GORE VIDAL: “AVREMO PRESTO UNA DITTATURA NEGLI USA”

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blankDI TIM TEEMAN
Times Online

Il grande uomo di lettere Gore Vidal afferma che l’America “sta marcendo” – e non si aspetta che sia Obama a salvarla

Una conversazione con Gore Vidal si svolge al suo passo. Risponde alle domande in modo imperioso, a volte giocoso, con un pungente, micidiale schiettezza. Ha 83 anni ed è sulla sedia a rotelle (risultato di una ipotermia sofferta in guerra, il suo ginocchio sinistro è di titanio). Ma può camminare (“Certo che posso!”) e durante una recente performance di Madre coraggio al National Theatre di Londra, è stato in piedi davanti alla platea per tenere un discorso contro la guerra.

Com’è stata la sua amica Fiona Shaw nel ruolo principale? “Molto brava.” Dove si sono conosciuti? Silenzio. Negli USA? “Beh, non in Russia.” Che cosa sta scrivendo al momento? “è un po’ noioso parlarne. Gli scrittori sembrano avere poco altro da fare che parlare di se stessi e delle proprie opere in termini magniloquenti.” Intende auto-glorificandosi? “Si è imbattuto in quest’espressione”, dice abbastanza regalmente, “Continui pure ad usarla.”


Vidal è seduto nel Connaught Hotel di Mayfair, dove viene da 60 anni. Indossa una giacca marrone, un maglione marrone e un paio di pantaloni da ginnastica; i capelli bianchi raccolti in un ciuffo alla Tintin, con il suo sguardo accigliato, lineamenti delicati e marcati al tempo stesso e espressione inarcata, sembra Quentin Crisp, ma dotato di un basso e lugubre ringhio invece di una biascicata da accampamento.

Indica un appartamento di fronte all’Hotel dove abitava Churchill durante la seconda guerra mondiale, mentre Dowining Street “veniva martellata dai nazisti. Le folle lo avrebbero acclamato da quella strada. Conosceva bene le Public Relations.” In un lampo, questo ricordo fa rendere conto del grande pezzo di storia che Vidal ha vissuto con grande intimità: è stato amico di JFK, ha combattuto in guerra, suo padre Gene, un atleta olimpionico e insegnante aeronautico, ha fondato la TWA insieme con altre compagnie aeree e ha avuto una relazione con Amelia Earhart. (Vidal stesso ha fatto volare e atterrare un aereo per la prima volta all’età di 10 anni). È stato uno sceneggiatore della MGM negli ultimi giorni della casa di produzione, ha giocato a fare il politico, ha scritto 24 romanzi ed è riconosciuto come uno dei migliori saggisti del mondo.

Ha superato molti confini, dico io. “Infranto molte barriere”, corregge lui.

L’anno scorso ha pubblicamente spostato la propria fedeltà da Hillary Clinton a Barack Obama durante le primarie del partito democratico. Ora, confessa, rimpiange il proprio cambiamento. Come si sta comportando Obama? “Terribilmente. Avevo molte speranze. Era la persona più intelligente che avessimo avuto in quella posizione da parecchio tempo. Ma è inesperto. È completamente incapace di gestire le faccende militari. Si sta comportando come se l’Afghanistan sia il talismano magico: risolvi quello e risolverai il problema del terrorismo.

L’America dovrebbe lasciare l’Afghanistan, dice. “Abbiamo fallito su tutta la linea nella nostra conquista del Medio Oriente, o in qualsiasi altro modo la si voglia mettere. La “guerra al terrorismo” è stata “inventata”, afferma Vidal. “È tutta una questione di opinione pubblica, proprio come le ‘armi di distruzione di massa’. Ha distrutto le compagnie aeree che mio padre ha fondato negli anni ’30. Gli ha segato le gambe. Ora quando si vola o si è spaventati di morire o si è annoiati da morire, una delle combinazioni più sgradevoli”.

La sua voce si fa più dura. “Una cosa che ho odiato per tutta la vita sono i bugiardi”, lo dice con tono aspro, “e vivo in una nazione fatta di questi. Non chiedo onore, che può essere esso stesso una bugia. Non dico che c’è stata un’età dell’oro, ma c’è stata un’età di generale buon senso. Avevamo un cane da guardia, i media.” I media sono troppo sottomessi? “Magari fosse semplicemente così. Sono impegnati a prepararci per una guerra contro l’Iran.” Mantiene un certo ottimismo rispetto ad Obama “perché lui non mente. Sappiamo che il pazzo dall’Arizona – come chiama John McCain – è un bugiardo. Non abbiamo mai saputo la vera storia di come McCain ha schiantato il proprio aereo – nel 1967 vicino Hanoi, Vietnam del Nord – e fu tenuto prigioniero.”

Vidal divenne inizialmente sostenitore di Obama perché era cresciuto in una “città nera” – Washington – e perché era stato impressionato dalla sua intelligenza. “Ma crede ai generali. Persino Bush sapeva che la strada per convincere un generale era dargli un’altra stella. Obama crede che il partito repubblicano sia effettivamente un partito, mentre è un modo di vedere le cose, come la Gioventù Hitleriana, basata sull’odio – odio religioso, odio razziale ecc. Quando voi stranieri sentite la parola ‘conservatori’ pensate a vecchietti gentili che si dedicano alla caccia alla volpe. Non è così, sono fascisti.”

Un altro passo falso di Obama è stato sulla riforma del sistema sanitario. “L’ha mandata a puttane. Non so come, perché il paese la voleva. Non la vedremo mai realizzarsi.” E riguardo la sua ottica più ampia: “Forse non ne ha una, non per insinuare che sia un impostore. Lui adora citare Lincoln e c’è una citazione meravigliosa di Lincoln da una lettera che scrisse ai suoi generali nel Sud dopo la Guerra Civile: ‘Io sono il Presidente degli Stati Uniti. Ho i pieni poteri e non lo dimenticate mai, perché li eserciterò.’ Questo è quello di cui Obama ha bisogno, un po’ della freddezza di Lincoln.” Ha mai incontrato Obama? “No”, dice tranquillamente, “ho avuto le mie esperienze con i presidenti.” Vidal solleva le sue dita a significare una pistola e borbotta un “Bum! Bum!” Si riferisce alla possibilità che Obama venga assassinato. “Solo un misterioso, solitario killer nascosto nelle ombre della capitale.” Dice in modo sardonico e sognante.

Vidal ritiene ora, come faceva all’inizio, che la Clinton sarebbe stata il presidente migliore. “Hillary conosce di più il mondo e sa cosa fare con i generali. La storia ha provato che quando le donne vengono coinvolte, riescono bene. La regina Elisabetta sapeva che Raleigh era l’uomo giusto a cui dare una nave.” I repubblicani vinceranno le prossime elezioni, lui crede, anche se crede ci sia poca differenza tra i due partiti. “Vi ricordate il colpo di stato del 2000 quando la Corte Suprema decretò la selezione, e non l’elezione, dell’uomo più stupido del paese, Mr Bush.”

Vidal afferma con forza che vorrebbe non essere mai tornato negli Stati Uniti, per vivere a Hollywood, dalla sua casa sopra la scogliera a Ravello, in Italia, nel 2000. Howard Austen, che è stato suo compagno per 53 anni, ha raccolto le sue foto di una vita per un libro che uscirà questo autunno Gore Vidal: istantanee nel bagliore della storia (un titolo bizzarramente goffo). La raccolta mostra che bell’uomo era Vidal, anche se il suo sguardo era intransigente come oggi.

Guarda malignamente ai presidenti. “L’unico che conoscevo bene era Kennedy, ma non mi aveva colpito come buon presidente. È come chiedermi ‘Cosa penso di mio fratello?’. È complicato. L’ho conosciuto per tutta la vita e in fondo mi piaceva, ma ha bruciato le sue possibilità con le crisi della Baia dei Porci e di Suez, e perché tutti erano così ansiosi di eleggere Bobby una volta che John era andato, si iniziarono a dire bugie su di lui – che era stato il più grande e che era il ‘Re di Camelot’. ”

Oggi la mania religiosa ha infettato il sangue della politica e l’America è diventata corrosivamente isolazionista, dice. “Provate a chiedere agli americani che cosa sanno della Svezia e vi risponderanno: ‘Vivono bene ma sono tutti alcolizzati.’ In realtà un sistema politico di tipo scandinavo ci avrebbe giovato molto di più.” Invece l’America “non ha una classe intellettuale” e “sta marcendo al passo di una lenta marcia funebre. Avremo presto una dittatura militare, perché nessun altro è in grado di tenere le cose insieme. Obama avrebbe fatto bene a concentrarsi sull’educazione del popolo americano. Il suo problema è essere iperistruito. Non si rende conto di quanto stupido e ignorante sia il suo uditorio. Benjamin Franklin disse che il sistema sarebbe collassato a causa della corruzione della gente ed è andata proprio così con Bush.”

Vidal aggiunge minacciosamente: “Non fate mai l’errore di pensare che le persone come me stiano cercando degli eroi. Non ce ne sono e se ci fossero, verrebbero immediatamente uccisi. Non mi stupisco mai dei cattivi comportamenti. Me li aspetto.”

Anche se materialmente felice, quella di Vidal non è stata un’infanzia felice. Di sua madre Nina, attrice e mondana, dice: “Datele un bicchiere di vodka ed era la più docile al mondo. Crescere diventa difficile se la persona che odi di più è tua madre. Mi sentivo in trappola. Stavo bene con i miei nonni e mio padre era un santo.” I numerosi matrimoni dei suoi genitori fanno sì che ancora oggi lui non conosca tutti i suoi fratellastri.

Ha scritto il suo primo romanzo, Williwaw, a 19 anni. Nel 1948 fu messo sulla lista nera dai media per aver scritto La statua di sale, uno dei primi romanzi a parlare esplicitamente del desiderio omosessuale. “Sarete sorpresi di sapere che ancora oggi va forte”, dice. Le iniziali “JT” sono una dedica a James “Jimmy” Trimble, il primo amore di Vidal, che una volta ha definito “l’amore della sua vita.” “Era abbastanza un’esagerazione. Lo dissi solo perché non ce n’erano ancora stati altri. Nel nuovo libro ci sono delle bellissime sue foto dei nostri giorni ai tempi della scuola. Era un magnifico atleta.” A questo punto, la sua voce si ammorbidisce e sembra emozionato, per un momento. “Ci lasciavamo completamente andare nel nostro dormitorio al [collegio] St. Alban’s. Fu ucciso nella battaglia di Iowa Jima nel 1945 a causa di scelte sbagliate della G2 [intelligence].”

Vidal dice che la morte di Trimble non l’ha sconvolto. “No, ero anch’io in pericolo di morte. E un uomo morto non può addolorare un uomo morto.” L’amore è stato importante per lui? “Non fate l’errore che tutti gli stupidi insegnanti delle scuole fanno pensando che l’amore omosessuale è uguale a quello eterosessuale. Non lo è.” Ma “non mi soffermerò” nel dire in che cosa sono diversi.

Nel 1956 fu assunto dalla MGM come sceneggiatore per Ben Hur e continuò a scrivere romanzi, il più famoso Myra Beckenridge su un transessuale. Le sue satire, i suoi saggi e i suoi memoriali – Live From Golgotha, Palimpsest e più di recente, Point to Point Navigation – hanno completamente rovesciato la nostra visione di queste spinose contraddizioni, la cui originalità nasce semplicemente e naturalmente dall’aver deliberatamente scardinato credenze comuni e l’eterna fiducia nella repubblica americana, con una tristezza che guida verso il riconoscimento di come quell’ideale si è corrotto.

Vidal divenne un sostenitore di Timothy McVeigh che fece saltare in aria l’Alfred P. Murrah Building a Oklahoma City nel 1955, uccidendo 68 persone. L’enorme numero di perdite di vite, la grande strage di Timothy McVeigh, non viene menzionata da Vidal. “Era un vero patriota, un uomo a favore della Costituzione”, afferma Vidal. “Ed io ero sconvolto. Mio nonno – il senatore democratico Thomas Gore – aveva portato l’Oklahoma nell’Unione.” McVeigh dichiarò di averlo fatto in segno di protesta contro i governi tirannici. Lo scrittore Edward White prese ispirazione dalla corrispondenza tra Vidal e McVeigh per una commedia, Terre Haute (la prigione dove McVeigh fu rinchiuso prima di essere giustiziato nel 2001), immaginando un incontro tra il dinamitardo e un Vidal carico di desiderio.

“E’ uno scrittore disgustoso, di basso livello”, dice Vidal riguardo White, “Gli piace attaccare chi è migliore di lui. Il che significa che ha un gran da fare.” Ha mai voluto incontrare McVeigh? “Non faccio il mestiere di incontrare le persone.”, risponde Vidal, “Quella commedia affermava implicitamente che io fossi follemente innamorato di McVeigh. Ho dato un’occhiata all’opera di White e parla esclusivamente di quanto essere froci sia la cosa più bella sulla faccia della terra. Lui crede che io sia una checca come un’altra e io non lo sono. Sono più interessato alla Costituzione e a McVeigh che all’incontro amoroso che White ha voluto vedere. Era solo un volgare frocismo.”

Vidal dice di odiare le etichette e crede più nelle azioni omosessuali che nelle persone omosessuali. Afferma che la sua relazione con Austen fu platonica (anche se si presume fossero soliti incontrarsi in un leggendario bagno turco di New York.) Vidal fu una volta citato per aver fatto sesso con 1000 uomini prima dei suoi 25 anni. Dev’essere stato un po’ strano per Austen, il compagno di vita di Vidal, vedere le fotografie di Trimble, il suo primo, forse unico, amore.

Vidal assume una voce sprezzante e ironica “La gente chiede – di Austen e lui – ‘Come avete fatto a vivere insieme tutto questo tempo?’. L’unica regola è: niente sesso. Non ci credono. È stato a quel punto che ho capito di aver a che fare con un pubblico troppo stupido, almeno per una buona metà”. Il sesso è stato importante per Vidal? “Credo che dev’esserlo stato.”

È single ora. “Non sono in una relazione di coppia”, dice in modo sprezzante, “non so neanche che cosa significhi esserlo. Non me ne potrebbe importare meno dei matrimoni gay. A qualcuno importa davvero che cosa pensano gli americani? Sono il popolo più ignorante del Primo Mondo. Non hanno degli ideali, hanno soltanto reazioni emotive che i pubblicitari sanno come stimolare.” Avrebbe potuto essere il primo presidente gay, gli dico. “No, mi sarei sposato e avrei avuto 9 figli”, risponde velocemente, con serietà. “Non credo in questi termini esclusivi.”

La sua invalidità non gli dà fastidio – è “sorto miracolosamente” sul palco del National Theatre – e non si sofferma neanche a pensare alla morte. “O accetti che la cosa esista o fai finta di essere talmente sordo da non afferrarla.” È in buona salute? “No, ovviamente no. Sono diabetico. È strano, non sono mai stato grasso e non mi sono mai piaciute le caramelle, da cui in genere gli americani sono dipendenti.”

C’è una traccia di ambizione frustrata in lui. “Mi sarebbe piaciuto essere presidente, ma non avevo i soldi per farlo. Ero un amico del potere. L’unica volta che invidiai Jack, fu quando Joe – il padre di JFK- gli comprò il seggio al Senato e poi la presidenza. Non sapeva che fortuna aveva avuto. Ecco una storia che non ho mai raccontato. Nel 1960, dopo aver passato un sacco di tempo nella campagna elettorale per la presidenza, Joe portò tutti e 9 i suoi figli a Palm Beach per rimproverarli. Era molto arrabbiato. ‘Tutto quello che leggete sulla fortuna dei Kennedy’, disse, ‘non è vero. Non esiste. Abbiamo speso così tanto per far eleggere Jack e nessuno di voi riesce a vivere con le proprie entrate.’ Tutti quanti stavano lì fermi, pieni di vergogna. Jack fischiettava. Era solito battere i denti: erano denti grandi, come uno xylofono. Joe si girò verso Jack e disse: ‘Che cosa dobbiamo fare, Signor Presidente?’ Jack disse ‘La soluzione è semplice: dovete tutti lavorare sodo’.” Vidal sghignazza di cuore.

Vivere a Hollywood si rivelò meno divertente. “Se era in corso uno sconvolgimento sociale, potete star certi che io non ne facevo parte.” Fa una bellissima imitazione di Kathrine Hapburn che si lamenta di dover recitare il ruolo della matriarca per Suddenly Last Summer, “Odio questa sceneggiatura”, ricorda che Kathrine diceva, “sono una persona troppo benestante per conoscere gente come questa!” Vidal sbuffa “Aveva il Parkinson. Tremava come una foglia al vento.”

Gli chiedo cosa vuole fare poi. “La mia risposta a ‘Di che cosa sei fiero?’ in genere è ‘dei miei romanzi’, ma davvero sono più fiero del fatto che, nonostante le tentazioni, non ho mai ucciso nessuno. E non potete neanche immaginare quanto sia stato tentato.”

Non era questa la mia domanda, dico io. “Beh, dato che sono particolarmente fiero di non aver ucciso nessuno, potrei avere qualcosa in serbo per qualcuno!” Non fa una piega: ridiamo entrambi.

È felice? “Che domanda!”, sospira e poi sorride maliziosamente, “Risponderò citando Eschilo: ‘Non chiamare felice nessun uomo prima che sia morto.’ ”

Titolo originale: “Gore Vidal: ‘We’ll have a dictatorship soon in the US’”

Fonte: http://women.timesonline.co.uk
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30.09.2009

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di VIOLA CAON

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