PIANO DI SALVATAGGIO AMERICANO: LA CINA SI MOBILITA PER CONTRASTARE LE “AGITAZIONI DEI MERCATI FINANZIARI” MENTRE SI ACCENTUANO LE DIVERGENZE POLITICHE CON GLI STATI UNITI
Frank Tag – South China Morning Post – 15 marzo 2021
La banca centrale cinese sta intensificando il supporto alla liquidità per le imprese nazionali e aumentando il monitoraggio dei flussi transfrontalieri di capitali mentre persistono le preoccupazioni sugli effetti collaterali del nuovo massiccio piano di incentivi fiscali di Washington.
Le iniziative della People’s Bank of China arrivano nel mezzo di una crescente divergenza nelle recenti risposte di politica economica da parte degli Stati Uniti e della Cina, con Washington che potenzia gli incentivi in modo significativo mentre Pechino inizia a ridurre le proprie politiche di sostegno economico attuate l’anno scorso in risposta alla pandemia di coronavirus.
I funzionari e i consiglieri politici di Pechino sono stati molto critici nei confronti del piano di salvataggio americano da 1.900 miliardi di dollari appena firmato dal presidente Joe Biden, avvertendo che potrebbe causare massicci movimenti di capitale e inflazione importata che potrebbero esacerbare i rischi finanziari interni dai già alti livelli di debito.
Il rialzo dei rendimenti (dei titoli del tesoro USA), indotto dalle aspettative di inflazione, porterà ad una rivalutazione dei prezzi degli asset o addirittura a sconvolgimenti nel mercato finanziario. È improbabile che i mercati interni rimangano insensibili” ha detto lo scorso giovedì Zhang Xiaohui, ex assistente del governatore della banca centrale.
Il mercato azionario cinese A-share sta subendo una correzione dopo che i rendimenti ampiamente osservati dei buoni del tesoro USA a 10 anni sono schizzati la scorsa settimana a un massimo di 13 mesi di oltre l’1,6%.
“Anche se l’inflazione al consumo (cinese) è relativamente controllabile, vediamo un evidente aumento dei prezzi degli asset (domestici)”, ha detto Zhang durante una conferenza ospitata dalla Fondazione Pushan di Shangai.
Si ritiene che la gestione della liquidità sia la principale priorità, data la prospettiva di un aumento della volatilità del mercato. “Il mercato è molto preoccupato per una svolta nella liquidità dato che il mondo intero è entrato in un territorio monetario e finanziario inesplorato dopo la pandemia” ha detto Zhang.
Il forte aumento dei rendimenti dei titoli del tesoro USA è, in parte, dovuto ai dubbi del mercato sul fatto che l’aumento dell’inflazione potrebbe spingere la Federal Reserve ad alzare i tassi di interesse prima della fine del 2023, data prevista dai politici a dicembre. La banca centrale degli Stati Uniti si riunisce questa settimana e gli operatori del mercato controlleranno da vicino qualsiasi indizio sulle aspettative dei politici per i tassi di interesse.
Per ora la Fed sta mantenendo i tassi vicino allo zero, mentre continua a comprare almeno 80 miliardi di dollari al mese in titoli del Tesoro USA e 40 miliardi di dollari in titoli garantiti da ipoteca – il cosiddetto quantitative easing – per pompare liquidità sul mercato.
La Cina non ha posto in atto il quantitative easing durante la crisi del coronavirus, ma ha comunque pompato 9 trilioni di yuan (1,38 trilioni di dollari) di liquidità sul mercato interbancario l’anno scorso per aiutare l’economia colpita dal coronavirus.
Pechino sta procedendo con cautela, cercando di rassicurare l’opinione pubblica che i leader continueranno a sostenere l’economia, pur riducendo gli incentivi e concentrandosi sul controllo dei rischi finanziari.
In questo contesto di tensioni politiche, la People’s Bank of China (PBOC) lunedì ha rinnovato 100 miliardi di yuan (15,36 miliardi di dollari) dei suoi prestiti a medio termine a un anno e ha venduto altri 10 miliardi di yuan in “reverse purchasing agreement” (contratti di pronti contro termine inverso, n.d.t.) a 7 giorni per “assicurare una liquidità interbancaria ragionevolmente ampia”.
Una certa normalizzazione della politica economica del governo cinese era ampiamente prevista quest’anno, dato che il prodotto interno lordo nazionale è decisamente previsto in crescita dell’8% o più nel 2021.
Tuttavia, il ritiro degli incentivi monetari può essere un processo doloroso, come dimostrato dall’impennata dei tassi d’interesse interbancari prima del periodo del Nuovo Anno Lunare all’inizio di febbraio, dopo che la PBOC ha drenato liquidità dal mercato più del previsto in vista della forte domanda di denaro durante le vacanze. La PBOC ha poi introdotto ulteriore liquidità per calmare i nervosismi del mercato.
“Considerando la situazione finanziaria globale interna ed estera, non c’è motivo (per la Cina) di inasprire la propria politica monetaria nel breve termine”, ha detto Song Songcheng, ex capo del dipartimento di statistica della PBOC, in una recente riunione del China Wealth Management 50 Forum. “Non fa bene alla stabilizzazione economica e alla prevenzione dei rischi”.
Per compensare i massicci afflussi di capitale nei mercati finanziari nazionali a caccia di rendimenti più elevati, il governo sta valutando di consentire ai cittadini cinesi di investire all’estero, anche permettendo agli investitori continentali di acquistare obbligazioni quotate a Hong Kong attraverso un nuovo canale “verso sud” Bond Connect terraferma-Hong Kong che rispecchierebbe l’attuale percorso “verso nord” che permette agli stranieri di investire in obbligazioni cinesi.
Venerdì, la State Administration of Foreign Exchange (SAFE) ha anche iniziato un programma pilota che permette alle multinazionali di Shenzhen e Pechino di effettuare più facilmente trasferimenti di fondi transfrontalieri.
Come si vede dagli indicatori dei prezzi e del mercato del lavoro, siamo ancora lontani dalla normalizzazione (economica); tuttavia i funzionari della SAFE hanno continuato a sottolineare la necessità di condurre valutazioni del rischio e ispezioni per “prevenire efficacemente il rischio di flussi transfrontalieri di capitali”.
Gli appelli per una continuazione della politica monetaria di sostegno sono aumentati maggiormente durante le riunioni del Congresso Nazionale del Popolo che si sono concluse la scorsa settimana, soprattutto dopo che al Ministero delle Finanze – che ha tagliato le tasse di 2,3 trilioni di yuan nel 2019 e altri 2,6 trilioni di yuan l’anno scorso per sostenere l’economia – è stato ordinato di tagliare il proprio sostegno al bilancio per ridurre “i rischi fiscali”.
La massima legislatura ha ridotto il rapporto del deficit fiscale al 3,2% rispetto al 3,6% dell’anno scorso e il limite per l’emissione di obbligazioni a scopo speciale del governo locale di 100 miliardi di yuan rispetto sempre all’anno scorso.
“Come si vede dagli indicatori dei prezzi e del mercato del lavoro, siamo ancora lontani dalla normalizzazione (economica). Ci preoccupa che gli adeguamenti della politica stiano arrivando troppo presto”, ha detto Zhang Bin, vice direttore dell’Istituto di economia e politica mondiale sotto l’Accademia cinese delle scienze sociali, alla conferenza Pushan. “Dovremmo lasciare spazio alla politica monetaria per permettere al settore privato di giocare un ruolo maggiore nel rilanciare l’economia. Non c’è bisogno di normalizzarla così presto”.
Traduzione di Francesco Paparella per ComeDonChisciotte