DI SEAN PENN
Counterpunch
“Via Bush, via dall’Iraq”
Gli arroganti, gli ingannati e i codardi sosterrebbero che un immediato ritiro delle truppe dall’Iraq porterebbe alla perdita di fiducia e di credibilità degli Stati Uniti. In realtà, il Presidente Bush e i suoi funzionari hanno già perso moltissima credibilità a livello internazionale. Ma il fatto forse ancora peggiore, è che essi hanno creato la più grossa divisione culturale, religiosa e politica interna dai tempi della Guerra Civile.
Noi, la popolazione degli Stati Uniti, abbiamo davanti un’opportunità unica: quella di mostrare a noi stessi e agli altri che la missione che l’amministrazione Bush persegue non è la nostra. E guidando il nostro Paese da veri cittadini chiedendo al nostro governo di ritirare immediatamente l’esercito nonché i nostri investimenti economici in Iraq, possiamo dimostrare al mondo che la democrazia è davvero il governo delle persone. Non c’è un messaggio migliore da mandare al mondo di quello di fare vedere che noi possiamo scegliere in materia di politica, di pace e di supporto umanitario.
Sotto il fascismo, l’individuo serve lo Stato. Dimostriamo al mondo che con la democrazia, noi possiamo dare allo Stato l’incarico di realizzare le nostre proposte, e che queste scelte non sono prese a caso e date in mano agli amici del potere. Lo Stato dovrebbe essere ovunque la casa della gente di libertà. Questa è un’amministrazione che difende la tortura, imbroglia la gente, spende milioni di dollari in una guerra fallita. Questa è un’amministrazione in cui nell’anno di Katrina, Exxon Mobil ha dichiarato il più alto margine di profitto nella storia del business mondiale. E’ un’amministrazione che sminuisce, svaluta, inganna e addirittura uccide i nostri fratelli e sorelle, i nostri figli e figlie.
[Sean Penn a New Orleans dopo l’uragano Katrina, volontario per aiutare la popolazione]
Al confine tra Stati Uniti e Messico, andiamo in panico nel sentire nominare la parola “Entrata illegale”, ma non battiamo ciglio quando i nostri anziani fanno la fila ogni sabato mattina con le loro sedie a rotelle, con le loro stampelle e i bastoni, con le loro sofferenze nell’afa del deserto per entrare in Messico dove possono ottenere cure mediche più economiche. Non ci accorgiamo che in realtà questo presidente sta letteralmente buttando la nonna costretta in sedia a rotelle giù dalle scale con il sorriso sulla faccia. Tutti sanno che questa è la verità. Tutti. Alcuni si vergognano quando ripensano a chi hanno dato il voto nel passato, quando riflettono sulla propria passività nel presente, mettendo da parte il coraggio delle loro menti e dei loro cuori. Come sarebbe bello invece ribaltare adesso la situazione e fare vedere al mondo chi “indossa i pantaloni in questa casa”.
In quanto americano, alzati in piedi e unisciti al World Can’t Wait e alla sua dimostrazione questo giovedì, 5 ottobre.
Via Bush. E via dall’Iraq.
Sean Penn ha rilasciato questa dichiarazione il 2 ottobre 2006 al Great Hall of Cooper Union, a New York. L’articolo è stato letto da Mark Ruffalo (co-interprete nel film “All the King’s Men”) in un incontro straordinario del “World Can’t Wait Drive Out the Bush Regime” convocato in seguito all’approvazione del Torture Bill e in preparazione delle dimostrazioni del 5 ottobre, organizzate in più di 190 città della nazione.
Sean Penn
Fonte: http://www.counterpunch.org/
Link: http://www.counterpunch.org/penn10042006.html
02.10.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SIMONA MORANI