Continuano le violenze dell’esercito israeliano nei confronti del popolo palestinese. Dopo le notizie che abbiamo diffuso ieri, stamattina si è purtroppo consumato un ennesimo atto riprovevole, ovviamente taciuto dalla maggior parte dei media di regime.
Come riporta Al Jazeera, questa mattina, prima dell’alba, la polizia israeliana ha fatto irruzione nel complesso della moschea di Al-Aqsa nella Gerusalemme est occupata, dove migliaia di fedeli si erano radunati per le preghiere mattutine.
A giustificare l’irruzione, dicono le forze israeliane, la necessità di “disperdere e respingere” la folla dopo che un gruppo di palestinesi avrebbe iniziato a lanciare pietre verso il vicino spazio di preghiera ebraica del Muro Occidentale. Secondo l’inviata di Al Jazeera Najwan al-Samri invece, “le forze di polizia israeliane hanno preso d’assalto il complesso della moschea di Al-Aqsa senza pretesto e hanno aggredito i fedeli […] dopo la preghiera del mattino.”
Per coloro che non hanno avuto modo di vedere i video che stanno circolando, parliamo di un vero e proprio assalto della polizia israeliana, compiuto a suon di lacrimogeni e granate. Alcuni palestinesi hanno risposto al raid con lancio di sassi, mentre altri hanno cercato di barricarsi all’interno di alcune stanze della moschea, per proteggersi dal gas.
Alla fine il bilancio è di circa 150 palestinesi rimasti feriti e almeno 300 arrestati, nonostante fonti palestinesi parlino addirittura di 400. Il servizio di emergenza Mezzaluna Rossa Palestinese ha anche aggiunto che le forze israeliane hanno ostacolato l’arrivo di ambulanze e paramedici alla Moschea per soccorrere i feriti.
Massimo A. Cascone, 15.04.2022