Uno studio dell’Università del Maine ha individuato nei mirtilli la capacità di far guarire ferite e ustioni in modo rapido.
Già in passato altre ricerche erano arrivate alla stessa conclusione, ma adesso con questo recente lavoro scientifico gli studiosi hanno provato a passare dalla teoria alla pratica testando sui topi un estratto di fenoli di mirtilli selvatici.
I fenoli sono composti naturalmente presenti in alcuni alimenti che agiscono come antiossidanti per prevenire o invertire alcune forme di danno cellulare.
Nell’esperimento alcuni topolini con ferite vive sono stati trattati con un gel placebo, ad altri invece è stato applicato un gel topico contenente un estratto fenolico di mirtillo selvatico ed è stato osservato che quest’ultimo ha migliorato in modo considerevole la migrazione delle cellule endoteliali al sito della ferita, la formazione di nuovi vasi sanguigni e la vascolarizzazione, di conseguenza le ferite si sono rimarginate velocemente rispetto alle altre trattate con placebo.
La scoperta ha la sua importanza perché ci sono ferite che difficilmente cicatrizzano e tendono a cronicizzare come, ad esempio, le piaghe legate al diabete non compensato, le ustioni e le ulcere da pressione. Il problema è la ridotta vascolarizzazione che spesso accompagna queste condizioni e ogni anno vengono spesi più di 50 miliardi di dollari per cure che non sono mai completamente risolutive.
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VB