DI MUMIA ABU-JAMAL
Thomas Paine’s Corner
Nel momento in cui Barack Hussein Obama presterà giuramento, prenderà in mano qualcosa di più che le redini del governo degli Stati Uniti; egli erediterà il governo di un impero, qualcosa per cui nessun
americano era consapevole di votare.
La più alta carica politica in una nazione di oltre 300 milioni di persone non ha impatto solo su queste, ma le capitali di tutto il mondo hanno immediatamente risentito di quello che avviene a Washington.
In un certo senso, gli USA hanno ereditato il loro ruolo imperialistico dopo l’indebolimento e il declino
dell’impero britannico con la fine della Seconda Guerra mondiale (1941-1945). Tale evento è stato la
conseguenza logica delle sconfitte in guerra, oltre che delle ribellioni delle colonie britanniche in Africa
e in Asia, in lotta per l’indipendenza nazionale.
Laddove la Gran Bretagna si ritirava, avanzavano gli USA.
Dato che il conflitto era ben lontano dal territorio americano, gli Stati Uniti hanno potuto usare le loro
sovrabbondanti risorse per emergere dalle ceneri della guerra come il sopravvissuto più forte e benestante. Oggi gli Stati Uniti interferiscono liberamente con gli altri stati del mondo. Tramite i propri servizi di
intelligence, il dominio sulla Banca Mondiale, e le forze armate, rimuovono dei leader, ne pagano altri,
traggono in inganno chi li critica all’estero e, usando i media come fecero in Iraq, dichiarano guerre ingiuste a volontà.
In parte questo è una sorta di programma di gestione globale che pretende di dare beneficio all’America; in parte è anche l’abuso di un enorme potere per raggiungere i risultati desiderati,
che spesso sono quelli delle grandi compagnie.
Questo ha portato ad avere dei leader che parlano di democrazia e intanto danno appoggio a una sfilza di dittatori da una parte all’altra del mondo.
Questo è il sistema che Obama erediterà. Farà ogni sforzo per cambiarlo o cercherà di rafforzarlo?
Il tempo ce lo dirà.
Più di 2000 anni fa un africano salì al trono dell’impero romano. Governò per circa 18 anni, conducendo
guerre per conto di Roma.
Si chiamava Settimio Severo ed era nato in quella che oggi è la Libia, nel Nordafrica. E mentre il suo regno
portò benessere, potere e status alla sua famiglia e alla sua regione d’origine, egli non cambiò Roma
tanto quanto Roma cambiò lui.
Il suo potere portò a estendere l’impero, non a cambiarlo.
Suo figlio, Caracalla, guidò l’impero dopo di lui ed estese la cittadinanza agli uomini liberi che abitavano nelle province,
ma viene anche ricordato per aver regnato con crudeltà.
Ciò che Roma ha insegnato a noi tutti è che, per un impero che nasce, una repubblica deve morire.
Ora che il cambiamento arriva, che forma avrà?
Mumia Abu-Jamal, all’anagrafe Wesley Cook (24 Aprile 1954), americano, è stato accusato e condannato a morte per l’omicidio dell’agente di polizia bianco Daniel Faulkner avvenuto nel 1981. Prima del suo arresto, è stato un attivista delle Pantere Nere, un tassista, e un giornalista. Sin dalla sua condanna, il suo caso ha riscosso l’attenzione internazionale e lui è diventato una controversa icona culturale. Sostenitori e oppositori non sono d’accordo sulla giustezza della pena di morte, che sia colpevole, o che abbia avuto un processo equo. Nel corso della sua detenzione ha pubblicato diversi libri e altri interventi, in particolare “Live from Death Row”.
Il 27 marzo 2008 è stata infine annullata la sua condanna a morte e commutata in ergastolo. (da Wikipedia)
Titolo originale: “INHERITING AN EMPIRE”
Fonte: http://www.bestcyrano.orG
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20.12.2008
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DAZED