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La Redazione

 

“Genocida Joe” subisce un altro mortificante schiaffo alle Nazioni Unite

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A cura di Markus
Il 13 Maggio 2024
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Mike Whitney
unz.com

In un chiaro rifiuto delle politiche e della leadership degli Stati Uniti in Medio Oriente, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato a stragrande maggioranza a sostegno della candidatura palestinese a membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. I media occidentali hanno per lo più ignorato il voto di venerdì, poiché i risultati, ampiamente attesi, rappresentano un altro duro colpo per Washington. L’esito del voto è un duro colpo per la fallimentare politica di Gaza dell’amministrazione Biden e una chiara indicazione del fatto che il sostegno generalizzato dell’America al genocidio di Israele sta aumentando l’isolamento e l’irrilevanza di Washington.

Il voto dell’assemblea è stato di 143 a 9, il che significa che l’influenza diplomatica degli Stati Uniti si è erosa al punto che la Casa Bianca è riuscita a malapena a costringere 8 dei suoi Stati vassalli più fedeli a respingere la mozione. È indispensabile che i cittadini comprendano appieno il significato di questo voto, che suggerisce che il cosiddetto “Ordine basato sulle regole” è una frode che ha fatto il suo tempo e che diventa ogni giorno più anemica. Inoltre, il voto fornisce la prova inconfutabile che il secolo americano è ufficialmente finito e che la stragrande maggioranza delle nazioni del mondo non è più disposta a rispettare gli egoistici editti di Washington.

Naturalmente, l’inviato di Israele alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha colto l’occasione – non per esprimere il suo rimorso per la sua partecipazione alla sadica furia della sua nazione a Gaza – ma per rimproverare gli altri membri dell’assemblea per aver agito coraggiosamente su una questione di principio. Senza un briciolo di ironia, Erdan ha accusato gli altri membri dell’assemblea con queste parole: “ State distruggendo la Carta delle Nazioni Unite con le vostre stesse mani. Sì, sì, è questo che state facendo. State facendo a brandelli la Carta delle Nazioni Unite“.

Quello che Erdan ha omesso di dire è che Israele detiene il record mondiale di violazioni delle risoluzioni dell’ONU e che non c’è una legge internazionale che non abbia infranto impunemente. Israele aveva già deciso da tempo che il suo futuro dipendeva dalla capacità di usare il più grande prepotente del mondo come guardia del corpo personale, e questo gli ha permesso di ignorare qualsiasi limite legale o morale che ponesse un freno al suo comportamento. Questo è un estratto da un articolo del Guardian britannico:

La risoluzione di venerdì …. non rende la Palestina un membro a pieno titolo, né le conferisce il diritto di voto nell’assemblea o il diritto di candidarsi come membro del Consiglio di sicurezza. Nonostante questo il voto è stato una clamorosa espressione dell’opinione mondiale a favore della statualità palestinese, galvanizzata dal continuo spargimento di sangue e dalla carestia causati dalla guerra di Israele a Gaza.

Anche prima del voto in assemblea, venerdì mattina, Israele e un gruppo di personalità di spicco repubblicane avevano chiesto che i finanziamenti statunitensi [all’ONU] venissero comunque tagliati a causa dei nuovi privilegi concessi dalla risoluzione alla missione palestinese.

La missione statunitense all’ONU, che ha votato contro la risoluzione, ha avvertito che avrebbe usato nuovamente il veto se la questione dell’adesione della Palestina fosse tornata al Consiglio di Sicurezza per un’altra votazione.

“Gli sforzi per portare avanti questa risoluzione non cambiano il fatto che l’Autorità Palestinese non soddisfa attualmente i criteri per l’adesione all’ONU secondo la Carta delle Nazioni Unite”, ha dichiarato il portavoce della missione, Nathan Evans. “Inoltre, la bozza di risoluzione non modifica lo status dei palestinesi come “Stato osservatore non membro”. UN general assembly votes to back Palestinian bid for membership, The Guardian

Cercate di capire quanto sia ipocrita e moralmente fallimentare la posizione degli Stati Uniti. Negli ultimi 57 anni, sia i Repubblicani che i Democratici, hanno fatto il tifo per una soluzione a due Stati basata sulla Risoluzione 242 dell’ONU, che impone a Israele di rimuovere i suoi insediamenti dalle terre palestinesi occupate a Gaza e in Cisgiordania. “Via dalla terra palestinese e ci sarà la pace”. Questa è sempre stata la politica degli Stati Uniti, sostenuta dal diritto internazionale. Ma ora, sotto Biden, gli Stati Uniti non solo si oppongono alla creazione di uno Stato palestinese (che migliorerebbe le loro possibilità di ottenere un accordo equo), ma forniscono anche il denaro, le bombe e il supporto logistico per l’eradicazione 2 milioni di palestinesi. Questa, in poche parole, è la politica di Biden e, nel caso non l’aveste notato, è un chiaro allontanamento da più di mezzo secolo di politica estera statunitense. Il motivo per cui Biden è ora comunemente chiamato “Genocida Joe” è che sta violando unilateralmente il diritto internazionale fornendo sostegno materiale alla barbarie israeliana, il che rende lui e gli Stati Uniti ugualmente colpevoli dell’annientamento premeditato del popolo palestinese. Ecco altre notizie dal Guardian:

…la risoluzione chiarisce anche che “lo Stato di Palestina, in qualità di Stato osservatore, non ha il diritto di votare all’Assemblea generale o di presentare la propria candidatura agli organi delle Nazioni Unite”.

…. “In sostanza, la risoluzione dà ai palestinesi la mera apparenza di far parte delle Nazioni Unite, senza gli attributi fondamentali di un vero membro, che sono il potere di voto e il diritto di candidarsi al Consiglio di sicurezza”. ….

Nonostante la formulazione della risoluzione chiarisca che la Palestina non avrà diritto di voto, Israele ha chiesto agli Stati Uniti di tagliare i fondi per le Nazioni Unite a causa della risoluzione e un gruppo di senatori repubblicani ha annunciato di voler presentare una legge in tal senso.

…. Il senatore Mitt Romney ha dichiarato in una nota scritta. “La nostra legislazione taglierebbe i finanziamenti dei contribuenti statunitensi alle Nazioni Unite se queste concedessero ulteriori diritti e privilegi all’Autorità Palestinese e all’OLP”. The Guardian

Carino, eh? Il voto non è andato come voleva e ora lo Zio Sam,  “si riprenderà la palla e tornerà a casa”. Questo si chiama “essere piagnucoloni” e spiega perché sempre più leader si uniscono ad un blocco alternativo di nazioni chiamato BRICS. Non c’è motivo di allinearsi con una superpotenza in declino così moralmente corrotta da credere che essere complici di una strage sia una politica estera accettabile. (Nota: gli altri Paesi che si sono opposti alla richiesta di adesione della Palestina sono Micronesia, Argentina, Ungheria, Nauru, Palau, Papua, Nuova Guinea e Israele. L’elenco contribuisce a illustrare l’inefficacia della diplomazia statunitense, che è praticamente crollata sotto la guida di Anthony Blinken).

Non sorprende che il Rappresentante permanente della Russia, Vassily Nebenzia, abbia offerto l’analisi più intelligente. Ecco cosa aveva detto poco prima del voto:

È nostro dovere comune correggere l’ingiustizia storica che riguarda le aspirazioni dei palestinesi ad un proprio Stato sovrano unificato, che avrebbe dovuto essere ammesso alle Nazioni Unite già nel 1948. Siamo convinti che la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite contribuirebbe a parificare le posizioni negoziali di partenza con Israele, che aveva ottenuto lo status di Stato membro dell’ONU più di 75 anni fa.

L’ammissione dello Stato di Palestina alle Nazioni Unite sarebbe il primo passo concreto verso una giusta soluzione della questione palestinese sulla piattaforma approvata dall’ONU e all’interno del quadro giuridico internazionale universalmente riconosciuto……

Questo processo dovrebbe portare all’attuazione della soluzione dei due Stati, riconosciuta a livello internazionale, che prevede la coesistenza di Israele in pace e sicurezza con la Palestina nei confini del 1967 e con capitale a Gerusalemme Est. Affinché questo dialogo abbia successo, Israele e Palestina devono essere su un piano di parità, in conformità con le decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite….

….Quando questa bozza di risoluzione sarà adottata, la Palestina… riceverà una serie di opportunità aggiuntive, in modo che possa operare più efficacemente all’interno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e nelle riunioni che si tengono sotto l’egida dell’UNGA. La consideriamo un’opportunità per correggere almeno in parte l’ingiustizia storica nei confronti del popolo palestinese, che da tempo soffre e che negli ultimi sette mesi ha visto morire un numero senza precedenti di civili inermi …

… La Palestina deve diventare un membro a pieno titolo dell’ONU…. Riteniamo che l’elemento più importante di questa bozza sia contenuto nella raccomandazione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di riconsiderare la richiesta di adesione della Palestina alle Nazioni Unite. È un obbligo morale per tutti noi. Solo la piena adesione permetterà alla Palestina di unirsi agli altri membri dell’Organizzazione e di esercitare pienamente i diritti che questo status comporta. ….Il popolo palestinese se lo merita da tempo. Statement by Permanent Representative Vassily Nebenzia at the 10th Emergency Special Session of the General Assembly

Ben detto.

In conclusione: Biden e i suoi collaboratori non vogliono che i palestinesi abbiano un proprio Stato, ed è per questo che stanno aiutando Israele ad annientare la popolazione autoctona e a sostituirla con coloni ebrei. Fortunatamente, secondo il diritto internazionale, i Territori Occupati saranno terra palestinese in perpetuo e non c’è nulla che gli Stati Uniti o Israele possano fare al riguardo.

Mike Whitney

Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/mwhitney/genocide-joe-suffers-another-mortifying-slap-down-at-the-united-nations/
10.04.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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