E adesso… l’Italia

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DI PANAGIOTIS GRIGORIOU

greekcrisis.fr

Panagiotis Grigoriou parla delle recenti vicende italiane con l’occhio di colui che le ha già vissute, qualche anno fa, in Grecia. E ci mette in guardia affinchè vigiliamo che non accadano le stesse cose. Ci avverte di stare attenti a coloro che oggi promettono di fare i nostri interessi, che non tradiscano, poi, una volta al governo, come hanno fatto Syriza e Tispras. Ci mette in guardia di stare attenti ai governi “di transizione”, che in Grecia sono serviti al potere per avere il tempo di organizzare l’inganno del partito di finta opposizione, che poi ha spazzato tutto. Ma confida anche, come molti greci, che l’Italia non si piegherà, forte del suo maggior peso e dell’esempio di cosa sta succedendo ai greci, sperando che almeno parte delle elites si schieri con il popolo, come non è avvenuto in Grecia. Il futuro dei popoli si gioca tra il Partenone e il Colosseo, sul filo del rifiuto di ogni compromesso con chi vuole distruggere i popoli d’Europa.

 

Martedì 29 maggio 2018

Murale. Atene, 2018

 

Bel mondo. Alle elezioni legislative del 4 marzo, gli italiani hanno votato massicciamente a favore di due formazioni che portano un messaggio difficile, si spera costruttivo nonostante le esitazioni: rompere le manette europeiste, tanto care a Jean-Claude Juncker che dichiarò nel 2015: “non ci può essere scelta democratica contraria ai trattati europei già ratificati”. Questo è per ora solo un messaggio, tuttavia, ciò che colpisce immediatamente è il rifiuto del Presidente Mattarella di nominare Paolo Savona, 81 anni, euroscettico dichiarato, come capo del Ministero delle finanze. Una volta ancora (di troppo?) le maschere cadono.

 

Dimostrazioni di ieri. Atene, cosiddetti anni di crisi

Ovviamente ignoriamo il seguito della storia, comprese le prossime elezioni molto probabili in Italia, così provocate dal Putsch permanente degli europeisti, per chiamare le cose con il loro vero nome. Tuttavia, da Atene, cogliamo meglio che altrove, tutto il senso iniquo di questo Putsch, avviato da questa politica presentata come presumibilmente unica tra Berlino, Bruxelles e Parigi, tra gli altri. Quando, per esempio, Matteo Salvini, (leader del partito della Lega), in piena ascesa politica dopo le elezioni del 4 marzo, dichiara che “i giornali ed i politici tedeschi ci insultano: italiani mendicanti, pigri, seguaci dell’evasione fiscale, scrocconi e ingrati. E noi, dovremmo scegliere un ministro dell’economia che li soddisfi? No grazie! Prima gli italiani”, ha ragione. (dichiarazione riportata anche dai media francesi).

Queste osservazioni di Matteo Salvini ricordano altre affermazioni, e altrettante situazioni simili vissute in Grecia nel gennaio 2015. In quel tempo lontano… un certo Alexis Tsipras aveva finto di incarnare la Costituzione del paese, in altre parole, quella del popolo presunto sovrano, opponendosi ai dettami delle istituzioni non rappresentative, prive di ogni legalità in materia di diritto internazionale, come l’Eurogruppo, per citare solo questa sala di tortura dell’unico europeismo effettivamente esistente.

Da allora, e come sappiamo dopo il referendum del luglio 2015, tradito da Tsipras e dalla sua banda di truffatori della coalizione SYRIZA/ANEL, il paese reale è stato calpestato fino alle viscere nella sua dignità e quindi ridotto a vassallo per 99 anni, a firma di Alexis Tsipras, dalle forze europeisti neo-colonizzatori. Ciò che si applica al posto di un programma politico autonomo, è il genocidio economico, culturale e, infine, demografico ancora in corso in piena eteronomia.

Una conclusione… della storia assolutamente pianificata, con la gentile partecipazione di Tsipras, che a mio modesto parere, come nel parere del più grande numero in Grecia, era stato ovviamente… francamente “preparato” per questo compito, senza trascurare neanche, la “strana” neutralizzazione per lo più volontaria, della maggior parte delle altre forze pseudo-politiche del paese. Bel mondo!

 

Dimostrazioni di ieri. Atene, cosiddetti anni di crisi
Manifestante. Atene, 2012

 

Culture umane. Scavi nelle Cicladi

I nostri amici in Italia devono ricordare la triste lezione del caso greco per non cadere nella stessa trappola, qualunque sia la loro idea politica di partenza. Non dimentichiamo che i dominatori europeisti hanno posto ovunque le loro marionette, uomini e donne, a partire da coloro che occupano delle posizioni senza alcun potere reale e ancor meno legittimo, in modo di scavalcare il quadro costituzionale, come i presidenti Mattarella in Italia e Pavlopoulos in Grecia. Nel caso in cui le brave persone “dal basso” scelgano la “strada sbagliata”, questi presidenti saranno sempre presenti, per ostacolare caso per caso, il funzionamento ancora rimanente e possibile delle istituzioni rappresentative e democratiche.

I venditori ambulanti del Situazionismo europeista dispiegato, diranno poi per mezzo dei loro mezzi di comunicazione che i loro avversari, “a volte dall’estrema sinistra, a volte dall’estrema destra, incarnano il pericoloso populismo del momento, la cui ascesa dovrebbe assere fermata”. Possono essere gli Tsiprosauri nel 2015, o quelli della France Insoumise [NdT: il partito di Mèlènchon, in Francia], passando per la Lega in Italia tra gli altri, la lista è molto lunga.

Eppure, il peggiore estremismo in Europa dai tempi del totalitarismo del ventesimo secolo, non è altro che quello delle istituzioni europeiste meta-democratiche e praticamente sovietizzate, per coloro che non l’hanno ancora capito. Non è più una questione di sinistra e di destra, almeno in un primo momento, ma innanzitutto di resistenza, fin dalla sopravvivenza organizzativa di un altro progetto collettivo, anche europeo, ripensato da zero.

Come sottolinea Philippe Grasset, nella sua analisi dal titolo: “dal Partenone al Colosseo”, “l’Europa ha il significato del simbolo, o meglio, è la storia che sceglie di imporre ai poveri artigiani della destrutturazione [la verità] che sono tutti strumenti e le circostanze che servono per dare al simbolo che emerge tutta la forza necessaria e quindi metterli di fronte allo spettacolo delle rovine che si vanno accumulando… Confesso, e sono sicuro che non sorprenderà nessuno, che io sostengo il secondo termine di questa alternativa del simbolo. Essi, i decostruttori che creano entropia come fossero cannibali, non sanno nulla, né dell’arte né del potere del simbolo. Quando si crea entropia, non ci si solleva dalla fame e si finisce per mangiarsi da soli… (…)”

 

Arroganza dei ministri di Syriza. Atene, gennaio 2018

 

Guardie Evzoni Atene, 2018

 

Medici e dimostranti. Atene, anni della troika

“quello che vogliono fare con l’Italia oggi, con modalità appena diverse, è quello che hanno fatto con la Grecia tre anni fa. La storia ci impone, con la sua innegabile grazia, un simbolo che va dal Partenone al Colosseo, da Platone a Giuliano l’Apostata (…) Ne consegue da questo preambolo quasi-antico che l’Europa-UE riesce a mettere le due culle di civiltà da cui proviene, nello stesso presepe della sua farsa.”, articolo datato 28/05/2018.

Detto questo, tutti ammettono che l’Italia non ha la piccola dimensione demografica o geopolitica della Grecia, il che probabilmente non permetterà di accettare l’attività dell’élite tedesca e germano-compatibile che rende l’istituzionalismo europeista una sorta di conferenza di Wannsee… così permanente e costantemente aggiornata. Fino a quando?

Ciò che resta da dimostrare è la volontà e la perseveranza dei politici in Italia, così come il fatto che questo stesso desiderio di resistenza e di cambiamento costruttivo sia condiviso da almeno una parte delle élite economiche e industriali di Italia, al di là delle prossime elezioni parlamentari, probabilmente a settembre. Perchè al contrario, in Grecia, tutta la cosiddetta élite politica, a partire da quella presunta élite intellettuale ed economica, tutto questo “bel mondo dell’alta società”, ha deliberatamente preferito l’uccisione del paese reale, piuttosto che opporsi alle catene che venivano inflitte.

Davanti al presunto Parlamento. Atene, maggio 2018

 

Il nostro tempo è allucinante. Atene, 2018

 

Realtà greche. Atene, 2018

Il nostro tempo è così in gran parte allucinante. La guardia Evzone veglia sul presunto Parlamento greco, e a Roma è la guardia d’onore che ancora ci ricorda ciò che l’Italia deve preservare dalla sua sovranità e di gran parte della sua identità. Infatti… “prima gli italiani”, in breve, prima i popoli di questa Europa, dove altrimenti è l’europeismo antropofago che distruggerà tutto.

Così, e in assenza di una tale tabula rasa, il minimo ritorno a una democrazia molto minima resterà impossibile. Perché non c’è nessun “piano-B” possibile. Nella stessa ottica, la minima riforma delle istituzioni e delle costituzioni dei paesi interessati, una… ipotetica sesta Repubblica in Francia, è solo una falsa pista per non distinguere l’ovvio. Ormai, i cittadini, diventati soggetti europeisti, devono capire che è necessario innanzitutto e definitivamente boicottare le cosiddette elezioni europee, anche se le formazioni politiche apparentemente critiche, sinistra e destra, faranno ancora campagna elettorale.

Un cameriere del sistema Karlo Kottareli [NdT: scritto con le “K”] del FMI [NdT: Fondo Monetario Internazionale] è diventato presidente del Consiglio in Italia contro la volontà del popolo italiano, esattamente come fece il banchiere Papadémos, anch’egli non eletto, installato come primo ministro ad Atene da Berlino tra il 2011 e 2012. E’ allora un periodo cruciale che inizia per i nostri amici italiani, che devono comprendere meglio ora che cosa li attende, se non riescono a reagire in tempo.

“no all’euro”. Atene, 2018
“Fuori il colera politico. Quale democrazia? “. Atene, 2018

 

Sotto l’Acropoli. Atene, 2018

Ciò significa reagire al di là delle fratture del tipo sinistra/destra che hanno poco senso di fronte al rullo compressore del totalitarismo europeista e bancocrate, reagire esclusivamente secondo gli interessi del popolo d’Italia, e della sua sopravvivenza anche sovrana. La storia ci impone, con la sua innegabile grazia, un simbolo che va dal Partenone al Colosseo, da Platone a Giuliano l’apostata… e allo stesso tempo le maschere cadono.

Sotto l’Acropoli si commenta la notizia di questa Italia così vicina con un pizzico di amarezza e tanta speranza. “No, non faranno piegare l’Italia…”.

Bel mondo. Ad Atene come a Roma, è il momento dei primi gattini adespoti (senza padrone) dell’anno 2018, i nostri animali così ammirati e, per dirla tutta… mendicanti, fannulloni, scrocconi e ingrati. Gli italiani, i greci, gli altri popoli… e gli adespoti senza dubbio!

 

Gatto senza padrone e sua madre. Atene, maggio 2018

 

 

Panagiotis Grigoriou

Fonte: /www.greekcrisis.fr

Link: http://www.greekcrisis.fr/2018/05/Fr0675.html#deb

29.05.2018

Traduzione a cura Franz-CVM per www.comedonchisciotte.org

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