DI PEPE ESCOBAR
Comincia l’era Trump – con uno scenario geopolitico e geoeconomico pronto a una serie di imminenti e imprevedibili momenti di suspance.
Ho detto che la strategia del guru della politica estera di Trump Henry Kissinger di vedersela con il formidabile trio dell’integrazione eurasiatica – Russia, Cina e Iran – è un remix di divide et impera: sedurre la Russia per allontanarla dalla partnership strategica con la Cina, mentre se la prende con il più debole Iran.
Infatti ecco come sta già funzionando – come nelle escandescenze di alcuni membri del gabinetto di Trump durante le udienze al Senato USA. Alcune fazioni dei centri di pensiero statunitensi, riferendosi alla politica con la Cina dell’amministrazione Nixon, che era stata profilata da Kissinger, sono emozionati dalla possibilità di contenere almeno una di quelle potenze “potenzialmente allineate contro gli Stati Uniti”.
Kissinger e il Dottor Zbig – “Grande scacchiera” Brzezinsky – sono i principali, autodefinitisi burattinai dell’occidente, nell’arena geopolitica. Contro Kissinger, il mentore della politica estera di Obama Brzezinsky, fedele alla propria russofobia, propone un divide et impera incentrato sulla seduzione della Cina.
Una fonte influente della finanza newyorchese, molto vicina ai veri, discreti Padroni dell’Universo, che avevano a ragione previsto la vittoria di Trump settimane prima delle elezioni, dopo aver esaminato la mia analisi non solo mi ha fornito un’analisi caustica su quei cari burattinai, ma ha voluto spiegarmi in dettaglio i Padroni hanno presentato la nuova situazione direttamente a Trump. Chiamiamo la fonte “X”.
Lo sguardo sulla Cina
“X” comincia facendo qualcosa che gli habitué dello stato profondo – quelli che venerano i propri idoli – non farebbero mai, almeno in pubblico: “è importante non dare troppa importanza a Kissinger o Brzezinsky, dato che sono solo i portavoce di chi prende le decisioni ed è loro compito incartare le decisioni con una patina d’intellettualità. I loro input praticamente non significano nulla. Uso i loro nomi a volte perché non posso menzionare chi prende veramente la decisione”.
Ecco come “X” ha incominciato a definire la nuova normalità: “Trump è stato eletto con l’appoggio dei Padroni per avvicinarsi alla Russia. I Padroni hanno i loro burattini che, nei media e al Congresso, continuano nella campagna di vilipendio della Russia, sostenendo che l’influenza mondiale dipende dalla cooperazione con la Cina. Lo scopo è minacciare la Russia di non cooperare e mettere questo sul piatto dei negoziati per Trump. In una classica situazione sbirro buono/sbirro cattivo, Donald fa la parte dello sbirro buono che vuole tenere buoni rapporti con la Russia , e il Congresso, i media e Brzezinsky fanno gli sbirri cattivi. Tutto per aiutare Trump nelle negoziazioni con la Russia, visto che Putin vede quanto sia ‘precaria’ la posizione del suo amico e dovrebbe potergli fare maggiori concessioni”.
Tutto porta a Taiwan – e il Giappone – che entrano nel mix: “Donald fa vedere ai Russi il suo avvicinamento parlando con i Taiwanesi, mostrando che la svolta è pesante. Ma è stato deciso di buttare nel mix anche il Giappone – come paese predatore dell’industria statunitense – con un attacco contro la Toyota, ampiamente meritato. Questa mossa ha moderato la posizione, perché i Padroni temevano che aizzare il Giappone contro la Cina sarebbe stato percepito come una provocazione eccessiva”.
Aspettiamoci che la Cina – come scriveva “non è così importante” Kissinger – sia sotto osservazione non-stop: “I Padroni hanno deciso di reindustrializzare gli Stati Uniti e vogliono far rientrare il lavoro dalla Cina. Cosa che è sensata dal punto di vista cinese: Ma perché dovrebbero vendere il loro lavoro agli USA per un dollaro che non ha nessun valore intrinseco senza avere nulla in cambio. Se la Cina avesse un’auto nel garage di ogni lavoratore cinese, diventerebbe un produttore di auto più grande di UE, USA e Giappone messi insieme e terrebbe la propria ricchezza in territorio nazionale.”
Perché la Cina è meglio della Russia? “In questo senso, la Russia è una nazione ricca di risorse naturali con un complesso industriale bellico immenso ( motivo, quest’ultimo, per cui è segretamente rispettata) ma è fuori da tutti dialoghi commerciali, dato che non esporta altro che risorse naturali ed attrezzature militari. I Padroni vogliono far rientrare il lavoro dal Messico e dall’Asia, compresi Giappone, Taiwan, e ciò si può notare dall’attacco di Trump al Giappone. La principale ragione da sottolineare è che gli USA hanno perso il controllo dei mari e non potrebbero garantire rifornimenti di componentistica in caso di una grande guerra. Questo è tutto ciò che importa, per il momento, e questa è la storia dietro le quinte”.
In poche parole “X” spiega il capovolgimento dello scenario economico: “I Padroni hanno fatto un sacco di soldi spostando l’industria in Asia (Bain Capital era specializzato in questo) e Wall Street ha fatto i soldi con i bassi tassi di interesse sui dollari riciclati dal deficit commerciale. Ora la situazione è strategica e guadagneranno ancora dal rientro dell’industria, dalla riduzione degli investimenti in Asia e dalla produzione in patria quando la produzione tornerà ad aumentare.”
“X” continua ad essere affascinato dalla strategia di Henry Ford e da qui affronta il tema cruciale: la difesa nazionale. Secondo “X” “Ford raddoppiando gli stipendi che pagava, aveva guadagnato più denaro di qualsiasi altro fabbricante. La ragione era che uno stipendio più alto permetteva alle donne di avere molti figli, cosa che era psicologicamente favorevole per la produttività nelle sue fabbriche e che avrebbe permesso ai lavoratori di comprare una delle sue auto. Dunque aveva realizzato una società in cui era necessaria una corretta distribuzione della ricchezza, il suo ammiratore Steve Jobs non c’è riuscito.
La produzione di massa di Henry era il sogno del mondo e la ragione per cui gli Stati Uniti vinsero la seconda guerra mondiale. Amazon non contribuisce affatto alla difesa nazionale, perché è solo un servizio di marketing su internet, basato su programmi informatici, e nemmeno Google anche se organizza meglio i dati. Nessuna delle due imprese può costruire i migliori missili o sottomarini, se non in modo marginale.”
E’ il Pentagono idiota
Per cui sì, tutto ruota attorno alla riorganizzazione del comparto militare. “X” ha detto di far riferimento ad un report del CNAS che avevo citato in un articolo “è importante per quello che si legge tra le righe, cioè che siamo in guai seri, essendo tecnologicamente dietro la Russia di generazioni per quanto riguarda le armi, cosa che si ricollega alla citazione di Brzezisnky sul fatto che non siamo più una potenza mondiale.”
Questa è un’accurata e ampia analisi di come la Russia sia riuscita ad organizzare le migliori forze armate al mondo. Senza prendere nemmeno in considerazione il sistema difensivo S-500, in fase di posizionamento e che, probabilmente, proteggerà tutto lo spazio aereo russo. La prossima generazione – S-600? – sarà addirittura più potente.
“X” si addentra nel territorio tabù per lo stato profondo, ovvero che la Russia, nell’ultimo decennio, ha fatto passi avanti rispetto agli USA “eclissandoli come potenza militare”. Il gioco è tutt’altro che finito – pensando positivo o no: “Speriamo che il Segretario per la Difesa James Mattis lo capisca e che il Vicesegretario alla Difesa abbia le capacità tecnologiche, organizzative e la lungimiranza di capire per le armi della terza guerra mondiale saranno missili offensivi e difensivi e sottomarini, non forze aeree, carri armati o portaerei”.
Un “X” realista ammette che lo status quo guerrafondaio dei neocon/neoliberalcon – rappresentato dalla maggior parte delle fazioni dello stato profondo – non abbandonerà mai il solito modo ostile e incessante verso la Russia. Preferisce concentrarsi sul cambiamento “Lasciamo che Tillerson riorganizzi il Dipartimento di Stato con una efficienza tipo Exxon. Dovrebbe saperlo fare. Lui e Mattis possono anche essere uomini senza spina dorsale, ma a dire la verità al Senato, potrebbero non confermarli. Quello che dicono non conta nulla, ma ricordiamoci questo sulla Libia: L’obiettivo della CIA era allontanare la Cina dall’Africa, e fece l’AFRICOM. Ecco uno dei segreti dell’ ‘intervento in Libia.”
Non che abbia funzionato: La NATO/AFRICOM hanno trasformato la Libia in un deserto governato dagli eserciti e la Cina non è stata allontanata dal resto dell’Africa.
“X” ammette anche “Siria e Iran sono delle linee rosse per la Russia. Così come in Ucraina orientale Dnipro.” Sa benissimo che Mosca non permetterà nessun cambio di regime a Teheran, sa anche che “gli investimenti cinesi in Iran su petrolio e gas implicano che anche la Cina non permetterà a Washington di rovesciare il governo iraniano.”
Quando si parla di NATO non ci sono mezzi termini: “X” è convinto che la Russia “invaderà la Romania e la Polonia se quei missili non verranno tolti dalla Romania e se il mandato alla Polonia non verrà revocato. Il problema non sono gli inutili missili difensivi degli Stati Uniti, ma la possibilità di lasciare in quegli Hangar dei missili nucleari offensivi. La Russia non tollererà questo rischio. Non c’è possibilità di negoziazione”.
Contrariamente con la propaganda del Partito della Guerra sulla “minaccia perpetua”, Mosca si concentra su fatti reali fin dagli anni ’90: la frattura con la Serbia, alleato storico slavo, con l’annessione delle nazioni del Patto di Varsavia e di altri ex membri dell’URRS alla NATO, per non menzionare i tentativi di includere anche la Georgia e l’Ucraina, l’utilizzo sistematico delle rivoluzioni colorate, il fiasco del “Assad deve andarsene“, ovvero il tentativo e la forzatura per un cambio di regime in Siria, alimentato e armando anche gli jihadisti salafiti, le sanzioni economiche, la guerra al prezzo del petrolio e gli attacchi al rublo. Senza parlare delle continue schermaglie della NATO.
“X”, che sembra perfettamente informato sui fatti, aggiunge “la Russia ha sempre voluto la pace, ma non giocherà al gioco dei Masters of the Universe/I Padroni dell’Universo che vede Trump che fa lo sbirro buono e il Congresso, la CIA e gli altri che fanno gli sbirri cattivi durante la commedia dei negoziazioni. Ecco come la vedono loro. Non considerano il fatto che questo circo è una realtà.”
Questo circo potrebbe essere solo un’illusione. Oppure un Wayang – un teatro dei burattini balinese – come mi piace dire. “X” avanza una sua secca interpretazione del gioco delle ombre dal punto di vista di Mosca, e dice che “serviranno mesi per vedere se Putin riuscirà ad ottenere una distensione con Trump in modo da poter creare una Ucraina dell’est autonoma, una pace in Siria con Assad al proprio posto e un ritiro delle forze della NATO sulle posizioni dei tempi di Ronald Reagan”.
Chi vincerà: I padroni o lo stato profondo?
Prepariamoci allo scontro.
Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), e Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009). Può essere contattato a [email protected].
Fonte: https://sputniknews.com
Link: https://sputniknews.com/columnists/201701191049765550-how-trump-presidency-will-play-out/
19.01.2017
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione FA RANCO