Farina di insetti e battaglia contro Dio

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Di Gloria Callarelli, fahrenheit2022.it

Fa discutere il video pubblicato (e subito ritirato) dalla “Fondazione Barilla”, ente collaterale dell’azienda alimentare nostrana che si occupa di diffondere una sorta di cultura del cibo e della “sostenibilità” nel mondo. In questo contributo video, infatti, ridendo e scherzando, l’ente si è interrogato sul fenomeno crescente della farina di insetti quale cibo sempre più consumato anche in Europa, perché no magari quale ingrediente di una “variante” della carbonara.

Immediata la reazione di protesta degli amanti della buona tavola sui social ed immediato si è levato lo scudo del mainstream che ha parlato di provocazione, video scherzoso, banale “ricerca di mercato”.

Ovviamente, non è così. Quello che si vuol far passare per episodio innocente nasconde, volente o nolente, una strategia. Quanto è accaduto è grave per molte ragioni e vi spiego perché.

E’ grave innanzitutto per il solo fatto di essere avvenuto, perché questo presuppone che quel determinato fenomeno, quel tema di cui si è trattato, è già entrato nell’immaginario collettivo. Noi tutti conosciamo la teoria della “Finestra di Overton”, (sociologo statunitense morto, per altro, in circostanze poco chiare) utilizzata per imporre alle masse anche i più inaccettabili cambiamenti.

La Finestra di Overton presuppone diverse fasi: la prima è quella dell’impensabile, il momento in cui la “finestra” si apre su quel determinato argomento e si comincia a parlarne. E’ ancora la fase del rifiuto, della repulsione, ma se ne parla, se ne parlerà e si comincia a preparare il terreno al prossimo step che è quello dell’eccezione. Dopo l’ammissione dell’eccezione si arriva all’accettabile, quindi il fenomeno diventa ragionevolediffuso (complice una propaganda martellante) e infine addirittura legale con l’inserimento dello stesso in una legge. Il modus operandi per far “digerire” scelte sui grandi temi etici negli ultimi anni è ed è stato proprio questo: unioni civili ed eutanasia, sono solo gli ultimi esempi.

E’ grave, poi, perché questo della farina di insetti più di altri è il fenomeno evidente di una riduzione alla schiavitù, di una riduzione al degrado dell’essere umano occidentale che mortifica sé stesso per battaglie ideologiche che fanno la fortuna delle élite e che altro non sono se non un veicolo per imporre il controllo globale, il comunismo di massa del great reset. L’Italia, come l’Europa in particolare, è terra di prodotti sani, genuini, gustosi e ricchi al fabbisogno dell’essere umano. Il fatto che in una terra ricca di tale abbondanza l’essere umano debba modificare le sue straordinarie abitudini culinarie per assecondare ideologie surreali è quanto meno improbabile, per non dire folle.

Perciò, ragionando alla radice, nel mondo globalizzato l’obiettivo delle élite è distruggere, rovesciare, alterare il concetto stesso di Creato con la scusa dell’inquinamento e della transizione ecologica. Non è vero che tutto ciò che è presente in natura è commestibile o adatto all’uomo. Tutto ciò che è presente in natura è parte di un tutto, che funziona come una macchina. Se i pistoni non fossero aiutati dalle candele o premessero acqua al posto di benzina la macchina non funzionerebbe. Se scardiniamo l’equilibrio del Creato, scardiniamo tutto e produciamo caos. Scavando in profondità, quindi, l’attacco siffatto è a Dio attraverso la mortificazione dell’essere umano, umiliato ancora una volta. Un attacco che rientra nella perenne battaglia tra Bene e Male dove l’uno cerca di difendere l’ordine naturale delle cose, le tradizioni, i valori, mentre l’altro cerca costantemente di far regredire la creatura più perfetta di Dio, l’uomo, riducendolo a coacervo di istinti slegati dalla sua anima e dal suo spirito, rovesciando costantemente la realtà.

Questo episodio è grave, infine, perché questa è l’ennesima prova provata che un numero crescente di aziende e entità, anche nostrane, è influenzata, più o meno consapevolmente, dal pifferaio magico delle Nazioni Unite, dell’Unione Europa, del World Economic Forum e dunque delle massonerie mondialiste e globaliste.

Si legge sul sito del centro regionale delle Nazioni Unite: “l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 traguardi. L’avvio ufficiale degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030”.

Per cui quando la fondazione Barilla, promotrice del video, sul suo sito scrive:  “Il 25 settembre 2015, i 193 paesi membri delle Nazioni Unite hanno firmato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un piano di 17 obiettivi globali tra cui molti legati agli attuali modelli alimentari, come lotta alla fame e alla povertà, accesso all’istruzione e lotta ai cambiamenti climatici. Questo è il motivo per cui abbiamo scelto di agire”, condivide almeno parte degli obiettivi delle sovrastrutture sopramenzionate. Il problema è che queste ormai liberamente sponsorizzano la quarta rivoluzione industriale, producono carne sintetica e non disdegnano l’uso di microchip per arrivare alla fase transumanista più estrema. Sarebbe interessante sapere se tali enti o aziende si dissociano o condividono anche queste politiche.

Inoltre sul suo sito la fondazione riporta: “la Piramide del Clima mostra come la produzione di prodotti di origine animale dia il maggior contributo al cambiamento climatico, rispetto invece ai prodotti di origine vegetale, che hanno un minore impatto ambientale. La piramide del clima si basa sul database del progetto Su-Eatable Life, che classifica i diversi alimenti in base alla loro impronta di carbonio: gli alimenti che dovrebbero essere consumati più frequentemente per la nostra salute hanno generalmente anche un basso impatto sul clima”. Quindi, per la proprietà transitiva, quello che si comprende è: la carne inquina, mangiare carne è inquinante, noi esseri umani per il solo fatto di esistere inquiniamo. Sbaglio? Capite dov’è il punto?

Per rispondere allora alla provocazione del video della fondazione che recita: “Gli insetti sono diventati di interesse anche in Europa, come fonte di proteine ad alta qualità e a basso impatto ambientale. E tu cosa ne pensi?“. La risposta è facile.

Penso che, alla luce degli obiettivi di chi manovra l’agenda 2030, ora si comprende bene perché gli insetti sono diventati di interesse così comune anche in Europa. Così come penso che lor signori possono propagandare quanto vogliono le cavallette a tavola ma grazie a Dio non tutti hanno lo stomaco cosi forte e qualcuno preferirà sempre il buon cibo che il buon Dio ha messo a disposizione in natura per essere, quello sì, consumato dal genere umano.

Infine, altresì, per essere chiara e anche elegante: penso che la farina di insetti faccia letteralmente schifo e che, cari mondialisti, potete mangiarvela tranquillamente voi.

Di Gloria Callarelli, fahrenheit2022.it

Gloria Callarelli. Nata a Vittorio Veneto (TV), si è laureata in “Scienze della comunicazione e produzione multimediale” all’Università di Padova. Ha esordito come giornalista televisiva per poi dedicarsi per un periodo al cartaceo e infine all’online, dove scrive stabilmente dal 2011 per un quotidiano nazionale e per diverse realtà dell’informazione indipendente. Frizzante, forte e battagliera difende da sempre i valori della vita, della famiglia, della fede e delle libertà contro la piaga del mondialismo: temi che l’hanno convinta a più riprese anche a partecipare attivamente alla vita sociale e politica del proprio Paese. Appassionata di arte, storia, letteratura, politica, è costretta ad avere sempre a portata di mano un taccuino o un cellulare per appuntare le sue poesie. E’ moglie e mamma.

link fonte: https://fahrenheit2022.it/2022/11/05/farina-di-insetti-battaglia-contro-dio-e-finestra-di-overton/

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