DECADENZA, SPRECO, CORRUZIONE NEL NUOVO IMPERO AMERICANO

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blankDEL PROF. RODRIGUE TREMBLAY
Online Journal

Parte I

Un impero è sempre coercitivo e autoritario: è come un coperchio tenuto premuto su una pentola che bolle. Ad un certo punto la pressione interna è troppo forte, il coperchio esplode via e avviene una sorta di eruzione vulcanica“.
Umberto Eco, medievalista italiano

Un impero è dispotismo, e un imperatore è un despota, che non è trattenuto da alcuna legge o limitazione che non sia la sua volontà; è l’estensione della tirannia oltre la monarchia assoluta“.
John Adams (1735-1826), secondo presidente americano

Il deterioramento di ogni governo inizia con il declino dei principi su cui è fondato“.
Montesquieu (1689-1755), Charles Louis de Secondat, Barone di Montesquieu

Un sicuro segno della decadenza di un impero si ha quando il denaro duramente guadagnato sembra perdere ogni significato e viene sprecato a destra e a manca. Ci sono indizi che ciò è quanto sta accadendo oggi negli Stati Uniti. Vi è una danza di miliardi che sfida ogni immaginazione e che nessuno sembra capire.Primo caso:

Nel 2006 la banca di investimenti e compagnia di assicurazioni Goldman Sachs ha pagato l’esorbitante somma di 16.5 miliardi di dollari in bonus di fine anno per i suoi dirigenti e impiegati. Una tale quantità di denaro se dovesse essere trasportata in scatole contenenti banconote da 100 dollari richiederebbe circa 50 container da 10 tonnellate.

Da questa somma è venuto fuori un regalo di Natale di 625000 dollari per ciascun uomo o donna di tale organizzazione, il cui maggior lavoro consiste nello spostare fogli di carta. Lo scorso anno la società pagò i suoi due co-presidenti 54 milioni di dollari l’uno in stipendi, bonus e benefit. Pensate ci sia un legame tra gli esorbitanti profitti privati e il potere politico? Beh, potreste chiedervi perchè Bush abbia nominato un ex presidente e amministratore delegato della Goldman Sachs come Segretario del Tesoro e abbia scelto un avvocato proveniente dalla Goldman Sachs come capo del suo staff.

Il secondo caso in cui il denaro scorre liberamente è il Pentagono. Il budget militare del governo degli Stati Uniti per il 2007 ammonta all’enorme somma di 623 miliardi di dollari. Vuol dire più di 2000 dollari per ciascun uomo, donna o bambino in America. Come ha fatto notare il Rapporto della Commissione sull’ 11 Settembre, “Il Dipartimento della Difesa è un colosso… Con un budget annuale superiore al PIL della Russia, è un impero”.

Il vero Nuovo Impero Americano è il Dipartimento della Difesa USA. Il suo budget annuale rappresenta più del 50% delle spese militari di tutti gli altri 191 paesi al mondo messi assieme. E’ un impero che allunga i suoi tentacoli in 135 paesi, con truppe in ognuno di essi, e che ha dispiegato l’incredibile numero di 737 basi militari in questi paesi stranieri. Questò è veramente un impero fuori controllo che è diventato una sempre maggiore minaccia per il mondo.

Ottenere contratti per la difesa è un modo sicuro per diventare rapidamente ricchi. Per esempio, un rapporto dell’Ispettore Generale per la Ricostruzione Irachena ha concluso che la più alta proporzione di costi operativi consisteva nei contratti, per gli stabilimenti petroliferi, con la KBR Inc. , la sussidiaria della Hulliburton ed ex azienda del Vice Presidente Cheney. Per quel che riguarda i legami tra contratti per la difesa e potere politico, potreste chiedervi perchè Bush abbia nominato sottosegretario per la Marina il presidente di una delle maggiori aziende fornitrici di armi.

Con così tanto denaro in circolo, non c’è da stupirsi che un comitato del Congresso, l’ House Oversight and Government Reform Committee [Comitato del Congresso per il Controllo e la Riforma del Governo n.d.t.], abbia recentemente scoperto che l’equivalente di circa 36 container da 10 tonnellate di biglietti da 100 dollari appena stampati sia sparito in Iraq (363 tonnellate di contante per un valore di circa 12 miliardi di dollari in base alle ultime stime), senza lasciare traccia. Sono nelle tasche di qualcuno, ma il Congresso ancora non sa nelle tasche di chi e non è in grado di seguire il tortuoso tracciato della frode, degli sprechi, degli abusi e della corruzione che avvengono nella guerra in Iraq.

E’ ragionevole pensare che parte di questo denaro sia servito per comprare le famose elezioni irachene del 15 Dicembre 2005 raccontate dal regime Bush-Cheney come un modello di democrazia per il medioriente. Se i 12 miliardi di cui non si ha traccia fossero stati divisi equamente tra 12 milioni di elettori iracheni, ciascuno di questi abitanti di un paese impoverito avrebbe ricevuto 1000 dollari in biglietti da 100 appena coniati. Dobbiamo ricordare che le elezioni del 15 Dicembre 2005 hanno consegnato il potere, sino al 2009, ad una coalizione di fanatici fondamentalisti e partiti teocratici sciiti appoggiati dall’Iran, e guidati dal Supreme Council for the Islamic Revolution in Iraq (SCIRI) [Consiglio Supremo per la Rivoluzione Islamica in Iraq n.d.t].

Naturalmente il primo e maggiore costo della Guerra in Iraq è un costo umano e la distruzione di un paese da parte di immorali invasori stranieri. Ma la corruzione in denaro viene per seconda.

In tempo di pace la corruzione è una costante minaccia alla democrazia. In tempo di guerra, se non vengono intrapresi speciali passi, diventa endemica.

E sotto il regime Bush-Cheney non sono stati intrapresi tali passi per evitare la corruzione. Al contrario sembrerebbe che tale corruzione fosse benvenuta, possibilmente sapendo, o sperando, che parte del denaro che vi gira avrebbe ritrovato la strada per tornare nel sistema politico.

Questo è il motivo per cui la corruzione finanziaria pone una minaccia mortale alla democrazia americana. Benjamin Franklin (1706-1790), per dirne uno, temeva che la Costituzione USA sarebbe un giorno “caduta… a causa della corruzione della gente, in un senso generale”. Da parte sua, il Presidente Abraham Lincoln (1809-1865) pensava che la corruzione tra le alte cariche sarebbe seguita “appena il denaro si sarà accumulato in poche mani e la Repubblica verrà distrutta”.

La domanda a cui si deve ancora rispondere è se la democrazia americana possa essere salvata dalla corruzione ambientale o se sia già troppo tardi. Di fatto gli Stati Uniti sono già caduti in un abisso di corruzione così profondo che non li si può salvare?

Parte II


“L’abuso della compravendita di voti iniziò a prendere piede e il denaro inizio ad avere un importante ruolo nel determinare l’esito delle elezioni. Successivamente questo processo di corruzione si diffuse nelle corti di giustizia. E poi all’esercito, e infine la Repubblica fu sottomessa al governo di imperatori.”—Plutarco (c. 46 A.D.-127 A.D.)

“Uno squilibrio tra i ricchi e poveri è la più antica è la più fatale malattia per qualunque Repubblica.”—Plutarco (c. 46 A.D.-127 A.D.)

“Non dovrebbe sorprendere che quando i ricchi ottengono il controllo del governo, fanno passare leggi che sono favorevoli a loro stessi. La sorpresa è che coloro che non sono ricchi votino per tali persone, anche se dovrebbero sapere dall’amara esperienza che i ricchi continueranno a derubare il resto di noi. Forse il motivo è che i ricchi sono molto abili nel nascondere ciò che fanno.” –Andrew Greeley

La corruzione e la bancarotta morale assumono molte forme. Esse sono solitamente il risultato finale di un’insaziabile desiderio di denaro, potere e privilegio, al di là di ogni decenza. E il denaro in politica è il fulcro di quasi tutte le forme di corruzione.

Negli Stati Uniti, per esempio, il grande capitale è così centrale per la politica e per il funzionamento dei partiti politici che chiunque sia candidato ad alti incarichi, anche se personalmente già milionario, è obbligato a corteggiare coloro che possiedono grandi quantità di soldi. Molti buoni candidati si rifiutano perciò di intraprendere, o abbandonano presto, le campagne presidenziali, perché non vogliono sottomettersi a questo genere di prostituzione.Come conseguenza degli accordi che devono essere fatti per raccogliere le grandi quantità di moneta necessarie ad avere successo, è difficile per qualunque amministrazione non rimanere invischiata in una rete di scandali. Infatti, le grosse somme di denaro sono la chiave per avere influenza a Washington, e i soldi usati per corrompere i politici portano infine ad avidità e scandali. E successo all’amministrazione Nixon (scandalo Watergate), all’amministrazione Carter (scandalo Lance), all’amministrazione Reagan (scandalo Iran-Contra), all’amministrazione di George H. W. Bush (scandalo Iraqgate) e ora all’amministrazione di George W. Bush.

C’è stato lo scandalo Enron, lo scandalo Abramoff, e lo scandalo Tom DeLay. Subito dopo lo scandalo Enron, per esempio, fu reso pubblico il fatto che la Enron aveva speso un totale di $ 5,8 milioni per finanziare le elezioni federali americane, su di un periodo di 12 anni, con il 73% del denaro che andava ai repubblicani. 71 senatori su 100 e 188 membri del congresso su 435 beneficiarono della generosità dell’azienda. Lo stesso presidente George W. Bush, un infaticabile oppositore di qualunque riforma dei finanziamenti per le campagne elettorali, ricevette $ 826.000 da questa sola azienda del Texas in un periodo di otto anni da che si candidò per la prima volta come governatore di quello Stato. Tutto ciò sembra essere parte di una pervasiva cultura della corruzione.

La rivelazione che il super lobbysta Jack Abramoff offrì $ 100.000 per incontrare il presidente George W. Bush e il capo consigliere Karl Rove per spingere verso leggi di suo piacimento è un’indicazione di come le cose possano rapidamente degenerare, pure nella democrazia più solida. Il super lobbysta Abramoff è stato uno dei principali finanziatori di George W. Bush, e ciò lo ha reso ad honorem un “pioniere” di Bush. E, in modo tipicamente americano, sia Abramoff che DeLay dicevano che Dio era in qualche modo dietro le loro azioni. Da una parte Abramoff confessò : “Io credo che le risorse che arrivano nelle mie mani siano dovute al fatto che è Dio a metterle lì”. E nelle parole di DeLay, “Io credo fermamente di essere innocente dalle accuse che mi vengono rivolte. Crediamo che sia Dio a controllare le cose, infatti Egli fa in modo che tutto vada bene per coloro che lo amano”. Questa è un’indicazione che per alcuni, di fatto si mischiano la corruzione politica e quella religiosa.

Infatti ciò che il denaro compra a Washington, è l’accesso a quelle posizioni di potere, la diretta influenza nel concepimento delle politiche pubbliche e l’assegnazione preferenziale di posti di lavoro e succosi contratti. La corruzione degli impiegati pubblici e del Congresso da parte di lobbysti è ciò che ne segue. La corruzione politica diventa rapidamente un circolo vizioso: i corruttori scelgono i politici che vogliono vedere in carica gettando tonnellate di denaro nelle loro campagne elettorali, mentre i politici così selezionati sono ansiosi di ripagare i loro benefattori aprendo loro incarichi influenti e servendoli con remunerativi contratti. E così via. In particolare, perché pensate che tutti i maggiori candidati presidenziali democratici di quest’anno non siano contro un attacco non provocato dell’America all’Iran? E’ perché i benefattori del grande capitale che stanno corteggiando sono tutti pesantemente filo israeliani. Sono coloro che pagano a fare la politica. Questa potrebbe essere la principale ragione del fatto che il 60% degli americani non si preoccupa di andare a votare il giorno delle elezioni. Essi non sono apatici; sanno solo che la plutocrazia non è democrazia e che non c’è una sola speranza che il sistema si riformi da solo. La plutocrazia è il governo dei ricchi, per i ricchi e nominato dai ricchi. Ciò è qualcosa di ben diverso dalla visione di Lincoln della democrazia come governo “ della gente, per la gente e nominato dalla gente”.

Quando Paul Wolfowitz, il principale architetto della guerra contro l’Iraq, è andato dal Dipartimento della Difesa Usa a dirigere la Banca Mondiale, il mondo ha avuto una vivida dimostrazione di quanto possa essere corrotto il sistema politico americano. Wolfowitz non aveva alcuna formazione (scienza politica) o esperienza nella finanza, ma è stato nondimeno nominato presidente dell’importante Banca Mondiale solo per i servizi che aveva reso.

Un altro esempio è quello del curioso spettacolo offerto da Dick Cheney, membro dell’ American Enterprise Institute ed ex amministratore delegato della Halliburton Energy Services, che, nel 2001, si scelse da solo come vice presidente di George W. Bush (egli era il comitato per la ricerca di un vicepresidente di Bush) e, come direttore della squadra di transizione del presidente eletto, si trovò nella posizione per nominare gran parte degli alti funzionari della nuova amministrazione Bush. Come poteva fare ciò, ci si potrebbe legittimamente chiedere? Inoltre, perché George W. Bush, il 25 marzo del 2003, firmò l’ ordine esecutivo 13292 che dava a Cheney il potere di declassificare l’intelligence e garantiva la maggiore espansione dei poteri del vice presidente nella storia Usa? Perché Dick Cheney ha finito con l’avere così tanto potere all’interno dell’amministrazione che persino George W. Bush una volta scherzò sul ‘presidente Cheney’? a quanto ci risulta nessun scienziato politico ha trovato risposte a queste domande.

Un’altra forma di corruzione in America può derivare da questo primo tipo. Essa proviene dal fatto che mentre i super ricchi si ingozzano con costosissimi contratti militari e tagli alle tasse, i più poveri tra gli americani stanno diventando relativamente sempre più poveri. Infatti, l’ ineguaglianza economica negli Usa è aumentata significativamente tra il 1979 e il 2006: durante questo periodo, più di un quarto di secolo, i salari, tenuta conto l’inflazione, sono aumentati del 34% per coloro che sono al vertice, i salari di coloro che stanno in mezzo sono aumentati dell’11,5% e i salari di coloro che stanno in fondo sono rimasti stagnanti, aumentando di un misero 4% in 27 anni. I recenti rapporti hanno anche mostrato che la percentuale degli americani poveri che vivono in situazioni di forte povertà ha raggiunto il massimo in 32 anni e il divario tra coloro che hanno e coloro che non hanno è continuato ad aumentare.

Per esempio nel 2005, 35 milioni di americani sono andati avanti senza avere abbastanza da mangiare. A ciò è dovuto il fatto che 13 milioni di bambini americani, cioè il 17,8%, viveva in forte povertà. E con l’incremento a due cifre ogni anno dei costi sanitari, qualcosa come 47 milioni di americani si trovano nella precaria situazione di non essere coperti da alcuna assicurazione sanitaria, tutto ciò mentre il loro governo sta sprecando miliardi e miliardi in tutto il mondo.

Ma forse la più insidiosa corruzione in una democrazia avviene quando i funzionari eletti non sono sinceri con la gente e si affidano a bugie e a propaganda piuttosto che alla verità nei loro discorsi pubblici. Allora la fiducia e la speranza vengono distrutte, e con esse la fibra morale della nazione.

Tale corruzione pubblica è spesso accompagnata da quella che alimenta la corruzione politica, cioè la corruzione dei media. Quando il governo e i media sono entrambi corrotti, ne conseguono tutte le altre forme di corruzione. La sempre più incestuosa relazione che esiste tra ampi segmenti dei media americani e il governo è la causa di ciò che avverrà in futuro. Infatti, le macchine della propaganda sembrano aver sostituito il genuino giornalismo investigativo in molte organizzazioni giornalistiche, dove un esercito di “utili idioti” e urlanti scemi del villaggio si sentono liberi di impegnarsi in campagne pubbliche di disinformazione ed evidenti bugie.

Quando avviene ciò, il risultato è la confusione e il disordine, ed è allora che vengono commessi i peggiori errori. Il periodo tra il 2001 e il 2007 entrerà nella storia come il periodo in cui vennero raccontate menzogne al popolo americano, sia dall’amministrazione Bush-Cheney che dei maggiori media americani.

Ciò ha portato, infatti, ad una dimostrazione di massiccia incompetenza e alla mostruosa corruzione morale e finanziaria americana, che è stata vista in Iraq, dove la banda demolitrice Bush-Cheney-Rumsfeld-Wolfowitz-Feith-Bremer si è data a un orgia di distruzione che ha causato danni enormi e irreparabili, non solo all’Iraq, alla sua economia e al suo popolo, ma anche agli Stati Uniti, agli americani e al sistema internazionale di leggi e giustizia. L’enorme abuso di denaro, la sospensione del diritto dell’ “Habeas Corpus” e l’ affidarsi a tecniche di tortura nell’ Iraq occupato (Abu Ghraib) sono solo la punta dell’ iceberg di ciò può essere uno dei più grandi scandali di corruzione nella storia americana.

Rodrigue Tremblay vive a Montreal, può essere contattato all’indirizzo mail [email protected]. E’ autore del libro ‘The New American Empire’. Visitate il suo blog thenewamericanempire.com/blog.

Copyright © 1998-2007 Online Journal

Titolo originale: ‘Decadence, Waste, Corruption in the New American Empire –
America’s “dance of the billions”‘

Fonte: http://onlinejournal.com/

Link (Parte I): http://onlinejournal.com/artman/publish/article_1813.shtml

Link (Parte II): http://onlinejournal.com/artman/publish/article_1837.shtml
04.03.2007 – 12.03.2007

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALCENERO

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