DI PETE PAPAHERAKLES
American Free Press
È possibile che il conseguimento del
controllo sulla Banca Centrale della Repubblica Islamica d’Iran sia
uno dei motivi principali per cui l’Iran si trova ad essere oggetto
di attenzioni minacciose da parte delle forze occidentali e israeliane?
Dal momento che si percepisce una sempre maggiore tensione che suggerirebbe
l’imminenza di una inconcepibile guerra con l’Iran, è opportuno esplorare
il sistema bancario iraniano e confrontarlo con quelli statunitense,
britannico e israeliano.
Alcuni ricercatori fanno notare che l’Iran è uno dei soli tre paesi rimasti al mondo la cui banca centrale non sia sotto il controllo dei Rothschild. Prima dell’11 settembre esistevano, a quanto pare, sette paesi con tale caratteristica: Afghanistan, Iraq, Sudan, Libia, Cuba, Corea del Nord e Iran. A partire dal 2003, tuttavia, Afghanistan e Iraq sono stati inghiottiti dalla piovra Rothschild; dal 2011 la stessa sorte è toccata a Sudan e Libia. In Libia una banca dei Rothschild è stata istituita a Bengasi mentre ancora imperversava la guerra.
L’Islam vieta l’addebito di interessi,
il che costituisce un problema rilevante, nella prospettiva del sistema
bancario dei Rothschild. Fino a pochi secoli fa, la pratica di disporre
interessi sul credito era vietata anche nel mondo cristiano, e talora
punita con la pena capitale. Era paragonata allo sfruttamento e alla
schiavitù.
Da quando i Rothschild hanno rilevato
la Banca d’Inghilterra attorno al 1815, il loro controllo ha cominciato
ad espandersi sulle banche di tutto il mondo. Il loro metodo è quello
di far accettare un prestito ingente a un politico corrotto di un dato
paese: si tratta naturalmente di un prestito che quel paese non è in
grado di ripagare, e che lo conduce all’indebitamento con la potenza
bancaria dei Rothschild. L’esponente della classe dirigente che si rifiuta
di accettare il prestito è spesso spodestato o ucciso. Se non ci si
riesce, si può arrivare all’invasione, con successiva installazione
di una banca usuraia dei Rothschild.
I Rothschild esercitano un’influenza
considerevole sulle principali agenzie di stampa mondiali. La narrativa
riprodotta in serie da queste ultime induce le masse a credere a racconti
horror che parlano di criminali malvagi. I Rothschild controllano
la Banca d’Inghilterra, la Federal Reserve, la Banca Centrale
Europea, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e la Banca
dei Regolamenti Internazionali. Posseggono anche la maggior parte dell’oro
del mondo, così come il London
Gold Exchange che fissa quotidianamente il prezzo dell’oro. Si dice
che la famiglia possegga più della metà della ricchezza del pianeta,
stimata dalla Credit Suisse in 231 trilioni di dollari, e che sia controllata
da Evelyn Rothschild, attuale capo famiglia.
Ricercatori obiettivi sostengono che
il motivo per cui l’Iran viene demonizzato non è legato a una
presunta minaccia nucleare, così come non erano minacce i talebani,
l’Iraq di Saddam Hussein, la Libia di Gheddafi.
Qual è, dunque, il vero motivo? I
trilioni in gioco nel giro d’affari del petrolio o quelli dei profitti
di guerra? Si tratta di portare a compimento la bancarotta degli Stati
Uniti o di cominciare la Terza Guerra Mondiale? Si tratta di distruggere
i nemici di Israele o di distruggere la Banca Centrale Iraniana, in
modo che non si possa sfuggire al controllo finanziario dei Rothschild?
Il motivo vero potrebbe essere ognuno
di quelli citati, o, peggio, potrebbero essere tutti insieme.
Fonte: ROTHSCHILDS WANT IRAN’S BANKS
10.02.2012
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ADL