Il Panax Ginseng comunemente noto come ‘ginseng asiatico’, pianta utilizzata da tempi immemorabili nella medicina tradizionale cinese, è conosciuto soprattutto come tonico generale perché migliora le performance fisiche e mentali e aumenta la capacità dell’organismo nelle situazioni di carico riuscendo a renderlo più resistente.
Ha dimostrato di avere effetti protettivi anche contro l’aterosclerosi e ciò ha fatto ipotizzare che possa essere impiegato nella gestione di alcuni disturbi del metabolismo. Fino a questo momento, però, gli studi che hanno indagato i potenziali effetti protettivi sugli indici cardiometabolici hanno dato risultati incoerenti, mentre c’è stata di recente una revisione sistematica della letteratura con metanalisi che ha valutato l’impatto degli integratori di ginseng sul prediabete e sul diabete di tipo 2 fornendo risposte molto incoraggianti.
Tramite una ricerca effettuata nelle banche dati medico-scientifiche PubMed/MEDLINE, Scopus, Web of Science e Cochrane Library sono stati individuati complessivamente venti studi randomizzati e controllati ritenuti idonei e inclusi nella metanalisi e l’analisi metanalitica ha mostrato che il ginseng ha ridotto in modo statisticamente significativo la concentrazione sierica dei seguenti parametri: glicemia a digiuno, colesterolo totale, interleuchina 6 nonché i valori dell’HOMA Index, un indice utilizzato per valutare l’insulinoresistenza. Inoltre, l’integrazione con il ginseng ha influito positivamente sulla frequenza cardiaca e sul fattore di necrosi tumorale TNF-α.
L’efficacia del ginseng sull’HOMA Index e sui valori del colesterolo HDL è stata dose-dipendente e le analisi di meta-regressione hanno evidenziato una relazione lineare tra la dose di ginseng assunta e le variazioni assolute del colesterolo HDL. Le analisi di sottogruppo hanno mostrato che la supplementazione con il ginseng ha modificato in senso favorevole i valori del colesterolo totale e del colesterolo LDL quando il dosaggio era ≥2 g/die.
Sulla base di questi risultati i ricercatori che hanno pubblicato la review suggeriscono che il ginseng possa essere una risorsa efficace per migliorare i profili cardiometabolici nei soggetti con prediabete o con diabete di tipo 2. Sono entrambi disturbi metabolici in rapida crescita nel mondo che impongono oneri sociali ed economici. Questo lavoro scientifico offre dunque ai medici informazioni importanti sia per la gestione del diabete e dei fattori di rischio associati che per la prevenzione della progressione del prediabete.
N.B.
Il ginseng può interferire con alcuni farmaci, tra cui anticoagulanti, antidrepressivi e stimolanti del sistema nervoso centrale. Se si assumono altri medicinali o integratori è bene confrontarsi con il medico, il farmacista o l’erborista. In generale la somministrazione non va protratta oltre i tre mesi consecutivi e va evitata dopo le 16-17 poiché potrebbe interferire con il riposo.
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VB