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La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

GLI UOMINI SENZA QUALIT
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A cura di supervice
Il 30 Ottobre 2011
76 Views

DI CHAN AKYA
Asia Times Online

Per comprendere gli eventi attuali

in Europa e per analizzare la crisi del debito dell’eurozona, sarebbe

bene essere a conoscenza dell’epico e incompleto romanzo “L’uomo

senza qualità” di Robert Musil (1880-1942). Viste attraverso il prisma

dell’esistenza fittizia del protagonista, il matematico Ulrich, o

come un commento metafisico sull’adattamento del protagonista a una

vita senza significato, il testo fa percorrere al lettore varie realtà
per giungere a una fine inconcludente; una fine che vorrebbe ancora proseguire, come se ciò fosse possibile.

C’è stato un periodo della storia in cui la parola “summit” voleva dire ancora qualcosa. Ad esempio, quando Winston Churchill, Franklin D. Roosevelt e Joseph Stalin si riunirono per un summit, la parola era ben giustificata, visto che ognuno dei tre poteva scagliare o subire l’arrivo di centinaia di migliaia di individui in un conflitto armato. Anche quando i soggetti dall’altra parte della barricata, ad esempio Adolf Hitler e Benito Mussolini, si incontrarono, si poteva chiamare ancora un “summit”, perché si parla
di uomini terribili che avevano ordinato la morte di milioni di persone.

Al contrario, il miglior modo per descrivere l’attuale compagine di politici europei è la dizione “uomini
senza qualità”, persone che non ha qualità dirigenziali e neppure amministrative. Il fumetto classico di Don Martin è la cosa più appropriata, non tanto come caricatura, ma perché la realtà si maschera con la comicità. Quando questa messe di politici – la tedesca Angela Merkel, il francese Nicolas Sarkozy, l’italiano Silvio Berlusconi of Italy,
eccetera – decidono di incontrarsi, sarebbe un errore considerarlo un “summit“. Un termine più appropriato potrebbe essere “campo base”; pensateci, questi tizi si riuniscono e iniziano a trattare, senza avere la capacità di accordarsi su niente, perché i loro governi non hanno mai garantito che i rispettivi mandati debbano fare questo.

Immaginatevi che Stalin e Roosevelt si incontrano con Churchill, con l’inglese che si mette ad ascoltare le proposte per il D-Day e poi promette di confermare la partecipazione britannica una volta tornato a casa.

Materiali da campo base

E allora, a cosa vorrebbe potrebbe fare questo campo base gestito da uomini senza qualità? Secondo me, “assolutamente niente“, con una definizione cortese, mentre “pericolosa prestidigitazione” sarebbe più corretta, potendo parlare più con più chiarezza. Sicuramente il problema più grosso è quello che riguarda l’European Financial Stability Fund
(EFSF) e la promessa di aumentarne la dimensione da 440 miliardi a
più di un trilione di euro. Dai titoli in prima pagina sembrerebbe che ci si sia arrivati, ma le cose non stanno proprio così se si entra nei dettagli.

I meccanismi dell’incremento del
fondo hanno la funzione di offrire “rafforzamenti del credito” per poter proseguire le emissioni di debito italiano e spagnolo. In altre parole, se l’EFSF ha un rating tripla A, un investitore di obbligazioni che compra il debito del governo italiano potrebbe eludere
l’impatto di qualsiasi downgrade perché c’è una struttura di sostegno con la tripla A che lo rimborserebbe anche se l’Italia dovesse fallire. Ottimo, direi.

Ma pensiamo alla cosa attraverso il
prisma del default greco, per cui il campo base dell’Unione Europea ha deciso che a) solo i creditori del settore privato perderanno
i soldi, e b) il condono del debito del 50% deve essere volontario.

L’idea per il secondo aspetto è
quella di evitare un evento “scatenante” per i credit default swaps (CDS) e quindi per evitare che coloro che hanno venduto
una protezione (principalmente banche europee) debbano pagare il valore frontale ai compratori della protezione (principalmente hedge fund americani). Questo è il modo con cui il termine “volontario” è
stato usato, quindi, per distruggere il valore di scambi legittimi fatti da vari investitori.

E allora, se voi foste stato un acquirente del debito sovrano greco, che nel 2008 ha deciso che il paese stava andando nella direzione sbagliata e che per questo avete deciso di proteggervi con i CDS, potevate aver capito la scorsa settimana che la vostra esposizione era al sicuro, dato che la perdita sulle obbligazioni sarebbe stata compensata dai pagamenti dovuti ai CDS. Invece, dovrete porre rimedio a una perdita sulle obbligazioni, senza però avere il guadagno corrispondente dai CDS. In altre parole, siete nella cacca, dato che la vostra assicurazione non ha alcun valore.

Questo è esattamente il punto in cui l’idea di assicurazione o di rafforzamento del credito casca dall’altare. Perché gli investitori che sono stati bruciati dalle obbligazioni greche dovrebbero rifarsi vivi e fidarsi delle stesse persone che li hanno fottuti riguardo il futuro rafforzamento del credito sui bond italiani o spagnoli? Cosa potrebbe fermare un futuro campo base dell’Unione Europea dal decidere di implementare una “volontaria” ristrutturazione delle obbligazioni italiane o spagnole, in base alla quale l’EFSF non debba rimborsare alcuncheé per le perdite sofferte?

Salve, c’è nessuno in casa?

Poi c’è il controintuitivo programma
di ricapitalizzazione delle banche. L’idea è quella di rafforzare il sistema bancario europeo, ed è necessario un nuovo capitale nell’ordine dei 106 miliardi di euro. Intanto, chiunque abbia anche sono un’idea di cosa ci stia dietro non può credere a questi numeri: se le stesse persone che hanno fatto uno stress test che ha posto Dexia in cima alla classifica delle migliori banche della regione hanno dovuto assistere solo poche settimane dopo a uno scherzo del destino, allora c’è un serio problema di credibilità. Quindi, quando si dice che la “carenza” è di 106 miliardi di euro, chiunque abbia ancora qualche neurone valuterà la cosa in 500 miliardi di euro, prendere o lasciare.

La domanda seguente è: come verranno gestite dalle varie banche le perdite sul debito sovrano greco? Le banche francesi hanno passato un brutto momento nelle scorse settimane perché avevano previsto il 21% di perdite sulle obbligazioni greche, ma ora devono ingoiarne il 50%. Molte tra loro hanno dichiarato di essersi “assicurate” con i CDS, che ora non hanno valore. Quindi, qual è la perdita reale dovuta alla Grecia, e come è distribuita tra le varie banche?

Comunque la madre di tutte le domande è da dove dovranno essere presi questi soldi, e ancora più importante è il come. Ci sono degli spifferi che arrivano dalle dichiarazioni del campo base, secondo cui dovranno prima essere trovate le soluzioni per il settore privato, dopo di che gli stati dovranno intervenire se dovesse essere necessario. Nel frattempo, le banche sarebbero incoraggiate a non tagliare i volumi dei propri scambi o dei propri prestiti, nell’estremo tentativo di ridurre gli shock imprevisti, che non ci saranno, perché gli accampati ci hanno detto questo.

Ceerrrtttoooooo.

**********************************************

Fonte: The men without qualities

28.10.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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