DI ERIC MARGOLIS
Toronto Sun
Alla fine degli anni ’80 sono stato il primo giornalista occidentale ad ottenere il permesso di entrare nella più temuta prigione del mondo, il sinistro carcere di Mosca “Lubyanka”. I moscoviti non osavano nemmeno pronunciare il nome del quartier generale del KGB, tanto da ribattezzarlo con un nomignolo proveniente da un vicino negozio di giocattoli, “Detsky Mir” (il Mondo dei Bambini, N.d.T.).
Mi vengono ancora i brividi a ripensare alle celle sotterranee di Lubyanka, alle tetre camere per gli interrogatori, e alle cantine per le esecuzioni, dove decine di migliaia di persone furono torturate e fucilate. Mi fu permesso anche di sedere alla scrivania dove i mostri umani che comandavano la Cheka (la polizia segreta sovietica) – Dzerzhinsky, Pagoda, Yezhov, Beria – condannarono a morte trenta milioni di persone.
I prigionieri trascinati nel cuore della notte alla Lubyanka venivano sistematicamente picchiati per giorni con cavi di gomma e mazze. C’erano delle speciali camere gelate dove i prigionieri venivano lasciati a congelarsi fino allo stremo. La tecnica preferita e allo stesso tempo più efficace nel repertorio della Cheka era la privazione del sonno. Senza dimenticare anche la vasta applicazione della tortura dell’acqua, per cui i prigionieri venivano di volta in volta costretti a infilare la testa in un’acqua imputridita da urina e feci.
Mi sono tornati in mente questi orrori del passato a causa di quello che questa rubrica ormai da molto tempo definisce come la graduale “Sovietizzazione” degli Stati Uniti. Nel corso di quest’ultima vergognosa settimana, è diventato chiaro a tutti come anche il Canada ne sia afflitto.
Abbiamo visto il presidente americano e il vice presidente, giurando in questo modo di sostenere la costituzione, perorare la causa delle stesse tecniche di interrogatorio che il KGB aveva usato alla Lubyanka. Evidentemente Bush e il suo vice pensano che pestaggi, congelamenti, privazione di sonno e tortura dell’acqua siano mezzi necessari per prevenire attacchi terroristici. Così la pensava anche Stalin.
[Sinistra: la Lubyanka, quartier generale e carcere del KGB; Destra: Maher Arar cittadino canadese di origini arabe rapito e fatto torturare dagli USA. I metodi e le motivazioni ufficiali sono gli stessi degli anni piu bui del regime sovietico]
La Casa Bianca ha insistito nell’affermare che chiunque –fra cui gli stessi cittadini Americani- può essere rapito e processato in segreto usando “prove” ottenute torturando altri sospetti. Bush e il suo entourage negano che gli Stati Uniti abbiano mai effettivamente applicato la tortura, ma rifiutano di osservare le leggi americane contro queste pratiche e contro la violenza fisica. Le Nazioni Unite affermano che le azioni di Bush violano gli accordi internazionali e la Convenzione di Ginevra.
Il provvisorio accordo di questa settimana fra Bush e il Congresso può in qualche modo limitare la tortura, ma di fatto esenta i funzionari americani dal dovere di rispettare la Convenzione di Ginevra.
I canadesi hanno avuto una scioccante dimostrazione di un simile spaventoso totalitarismo allorché venne rivelato il completo orrore della persecuzione nei confronti di Maher Arar. Grazie a delle false informazioni provenienti dal RCMP, gli americani arrestarono il cittadino canadese di origini arabe e lo mandarono in Siria (per “interrogarlo”, N.d.T.). L’amministrazione Bush ha usato gli stati arabi e il Pakistan come piattaforme off-shore per la tortura. La Siria ha rigettato ogni accusa.
Molte persone sospette sono state rapite negli Stati Uniti, spesso sulla base di false informazioni o bugie, e mandate negli stati arabi per essere torturati fino a una confessione. L’apparente obiettivo di questo programma di indagini con “trattamenti speciali”? Trovare una manciata di informazioni utili alla lotta contro il terrorismo. La Cheka e la Stasi della Germania Est usavano le stesse pratiche.
Non avrei mai pensato di vedere gli Stati Uniti –da sempre esemplari nel rispetto dei diritti umani e delle leggi- legittimare la tortura e tribunali-farsa in stile Sovietico. Non avrei mai pensato di vedere il Congresso e la maggioranza degli americani approvare queste misure degne di uno stato di polizia. Washington, Jefferson e Lincoln probabilmente si stanno rigirando nelle loro tombe.
Avevo sempre visto il Canada come un’oasi di moderazione, decenza, e rispetto della legge finché la questione Maher Arar non ha fortemente dimostrato come anche questo paese possa precipitare velocemente in comportamenti da stato di polizia.
Lo spregevole trattamento di Arar da parte del Canada e degli Stati Uniti è stato il risultato di una caccia alle streghe americana, unita a razzismo anti-musulmano, stupidità, codardia burocratica e incompetenza.
[Il paragone tra Bush e Stalin corre sul web. Sinistra: “Stalin è vivo?” – Il Gulag di Guantanamo, con George Bush, John Bolton, Zsa Zsa Gabor; Destra: “I nostri nemici non smettono mai di pensare a nuovi modi per danneggiare il nostro paese e la nostra gente. E nemmeno noi smettiamo di pensarci”]
Abbiamo assistito all’oltraggiosa persecuzione di Ottawa nei confronti dei suoi cittadini, e al rifiuto vergognoso degli USA nell’aiutare la causa di Arar.
L’ex procuratore generale americano John Ashcroft, che autorizzò l’arresto di Arar, dovrebbe rendere conto alla giustizia per questa e tutte le sue malefatte. Il procuratore generale attuale, Alberto Gonzales, che nega la responsabilità dell’amministrazione Bush per il rapimento e la tortura di Arar, dovrebbe semplicemente vergognarsi.
Il Canada deve chiedere agli americani un’approfondita indagine, le scuse, e la garanzia che nessun canadese sia mai più vittima di una simile attività criminale governativa. È ora che il primo ministro Stephen Harper avvisi i suoi nuovi amichetti a Washington che il Canada non è una repubblica delle banane.
I funzionari direttamente coinvolti nel più sordido e disgustoso caso nella storia moderna del Canada devono affrontare la giustizia. Sono tanto colpevoli quanto i carnefici che torturarono Maher Arar senza pietà per 10 mesi.
Fonte: http://www.torontosun.com/
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24.09.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FYLO