Kit Knightly
off-guardian.org
Non si parla molto di razzismo su OffG, se non nelle meta-analisi riguardanti la sua conversione in arma politica.
Molte volte il “razzismo” viene utilizzato dall’establishment per attaccare le persone che rappresentano una minaccia allo status quo (vedi Jeremy Corbyn). Altre volte è usato per semplificare complesse questioni politiche riducendole ad una lista di buoni e cattivi.
Il mercato delle idee è saturo di tentativi contorti per trasformare tutto in una semplice questione di razza, al punto da aver quasi privato la parola “razzismo” di ogni significato.
È sempre stato abbastanza chiaro che sotto questa falsa indignazione si nasconde – ironicamente – una parte del più ignorante e irriducibile razzismo mai visto fino ad ora.
L’indignazione, ad esempio, tra i cosiddetti “risvegliati”, che gli orchi di Tolkien siano ‘ovviamente’ una rappresentazione dei neri (perché gli orchi sono stupidi e violenti) o che questo murale raffiguri banchieri ebrei (a causa dei “nasi adunchi degli Ebrei“) – mostra solo che i più “risvegliati” della classe media bianca hanno un’immagine della negritudine stupidamente bigotta, proprio come qualsiasi suprematista bianco.
Quindi, non dovrebbe essere scioccante – anche se lo sarà – rendersi conto che una delle principali ragioni per cui la guerra in Ucraina è particolarmente sconvolgente è perché sta coinvolgendo popolazioni bianche.
Non mi credete? Allora date un’occhiata. Dalla stampa allo schermo, ai social media, il messaggio forte e chiaro è che questa guerra è particolarmente grave perché in Europa viene condotta contro una popolazione con “i capelli biondi e gli occhi azzurri”:
[Thread] The most racist Ukraine coverage on TV News.
1. The BBC – “It’s very emotional for me because I see European people with blue eyes and blonde hair being killed” – Ukraine’s Deputy Chief Prosecutor, David Sakvarelidze pic.twitter.com/m0LB0m00Wg
— Alan MacLeod (@AlanRMacLeod) February 27, 2022
La più razzistica copertura sull’Ucraina su TV News.
1. La BBC – “È molto sconvolgente perché vedo che vengono uccisi Europei con gli occhi azzurri e i capelli biondi” – Il vice procuratore capo dell’Ucraina, David Sakvarelidze
Una giornalista di ITV News ha parlato dell’avvenimento ” impensabile”: la guerra “in Europa”, non in “una qualsiasi nazione in via di sviluppo del Terzo Mondo”.
'Now the unthinkable has happened to them, and this is not a developing, third world nation, this is Europe.' pic.twitter.com/BFYvql7iie
— j (@jrc1921) February 27, 2022
Un giornalista della CBS ha parlato del fatto che l’Ucraina è “civilizzata” ed “europea”, “non un luogo come l’Iraq o l’Afghanistan che ha visto conflitti per decenni” e ha provocato questa risposta –
“Civilized”
https://t.co/AiU7uVmjMr— Imraan Siddiqi (@imraansiddiqi) February 26, 2022
Scrivendo sul Telegraph, Daniel Hannan titola che Putin ha “dichiarato guerra alla civiltà stessa” e intona tristemente…
“Sembrano così simili a noi. Questo è ciò che rende la cosa così scioccante. L’Ucraina è un Paese europeo. La sua gente guarda Netflix e ha account Instagram… La guerra non è più qualcosa che si abbatte su popolazioni povere e remote. Potrebbe succedere a chiunque.”
Non potrebbe esserci un’ignoranza campanilistica più grossolana, vero?
Non è nemmeno solo l’anglosfera, ecco un esperto della televisione francese…
"We are in the 21st century, we are in a European city and we have cruise missile fire as though we were in Iraq or Afghanistan, can you imagine!”
We are being told (in many European languages) who deserves war, missiles; who is a good refugee—human.
(BFM TV, France) https://t.co/OdDGXhvdIw
— Sana Saeed (@SanaSaeed) February 26, 2022
“Siamo nel 21° secolo, siamo in una città europea e abbiamo missili da crociera come se fossimo in Iraq o in Afghanistan, potete immaginare!”
Ci viene detto (in molte lingue europee) chi merita la guerra e i missili e chi è il profugo buono – umano.
(BFM TV, Francia)
Un altro esperto dello stesso canale ha sottolineato: “Non stiamo parlando di Siriani in fuga… Stiamo parlando di Europei”.
Questo non è solo puro razzismo. Qui c’è anche una quantità disgustosa di revisionismo. Tutti menzionano le guerre in Afghanistan, Siria, Iraq e “il Terzo Mondo” in generale, senza nemmeno dire come siano iniziate quelle guerre, o chi le abbia istigate.
Unite il tutto ai riferimenti alla “civiltà” e all’essere “europei” e il messaggio è chiaro: le nostre guerre vanno bene, perché bombardare persone di pelle scura in terre lontane non è così male come bombardare persone bionde vicino a casa.
Questo è vero razzismo. Non è una falsa indignazione, ma un vero e proprio razzismo, profondamente radicato e basato sul presupposto fondamentale e indiscusso che le persone di un’altra razza, semplicemente, non contano tanto quanto quelle della propria.
In tutta onestà, [questo fenomeno] è stato denunciato da alcuni organi di stampa mainstream, inclusi l’Independent e il Guardian – qui e qui … anche se nessuno dei due menziona la responsabilità dell’Occidente nell’aver istigato questa guerra.
Nella narrativa ucraina ci sono comunque altre forme di razzismo in atto, ancor meno riconosciute:
C’è il razzismo insito nella politica ucraina, e i tentativi dei commentatori occidentali di negarlo o normalizzarlo per fini politici.
La regione ha una storia di nazismo che risale almeno alla Seconda Guerra Mondiale, quando il nazionalista ucraino e collaboratore nazista Stepan Bandera aveva preso parte a pogrom contro Ebrei, Polacchi e Slavi.
Da alcuni Ucraini Bandera è considerato un eroe e le teorie dei Banderisti sono la base ideologica di molti gruppi neonazisti in Ucraina, tra cui Svoboda, Pravyj Sektor , Tryzub e C14.
Questi gruppi avevano avuto un ruolo di primo piano durante il colpo di stato di Maidan e, nella successiva guerra civile, si erano organizzati in gruppi di milizie private che avevano condotto operazioni militari contro i separatisti nell’est.
Petro Poroshenko aveva poi formalmente incorporato queste milizie nelle forze armate ucraine, inclusi i famigerati battaglioni Aidar e Azov.
Dal colpo di stato del 2014, gruppi neonazisti hanno compiuto attacchi regolari contro i Rom, che, secondo Reuters, nel 2018 avevano assistito ad un “esacerbarsi della giustizia sommaria”. I media ucraini avevano letteralmente descritto uno di questi attacchi come un “pogrom gitano“.
Da quando i Russi sono entrati in guerra, sono apparsi video di soldati del battaglione Azov che intingevano nel grasso di maiale i proiettili da sparare contro i Musulmani ceceni, o che affermavano che avrebbero giustiziato i prigionieri di guerra. Essi ostentano apertamente insegne naziste.
Nel 2018, alcuni attivisti israeliani per i diritti umani avevano inviato una petizione al governo israeliano chiedendogli di “smettere di armare i neonazisti in Ucraina” e, nel 2021, Ottawa Citizen aveva riferito che il governo canadese stava armando e addestrando neonazisti nell’esercito ucraino.
Dall’inizio dell’offensiva russa, agli immigrati neri e dell’Asia meridionale è stato impedito di fuggire dal Paese, di salire sui treni o sono stati addirittura trattenuti con le armi spianate.
In breve, l’Ucraina ha dei veri razzisti neonazisti, sia nel governo che nell’esercito, che operano con il pieno sostegno dei governi occidentali.
I media mainstream si rifiutano semplicemente di discuterne e a malapena lo riconoscono. Cercano di trasformare il nazismo in ‘nazionalismo’, cancellano o riscrivono le atrocità trasformandole in mera ‘nebbia di guerra’ fatta di reciproche brutalità.
Ma non è tutto, perché nell’intera narrativa ucraina esiste un terzo tipo di razzismo, probabilmente il più scioccante e pericoloso di tutti.
Questa compiaciuta ignoranza, che permette ai nostri “risvegliati” bianchi e ai media di essere i più bigotti razzisti del nostro tempo, trova il suo apogeo con la Russia.
C’è una vena di profonda e sconsiderata russofobia che contamina tutta la narrativa riguardante l’Europa orientale ed oltre, che esiste da decenni, se non da secoli.
Cosa ne pensate di questo…
“The Black Hole Where Russia’s Ethics Should Be” [Il buco nero dell’etica della Russia]
o questo…
“The Abnormality of Russian Values” [L’anomalia dei valori russi].
E questi non sono discorsi del partito Svoboda. Queste, in teoria, dovrebbero essere valutazioni occidentali, colte, sofisticate e ricche di sfumature.
I politici della NATO sono pronti ad affermare che Russia e Cina “non condividono i nostri valori” o che “i Russi non apprezzano la vita umana“.
Potete regolarmente sentire i principali esponenti del mainstream che parlano del “peccato di essere russi” o che pubblicano articoli sul Wall Street Journal, dove si afferma:
“Con i Russi si può raggiungere un’intesa, se vengono chiariti loro i principi morali di base. I Russi non condividono l’eredità etica dell’Occidente, ma l’intuizione morale esiste ovunque, e può essere risvegliata”.
L’idea che la Russia – o il popolo russo – siano, di fatto, “teppisti” senza “eredità etica” che non “apprezzano la vita umana” come facciamo noi, non solo è perfettamente accettabile dalla nostra cosiddetta ‘intellighenzia informata’, è mainstream – e questo è un dato di fatto.
Lo stesso, in una certa misura, si estende alla Cina, in tutte varianti dell’“orientalismo” di Edward Said. Per questo sul Washington Post appaiono titoli del genere:
“Gli sforzi delle nazioni civilizzate per scoraggiare Russia e Cina stanno iniziando a concretizzarsi”.
I nostri media e la nostra classe politica sono rappresentate da razzisti ignoranti, proprio come il cittadino bigotto che rifiuta di comprare dal negozio all’angolo gestito da una famiglia asiatica, paternalisticamente campanilistici, come i colonialisti vittoriani che parlavano di “civilizzare” i nativi.
Possono diventare anche Camicie Brune ad una velocità spaventosa.
Ve lo ricordate l’”avvelenamento” degli Skripal, quando eminenti giornalisti chiedevano che i bambini russi venissero cacciati dalle scuole britanniche o attaccavano le persone solo perché avevano una moglie russa?
All’epoca, i giornalisti britannici che lavoravano per le stazioni televisive russe erano apertamente chiamati “traditori” dalla BBC, e alcuni giornalisti del Guardian avevano fatto comunella con un parlamentare laburista per noleggiare un autobus e girare per tutta Londra, indicando quali edifici erano di proprietà di cittadini russi.
Se siete così assuefatti alla russofobia da non sembrarvi razzista, immaginate se avessero girato per Londra indicando edifici e attività commerciali e dicendo “quello è di proprietà di un Ebreo! E anche quello!”
Non è carino, vero?
Era già brutto allora, ed è ancora peggio adesso.
Sir Keir Starmer, leader del Partito Laburista del Regno Unito, che sembra pensare che indossare un abito blu da poco prezzo da “classe operaia” sia un adeguato sostituto di ogni reale preoccupazione per l’ingiustizia sociale, ha affermato che qualsiasi parlamentare che simpatizza con la Russia sarà sospeso.
Sia il governo del Regno Unito che quello degli Stati Uniti stanno valutando il sequestro delle proprietà private dei miliardari russi. Francia e Germania sono già partite.
Certo, probabilmente sono oligarchi corrotti, ma sequestrare proprietà private individuali unicamente sulla base della nazionalità è un sentiero molto, molto scivoloso.
Apparentemente, il governo ceco sta effettivamente considerando di rendere un crimine sostenere le azioni della Russia.
Jeremy Vine ha suggerito alla TV britannica che chiunque “indossi un’uniforme russa”, in realtà, merita di morire:
WTAF is this?
pic.twitter.com/wpTeJdbRB8— James Melville 🚜 (@JamesMelville) March 1, 2022
L’avrebbe detto delle truppe britanniche in Iraq? O delle truppe israeliane a Gaza? O delle truppe americane… beh, ovunque? Ovviamente no.
Ma i Russi… beh, non sono come noi, vero. Non hanno vere emozioni. Uccidi un soldato russo e avrai reso un servizio al mondo.
Questo non vuol dire che la Russia (o la Cina) siano solo le sfortunate vittime della violenza imperiale fascista. Dopotutto, il governo di Putin ha seguito l’agenda del Grande Reset. Possiamo immaginare tutto ciò che vogliamo sul perché, ma lo ha sicuramente fatto. Ma questo è un altro dibattito per un’altra volta e un altro articolo.
Il mio punto è che sotto il sottile velo della teoria critica della razza, la nostra società sta diventando razzista, fanatica e intollerante come non era mai stata per decenni. In modo assai pericoloso.
La Sinistra del lockdown ha sconfitto i combattenti per la libertà e nasconde la propria ipocrisia chiamandoli “suprematisti bianchi“. Proiettando se stessa su quelli che odia.
Negli ultimi due anni abbiamo visto persone non vaccinate e senza mascherina derise, abusate, private dei diritti umani fondamentali e disumanizzate dalla stampa.
In un’immagine di terribile simmetria, alcuni negozi in Germania stanno affiggendo cartelli nelle loro vetrine che affermano che “i sostenitori di Putin non saranno serviti qui“, proprio accanto ai cartelli che avvertono “nessuna mascherina, nessun servizio”.
Disumanizzare è ormai la norma. Il razzismo viene santificato e trasformato in un'”inclusività” paternalistica.
Questo è incredibilmente pericoloso. Quando si addestra una società ad essere intollerante, bigotta e ignorante, non è difficile mobilitarla per odiare l’obiettivo prescelto.
Quell’odio sarà tanto violento quanto indiscriminato e, come aveva scritto Orwell, “può essere spostato da un oggetto all’altro come il getto di una fiamma ossidrica.”
Dovremmo essere tutti preoccupati, perché, in pratica, NOI ora siamo i nazisti.
Kit Knightly
Fonte: off-guardian.org
Link: https://off-guardian.org/2022/03/04/ukraine-coverage-reveals-wests-inherent-racism/
04.03.2022
Tradotto da Papaconscio per comedonchisciotte.org