serenità al pubblico statunitense

per poter scatenare la propaganda dei media, rimanendo sempre,

senza contraddittorio, all’interno della più grande, terribile e

più costosa truffa di tutti i tempi: l’11 settembre e la “Guerra

al Terrore”.

E ora ogni singolo membro del SEAL

Team 6 che ha partecipato all’operazione psicologica “dell’assassinio”

è morto.

Per puro caso, mi venne da ridere quando

lessi un titolo particolarmente divertente sull’ultima morte di Osama,

nella rivista US Business Insider: “Ecco a voi il ‘Seal

Team 6‘, i prepotenti che hanno ucciso Osama Bin Laden”.

Bene, adesso tutti questi poveri “prepotenti”

sono morti.

E i morti non parlano.

*********************************************

Fonte: Inside Scoop: Shot Down

Black-Op Seals Won’t Be Talking Now

07.08.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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