EPIDEMIA DI COLERA: ACQUA POTABILE CONTAMINATA UCCIDE GLI ABITANTI DI HAITI

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DI F. WILLIAM ENGDAHL
Global Research

L’acqua potabile contaminata sta uccidendo gli abitanti di Haiti nella prima epidemia di colera sull’isola dopo oltre un secolo. Dietro le immagini della miseria trasmesse dalla televisione tedesca si nasconde una storia di corruzione e atti illeciti a livello internazionale che coinvolge direttamente l’ex presidente degli Stati Uniti e importanti famiglie della cosiddetta “oligarchia haitiana”.
Secondo organizzazioni della società civile haitiana, le donazioni che avrebbero dovuto garantire l’approvvigionamento continuo di acqua pulita, non sono state impiegate per questo fine. Anzi, il denaro è parte di un’attività criminosa facente capo alle ong coinvolte nel cosiddetto “aiuto per la povertà” per ottenere enormi guadagni dall’afflusso di contributi internazionali per le vittime del devastante terremoto di Gennaio.

L’epidemia di colera ha già ucciso 284 haitiani e almeno altri 3612 sono stati colpiti e rischiano di morire. Quest’infezione è causata dall’ingerimento di acqua sporca tossica.Secondo alcuni abitanti di Haiti, quasi un anno dopo che i governi internazionali, guidati da Washington, hanno impegnato miliardi di dollari in aiuti per la ricostruzione destinati a centinaia di migliaia di haitiani rimasti senza un tetto dopo il terremoto, la responsabilità è da attribuirsi direttamente a Bill Clinton, incaricato speciale dell’Onu ad Haiti, de facto lo zar dell’economia haitiana, che controlla il sistema economico del paese con i poteri dell’emergenza.

Clinton e il business dell’agricoltura statunitense

Quand’era presidente degli Stati Uniti, Clinton distrusse la produzione nazionale di riso ad Haiti tramite sussidi ai grandi produttori di riso dell’Arkansas, suo stato di provenienza. Attualmente sta promuovendo un progetto per impiegare la manodopera a basso costo haitiana per competere con la manodopera cinese nella produzione tessile per l’industria dell’abbigliamento statunitense.

Durante un’udienza del Senato degli Stati Uniti nel marzo 2010, Bill Clinton disse che si “rammaricava” per l’impatto sullo stato di Haiti delle politiche di libero mercato, che aveva promosso quand’era presidente. “Avrebbe potuto essere un bene per alcuni dei miei agricoltori in Arkansas, ma non ha funzionato. E’ stato un errore”, disse Clinton. Il rapido abbassamento delle barriere al commercio di prodotti agricoli ad Haiti combinato con la politica di aiuti alimentari del governo statunitense ha consentito alle aziende agricole americane di invadere Haiti con riso a basso costo, estromettendo dal mercato decine di migliaia di produttori locali. Secondo l’Associated Press, 6 libbre (circa 2,720 kg n.d.t.) di riso importato costano almeno 1 dollaro in meno rispetto allo stesso quantitativo di prodotto locale.

Prima del “libero mercato” di Clinton, Haiti riusciva a soddisfare le proprie necessità alimentari, importando solo il 19% del cibo e, anzi, esportando riso. Oggi, Haiti importa più della metà del cibo, incluso l’80% del riso consumato nel paese. Il risultato è che gli abitanti di Haiti sono in balia delle variazioni di prezzo dovute a clima globale, instabilità politica, aumento dei costi del carburante e disastri naturali, come il terremoto. Dopo il terremoto di Gennaio, i prezzi del riso importato sono aumentati del 25%.

Ezili Danto, della Haitian Lawyers Leadership Network, ha lanciato un appello agli haitiani che vivono all’estero, e fanno parte di quella che lei definisce la Diaspora Haitiana, affinché contribuiscano con mezzi concreti a far sì che la popolazione riceva acqua potabile pulita ignorando quelle ong che ad Haiti traggono profitto dalla miseria e dalla morte.

“Abbiamo assistito a più di 10 mesi di questi ‘aiuti’ e ora sappiamo cosa ci aspetta”, dice. Danto accusa USAID del Dipartimento di Stato americano di sostenere imprese private che letteralmente “speculano sul business della povertà”, così come di sfruttare il disastro per promuovere i semi ogm della Monsanto ad Haiti.

L’amministratore di USAID Rajiv Shah era direttore del programma agricoltura per la Bill & Melinda Gates Foundation, fondazione favorevole agli ogm, e faceva parte del consiglio direttivo della Alliance for a Green Revolution in Africa (AGRA). L’AGRA e la fondazione Bill & Melinda Gates lavorano a stretto contatto con la Monsanto e il suo reparto di ricerca, il Danforth Center, per promuovere gli ogm in Africa.

Aiuti concreti bloccati

Nonostante i miliardi donati ad Haiti dopo il disastro, viene riferito che è stato utilizzato meno del 15% dei 4,7 miliardi di dollari stanziati per il 2010-11 dalla conferenza dei donatori dell’ONU a marzo. I donatori tendono ad indirizzarsi verso organizzazioni importanti e conosciute, a discapito delle piccole realtà. “Le grandi istituzioni benefiche hanno molto denaro sui loro conti bancari che non verrà impiegato ad Haiti”, dice Melinda Miles della Haiti Response Coalition, un consorzio di gruppi locali nato dopo il terremoto. “Per essere onesti verso i donatori e dimostrarsi veramente responsabili nei confronti degli haitiani, a nome dei quali raccolgono fondi, dovrebbero impegnare i fondi in programmi guidati dagli abitanti di Haiti”.

Ad Agosto la Croce Rossa Americana aveva impiegato solo un terzo dei 480 milioni di dollari raccolti per Haiti in seguito al terremoto. Julie Sell, portavoce statunitense, ha affermato che ciò è stato risultato di “un’attenta gestione delle risorse mirata a non sprecare denaro con progetti di non comprovata utilità”. Quei 480 milioni di dollari avrebbero potuto essere utilizzati per numerosi pozzi per l’acqua potabile.

Acqua pulita

Il virus del colera proviene da acqua o cibo contaminato, spesso a contatto con feci. Il colera, se non viene curato, può uccidere una persona tramite perdita di liquidi, diarrea e vomito nell’arco di un giorno. Le persone anziane e i giovani sono i soggetti più a rischio. Al momento l’infezione viene definita epidemia da fonti dirette. Non si verificava un’epidemia di questo tipo nella regione da un secolo. Ad Haiti ora più di un milione di persone vive in ricoveri di fortuna o tende nei campi. Quando piove le condizioni sanitarie diventano spesso disperate. [1]

Il terremoto di gennaio ha interamente distrutto le infrastrutture per l’approvvigionamento di acqua pulita di Port au Prince, la capitale di Haiti. Prima del terremoto un terzo degli abitanti di Haiti non avevano accesso all’acqua pulita. Ora, con più di un milione di persone costrette a lasciare la città e dirigersi verso le campagne, decine di migliaia di essi si ritrovano in aree prive di acqua pulita. Le aree rurali dell’isola utilizzano in buona parte acqua proveniente da torrenti montani inquinati. Secondo Lane Wood, dell’organizzazione Charity: Water, con sede a New York, “sappiamo che la causa dell’80% delle malattie sono la carenza nelle condizioni igieniche e la mancanza di acqua potabile”.

Un dossier dell’ONU realizzato a marzo 2010 affermava che l’acqua sporca uccide all’anno più persone che tutte le forme di violenza, guerre incluse. Secondo WHO (World Health Organization n.d.r.), delle 42000 morti, causate ogni settimana da mancanza di acqua potabile e degli standard minimi igienico-sanitari, il 90% sono bambini sotto i 5 anni e l’80% di tutte le malattie sono causate dalle carenze, sostiene Wood.

L’Haiti Empowerment, Assistance, and Rebuilding Act, promosso al Congresso Americano dal senatore John Kerry è stato presentato il 5 maggio 2010. Questo progetto di legge prevede 500 milioni di dollari per nuove spese per l’anno fiscale 2011 (a partire dal 30 Settembre). L’ammontare complessivo per gli “aiuti umanitari” già forniti ad Haiti da parte di USAID, Stato e Dipartimento della Difesa è di 1.139.632.618$.

Secondo quanto riportato il 24 Settembre 2010 sul sito web dell’Agenzia per lo sviluppo internazionale degli Stati Uniti, il governo americano ha impegnato 1,1 miliardi di dollari in aiuti umanitari per Haiti dopo il terremoto. Questo denaro rimane congelato finché il Segretario di Stato Hillary Clinton, moglie dello zar di Haiti, Bill Clinton, non fornisce relazioni alla Camera e al Senato riguardo l’impiego dei fondi e finché non si stabiliscono obiettivi chiari e raggiungibili e sistemi di supervisione. Secondo Ezili Danto, della Haitian Lawyers Leadership Network, meno di mezzo centesimo di ogni dollaro di questo 1,1 miliardo ha raggiunto il governo di Haiti. La maggior parte di questi soldi sono andati a finanziare le operazioni ad Haiti dell’82esima Divisione aviotrasportata subito dopo il terremoto. “E’ discutibile il fatto che ciò si possa considerare ‘assistenza umanitaria per il terremoto ad Haiti’”, sottolinea.

Il Segretario di Stato Hillary Clinton, durante la conferenza dei donatori di marzo 2010, ha garantito l’impiego di 1,15 miliardi di dollari per la ricostruzione ad Haiti. “Questo denaro deve ancora essere stanziato”, fa notare Danto.

L’ipocrisia delle organizzazioni internazionali per l’assistenza umanitaria nel Terzo Mondo è rappresentata in modo esemplare dalla Bill and Melinda Gates Foundation, la più grande fondazione privata mondiale, che ha annunciato recentemente di voler “donare” 10 miliardi di dollari per vaccinare i bambini africani. La stessa cifra, spesa per l’approvvigionamento di acqua potabile, avrebbe contribuito molto di più a salvare vite che tutti i vaccini del mondo.

NOTE

[1] Steve Harrigan, “Cholera Epidemic in Haiti Highlights Deteriorating Comnditions”, 22 Ottobre 2010, http://bit.ly/cP1Zmg

Titolo originale: “Cholera Epidemic: Toxic Drinking Water Killing Haitians –
Real Aid is Blocked”

Fonte: http://www.globalresearch.ca
Link
27.10.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ELENA

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